Critica Sociale - anno XXXVII - n. 4 - 31 ottobre 1945

56 CRITICA SOCIALE Zurigo, 9-8-1945 Vi racconto le mie impressioni sugli ambienti fede– ralisti d'Inghilterra. Tre gruppi di persone :parlano dell'Europa: I vari gruppi f'edera·listi ingl·esi: conservatori, libe– rali e indipenidentì. 1) Alcuni ·conservatori o liberali cÌi destra (tipo Duff Cooper, 'Harold Nicholson), spesso, i ca,ttolici (l'influenza cattolica sul partito Tor~• è mollo grande) e quelli che sono in contatto con i gov·erni esiliati dell'Europa centr-ale e orientale: polacchi, ungheresi, L'Europa ,è diventala· uno slogan per queste correnti d·i destra e ancien l'égime. 2) Allri liberali (come Sir 'Walter Layton) ed alcuni indipendenti (come Sir Arthur Salter). S:o– prattutfo in questi ambienti (sotto certi aspetti i più progressivi e intelligenti d'Inghilterra) il movimento « Federnl Union » ha reclutalo, i propri aderenti. Ma bisognerebbe mettere questa frase al passato, ·poichè la « Federai Union » (che era di mod'a nel 1940 e riuniva alcune migliaia di simpatizzanti) ha pere é!uto questa considerevole influenza. Se ne sono stac– cati S ir William Beveridge (eh\) ora preconizza, in luo.go del fed•eralis.rno, un sistema di arbitrato o·bbli– ga,lo rio), Barbara ·wooton (che si ePa consacmta con grande entusiasmo al m:o,vimento federalista), Lione! -Robbins e la maggior parte delle personalità i cui nomi una volta ornavano l'intestazione della carta,,da leUere di questa Lega. Consacrarsi a un'id'ea per .più di tre anni di seguito sénza che si presenti alcuna possibilità di realizzarla,· in Inghilterra può essere solo un fenornen:o, çli .« crank » o di ma1Jiaci: Quanto agli altri, vanno in cerca di un nu,ovo « constructive approach » più v.icino alla realtà. . · · 'fra i liberali Sir Walter Layton è il pi4 coerente·. e n1m si scoraggia mai, ma ·non imprime affatto le sue concezioni sui giornali londinesi d'el partito libe– rale. Il New Ch'rom'chle, che è un giornale di in.for– mazioni, fa una politica estera molto più pro-russa del Daily Hel'ald laburista. Invece nel Manchestu Gual'dlian, che è di gran lunga il miglior quotid.iano i·nglese, soprattutto per la politica estera,. si trova un seri:o .sforzo di comprensione e l'affermazione che l'Inghilterra è legata.all'evoluzione poJilica ed' econo– mica del continente europeo, comprese la Germania e l'Italia. Della slanipa ù1dipendente favorevole al federali– smo ~ che. considera· con ~eri età' il pro~lema europeo, conviene soprattutto segmre I'Econom1st e I'Obsuver, Il Times h'a ùna politica estera poco· chiara. Carr crede clìe le piccole nazioni son:o, state sor]èassate d:all'evoluzione economica e che i nazionali smi euro– pei spariranno fatalmente;- mi ha detto, f.ra l'altro, che considera la sparizione politica dei Baie.ani c:ome una profonda rivoluzione. In fondo è un GJ'ossraum.– denker (1) e poichè è incontestabilmente uno dei rari teorici .poilitici d'Inghilterra, conferma la mia id·ea .che il pensiero teorico è pericoloso per le tradizioni democratiche liber.ali di qu,el paese, che concordano meglio col miscuglio di realismo, empirismo e mora– lismo che, in politica estera, sostituiscono general- mente la riflessione. , · • . Anche. tr~ i civìls servants si -ritr,ova uri o spirito liberale rnd1pèndente' e, spesso, molto p,rogressiv.o. Un circolo di studi europei (che non si.limitasse a·ripec terè èontinuamente gli slogan europei come la « Fe– derai Union ») potrebbe ,attirare certament•e alti fun– zionari, scrift?ri _p,o[itici, economisti, spingendosi in queUa z.ona ,d"rnd1pendenza e di obiettività che esiste nella v~ta pu~blica_ ~nglesè e che, sullo stesso piano del regime dei ·parhh d'a essa controbilanciato e miti– galo, è m~a delle assisi de_l1alibertà" in$lese. Attlee ha avuto 11 grande torto d1 non portare al Governo uomini cl~e rappresentano la corrente della ind'ipen– d·en~a e d1 fare un governo esclusivamente di partito. Oggi .dunque, senza dubbio provvisoriiament·e i lilie– rali e gli indipendenti subiscono una eclis;i' ed' è . ve,rs,o i quadri rdel partito· laburista che in primo luogo.' conviene guardare, ( (r) Cioè ,partigiano del grande spazio, della· formazione di vaste unità politiche. HCd i laburisti, · 3) Presso i laburisti c'è: a) una corrente totalmente p{o-russa, che non vuole intendere di rparlare di Europa, poichè .questo pOltrebbe essere male interpretato d'a Stalin. I prdfI, C. D. H. Cole e Harold Laski, così come Kin,gsl-,Y Mar– tin, editore del News · Statesma11, falrno parte di que– sta tendenza. Cole mi ha detto che la sua politica ' estera si chh1de in quattro p·arole: mai questi on.are colla Russia; e basta. Laski immagina che la Russia faccia una politica ideologica ne!Pinteresse <lella clas– se operaia mondiale. Cole e Laski, tipi di intelleltuali socialisti, sono mo·lto differenti dalla vecchia gene– razione dei fondatori del socialismo, d'ei Webb, dei Tawnay, ecc. Da notare che. l'eccellente econ'.()mista Joan Robinson non, tollera che si critichi il sistema · sovi,etico in nome di un criteri.o· di libertà, poichè la libertà, mi ha detto, è il cavallo di battaglia dei tori es; b) una co,rrente lìttle englander, dall'orizzonte molto ristretto; affatto limitato ,ai problemi inJerni in– glesi, moUo diffide1ite v·erso i foreigners, Anche Sir Herbert Miorrison rappresenta q_uesta téndenza; c) una corrente internazionalis.La, legata alla grande e antica tradizi:one della fraternità proleJaria al d'i sopra d,i tll/1:tele frontiere, è molto forte'tra i sindacalisti av~nzati. Tra gli intellettuali la rivista di A. Bevan, 7 rib1me, l'esprime nella maniera migliore. •Bevan stesso, qmmrd 1 o non •è anti<iliùrchilliano a qual– siasi costo, è guidatQ da un istinto moll'o sicuro e im– posl,a mollo bene il problema dell'Europa e della Rus– sia. Certi sind·acalisti, come Creech Jones, John Price, John Hy.nd, parteµd·o da una visi:one molt.o frusta, allargano il loro orizzonte progressivamente; ,tale·d,'al– tro11de è il caso di Ernest Bevin. Ques-ti sindacalisti sono, ,a mio avvis.o, maJ.grado la loro ristrettezza, ,l'ele– mento più interessante· del, Laboi1r Party anche ri-· guardo ai problemi esteri. · Nella corrente internazionalista si pone il Socìalist Vangual'd Grdllp, che fa sentire la sua influenza at– traverso la Fabian So'Ciety, .'l'ufficio delle ricerche d'ella Tmde Union Concì/, la sua rivis,ta e 1e sue pub– blicazioni. Questo grup,po è ugualmente legato alla vecchia tradizione dell'internazionalismo socialista, con i vantaggi che ciò rapp,resenta (di -non perd'eré la bussola e di comprende·re l'imp:orrtanza dei prin– cipi) e con le sue debolezze: il rifiuto ad' am mettere che ci potrà essere un -asse.Uo delle relazioni inter.na– zionali, per cui gli interessi strategici e la politica di potenza avranno urta certa legittimità o ragione <li essere, Dal fedemlismo al f'unzionalismo; il problema russo,_ Dopo questo' sguardo molto supe·rficiale e breve, co.nviene toccare i due altrri pro:blemi che, assai più del federalismo europeo, interessano tutte le correnti progressive d'Inghilterra: il funzionalismo e il blocco ocçidentale . li fonzionalismo ha trovato un teorico nella per– sona di Davidi Mit,rany (di origine ungherese), che è il consigliere politico del Tl'Usf Unilever ed ha il suo ufficio nell'edificio. di questo Tnzst. Ma all'estrema si– nistra un H. N. Brailsf:ord! esprime idee del tutto si– mili. Un ind'ipendente come Sir Arthur SraUer si mette sulla ste•ssa via. Il « segreto» del .funzio;nalismo è la co~vinzione che il problema della coHaborazipne eu– ropea internazionale non può essere .abbordato ·di foont.e, ma di traverso. Dimostrare all'a gente che la ·federazione è preferibile agli Stati sovrani è come . parlare ai già persuasi, ma non raggiunge alcun risul– tato. Non conviene insistere sulla p·arte <l'i sovranità che· ogni Stato dovrebbe abband:0:nare, ma sui pro– blemi precisi che gli Stati debbono ris:olvere in co- .·mune: un poo.Z 1 deI carbone, dei trasporti ferroviad e fluviali, ecc. Conviene creare delle commissioni speciali per i problemì di questo .genere, e I'espè– rienza, dicono, mostra che in sen:Ql ,a queste commis– sioni si forma un certo spirito comune, che è uno spi.rito ,ctrasipecialisti che debbono risolvere un pro– blema obiettiv.o; e non da diplomatici che debbono difendere ,iJ quant a sai' d,egli .Stati che li delegano, L'esperienza cLel Mz'd'dle East Supply Center angl0- .americano e quella dell'amministrazione, federale dei ,

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