Critica Sociale - anno XXXVII - n. 5 - 15 novembre 1945

I 70 CRITICA SOGIALE tore di una data categoria, non nella pi~nezza dlella sna vita ed attività civile, ossi•a lo mutila. Nulla si po– trebbe immaginare di più an!isocialista ! In tal modo la politica del partilo è determi,nat~, non _uni~aria– mente dalla totaliJà solid·ale d•ei soci, ma frazwnal– menle da cale"orie di soci distinte, fra le quali è impos;ibile ogni scambio e co~mmione di sentimenti, · di id•ee, di esperienze. 1 , . • La vita •del partilo v-iene così disintegrata. Isolando gli operai dagli altri comp-agni, si fomenta da• ~n lato il gretto operaismo', e rdall'altro le tendenze pic– colo-borghesi. Le cellule operaie, inoltre, in quanto ;10n posson.o « discutere e deliberare» se non'« con la presenza di delegali della Sezione» terril'oriale, sono poste in una umiliante condizione di tutela e diventano facile oggetto di dominazione dei comitati esecutivi e dei segretari. · Infine i( sistema cellulare è Ìa premessa logica di un ordinamento sovietisla idellf Sta!o, non già di una repubblica. democratic·a a _suffragio :universale 'e!f eguale. Le « norn1e integrative>> contemplano altresì la creazione di ,un « ufficio politico» composto di mem– bri della Direzione; tutti residenti a Roma, il quale, nelle condizioni assai poco deinocratiche, da noi già dentmciate su queste colonne, in cui il p·artito fun– ziona, è dlevinato a diventare nn ... politburò, ossia a sovrapporsi alla 'Direzione e al Comitato Centrale e ad esautorarli, tanto più che è costituito in maggio- ,Fanz;i da· coloro che sono semprc-:Stati i,_ pi-ù fervid-i part.igiani della fusi-one. · · Insomma~ le « no,rme integrative» (congiunte ad un tentativo di giugulament.o .de!la Federazione' Soha– lista Giovanile, motivato forse dal fatto che il suo indfrizzo politico ... è semp1'e stato queU.o dellà mo– zione •Pertini !) hanno rj_ye'iato con quale animo uria parte della maggioranza, e precisamente quella che concenka nelle sue mani i sommi poteri esecutivi, aderisce alla mozione e !ii appresta ad applicarla. Non occorreva altro perch~ l'adesione dei compa– gni che ·a·bbiamo nominati fo · e riti-_rata. In sostanza, il gesto di quei compagni·_ per .i quali è assiomatico che un par-tito non organizzato 1 dernocraticamen·te non può fare nessun·a politica tl,e1~:0cratica - è st;ito un allo di· sincerità e di lealtà .verso il Bartito e verso .la classe lavoratrice,· che non debbono essere adescati• con false apparenze. -•. · TtÌttavia- è incont~stabiie, ripetiamo, .che la mo, zione Pertini e C., "oggettivamente consid<er·ata, con– sacra, un mutamento di metodo nella politica .del Pàrtito e che la parte_più chiatoveggente della mag– _-gioranza è intimamente acquisita. •a tale mutamento. li nostro dove·re 'è dunque quello di .esigere che la mozione sia lealmente appUcàta, e cioè: che il par.– tito sia effettivamente ·democr,1tizzato; che riacquisti in pieno la sua 'autoQomia; che prend_a l'iniziativa di· un'intesa generale-di tutte le forze politiche sincera– mente democratiche e repubblicane; .che il patto di' tmità• d'àziòne sia trasforma-lo da strument-o d'i fusione in mezz,o per lo sviluppo democratico del Paese, e sia raffon:ato, estendendolo ,( tutti i partiti che. adé- riranno ·all'intesa. • n ,.,. · · In ogni caso queste richieste• costituiranno_ la no– stra piattaforma per il prossimo .Congress9, nf\zionale del Partito. · · ., . •Pubblicazioni riçevute in dono J, ·, •' GIUSEPP~. CAS~EiLA:iO, Co111e Jì..rmcii z;nrmisPizfo di CaSsibiie _ Milano, 1\londadon, 194.5; PP. 223; L. 300. ~ ROs.u.10 RUGGERI, 1:J_f,cologia e destino- del nostro., popolo _ -Milano. Miondadorì, 1945; PP. 3o8, L. 220. (E il prl!mo volmne tli ur,a col– lana intìtolata Oriet1t.flmeHti e porta sul frontisp:.zio: Questa coi– lana dj. Ub ri Po!itici e socil(Ili è dedit at i n Poi dr, G asPMottc, A1 a,. rio Greppi, Bru.11o·e Fofo t·i;::nrelli, ii tut:.· c(lduti 1,u la. librrt'à. A li. a. lo ro lotta, al loro sacr·i/icio si. d~ve il fervore di ,•i-nnov,1- -11ic• 1.to de.-mocr,1fico e 1ti r-i,abil'ita2'ione 11mana .in cui l'ltali"l ri11a– sc~ ".e d i cui Orientamentfr in.te.nde essere dire Ha esPréssione,. I.ur, ;T DA~ PANE, Stm-:ia. del lavoro innJ-talia., dagli inizl del secoio · X.-Vil/ al 1'815 - 1\1:ilano, Gitiffrè, 1944; I>P. 546 in So, .L. 250. ·- Per la democrazia interna La costituzione \nterna del Partilo ha, per la sal– dJézza della sua unità e per l'efficienza della .sua azio– ne, una importanza che a niessimo può sfuggire. E quindi· di sommo interesse la discus.sione sul futu1•0 Statuto definitfoo del partito, ch'e qui apl'iamo con un al'licolo del compagno Tursi sul progetto Faravelli e continueremo nel prossimo numel'o. con un ffl'ticolo diel compagno Preti sul progetto Basso. Tendenze· burocratiche ed egemoniche dei_ Comitali · Individui che si propongono di raggiungere uno sc-opo comune si riuniscono in assemblea e deliberano sul da fare. Se non possono riunirsi quotidfanamente, eleggono quaJc:;uno che possa provvedere all'csecù– zion~ con continuità. Se s-ono numerosi, è opportuno che eleggano pochi esecut,tiri, affinchè questi possano coordinàre le azioni da eseguire e prendere quaiche decisione urgente nell'i.ntervallo fra due riunfoni. Si eleggono d,U,J!quecomitati per: a) la contiJ1uità di ese– cuzione; b)<il coordinamento; c) le decis.iomi urgenti; e g.Jì·si trasmettono a questo scopo i propri poteri. Inizialmente il comitato è .il servo dell'assemblea., Ma, purtroppo, gli uomìnf-del comitato, dopo eletti, lavorando in comune; divengono una piccola coliletti- , _, · vità con opinioni e inJeres~i propri. Into;rno ad· essi si:stabilisce, una rete di relazioni' e di interessi: si costituisce' una clientela. Il comitato si è trasformato in organo burocratico! In antagonish)o con l'assem– blea che lo ha ~I.ett 1 0,, tende_: 3 a) ad_ ampliare i poteri ricevuti; b) a pr.plunga-rli nel tempo; c) a manovrare !'e-riunioni p·er fai;vi approvare le proprie opinioni; di) ad autoeleggèrsi, utilizzando le pr-oprie clientele nelle riunioni. Il comitato diviene C'!osìil -padrone di quella a-sSefl\blea della quale era' servo! Da comi– tato esecutivo si frasforma in comitato direttivo, di fatto- s·e non di nome. ' · ~- - Quando le assemblee sono sparse sù vasto 'territo– rio, per collegarsi ·eleggono comi'tati di collegamento intermed~, per es. pr0vìnciali, o regionali, fino ad uno centrale, nazionale o interriazi 1 onale, che le colleghi tutte .. iPer i comitati di. collegamento l'evoluzione bu– rocratica si· _açcentua; per eh è: a) «:Jistano maggior– mente dall'elemento- di base. clie I! ha eletti; b) è più lungo l'intervallq di tell!po' trà due assemblee;,c) han– no poteri più estesi. l 1 collega,rnen ti v engono allacciati non fra assemblee ma fra i rispet!i.vi comitati. Si crea .così una rete di comitati in contatto frtr <li libro:, la rete burocratica, la quale tend,e a costituire un corpo a sè, indipen,dènte· dagli elementi ·p.,i base. Ogni: comitato tende a 'fondare il suo potere su · ·altri comitati e nion a rice:verlo dalle assemblee, e.be restano es~utorate. In un primo tempo il comitato su– periore sorge come espressione di una cricca dli inte– ressi fra i comitati inferiori; iµ un secondo tempio, è . il' comitato su_periore_ che, valendosi diei. suoi poteri, si crè'.I. una clientela fra i comitati inferiori e li d©– ·mina. ln .un terzo te}llPO i comitati inferiori: si appog– giano sul superi oi-'é, dal- quale ricevono protezione ed investitura in cambio.di un pedlissequ.o servilismo: a ,nuesto :punto la rete bur,ocratica d-iviene capace di vita ·propria (è~ vi!l!li:e), si perpetua nel tempo ·per · autoeleziol).e (è stabile)', domina le assemblee (è ge– rarchica). Valendosi di· tutti i mezzi à sua disposi- . 1 zione, palesi ed\ occ1;11tf,e~~no~ici (J?Osti, stipend~, preferenze, eCcc,), psrnolog1c1 (g1ornah, propagandi– sti·, ecc.), di forza (espulsiioni, denigrazioni, ecc.), la 'rete burocratica dei èomitati irianfpola- le assemblee secondo il proprio intéresse. · · Questo tipo di organ~zzazione può chiamarsi dit– tatura interna: ·verso di esso tend!ono ad evolvere _tutte le orgal).izzazioni colleltive, se non lo impedisca fa vigile ·coscienza e attenz_ione degli iscritti; Un esem- • pio ormai classico, noto in tutto il mondo, è la evo– lu,;done ia tal seaso avvenuta nel seno dei partiti comunisti dal 1923 al 1928. Fu la premessa necessa– ria dello stalinismo, che ha condotto 1'U.R>.S.S..alle attuali vittorie. Oggi in Italia, -per la particolai'e situa-: · zione creafa's1 ·dlopo la lotta di liberazione, per cui ogn·i iniziativa :fu assunta da un piccolo nomero di pers-one a cui nessuna assemblea aveva conferito· · alcun mandato, a~che nel nostro partito si è- mani– festala una tendenza verso il « ducismo >• .Contro di

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