Critica Sociale - anno XXXVII - n. 3 - 15 ottobre 1945
44 CRITICA SOCIALE È evidente che il ·consiglio Economico Cen,lrale dovrebbe occuparsi, per quanto concer~e sia l'elabo:. razione sia l'aUuazi,one del piano, urncamente dei grandi dati riassuntivi, mentre per qu,a,nto concerne le s'ituazioni par-ticòlara al settore industriale, all'a- · o-ricolo al bancario, al commerciale, all'artigi,ana'le, ;cc. do'vrebbe delegare parte dei suoi compiti ad or– gani aventi più_ specifica co1:1petenia. . . . . Per l'industria potrebbe, m tale· ordme d1 idee, essere costituito un Consiglio Centrale per la, Produa zione Industniale, ·presieduto dal Mlinistro della Pro-– duzione Industriale .e composto di membri (issi con voto deliberativo, quali i rappresentanti d'egli Enti 'seguenti: Istitutò Centrale -di Gestione, Istituto Cen- . lrale ,cl.iControllo, Istituto Centrale <lelle Cooperative Jndu~tl'iali, Istituto Centrale di Statistica, Istituto Cen• tra le per le ricerche' scientifiche, Confederazione dei Lavoratori, Confederazione degli Industriali, Istituto Centrale delle Coopétafive di Consumo. Il numero dei r,a,ppresentanti potrebbe essere fissat-o in r'apporto alla importanza dell'Ente rappresentato. · Alle rinnioni del Consiglio po1trebbero, ino1tre, par– -t~cip 1iire, su invito, ·con voto consultivo, rappresen– tan.ti di quei Ministeri, ,Comitati Centrali Industriali di se _ttorc, Consigli Regionali dell'Economia, ,Comitati Regionali industriali qi settore, che fossero pai:tico– larmente interess-ati a.diun determinato argome.nto. Con tale compo,sizione il Consiglio Centrale per 1,a. Produz.iòne Industriale :potrebbe valer•si dell'apporto di notizie e di esperienza dell'industria socializzata, cooperativa e privata, dei consumatori e d'e,i lavora– tori, degli imprendit-ori e ,d:ellia bur.ocrazia statale~ degli economisti e dei tec::nici; non trascurerebbe di a'scoitare nè le esigenze specifiche dei· iversi settori, nè quelle delle diverse regioni; sarebbe un punto di1 incontro tra uomini' nominati dalla base per rappre– senta!'e interessi particolari e uomini nominati dallo : Stato ner rappresentare interessi generali. Il ConsigMo Centrale per la Prndù:oi'.-oneIndustriale dovrebbe: . · · a) assistere il Ministero dell!\ Produzione Ind:u– striale nelle direttive per l'elaborazione del piano in– dustriale nazionale, elemento del superiore piano eco– nomico nazionale; b) seguire lo svolgimento del piano industriale. ed esaminare le modifichè necessarie; c) assistere il Min,istero della Produzione Indu– stri,a•lenella soluzione dei grand•i problemi inc:lus,triali; d) assist'ere il Ministèr,o· della, Ppo,d:uziorie Indu– st~ial~ nel co.~r<l:inament~ ~1l'iazionè svolta d'ai.Co– rrutati Indùstnah Centrah d1 settore., Il Consiglio Centrale. per la Produzione Industriale non dovrebbe avere una propria attrezzatura ·buro• ·cratica, ma 1app,oggiarsi, per l'.elaborazionè dei dati necessari, da una. p 1 arte sugl'i Istituti di cui• i ,suoi membri sono rappresentanti, dall'aHra stigli Uffici del Ministero della Produzione Industriale. 3° - li Ministei-a. d,el/a.Produzione Industriale ed i Co– mitati Centrali di settore. Gli Uffici del Ministero della Prod:uzione Industria:_ le dovrebbero essere costituiti da: _ servizi generali - (Gabinetto - legislazione - studi e .'rìcerche •tecniche ~ statistica e studi economici - coo·rdinamento e pianificazione - ·brevetti - ;;tampa, ecc.); · ' servizi economici di settore - (siderurgia e metal– lurgia- - mecc,a.:Uica- chimica . combustibili e tessili : ~arta e_staml?a. - edili~ia O m!nier~ - ai,ti,11ianat:0ed 111dustne ar-trsbche - mdustne al1mentarJ, ecc.); seI'vizi ammtnistrativi - (personale . econQma- lo • contabili~, e~c.). . . . _ . . ~ A fiia:J'Jcodei srngoh serv1z1 econom1c1 cli seltòre ciel Ministero ,d-ella Produzione Industriale dovreb– bero essere i Comitali Industriali Centrali dt Settore. Si creerebbe, in tal mod:o, una stretta cooperazione lra il Ministero della IProduzi,one Induslriale il Con– siglio Centrale d'ella Produzione Industriale 'ed i Co– mi_tati Industrial<i Centrali di Sett-oll'e.Le facoltà nor– mative, l'attrezzatura burocratica, la responsabilità ,di fronte al Paese, al _Par.lamento, al Governo, al Con– siglio Economico Centrale, dovrebbero essere del Mi– nistero della Produzione lndustri 1 ale, mentre f Comi– tati avrebbero una .funzione d'i iniziativa e- d,i assi– stenza e controllo da parte delle categorie e degli enti economici interessati. · · 1 ÌI punto di visia dei diversi Comitali -di settorP, dovrebbe qui-ndi essere ·tenuto nella' debita conside– razione dia :parte degli Uffici 'Ministeriali, mentre, in caso di disaccordo, ·e per i problemi di maggior ri– lievo, o interessanti d'iversi• settori, si dovrebbe· sen– -t.ire -anche il parere del Consiglio Centrale per la Produzione lndustr~le. I Comitati Centrali di settore dovrebbero es·sere · comp,osti di rapp.resentanti di interessi generoli na– zionali (Istituto Centrale di. Gestione, Istituto Cen– trale delle Cooperative Industriali, Istituto Centrale delle Coopemtive ,d,iConsumo, Istituto Centrale di Sta– tistica, Istituto Cenhrale delle Ricerche Scientifiche, Confederazione degli Industriali, Confederazione dei Lav.o,ratori), e di rapp-resentanti locaH delle industrie e dei lavoratori operanti. in quel determinato settore· · (da design-are dai Consorzi Regiom1Ji di Settore di cui parleremo in ·seguito). ·. · In tal modo si avrebbe . .un g,iusto equilibrio tra. i · .diversi interessi, e il Presid'ente del Comitato di Set– tore, ra.ppresen-tante del ·Ministero della ·Produzione Indus.triale, potrebbe co ntare, per.quanto concerne la ·preparazione di dati, la doçumentazio.ne , la formula,- . zione d'i proposte di pro vvedimenti, ,o'1 tre che sull'ap– porto dei diversi membri, anche sulliai segreteria del Comitato di settore,' le cui funzioni dovrebbero essere ·svolte, come. già detto, nell'ambito del corris.pondente servizio di settore del Ministero della Produzione In- dustriale. · Nel caso fossero all'ordine del giorno argomenti riguardanti in mod:O particolare 'l'econonìia di una .-determinata regione, in cui l'indus,tria d'i quel certo settore fosse prepondermite (ad esempio-: zolfo per la Sicilia), oppure fossero trattate questioni di interesse anche ,d,ialtri Ministeri, il 'Comitato di settore dovreb– be convocare, ·per l'o·ccasione, quali membri str.aord'i– nari, anche delegati dei· Consigli Regionali dell'Eco– no111ia.o dei Ministeri di. volta· in volta interess,afi: In defil)itiva: per •qua.ufo· concerqe l'.elaboraz1one e la attuazione ,d:e1 pii-alno è'conomico m1zionale, il Con– siglio dei Ministri d'ovrebbe appoggiarsi sul parere tecnico del Consiglio Econom'ico Centrale; per qruan- to conceme il pi'wio, economico indusli'iale il Mini– stero ·della Produzione Iqdustriale dovrebbe app,og- '---.., giarsi sul Consiglio Centrale per la Produziç>ne Indu– striale; e per quanto concerne i :p,r,o,blemi é' i pianJi di settore, i s'ingoli servizi di settore del Ministero della Pr.oduzione Industriàle dovrebbero appoggiarsi sui Comitati Centrali dJ ·settoqe. ' 1 La rappresentanza de.gli interessi periferici di base è notevole nei Comitati di settore, -meno larga nel Consiglio Centrale della iProàuzione Industriale, e sparisce completamente . nel Cdnsiglio Econop._1ico Centrale, che. però, 1 attrav1;rso il Gover,no,, è sottopo- st o ·al controllo del Parlamento. ' N.on esistere:1:Jbero quindi un Parlamento. ecopo– m ico e d un Parlamepto politico, ma npn esisj&rebbe neppure la situazione di un Parlamento politico, chia-. m_ato a pronunciarsi SIJ progetti .e proposte formulate esclusivament.e in. sede bumcratica. I pi•ani sottoposti al Parlamento dovrebbero in'\!,ece essere largamente rappresentativi anche dei des-ideri e delle possibilità pro,spettate, attraverso i Comitati, dagli interessi pe– riferici .di base. 4° - _Gli Istituti Centrali.· La coes'istenza .d'i aziende· ind-Ùsfriali socializzate,– cooperative, municipalizzate e private, .rende oppor– tuno eh.e ognuna ,d,i queste .forme di attività econo– mica abbia un suo i11quadramentò particol'<l,re allo scopo: . · 1} ùi preordinar(l, ind-irizzare, controÌlare l'alli– vità dell'e aziend'e op,eranti secondo t.Llla detenn inala f,ormula cli' gestione e di proprietà; - ' 2) ·d,i facilitare i ra.p-port-i frn questi diversi tipi di' aziende ·e gli organi (Ministeri-Qomitafi) interes– sati alla formulazione e al controllo ·dei piani; ·nonchè alfa elaboraz'ione d 1 elle diret-tive di politica economic•a·. Cosi, per. qu~:Uto concerne .-le aziend·e industriali oollettivizzate, è evidiente che lo Stato potrebbe, a_t– traverso il. demanio mobiliare, essere d-e.tentore di– retto dei fitoli e;,primenti la proprietà delle aziende stesse, da. controllare nella lom: gestione attraverso - l'ordinaria burocrazia ministeriale, secondo i. metodi tradizionali della_ ammlnisti;azione sta~ale .. La mag– gior parte -degli esperti che si sono occup,ati di questo
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