Critica Sociale - anno XXXVII - n. 3 - 15 ottobre 1945

38 CRITICA SOCIÀLE (, zi-onale: eccessivo fr~zionamento dei consessi legi– slativi od amminisfrativi, diffico1'tà di f?rn~a~e m~g;– "iòranze omogen·ee, scadimento della l,Il~lVlduallta, , •d•ei ,partiti ed avvilime!lto ~ella ~o_ro_funz1~.ne nell.a ricerca di compromessi e q1 _equijibr~ quasi sempre instabili, criii. a ripetizione, m1scon~s~1ment_o - ne_lla sceHa -degli uomini - ~elfo capa?ita_ e de1-.v~lon e subordinazione di questi elementi di valutaz1onç a c;riteri meramente politici, ~e.e. Per contro, la pro.– por:donale eleva la .Jot~,a. poh!ic~ d 1 ~lla: bassm::a delle competizioni personali, degh 111'lr1gh1loca_h, delle anguste visuali campanilistiche èhe c~ratteruzaya110 le elezioni con il sistema de! rollegw up,~nommale maggiol'ilal'io, adottato nel _Piemonte, pruna, e nel– l'Halia unificala, poi, sino al 1882, ed anc_or:a-. d?PO' ·una breve parentesi di elezioni. à ~cnztzll,!Q dz Vista provinciale (3/4 •dleiseggi alla magg~or 1 anz_a e ra.ppr~– sentanza proporzionale, per 1/4 d~i .s~gg1 assegn:ah, alle minoranze) - dal 1~91 alla v1g!ha del)a prima g:uen-,a mondiale-. Il sistema proporz!,onale mduce a votare per le iclte e per i .programmi, mentre quello uninominale mette in prima linea la persouà 1 clel c!ln– clid'ato . al quale i vo 1 ti convergono spesso per sim– patia ~ per influenz-e di cliente}~-~ cJI gruJJ,pi, a tuUO 1 danno della chiarezz,a. delle posiz10-m pohhche:- La nece~sità cli ~ma rap~resent~nza proI>_,Qrgnonal_e di tutte le còrrenh della vita nazionale, nella Cosh– tuente, risulta evid 1 ente anche d,a.Ua~unz~on~ dell'as– semblea: la carta fondamentale del! Itaha d_emocra.– tica non .può essere l',dpera unilaterale, e d1 pe~ -se manchevole ed effime1,a, di una maggioranza q di un blocco occasionale di .niinoranze, ma la risu~ 1t~te e la sintesi cli un dibattifo,_,al quale dev.e;:piìrte.cifrare, nella persona dei ~noi cl,ep_utati,l'int_er(!ri])ia,~s.e.çS,J?et– terà poi alla C-osh'luente, m sede di nforma ;1shtu– zionale stabilire· .se il sistema della proporz10nale pura si' converrà anche alle elez_ioni ~ellè futu!:_~ 1 :Ca~ mere le«islative o dovrà subire quei temperam!)n~ che son6 suggeriti dalla esige_nz~ di una s~ab!liì:à d1 «averno e dalle esperienze 1itahane (elezwm. 1919, . 1921 a 'ba~e pr:oporzionale pura; e)ezioni 1924 C?l collegio nazionale, sistema proporzwn/lle e premi(! alla maggioranza relaHv,a, alla, qi:ial~ erano assegnah , i 2/3 dei seggi) e delle, altre naz1O1~1. Le cfrcoscl'i'zioni eletto~·ali. G.pme dovrà fumdonare, t~cni_camente, il .sis~ema delfa rappresentanza proporz10nale nelle elez1om per l,a Costiituente '? · Qui si pori e anzitutto il problema -delle circciscrizroni elettorali. Si dovrà prèhcl•ere p,er base l'intera nazione, oppure la ·regione, od ancora la provincia? Tra le vade p-ropost~ sino_ra fon~~late semora riscuota maggiori consensi la c1rcoscnz10ne reg'iona:le. Si osserva che il collegio unico, nazionale presuppone una profonda coscienza poli!ica ne~ cit– tadini, e soprattutto una prassi .d,emocrahca rad1\ata nell'ambito dei singoli' partiti,. senza dì che le hste· dei candid,ati sarebbero• di fatto, emanazione di ri– stretti ·eomita 1 ti polit'ici d'ÌrigentL D'altro cani?, la p~,o" vincia è ambito ancora troppo ristretto per 1mped1re che le' campagne elettorali vi assumano· aspetti ris– sòsi e localistici. Al ·criterio reginnalista si può òbie1ttate, che in molti casi nemmeno la regione presenta Cjlratteri– stiche ben definite, si 1 a dal punto di vista geogra:fìco ' si,a da quello della rstruittura economica e sociale. Sembrerebbe pertantò più equo adottare èome b :i.se la- regione ove essa ha una individualità sua (!Pie– monte, Sicilia, ecc.), proce·dlendo invece a raggrup– pamenti· di :provincie aventi caratterisitiche simil,atri nelle· altre z.one. Comunque, il criterio della circoscri– zion.e interprovinciale appare· suscettibile di conei– liare i divergenti punti di visita secondo un principio di equità. L'assegnazione del numero d 1 ei seggi spet– tanti ad ogni circoscrizione dovrà ,essere fafia in halìe al rap:porto tra la popolazione elettorale della circo– scrizione stessa ed il quoziente che risulta dividendo per il · numero totale· _dei_seggi alla Costitue?te·: la , popoI-a:zione elettorale 1tahana, avendo cura -d1 ·asse– .,«nare un numero cli s_eggi p,o.ssibilmente uguale ad -~«rii circoscrizione (intorno a ·25-30). "rn ·ogni? èircpscrizionè i singoli· partit~ presente– ranno le loro liste, contrassegnate -~laun- ~11!1boJ,o,. Le liste potrebber_o essere stamp~te cò1,relahv.1 contra;S– segni su un'unzca scheda_ ufficzl!le e 1elettore potrebbe· essere chiam,aito ad esp-r1mere ll suo voto facend,0 1 un segno determinato' su!' simbolo della propria lista, oppure ogni paritito potrebbe provvedere al_la.s-tampa delle proprie liste, e l'elettoh~ dovrebbe mc~udere, nel segreto della cabina, la lista prescelta m ~ma busta. consegnatagli dal seggio elettor(Jl,e. Il_ J?nmo sistema è da preferirsi, in qqanito mette tutt~ 1 p~r.– titi anche i più poveri, sullo s1esso piano d<iparit_a ' ed '.esclude' che vi sia.no ,dlegli·elettori igna1,i dell'esi– stenza di qualcuna delle liste proposte alla vo,tazio_ne. L'espl'essione del voto. Un altro quesito che si presenta è' quello del.le liste chiuse (contenenti tanti 1101ni quanti sono i d·eputati da eleggere) o apel'te (con rfacoltà all'elettore di ag– giungere nomi di suo gradimento, magari pre~i da altre list'e, sino alla coacorrenza del numero dei s,eg– gi). Siamo per le Uste chiuse, per evidenti ragioni di moralità polifica, in quanto. l'altro, met.od 1 O pern;iet•te manovre di persone ,e di gruppi· non compatibili con , la schiettezza delle posizioni 'assunte dai diversi par– ti1ti (il cosidetto pà,,nach(l'(Je, o intrusione in ,una lista,, mediante le aggiunte, di n.omi tolti d'i' ,altre liste). ~ La li.sta bloccata ·fa. sorgere a sua volta un· altr(! problema: come srtabilire l' ordi'ne di p1·ecedenza degh eletti, di ogni singolà lista: Nelle elezioni del 1919, 19·21 ·e 1924 l'elettore stesso ,a:veva la facoltà ,d!iindi– care ·1e preferenzè, ossia di scrivere in calce alla lista sino à quattrn nomi scelti tra i candidati della lista oppure compresi 'in altre liste. L'ord~ne di pre– ced~nza era dato dlalla graduatoriia dei voti indivi– duali di p·referenza o aggiunti as~e~~ati -ai. vari can-• , di da.ti . I voti aggiunti, inoltre, d1v1:;i per 11 numero l 1 ciei rappresentanti, del colleg-io, concorrevan_o, a for- -·marfil-a cifra eletforale del·~a lista. . ; , . _ · Il voto di preferenza, cosi conge,gnato, da.·ad1to· ad una gara poco simp-atica sempre, ed in -qualche caso profondamente immorale e d'ise'dlucatrice, tra i_can– didati diella stessa lista, per I'acoa ,pàrramen.to d-e1 ... :fa– vori dell'elettore. Peggio ancora se vi si immischiano "li stessi comUati elettorali, o ad:dirittura· gli organi d'i partito, n~l qua! ea~-o-si _avr.e~):iero_de~ candidati effettivi e dei cand1d,at1 sacrificati a pr1or1. Lo ste(>SO inconveniente si avrebbe sopprime.hdlo il voto· di pre- · ferenza e lasc'iando ai partiti il c0mpito, di· stabilire. l'ordine d'i precedenza, a meno che i partiti stessi non entrassero neU'ordine di idee di, Hmit!)re il numer(! dei candidati al numero d'ei seggi clie si p,resume d1 .poter èònquistare. Comunque, dovendo sce·glie_re tra g).i inconvenienti del v<;>to di preferenza. e quelh delle precedenze stabilite d'ai partiti, 1 ci sembra che do– vrebbe prevÌllere il criteri(! più tl_emocrat!co ~ \o·~– sentire ·all'elettore ,d!i esprimere 11 p·ropno ,gmd1z1O anche su.i.n,omi :prop@sti; olitrechè sul programma, po- .litico del partito per i_lqual~ e$"li intende, v_ot~re. A? attenuare i d'if-etti :a:ccer,mah, s1 _potrebbe- hm!tare I! numero. delle preferenze a 1 o 2, ,escludendo IP. ogm càso la facoltà- dì aggiungere nom'i di alt~e liste. La ripartizione d.1e•i S'eggi. Una soluzione che mi sembra felice ed originale, in quanto concilia j p-r:egi ~'ella. prC!poi;~io;rnaie con quelli -dei _vecchi collegi u.nmomman, ehmmandon~ _. i difetti, è ·quel-la suggerita dal CO1;Ilpagn?~vv. E. La1:r11 Sil.arnuti (1) il quale :propone dt sudd1v1dere le c1r:– cosc;rizioni 'interprovinciali o reg_ion~li in collegi: I partiti d'ov.rebbero desi;gna~e un oand1dato· pe!-"oga~ collegio. I sing!i>li candidai! avrebbero I obb_hgo, d1 dichiarare a quale lista iJ'.iiend'?no. collegarsi. (~on potrebbero essere rico-noscmte hste che, non a~biano poste candidature in un certo·numero d1 collegi d·ella circoscrizio11e). - Sulla sched,a. di cui dovri\ servirsi l'elett_ore v~rr~b– bero in-d'ic.ati ìl simbolo· di. ognun~ d'~lle hste i:1oon_o– sciute e il nome del carnhdatC! ,d1 ciascuna lista_ m quel determinato collegio. I voti a!ldrebber0 alle- liste della intera circ0scrizione e,_serv1~ebb_ero per ~a <:J.e– term'inazione d 1 el' numer.o cle1_ quozienti d8; attri1!u~r~ ,a:lleliste stesse. V-ordine di. preceden~a de~ c~n.<!hdati risulterebbe 'stabilito dal numero dei voh r1p0rtato dia ciascuno d'i essi nei rispettivi< collegi: Natu_ralment<; ogni collegio dovrebbe avere _un numero di elettori (r) In L'Avvenire d.ei Lwvo-ralori, d1 Zurigo, nn. 20-23 del 1945.

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