Critica Sociale - anno XXXVII - n. 5 - 15 novembre 1945

CRITICA SOCIALE 73 · nelle l!Ule giudiziarie; così i fanciulli non son,o uguali nelle aule scolastiche. Gli scolari partono distanziati dalle differenti condizioni economiche familiari e nella gara degli studi più spesso vince chi ha mezzi finanziari, non chi ha <loti naturali: Le Università e gli lst,ituti .Superiori s:qno preclusi .ai poveri e pre– cluse sqno -,per gi;al_lparte dL essi anche le _Scuole Medie. • I socialisti - e non sono soli - chied,ono da lun– go tempo che si rimedi a questa selezfone a rovesciio•, che è Ira le più grandi ingiustizie umane e si risolve. in un evidente danno sociale; chiedono che la col– lettività, n_ell'interesse proprio, provveda adeguata.– mente ai bisogni scolastici di_quei gi.ovani proletari che dlimostrino la capacità e le attitudini -necessarie a pr.oseguire ed a completare -- utilmente _per sè e per la società-- gli studi nelle scuole medie è uni- , · .versitarie. · Ma v'è dell'altro. ll disordine che èa:'ratterizza la produzione capi'ra– listica e che conduce perio,d'icamente a crisi com– merciali e a guerre di distruzio ne .ha il s uo r'iscontro ·nel disordine della produzione scolasti.ca. S i sfo rnano rag_ion_ieri; maestri, .avvocati,· quando e d· o.ve occor– ron.o. tecnici e agronomi; non solo, ma si fa di uno che ha attitudine alla- meccanica un impi,egatuccio, e vicèversa; uno· ·che potrebbe essere un' buon com– messo di negozio si laurea irt legge e diviene un me- d-iocre azzeccagarbu-gli, e così via.. . · La scelta dei' mestièri; <lelÌè professioni è lasciata al giud•izio insindacabile dei genitori, i quali. deci-, .dòno- deHa futura· destinazione--soeiale. dei figli quasi sempre con criteri empirici; sollecitati da pregiu– dizi di. cas'ta o· da p_iccole- vanità f.amiHari, allettati d'a sp;eranze <li·1ucro; quando _non si affidano cieca– mente al consiglio di inesperffo, addirittura, àl cas,o. · Gli inconvenienti- di. questo andazzo .di cose, _di questa libertà individuale male intesà e male prati- / cata, sono noti a tutti' gli osservatori dei fenomeni soc,iali, e non èi 'indugiamo quindi ad .illustrarli. 1 Negli Stati piit progrediti si sono escogit!}ti dei ri- medi che si bas-ano so'Prattutto _sull'orientamento pro– fessionale e sulla sele~ione. ' : . . · · . . La destinazione s 1 ociale <lel future uomo ha un'im-– portanza capitale, non soJ:o per l'individuo, ma per tutta la società. Il giovane avviato ad.. un· me'stiere o ad µna- professione per i quali. ha atfitu_dine ·darà. • tqtto quel che può dare con sodd:isfazione, propria e '· utilità generale e"sarà a suo tem'fi)o un voienter·osò ed, abile . produ1tore; a posto personalmente e s-ocial- mente •. · -"· · ·È a~s11iimportante, quindi, ai fini ~•on solo df.ùna - ben intesa 1 U:lilizzazione ·um:1na, ma· dello- stessp, or– dine sociale; che egli_ sia or.ientato .verso quell'atti– vit~ a cui è ·portato· d 1 alle sue naturali inclinazioni, dalle sue attitudini inn'ate, o cof.tivate. Bis·ogna per– tanto osservare in lui, sin dall'infanzia, le sue attitu- - dini particolari, riconoscerle, individuarle con µn ..accurato studio coi:idotto aittraverso' -la, normale atti– vità ·scolastica, integrata da prove mentali e da eser- citazioni di lavoro manuale. . · ,~ St.4la soglia degli istituti che. p~rlano afle spe- cializzazioni la' scuola deve essere chiamata a formu- .... ·I/ilre-un moti_yato ·giudizio sulfe-attitudini di ogni sco– laro,. i'hdicando in primo luogè se esso ha attitudini" al lavoro prevalentemente manualè oppure all'intel• lettuale, in -secondo luogo se esso·,ha attitudini par– ticolari ad Jin dato mestiere o ad una dat-a profes– sione, per jnd'irizz.are l'allievo 'alle più adatte· occu- · : paziopi. · )~ -o • È u n giudizio, <roesto, cbe1 involge· gra-~i respònsa- · bili.tà' e va quindi affidato ad esperti e circondato di tutte, le cautele. Pensiamo, ad ogni modo, che do– vrebbe avere .val 1 dre indicativo e ncin ~attivo. In omaggio a quella libertà .personale che è per noi ·il . più ambifo e il piil prezioso dei beni umani, il gio– vane. dev'essere lasçiato 'libero di scegliersi' la vfa . .che più gli aggrada, anche contro il parere motivato degli insegnanti.· È prevedibile che di .questo dirit·to'. di ricorso ,all'appeno dj. altri giudici approfitteranno soprattutJ;o le famigli-e· abbienti, le quali spesso non vòri:-annci aocèttare le indicazioni orientative d'ella scuola che cvnrtrastino co,n le. loro mire individua– ' .-Ustiche e si. ostineranno a voler fàre comunque dei ' loro figli degli avvocati, dei medici, degli ingegneri, supplendo coi mezzi o.fferti dalla forza del denaro (lezioni private, scuole private ed altro) all'ev:en'luale difetto delle doti naturali (l'intel:ligenza, la volontà, ie at:litudini). · . · . · . ' Le evasioni al processo di una naturale _selezi.one . · possono e devono essere contenute validamente dalla · serie.là d·egli studi, dalla probità e dalla severità degli– esam i, ,che costituiscono la condizione 'sine qua non 'di quel rinnovamento che anche nella scuola, come e più che iri tutti gli altri campi dell'attività sociale, deve iniziarsi dal costume. Al :vaglio imparziale .degli esami finali tenuti nelle 'più adatte sedi, e cioè nelle scuole pubblièhe, peste ·sotto il diretfo' controllo della colletti.vHà,. non do– vrebbe· sottrarsi alcunQ; e, pertanto i titoli di studio dovrebbero. essere rilasciati soltanto dagli istituti go 0 verqativi. Con que.sle cautel'e tenqenti. a limitare .lo strapotere del privilegio economico e con le provvi=- · <lenze invocate a favore dei gi,ovani ind'igenti, ma capaci, si dovrebbe ottenere che nella libera gara degli stud,i ti:ionfino i migliori. ..; e di ima loro razionale distribuzione nei· var{ or- ·dini d'i scuole., ' E si dovrebbe· otte~ere, fosieme, una più razi•onale· distribuzion·e degli allievi nelle diverse branche sco--· lastiche: L'accesso dei giovani aIJe ·vie che portano' ai' m estieri è alle proressio'ni dovrebbe essere rego– la.lo secondo le-esigenze s•ociali, per mezzo d·el mec: ·can isrrio degli esami di ammissione, usato con la do vuta oculatez'za .. ·Bisogna impedire che le scuole dfl specializzazion'e, segnatamente gli istituti superi-ori, siano ·.affollati da allievi inadatti; s•oprattutfo bisogna evitare d'i creare in eccèdenza professionisti che poi . non trovano una conveniente sistemazione·. e --:van rio ad ingrossare le file degÌi spostati, degli sfiduciati, d·egli irrequieti.. Per non ·ci!arè chè un· esem'Pio: ai bis,i:Jgnidella scuola elementare occorrono circa 2500- 3,000 maestri· all'anno; ebbene gli Istituti Ma_gis.trali continuano a di,plomarne 12-13.000 all'anno, cosic, chè in p.ochi anni si ·è costituito ùtr esercito di olti'e 5Ò.0~0ò maestri' dis,occtipati, che bussano disperata– mentè e inutilme'nte alle· porte dei Provvedi.toràti in cerca di pane,: senza contare le migliaia di àHri che,. non potendo attendere.,. la manna di un po_sto nelle scuole, si sono ad·aftati ad altre occupazioni, per le· - quali la: 'Pr-epara:iione data dagli studi .magist_rali serve P'OC.O o plinto. ' . ' . .;. , ·E quel che,si dice- delle.professiont,vale anche _per i ~estieri. Molti giova.netti licenziati dalle scuole ele– mentar,i-pa.ssano alle scuole di· avviamento professio- , · nale' senza 'discernimento· alcuno, per cui più tard·i di venfano iridifferenteinente apprendisti meccanici, elettri-cisti, falegnami, muratori, ecf:!.; spess'o, dOpo - un inizio sfortunato ,_ cambi ano mestiere una volla, più volte; gli a-nni pa ssa.no, nia l'operaio non si fa;. si fa 'in.vece un eterno spos tato, sp,esso disoccup,ato, ,– sempre malcontento. Come-si è detto, questo disservizio sociale non è che unci <lei tanti a cui coi:idùce l'irrazionalità del-. l'economia borghese, nel cui ambito tutte lè rifor me - com.prese le scolàsfiche -,- non possono da.re. che risultati modesti. Le esperienze tragiche di q uesti· ultimi decenni hanno però ingenerato in molti· - nei . migliori - il desiderio di uscire una ·buona voUa_ d'al disordine tii'orale e dal caos economico in 'cui il capitalismo imperante ha .g~ttato il mondo. Per· in– dizi' sicuri si marcia verso l'economia c·ontrollata, che deve portare maggior otdine nella produzione e maggior giustizia nella dìstribu'zione dei beni. Quel l controllo, quella «pianificazione» che appaiono ne– cessari nella sfera della produzione materiale per im– pedire ,che di alcune merci si produca un_a quantità eccessiva e di altre troppo scarsa; determi•narido for– me di crisi opp·oste, JMa ugualmente d·annose, ap– paiono una necessità• anche nel campo <lella scuola .. Le diffi<rnltà della loro attuazi@ne scino qui maggiori,·. ma, a nostro' av.vis•o, non insupera_bili., La;scuola, pertanto non- deve estraniarsi ·dal gran– dioso movimento che tende a riorganizzare la società• s-u basi più eque e razionali. A~DREA 'TACCHINARDD

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