Critica Sociale - anno XXXVII - n. 4 - 31 ottobre 1945
; CRITICA soc~ALE 63 -socJ~LISMO DI IERI E DI"OGGI' Da.I tn:ani.festo dei comunisti, stes~ nel ,1847 da Oarlo· Marx e Fri~·drich Eng~_ls, a~ <?g~i, è tra~co-rs,o circa un s,eeolo. -M'aancora noi soqahsh, come 1 com– pagni. com~ni_stt, ci r~feriamo e fondiamo le h?stre ideologie sq quel mamfesto,-·col <male ehbe fine 11 so-, cialismo romantico, ui0p-istico, sentimentAle, fil,antro– pico ed ebbe _i,nizio il. socialism<? ;od_ettosc'ie~ti.~~o: ' Un esame pm pro.fondo, unia pm mtensa ,e.pm sm– cera valutazi-one.- del .pensier-o, degli atteggiamenti, dei sentimenti,. delle· aspirazioni di molti ·dJ noi, ci mo– stra però molto chiaramente' che spesso un po' di quel pas\5aÌO ritorna iµ noi e :che ad :esso ci rifacciamo · con qJ,J,alche nostalgia e oo,n u,1rpo' di riinpi:3-nto. Sen: timentafismo? Forse. Mancanza di coraggio, che c1· impedisce di guard1are. nella sua realtà cruda il pro– cesso della vita? Bisogno istintiv',o: di soHevarci dalla spietata logioa di un materi~lismo che ci pers_ua.de ma non ci ll,ppaga; di 'u.n determinismo necess1ta.to, verso sfe,re più spirituali,· più risponden.ti ai nostri istinti umani? Evoluzione e s½'luppi dell'idea socia-. lista, che, p,ur riconoscend<;> con ·qarlo 'Mar~ ~'alto v,alore del fattore eoonom1co e del matenahsmo stes~o, cerca di trovarne una spiegazione più umand, anche se •non perfettamente ortod•ossa-? Forse un po' di .tutto questo c'è in noi. - · · , Del resto fo, stessò Carlo Marx nella sua « Postilla a Fèaerbach » chiaramente ,ammette che· non le cose economiche ml).l'il,omo -è il vero movente:cfeUa storia; e altrove; in « Ideologia tedesca», anc(')ra più es.p'Iici- .tamente dioe che non le· cirèostanze trasformano l'uo– mo, ma i'uorno le qircosta·nze e che là stoda non è altro èhe attività dell'uomo, il quale tende ai suoi · •fi.ni . , Non più ,èl1unquemateri.alismo s-torico, ma u.m;mesimo, non ''.Più ,d•ete,i,minrsmo, ma volontarismo. · Cento anni. non sono passati inva~o: n•oi non· po.~ siamo cristallizzarci nel ma•terialismo storico del Capitale e del .ManJifesto; •riconosciamo f'importanza ✓ ·· verainente decisiva che .nella storia del s.ocialismo / fu.a avuto Carlo Marx, riconosciamo il poderoso ap– porto del-suo p,ensierò e della 1?-U.a opera al socialismo-, mà noll' '.{)OSsiamoeternamente fermarci a quel pen– siero, perchè negheremmo ogni .possibilità di vita al- J'i,d,e,a:socialista. . · · 1 'lfutto' scoT'te, diceva il vecchio Eraclito; la vita è' 'ooatinuo moto; ed oggi, io IJ;)easo;noi possiamo 'd'ire di. essere profolìl!liiamente e sinceramente •socialisti 1 senza pro.f,essarci marxisti sino all'esit.reme conse– ·guenze. Il J)ensier.o di Carlo Ma·rx è fondamentale, ma suscettibile lii-irevisione, ,dii evoluzione. , La rivoluzione e il socialismo ·russo non rappresen– tano in v.erità una ev<Yluzic)llle dell'idea di Carlo Mìarx?. Néllà storia stes•sa · del bolsc-evismo russo, nel suo a'dattamento alle esigenze della vita, alle aspirazioni del po!IÌolo, dal 1917 a,d 1 oggi, ~da, Lenin ~ Stalin, no:n ,troviam,o continui huovi a~tè,ggiamenti? E possiamo d'altra parte non tener e.onta_.del. m_ovimentò laburi- s.ta inglese? 1 . . Dopo ànni di feroc1a. b~stiale, cli odio immaaè che ha insanguinato il mondo, d,i eff~_ratezze, raccapric– cianti che hanno trasformato gli uomini in crud,èlis– s,ime iene, men'tre ancora gli i-stinti beHuiai,,non sono . i'hteramente sopHi in tanta parte clelJ'uma•nità; in <,JUe– sto ,assoluto .@blìo di l'!)gnilegge um.ana e diviaa, non · .è nostr.o d,o,vere richramare gli uomini alla legge del– l'amòre, della fratellanza e ·della solidarietà umana? Il problema politico isociali non è in,nanzi tutto un pii>oblema ,ct,i eduoazione'? -Po~siamo oggi ridurre la vita semplicemente :;t inteiressi o •d9bbiamo c0nvenire çhe operano anche, potentemente, le forze· spirituali? ·Tutti· certamente .c0nventamo ·cp.e nella religione 'di Cristo è-il priI\IO fqpdamento della civiltà µmana, ma quale è il nostro pensiero, il nostro atteggi•amentò nei riguardi deHa ,Chiesa ca,Holica? Non. più certamente quello, ·ostentamente anticleriq1.le ; di trenta. e più anmi fa. C'è oggi maggior rispetto, maggiore recipr.ooo comprensio,Ì:ie. Ma fra S<)cialismo• e -cattolices.i.mo , J)er quanto pratica.mente molta strada si sfa percorsa, P1r quanto encicliche e d<iscorsl dell,a. s.uprema auto– rità cattolica ·abbiano rtconosciuto chiaramente i di– ritti del poJ),olo e le ~necessità nuove dèl proletariato, esiste ancora .una immane, insormontabile barriera: la nostr.a eoncèzfone materialisl'ica della vita. Dobbiamo. tentai.e~ nell'in!~resse del- nostro popolo; il cui. cattolicesin:w,· è fodubbiamente innegabile, di ·appianare per qnanto c'i è possibile questa bi:!ITiera, ·o dobbiamo irrigi,d,itci n ,el.le '.nostre concez;ioni, anche se in parte esse•cci sembr,ano superate? Questa bar- , {'.iera è poi veramente insormontabile? . Parrebbe di no .. Mo-Ho•cammino ha f,atto la. chiesa cattolica. Dall'enciclica « Rerum novaruìn ·;> di Leo– ne XIII, ai 'discorsi e alle ,allocuzioni ·di Pio XII vi è tutto'.-un nuo·v.o indirizzo, che sempre più avvicina la Chiesa alle cliassi più umili. Pòssiamo noi ignorare -o volgére le .spalle a tutto ciò? Non dobbiamo cercare anche noi d'i superare le nostre p,osizionii, chiarendo· i principi fondamentali d!el socialismo,, rivedendo al-. cune nostre posizioni che appaiono superate, met– tendo maggiormente in luce 11 profondo umariesim_o é volonlarismo che è insito nel nostro movimento e che lo anima è gli dà vita, ,ed•allontanandoci da una concezione troppo meccanica e materialistica'/ . Quèsta opera di ~hiarificazione, già iniziata e uni– versalmente sentita, servirà a diradare 'molte ince11-. tezze, a sgombrare molti pregiudizi. , . Che il lavar,◊ umano non ~ia una merce, ma mi di– ritto e un dovere :per tutti, è 9rmai principio uni ver 0 saJmente accettato-; che il socialismo sia Io sboc_co naturale d'ogni vera ,democrazia è nella opinione dei più; che versò il socialismo si avvii fata}inente·l'uma– nità·tutta è la nostra fede e la nostra speranza. L'ape- . ra di cp.iar,ificazione che noi chiediamo varrà a ridare all'uomo - s-òggetto di attività spirituale e di inte– riorjJà - una _nuova dign-ita e servirà nel tempo -,:stesso ad ·affrettare. la via ·verso quella meta a cui n.oi con tutte le nostre forze tendiamo: il Socialismo. I . . . V. PELLEGRINO \· • I ' Due quesbioni dibatte in questo breve arl'icolo il . compauno I'ellegi•ino, · le,gat1;fra- loro da un, sot'(ile vincolo o{ferto[J'li dallo ·sviluppo della sua, argomen- ·•tazione, ma sostanzz'alme'llie oen,. d'isl!inle: 1) dobbia– m'ci noi tenerci ancora legati alla dottriiw di Ma•rx o non sentiamo che c'è in essa qualcosa di ~aduco e di eff'ettiµamente superat,o? 'i) non riteniamo elle, d'i• fronte alle niuov•e correnti .di pens-iero, manifestatesi, in m{ilteria sodate; nella Chiesa cal:tolica, debba m'u– tare verso .d:i' essa- il nostro atteggiwnento? S1.1lprimo punto dichiru,iamo elle,. pur nutrend'o diffidenza, verso· i tentativ-i, .dli re·visionismo marxi'sta,– che il più delle volte finiiscono r,el rinnègamento, non . che della 1 d'ot(rin'OJ, ·anche àlelle a:sp1ir'«Zwnisocialisze ( quando ànche non• conducono,. come è avvenuto per il, belga De Man, alla collabora.zi 'one col nazismo), tuttavza siallio peirfertC1JmeI1Jte d'accordo che più d'un puntò del pensie1·0 dii Marx è cad11co ed è ·caduto, ali fron/e a esperienze e condizioni nuove; che la con– cezione m'aler<i'a-lista ( c1vi·Marx ed Engets sentirono talora .il bisogno - come confe,ssa Engels ~ di dare una rigida formulaz,fone, per segnar·e 1m' distacco· nel- , lo del loro pens1iero dia quello dz1 altre scuole o movi– menti sodatisli di cui esst diffidavano) debba inter- - pretctrsi in modo da ric01~oscere. N valo,re che· ha, per · t'avvento del social'ismo,, l'esigenza di una giustizia . s0cialè. e i'/ conseguente impulso che pe1' tale avvento viene dalla v·o./ontà.umaJila.Sin d'OJi primi scritti Marx .', ed Engels rinnegaròno la dottrina se.con<llo cui l'uomo è so,lo .sll'ument;o (strumento· pçissivo) · della' stol'ia e affermarono, che della-storia e·gli è invece consape– vole fattore ( « la st-oria è null'altro- che l' altfoifà del– l'uomo che persegue i suoi fi1~i », è det{o nello scritto su J,a_ Sacra Famiglia), e lo. stesso, ripeterono, anche • nella p°ie•namaturità diel loro pensiero (nel_ CapHa,le; « come dice Vico, la sto1·ia ,djeU'1wriw' si distingue ·aallà storia della natura hi quwzto qudla l'abbiamo fatta no.i e questa no) . . Quwzto .all'altro, punto, è verissimo che dall'Enci– clica Rerum no,varum (e più aJZcora dalle prime in-• vettive di Pio IX coiztrò li Socialismo, considleralo parto pestilenziale dell'aborrito liberalismo) ad ogg_i Ì!a Chiesa ha ,mutavo aN.eggiamento e quasi quasi, col con,sentire_' il sindacalismo. oper<Iio cristiano, pare· . venga implicitamente a riconoscere la lot'ta d,i classe, pur v.olendola. tempeI'W'e e; avùi'are a pacifica colla– borazione mercè l'influsso,, de·i principi cristiani;. ma è tuttavia innegàbtle che l'opposizione della Chiesa ·01[ nostro movimento ha' ben altre cause che ['.avver– sione alfo. ilostra·conè'ezione tnaferialistica:.·Faremmo
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