Critica Sociale - anno XXXVII - n. 4 - 31 ottobre 1945

I'' .( . I CRITICA, SOCIALE 59 . .. . \_ Ancora, in queslo primo stadio, si .p-otrà aggiungere qualche notizi:a semplice ed essenziale sulle car'atte– risti.che merceologiche, d:ei maitèriali eh.e si ao.operano, nella specifica 'industria. Ma non altro· e non più, perchè, lo spirito dell'apprendista, che, ri1>etiamolo ancom rina volta, ha_ fasciato lo studio per lui pe– sante, 110.11 sarebbe capace ~ disposto a ricevere altre e più comp.Jicafe nozioni· all'infuori ·di queste che con il suo lavoro, banno s.tretta· connessione. Arizi, , a·nche questo solo e .semp<lice insegnamento troverià' ·jnizialmente moUi- ostacoli di incompren sione, di pi– grizia e di sfiduci-a.; e hl compito ·d·egli inseg.ri, a-nti•ne risulterà 11011· sol.tanto d 1 ifficije, _ma particolarmente d·elicato, essendo proprio questa la fase in cui. biso– gna ·incominciare a svegliar la: curiosità dell'uomo intorno alle idee generali, -mostrandogli com è esse non si<a,no-una vuota astrazione, bensì, il tessulo con– nettivo delle attivita particolari. e ·wncret·e.: . Suveratà la fase dell'isteresi iniziale, nei -.corsi suc– cessivi ci si potrà accostare· a qualche trattazione si- ~ stematica, dapprima. dli ordfne µ.pplicativo, e derivata. ;inizia,lmente, -come sintesi -delle q).iestioni particolari · già traUate; poi, grado a grado. anche in ordipe ,ge– nerale, sino ad 1 arrivare a qualche nozione di geo– grafia economica, di economia politica, d'i dottrine sociali, così da portare il lavoratore a quel livello d-i conosce,ua neGess•ario ad una consapevole djs,cussio- ne, dei prbblemi ·d-eJla v,ita comune. ' Nè sarà imp-ossiblle giungere 'persinf'a forme di., più elevata cultura .. quali storia, '1ette'ratura; arte, , scienza. naturalment~iù sotto forrma di converna.- . zioni occàsiona)i che non di vero -e proprio insegna– merifo: nena qual forT)la. mi. -è stato dato d'assister'e. durantè corsi di perfezioJilarrtento nrofessionale per operai giii' alquanto .evoluti, ad un irrìpreved'ibHe ac– cendersi :di avi·do interessamento verso qu_esta specie : di argomenti. da parte di numerosi àllievi: Il che non deve ,d'estare eccessivo stupòre,_ nè ~ssere inte);pre– _,.,.-----tato, in uno con la speranza ·che'un più razionale me– y todo ·di insegnamento basti a rendere accetto quell'e– terno spiiura·cchio che è per, molti lo studio, come l'il– . lusic;me di un ingiustificato, ottimismo. fo nenso invero che ogni men,te (salve ben .poçhe eccezioni) aneli in maggiore o minor misura alla pro– .prfa evoluzione. sia pure inconsciamente, per la sua ·stessa essenza di strumento del 'I)ensiero, che, so-lo evolvendosi, esiste. E se·molti si arrestano ai principi, ciò ·dip.end'e ben piìÌ. da in'assuèfazion-e, ·da istintivo timore d·elle ignote difficÒHà · 1 che •appunto petchè ignote -0gnurio si finge maggioiri) e da sfiducia pelle ' proprie l'orze, c}')e non da vera· ripugnanz-a. d'a reale incuria. o •d-a effottjvo _e radicato disprezzo per i .benefici dello, $'tudio. Quante volte anchç noi, che pure alle aUività òel pensiero ahbiaino, un lungo :, llenamehto. non· ci si•amo ·sentiti assaJire da un'-a· forma -d'i pigrizia mentale di frnntè àd' una nuova disciplina, o a-d1 una ·nu.ova attività. sino ad\assqmere un atte.ggiame-nto denegatorio del loro valoi!"e e della foro importanza, somi-gliante, come uh_a ad un'altra ' goccia d'acoua, a quello ,p-iùrozzo ma sostan.ziàlmente' id·enticci deHa meq,te ·i11c0Ua, che, davanti ane diffi– èoltà e alla fatica· dei suoi primi sforzi, condanna in blocco :o:gni forma di istruzione'! _ 1 In quale sede dovrà· essere imparfito l'ulterio;e in– segnamento ag.Ji operai? -In scuoi-e comuni, cioè rag– gruppanti allievi di ogni'tipo ·di industria.- o piuttosto , in scuole ,azi,en-d'ali, annesse ad ogil stabilimento o gruppo d'.i stabilimenti oinogenei? In favò re <l.ella,prima soh1zion'e stanno considera– z'io• ni.di economia d:i spazio, •dii materiale, di· inse-, gnanti', ·e di opportunità -<l'iordinamenti e mefo:di uniformi. In -favore della seconda, la maggiore -.igi– lità e :isp~rnden~a. allo _sc<;>po.l?fatti_ solo in_corsj. annessi agh sta_lnhmenh s1 .patra anzitutto ottenere quel'ia sp•ecializz~zione di insegnamento che abbfomti visto essere peculiare caratteristica e scopo .di questo· tipo di Sìmole, e m::i.ssimo sfrumento del~a loro effi– cacia d 1 idattica. Nelle-scuole centralizzate, _per con.trQI, si ric•adrebbe verso tutti quegli' incol).venienti di t_eo– rid~à e. generalità che· sono propri di tutte le a1h-e scuole sistematiche. Tra essi, in particolare, la p0c_a o nessuna rispondenza dell'insegnamento teorico alla -pratica del lavorò eseguito da ognuno, che è J.a prima con'dizione di uno stimolo allo studio•. Chè se poi a quella si cercasse di ovviare con l,a riprO'duzione sco 0 lastica, nei ,soliti laboratori sperimentali, del lavoro pratico, quest•a riuscirebbe fatalmente una imm;:i-gine conveniiònale e inzuccherata del lavoro vero e vivo; senza parlare della anche più- fatale cristaUiz'zazioue q.e!llinsegnamento, svolto lungi dalla confinua. evolu- l zione •d'eHatecnica e della pratica giornaliera, in pr_o– cessi di un. classicismo plumbeo,- con macchine ed imp,ianti continuamente invecchiàtf dal punto di vista economico 'e tecnologico, l non concepiti in funzionç 'del 1-a.voro, quale è nella reàltà. Certo vi potranno -essere aziende troppo picçole per .sopportarç il peso· economico e per avere in sè la capacità organizzativa di una scuola professionale. Ma, a prescinder·e dalla considerazione che in un regime •economico èontrollato sì ·d-ovrà fonclere ad · una co•ncentrazione, .con conseguente eliminazione parziale ·O totale delle piccole imprese socialmente non redditizie, si potrà da· queste, finchè esistano, far' ricorso a scuoi-e similari d,i aziende maggiori e vi– cine:. il che, se può presenta-re difficoltà naturali in un regfme •capitalistico, per_ la .preoccupazione di ogni az1end-a di non fornire armi di concorrenza ad altre,. più non ne dovrebbe presentare in un regime socialistico, in cu'i- le •aziende non saranno più nella reciproca condizione ,d,i avversarie, bensì di alleate per un unico nfaggiore inter-esse :· cosicchè resterannd solo le diffi.coiJtà rilevanti, ma rion insormontabili, di ordine pratic'o, quali l'a organizzazione· di scuole per gruppi -di industrie a-nalroghe .in pòsizioni ·abba- . stanz,a :facHmente raggiungiqili da tutti i lavoriatori 'del gruppo, e comprendenti una gamma di in·dustrie , similari sufficientemente estesa per· dar vita -ad una scuola propria, ma non tanto che le reciproche e · in.evitabili differenze tra· i vari organismi del gruppo siaI;10 così s~nsibili da far risorgere il pericolo d,i una generalfz-zazione perniciosa all'efficacia dell'in– segnamento._ L'ostacolo maggiore. e, in verità,, formidabile alla ~ realizzazione •dii un efficiente sistema di scuole per ipaestranz·e ~ pe,rò quello degli insegnanti: -è questo un pr0blema di 1rnmi,11i,dunque, e problema d-i ardua, ma non impo·ssibile soluzione. Si tratta di fo~mare un co•rpo -di insegna,nf,i che alla competenzta specifica 6.niscano la capacità di,d'attica. il sapere teorico, la conoscenza viva e attuale d-ella' tecnica, ma, sopra tutto. l'entusiasmo per una ricerca di mO'di sempre migliori e semp,re nuovi, ·atti .a risvegliare, tener acceso, accrescere continuamente l'interesse allo stuqio negli •allievi. Qualità' di prim'ordine si _richiedono perciò .all'in– segnante:· ma che· non sarà impossibile trovare, se si inc_omincerà ·a tq,glierè. non solo con vane paro!e, . ma éon d'atfi,,la scuola dall'avvilimento a ct1i'povertà di mezzt di retribuzioni e di effettiva cons ideraz ione l'h.anno progressivamente, ridotta, sino al p.iù basso limite degli ultimi tristi anni; riportandola al grado d 1 i dignità che in uh paes·e libero le d•Elvecompetere,_ .quale prima p,er nobiltà fra tutte I-e funzioni dello Stato, quale più, importante ma-gis.traturia ,di una So– cietà veramente civile. MARIOMANAIRA « Nella memoria i!ei gra!1,d'iscomparsi - MATTEOTTI, TURATI, TREVES,RossELLI - nel ricòrdlo deUa lunga attesa - alla risorgente 'è'ritfoa Sociale - nel- no~nc · di un socirrl.ismo che non muore - qaesto lavoro è dedtcat'o ». ·' Queste parole, d.i cui gli siamo gràtissimi, il nostro caro amico ,Pischel ha posto ·come epigrafe sul fronte– spizio di una An'.lologia ,d'ella Critrm Sociale da lui pubblicata presso l'editore Gentile, in un volume d.i .o,Jtre 600 pagine, cht: contiene un'ottima scelta degli · articoli di maggior inte~esse usciti nella Critica fra iJ,1891 e il 1926. . Riparleremo di questa bella pubblicazione, che oggi segnaliamÒ all'attenzi0ne dei nostri lettori.

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