Critica Sociale - anno XXXVII - n. 6 - 30 novembre 1945

• CRI1'ICA SOCIALE 87 . . . . • ·1, ;)l . pe_rchè è. lui che « determi~ia_ l'?rAf.Ile nèlla lista .. :». Non solo, m.a-lie.qua.lçhe:suo ben1;1mmo non fosse rmc scH1; 1.af: ;tr§i'scfgliere, ecco cl)e i(nostro potente Co- - m-i-tafa;>r.C.entra.Je IPUÒ de,si-gaa,re direttamente u· 10 per cento dei noil'.li, con facoltà, natgr-,aJmeirte, anche di metterlo in testa ·alla lista. Qua~to sarebbe stato [:l-iù sincero, •o.compagno Basso, che li esprimessi sempli– ctmente così: « i candidàti.poUtict vengono scelti dal Comitato Céntrale »: artiooJo breve, conciso e com- pendioso! · · - Ebbene, ogni compagno deve ·aver .c;hiara questa idea:_ in un rpartito socialista, su ogni argomento, i giudizi Jdì'pr·obiviri, ·comitati- direttivi, ·direzione; non p,ossòlio e· rtoh debbono mai ·essere ·definitivi·:· deve es'sere ·sempre possibile -il ricorso all'ass·emblea, per– che l'ultima parol.a deve·tocc·are se~pre all'assemblea ·che ha eletti questi ·gerarc]li di vario.,gtaclo (assem· blea: idei· soci, della· sezione; co'iigresso provinciale, congresso naziona.Je, ·referendutn).· Libe·;tà di pensiero; di parola, 'di as~ocia,zio111e. · La liberta di' pensiero ·noi la' esigi-amo all'interno del par1ito. ,L'art. 74 F dke:. «-,.,_, 1 è garantita ai soci e::1lle ,ciirganizzazioni-la più amp;iA libertà di pensiero e di critica » e l'art. .1 F: il p:y-[l,Jtqè aperto à tutti coloro eh~ n:e acce~tan? il _progrHmma « I!u~ part~ndo, _rdapi;:emesse dottrrnah diverse». La· es1g1amo all'e– sterilo col 2 F, che rproibisce Ie associazioni solo se c'è contrasto col :progr:amma ·socialisti.-, se sono se– grete, se organizzate in modo non democratico se négario la libertà 'di ·pensiero. Ma irtveèè l'art. 5 B 'sta– bilisee una .incompatibilità troppo assoluta mentre vi sono associazioni costituite per lo··studi-ci, 'di parti– colari problèmi,fin èùi è utile 'clie i socialisti' entrino p~r· sostenervi· soluzioni socialiste. · · · · La libertà di ;parola è sancita nell'art. 74 F: « fa di– sciplina no,n ric;hieide ri:pùnzia a espdm.ere libera~ ment_è·e pU:bbHcai:nerite, in· ogni n;iomerito, il proprfo pensiero con la parola e la stampa». Jnvece il p·roget. to Basso (art. 93 B) contiene una minaccia à quella libertà, dan do facoltà a l Comitato Centrale e ·alla Di– rezione di ' interpreta.re le deci'sioni ·dei Congressi è in-b'a:se alla·sua: fntetrp,retazione, di limifà.:re la libertà di discussione sulle qu-estìoni concerne-nt'i l'azione del partito. C'è dunque; come fra i cattolici, u·na in~ tet:pretazione infallibile: e·d aUorà à chè' cosa si ri- . d~ce .la libertà di discussiòne? L'art,,9t6B ci ·spiega idi chi( gen·ere di libertà'. si tratta: la'idirezcione e i ~o~itati direttivi fèdera.Ji .esercitano un coritrollo po– hh~o gen-erale, possono convoèate il recàfo~trànte o.p- pO's1tore, sconfessarlo, ecc. · · .· ,. · · LI( libertà di• as~ociàzi-one, diritto che le minciranie hanno. sempre avuto, ,nel partito, ,t:gara:ntità dall'artì– colo_ 2).<': anch1: n~l ~erto .del papµto i soci p,ossono · coshfu_1re assoc1az_1onr per studi, 4 e e cercar· idi far accoghere determmate concèzio.µ,1i.del socialismo e determina!e soluzioni dei su9i prcw)emi. Nafuràlmen– te. Basso c1 nega- anche questa. V~,'ì!r 109 B è un· arti– coletto breve e- succoso, destinato. a rendere eterna la •farraginosa barda.tura posta swlfa schi'ena dei ciuc. ·chi soda listi. Se mai· vo'lessero ·cercare di scuotere il giogp, !amen.tarsi, riconoscersi, unirsi, ecco ·qua: «non· è ·pe~messo co~tituire in ~~o al· partito gruppi, permanenti che espnmano una- determinata tendenza .o frazione ». Del resto- col metodo Basso u na m ino– ranz:a non potrebbe·.·neppure deli9earsi! Il s.uò artic colo 80 B, nel quale è detto che « al congresso nazio– nale· le -~ip.oranze possono avere una rappresentanza p-ropoi:zI<:male», farebbe- sui>porre che egli ritornasse al .soc1ahsmo. In_genuità! Egli àggiunge su:bito che occorrono appos1te-noirme. Deliberate .da· chi? ·Per– bacco, rdalla :dire:mone:. ed ecco addomesticate le minoranze. ·Buon sangue .non mente. Inoltre (55 B) la direzione ipuò opp,orre il veto alle deliberazioni dei cçmgressi:proviciali, i quag n<;>n si vede a chi possano ap'rp~Uars1. Ins-0mma la d1rez10ne, se le si pestano 'i call1·, può ·fa:re quel che le pare (70 B): scioglie se– zioni, federaz-i-Q:_ni,.provi.nciaJi, ·nomina commiss.ioni~ esattamente· come -lRb?onanima _dèlDuce_;_- · Dèfendi'amo ra sovranità della sezione! • ~èl') L'assemblea sezionale dei soci come base del partito è ri.affermaita nell'art. 13 R Ed .è naturale: è stato _ sempre ·cosi in tutti i paesi· d'él -mondo. Ma Basso ·non si~limìta· a far pre~alere i. ;gerarchi sull'assèm~ blea; egli adidiritturà abolisce, distrugge l'ass·emblea dei soci nella sezione. ·Gli ci è voluta una bella auda– cia per .presentare •a socialisti una p,roposta del ge– nere, e dir.loro : << cari compagni, voi non avete più il diritto di riunirvi nella vostra sezione in ass~mblea deliberante » ! Sul pro.getto, si capisce, non è detto in forma così·cruda, perchè avrebbe sollevato lo sde– gno dri tuttL Come è caratteristica del metodo ~asso, si è .dorata la pillola 1 e si continua a parlare .:di una assemblea sezionale: 1 soJo-che un articoletto, Il 37 B, ci srpiega c!=tec\m · q~esto. nome si in~ernde non l':is– semblea dei soci, com~- da un. secolo m qua, I?a un~ riunione di delegati! « L'assemblea della sez10ne s1 fa p_er•delega dei nuclei, un !delegato ogni dieci iscri,ttI o frazione di· dieci»: una sezione socialista cessa,d1 essere la sezione dei socialisti e diventa la. sezione idei delegati. ·Jn veritir i socialisti possono ancora ve= dersi nella. sezione~ col beneplacito di lor sign ori: « assemblee generali ,di i:1formazione verranno c.on– vocate ogniqualvolta il comitato direttivo lo ritenga necessario-»." Possiamo ancora riunirci, ma ... avremo un voto c·onsultiv,o,, bontà loro! « Queste assemblee d'informazione hanno v-alore s·olo consultivo. Le vo– tazioni con valore ,deliberativo hanno luogo soltànto nelle -assemblee dì· delegati». Ecco l'assemblea dei socialisti ridotta ad assemblea consultiva di fascistica inemoria1. I soci, scacciati datla sezione (che diviene la sede idei delegati), dove vanno a finire? Vengono divisi e rinchiusi in tante celle (:mzi le piccole celle: le cel– lule), che li còmpagno Basso, per non spaventarci, chiama nuclei. 1 -1,c . Dobhi;mo chiéder•~i: p·erchè ci ·vogliono cacciare dalla sezi•one ·e chiuderci nelle celle? Vogliono .dav– vero 'trasformare il partilo socialista in p•arlilo co– munista, la libertà in dittatura? II partito socialista è la sezione, l'assemblea sezio 0 nale: la ima essenziale caratteristica storica e sociale. È nella sezione socialista che per la prima volta com– pare lo specchi-0 della società umana egualitaria e -libera. Sullo stesso;.hanco sìedono uomini di condi– zioni e professionì- dìverse, di cultura diversa: il professore e l'analfabeta. Anche nella chiesa- cattolica era avvenuto fo stesso fenomeno, ma qui, nella se– zione socialista, i sod, dorp-0essersi riconosciuti egua– li e· fratelli, discutevano liberamente su tutto. Ed è qui che le minoranze hanno potuto diffondere le Pr-O: prie idee e divenire maggioranza. Qui sono nate e s1 -sono sviluppate le idee nuove; tutto ciò che noi oggi pensiamo è stat-0 un giorno idea minoritaria, com– presa da pochi·: la sezione è. stata l'ambiente che gli ha permesso di esp,andersi; in essa il socialismo è potuto diventare quello che oggi è. Il sistema ... cellulare. In nie·dìia, nelle riunioni interviene .dal 30 al 50% degli ·iscritti.. In una sezione idi 1000 iscritti, l'assem– blea è di 300-500 ·pre-senti. Una minoranza, per svol– gere la propria azi,one, basta abbia un solo uomo che sappia parlare e disponga di dtie ore settimanali per comunicare con tutta la massa degli iscritti: questo è il s-0c'ialismo. Quando i dirigenti vogliono mettere la museruola alle minoranze, frantumano la sezi-0.ne, dividono i soci e li relegano; per es., in dieci çefle 'di 100 soci, dove le• assemblee cellulari saranno di 30-50 presenti. Cosi la minoranza potrà agire solo nella cellula d,ove è éapitafo quel suo uomo· cap:ace; le altre nove cellule· resteranno parco ,..riservato· ai dirigentì. La minorai;ìia è condannata a ·restar mino– ranza ed ì gerarchi si sono assicprata là rperpetuita. La minoranza non potrà fare nulla neppure nell'as– semblea sezion·ale dei delegati, perchè il suo uomo capace, anche se è riuscito a farsi eleggere delegato, qui, nell'assemblea dei delegati, in sezione, non tro– va più la massa dei compagni delle altre nove cel– lule, ma solo i loro nove delegati, che sono già ele– menti di-maggioranza specificamente favorevoli ai _gerarchj_. Coi quali è· quindi inutile "discutere: discu– tere bisognava· con - i compagni delle .nove cèllule che li elessero! e discutere esattamente per impedire che li eleggessero! È -proprio que-sta discussione diretta con i compagni delle altre nove cellule che si- cerca -di impedire col sistema 'Cellulare e che-invece è stata sempre possibile ool ·sistema sezionale. Le minorànze 1 poichè sono mi.noranz~, hanno sempre meno uomim

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