Critica Sociale - anno XXXVII - n. 6 - 30 novembre 1945
84, CRITiçA SOCIALE sti >> .partiti di classe) un'assillante brama di giu– stizia rinnovatrice e di là (da !Jarte della autopro– clamantesi spirituafista borghesia) una pervicace resistenza in difesa di egoistici interessi. La lotta è più difficile, sia perchè il Governo esarchico ha nel suo seno forze contrastanti, sia perchè le stesse leggi emanate si pei:doi10 nell'are– na.burocratica periferica, sia jnfi_ne perèhè, essendo i partiti dei lavoratori al Governo,· è fiicile man– dare i forsennati contro i loro circoli, poichè per la folla è sempre un ottimo• stimÒlo il gri<lo con- tr~ il « Governo ladro )); · . In tanta baraonda I si 'inalza la francescana voce di Silone; ,fine mentahtà d'1m1anitario, il quale ci invita· a superare l'antifascis,IJ\O, mentre purtroppo non abbiamo apcora superato il fascismo. · E qui appare vero e necessario quello che altra volta è accaduto e che ptiò essere mal ,gjudkato, sebbene <l·ovesse concorrere ad un retto giudiz10 il convincimento che, se nella storia cpialcosa accade, v'è il suo m6tivo: la necessità d'un11, politica fotte. Lo stesso Laski, socialista inglese di animo se1·eno e pacato, scrive nel suo libro '.sulla Crisi -della De-_ m'ocrazia che nessuna rivolu.7iione può compiersi seilz,i sofferenze cruente, pe1;chè nessuna classe è df'spost.a ad .abhandonare il suo posto di comando senza lottare fino all'ultimo. Solo in Australia i Governi socialisti <( riformisti i> hanno saputo esco– gi~are il sistema di espropriare a poc9 a poco i capitalisti senza farli strillare'. Almeno così <lice if Bryce nel suo·volume Democrazia moderna. · In Italia non pare che· vi sia questa probabilità, perchè, se così poteva apparjre nelle discussioni che si facev·ano in seno ai C.L.N. durante il perio– do' cospi,:atjvo, quando !utti i partiti· parevano ani– mati dalla unanime volontà di rinnovare, radical– mente· l'Italia, oggi questa illusione è scomparsa: Appena il liberalismo, uscito dalla clandestinità, s'è .accorto che l'opinione pubblica non è così« ros– ~a 'i> come temeva, ma presenta larghe .zone· ancora timorose o ancora contagiate cli simp_àtia o di no– stalgia fascista, allora ha preso subitò un atteggia– ménto di fronda· reazionaria e fa di· tutto per sal– vare lo status oeconomic~.$ quo antè. Dunque? Mentre, subito dopo la liberazione, sem– brava sicura la v:'ttoria democratica nel campo polit_ico ed economico, ora bisogna persua<lersi che così ·non· è: Persino la repubblica oggi non è sicu– ·ra: La pi.aga andrà a,ggravanclosì, oérchè occorre– .rebbe subito un Governo ;utorev;le e forte, che .non si potrà avere se non dopo h Costituente; e ·di qui .ad .aprile, se andiamo cli questo passo, c'è "il caso di ritrovarci improvvisamente sotto una nuova <littatuì·a .. V'è l'inter{·og~tiyo degli Alleati, i quali hanno d.ichiarato che non; permetterebbero mai un Governo fascista e non,Hovrebbero, ne] loro stesso inieress.e, permetterlo; 1iia sono soggetti ad errori di visuale, ad equivoci _psico)ogici; che po– .trebbero spingerli inavvertitameilte a favorfre ciò .che essi non vogliono. Difatti lo << slogan ii comune a·lla nostra -Destra è questo: un Governo di. Sinjstra ·sarehbe per forza totalitario (Churchill diceva. del Laburis~o: Go– . verno poliziesco); chi può dare garanzia contro , tale rinascita fascista di co11;n· rossÒ è il liberalismo monarl!hico; ergo: occorre favorire il lavorìo nella monarchia. · . Ma intanto ~ggi, pei· ridare.< liscipli.na .al P.ae~ e, per togliere lo scandalo della 'borsa nera; per <J·ra– <ljcare il fascismo (compito in cui i partiti de] I j · C.L.N. clov~:ebbtfro almeno essere concordi) co~a bisogna fare'?_ Bisogna imporre la ie,gge_e spai'gere quel panico che nei momenti di transi.zione è ne– cessario per spegne e in ogni rnalvolente la tenta– zione cli agire cont,110la legge. Ecco perchè ogni rivoluzione-sente la. necessità d'un periodo di « ter- rore >> e dei Comitati di. Salute Pubblica. . . · In questo c'a1npo il_fa~cismo fu maestro: nel 1925 : fece così, e nel 1943 ·ripetè q?esto mètocl.o. In una settimana mutò prefotti e questori, destituì ed .ar– restò generali; mise sul lastrico parecchie migliaia di. impiegati e ferrovieri; mutò la .pr.ocedura ren- , dendo straordinarie le pene ed il ii·attamento dei · detenuti; separati .comp,letamente dal}.a famiglia loro. Spiirse dunque .attorno a sè, tale ·panico che noi, tenaci nella nostra fede, dovemmo rinchiuder- ' ci nel segretò per mantenere· vivo il nostro movi– mento e non s~gliavamo certo di .assalire le èar– cel'i, lil)erare i dtitenuti, saccheggiare i circoli rio– n.ali, o girar di notte per riempire i muri di scl'itti rivoluzionari; gli impiegati si affrettarono ad iscri- ' versi al partito fascista prima, a quello repubòli– i cano. dopo, o, quantome1;0, si guarclav4po bene dal ; sabot.are l'attuazione delle leggi fasciste: i E così il fascismo potè tranquillameIJ.te svolgel'e ! quella sua ... lungimirante politica,, che ci ha por– ' tato nell'abisso in cui siamo, senza gravi ostacoli, j che. -tanto più temeva ·in quanto essa era attuata ' <la ·gente in mala fede ( come ora è risultato dai .· diai:i Ciano), la qual 1 e sapeva di ,an<lai·e contro l'in-· teresse nazionale, di assoggettare I 'Italia ad una , Germania nemica e pe1:duta, ma sperava di trovare · all'ultiino un luogo sicuro ove godeì:si le ricchezze • acquistate nel,la .generale rovina! , . Quale fosse. l'atmosfera ifl cui questa politica· po-· teva svolgersi lo sappiamo tutti noi che perdemmo i .allora il saluto di timidi amici. e sapemmo la no- stra famiglia circcnclata da minacce e da odio. , Così sotto Tiberio, quando non er~ permesso ai , familiari neppùre di pi.angere i l!,}t(i)morti, << all'u– : manità forza e 1rni1:r,a;alla pietà 'crudeltà coritra- , stava ll ! · Ora invece l'atmosfera di qttesta nostra ~'zione : <li giustizia è tale, che i congiurati hanno la ·possi– bilità non solo diu:assediare i giudici con le loro : istanze di piétà ,~ con le loro minacce; non solo cli mandare p;anz.i e missive ai detenuti, iua di pre– ; pararne anche .la foga, sapendo che,tutt'al più cor– rono il rischio di,,prenclersi... sei mesi cli carcere ; con I.a condiz,iona.Je: .. , se il fuggitivo è un gene– , raie Roatta. Se è un fascista cli nono grado, noh c'è. nemmeno quest,o rischio! In quanto al muta– mento cl~.prefetti e questori ... si fa tutto il rove– ' scio; si mandano via, quelli nominati èlal C.L.N. e si rimettono a ·posto i burocrati. ·Ma ... la ,Iemocrazia è democr.tiia ! Già, anche _se· no.n lo avessimo saputo,. lo. avremmo appreso in carcere proprio da un caporale _repubblichino! . Egli ci· portava, .a lauto pagamento, biglietti da cas_!l,quaJ'.':do fu avvertito da· un_SS frai:icese, dete– nuto nella cella cli fronte a noi, di non compro- . mettersi per gente perduta com.!l l'loi e di pensare invece a sorveghare la fidanzata'._di questo SS, per– chè ... filasse diritto! iLa ricompensa non era in de– nai:o, perchè il francese traditore noò ne aveva, ma: ·era questa: « 1a Germania :'\:jn~e· certo e noi delle SS !orneremo. al nostro posto,· perchè la ·no– stra colpa non è ,grave (avev àno ,rubato); quindi ti prometti.amo una· brillante carrie.ra l). Alla sem– plicità di qliesto repubb.Jichino r ispondemmo che . .
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