Critica Sociale - anno XXXVII - n. 5 - 15 novembre 1945

CRITICA SOCIALE La riforma industriale IV ALCUNI ASPETTI DEI CONSIGLI DI GESTIONE 1 °) '- Definizione del problema. Negli articoli precedenti, partendo dalla ipotesi di una economia parzialmente socializzata, abbiamo esa– minato quali imprese industriali potrebber•o, in "tm primo tempo, essere trasferite dalla proprietà e dalla·. gestione privata alla ges!ione collettiva; in quale mo– do -potrebbero essere sistemati i diritti degli azionisti in relazione a tale trapasso; e qua1i infin~ potrebbero essere gli -organi economici centrali e regionali atti a regolare l'attività economica n.azio-rrale ed i rap,Por– ti tra lo Sjalo e le industrie a gesli'one collettiva e a gestione privata. In altri termini, nelle note preceden– ti abbiamo sommariamente pros,pettato in qùale modo l'industria .potrebbe essere regolata « d_all'alto ». Ciò che vogliamo ora consider_are è invece in quale modo ·i -diretti p-artecipanti alla pr-oduzione, « le persone di base.» (operai, tecnici, impie,gati, dirigenti) potreb– bero concorrere alla determinazione degli orienta– menti produttivi ed alla esplicazione dei n.ccessari controlli. . Appare subito cq.e il ·problema da risolvere è il seguente: in quale mod-o stabilire un sistema di ge– s.tione industriale arttiassolutista, antipaternalista e, nelJ.o stesso teilllpo, antidemagogico ed antiburocrati- 1 o? In quale i;nodo trovare il giusto punto di equili– bri-o tl'a le -esigenze centralistiche e· CD ordinatrici di un moderno sistema di economia pijl_nificata e le esi– genze propulsive, concrete, immediate del me·ccani- smo produttivo? • f: necessario subito precisare ·che I quello che noi dobbiamo risolvere è un problema di tecnica organiz– zativa, •che può avere naturalmente d<elleconseguenze di carattere sociale, ma che comunque ha delle solu– _zioni che possono essere p-rospettate anche indiperi– dentemente. ,da t_ali consegu·enze. In altre parole, il problema delfa p·artecipazione degli operai; tecnici, impiegati, alla. gestione della impresa si- pone, pur con diverse _possibili• soluzioni, tanto nel caso di azienda privata quant-o nel caso ·di azienda colleJtiva, ed _è tecnicamente cosa distinta dal problema della r-iparti:zi-one. del reddito netto aziendale tr-a ,i fattori de!Ja produzi-one, problema questo che può essere Ì-i– splto con altri metodi e per altra via. Dovrebbe essere chiaro quindi che la risoluzione del problema del controllo di base non •implica da sola necessa·riamente una più -larga giustizia socia'Je, · mentre ,d?altro lato una maggiore giustizia 'sociale, per essere· attuata, non richiede necessariamente la risoluzione di tale problema. . · Queste premesse hanno l'unico s·cop,o di fissai-e be– ne_ il concetto che, trovandoci di frori,te a un. pro– blema di tecnica organiz.z-ativa, ogni intrnduzione di ~lementi estranei, anche se giustificata nella ctnic're– tezza della vita ecorn9mica e politica, in. sede di-messa a punto funzionale deve essere ridotta al minimo· per ridurre le possibili cause di equivoco e di confqsione. In merito ai diversi si1>temi·con .cui, nella co,mdotla. della moderna attiv'ità industriale, può essere p,o-ssi– bile tentare. un equilibrio tra il contributo di inizia– tiva e_di cont_roUo·della proprietà (collettiva o· priva– ta) ;e I~ contributo del lavoro (operai, tecnici, impie– gati) SI p,o-trebbe a lungo dissertare. Cio che noi vo– gliamo qui esa·minare non è però una serie di solu– :zioni ipotetiche, ma un «modo» attuale di soluzione · - i Consigli di Gestfone ~ che -avvenimenti- storici polit~ci, economici a tutti n-0-tihanno posto all'ordin~ del giorno. Modo concreto di soluzione i cui contorni. se pure delineati a grandi tràth ·sono anco-r'a lontani da!l'esse~e definitivi ed all.a in'i·gÌiore messa in' ordine de'i qual-I molte buone volontà st-anno ·dedicando le lciro ricer he. , ." ., 'Come ctève.t s~re pr~'parata qudia defiiiizidti-e'I At– traverso finà messa a punto teorica da trad?rirsi in . una _regol~mè!1tazione giuridica imrn'ediata (sia pure mod1ficabile .m un secondo tempo) o non piuttosto attraverso una serie di· esperienze libere ernp1riche dà cui trarre., dopo un adeguato periodo di prova' elementi per la-elaborazione di rino schema definiti~ B vo? Su questo punto riportiamo· una tesi che lia trovato largo consenso; in un suo discorso sui Con– sigli di Gestione tenuto a Milart'o a mélà settembre il dott. Sereni ha detto: « Non vogliamo una regola– mentazione ge11er,,ale per ,o,ra, perchè non vogliai;no avventur•e. Volevamo che i Consigli di Gestione, nati da una esigenza viva della lotta e della ricostruzione, precisas ero la loro. fisionomia attraverso l'esperienz-a concreta dei pr,oblemi, nè ci spaventa che questa esperienza fosse varia e ·differenziata secondo la va– rietà dei rn'P'Porti di forze, delle situazioni e dèlle esi– genze locali ». Nello stesso discors'o però Sereni aggiunge che « oggi questa esperienza l'abbiamo. Oggi chiediamo che questa esperienza· venga riconosciuta, generaliz– zata e legalizzata». Sul che si può essere senz'altro d'accordo, se egli intese ·dire che il pl'in-cipio dei Consigli di Gestione de·ve essere riconosciuto per leg- ge (a conferma del decreto C.L.N.A.I. 25 aprile 1945), mentre bisogn·erebbe invece form'ul~re qualche riser- va nel caso che egli a_vesse. inteso dire che le espe- . rienze acquisite sono già tali -da consentire un,a rego– lamentazione p,rècisa, ~ettàglial'a, della formazione e dei compiti di tali consigli. A nostro avviso, ciò che iri questo campo bisognerebbe fare, e che del resto si sta facendo, è una intensificazione ed una estensio" ne dell'attività concreta dei consigli esistenti; una accura'.la rilevazione delle loro' composizioni, della loro attività, delle loro difficoltà, ed una conseguente elaborazione di tali rilevazioni onde mettere i com– petent-i pote!'i legislativi nena condizione di delibe– rare, appena possibile, su.Ila base di un materiale suf– ficientemente probatorio., Intahto, mentre da llP. lato· la· molte,piicità -deJ.le situazioni ambientali; person,ali, dimensionali, tecniche, -organizzatiyè· induce a __ spin- · gere avanti gli esperimenti senza una· precisa rigida regolamentaz\one .dei Consigli, dall'altro la necessità· che il movimento in, atto trovi il suo riconoscimenf6 ufficiale in una legge nazionale moltiplica le prop,o-ste e gli schemi di decreti, buona parte· d·ei quali si sfor– zano di <;:ouciliare la necessaria unita di indoir-iz.zo con un,a certa latitudine, in vista anche di uHeriori ' futuri sviluppi, per quanto concerne il pai;sàggio da fun;zioni meramente èonsultive ,a funzjro,ni di yera · , e propria gestione. / 2°) - Compili' de-i Consigli di Gestione,· In e ffetti i comJ?iti dei Consigli di gestione devono esse.re seinplicemente consulti-vi e di controll-0, o de– vono\ i nvece· includere poteri di cara'1tere?direttivo-? La· Idro attività deve limitarsi al settore tecnico e contabile, o deve rivolgersi anche· ,ai problemi di ca– -rattere finanzia,rio-, commerdale, sindacale? I poteri che sono loro riconosciuti hanno riferfmlinto unica– mente· aUa fase di esecuzione o possono concernere ancb;e i compiti s_up.eri,o·ridi prpgrarriniazione? · ,L'esame delle d-iverse proposte foi:malate al riguar– . ·do fa subito apparire che a questi interrogativi, con– cernenti i << comptti » dei Consigli, si può difficilmen·te dare mia risposta, se ·non si tiene presente la diver– . sità delle formule suggerite per quanto concerne la « compòsiziorte » dei Co nsigli stessi. · · Secondo un :grogett·o pr.ed- is.posto dai .comunisti, · colla collaborazione an· che di qualche compagno so, cialista, H meccanismo potrebbe ess.ere il seguente: _.,.- 1 °) responsabilità · finanziaria, .e rappreseiftanza legale lasciata interamente al Consiglio di ammini- strazione nominato dagli azionisti; , 2°) responsabilità della condotta tecnica, dei prezzi, ~el personale, :al Consiglio .di Gestione, costi– tuito in:pari numero da rappresentanti del ca•pitale e del lavoro;, 3°) per evitare l'eventuale parità dei voti contra 0 stanti, de~ign<azione, da P,àrte àiel Consiglio di ammi- .– nistrazione;.di l!ln Presidente del ConsiJallio di Gesti-o– ne (in prafl'ca. l'Amministratore Delegato o il Diret- • toré General e), con vòto decisivo; tale presidente do~ vrà esse~ gradi.tò anche ai rappresentanti dei la- vora.lori nel Consig lio;. '-- . , 4°) in caso d1 contrasto sulla nomina del Presi- , d~nte, o in caso di conflitto. tra i r-appresentanti dei . lavoratori e gli ammin\stratori in ordine ai probleJili della ·produzione, dei cosfi, dei prezzi, delle mat~rie prime, ecc. ricors-o ad una Commissione arbitrale paritetica, presieduta ·d,~un rawresentarite del- Mini--:". · stero. dell'Industria. · '

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