Critica Sociale - anno XXXVII - n. 2 - 30 settembre 1945
CRITICA SOCIALE_ 25 PER - UNA R-E PUBBLICA DE,MOCRATICA Pe1· u~ ·ordinamen·lo i eèl:erale. No, non la chianieremo repubblica socl<ale, dopo che _tale. qualifica è s.tafo insozzata dai neo-fascisti. Il contenuto delle istituzioni d·el nuovo Stato, sarà, bensì, s•ociale, o, per dir,e più esattamente, sociaJista, se., come noi ,auspichiamo, il no-s.tro :part,ito saprà divenire il fulcro d•i una concentrazione delle forze di sinis.tra, e s.e tali forze, riuscendo vittoriose. delle · snrperstiti resistenze della reazione, pùr senza dema_– go~che impazien:z·e determiner<amw un vigoroso bal– zo in ,a.vanti della costituzione dèl nostro paesé. Ma non c'è· nessun bis,ogno di ·sbandierare, nella iùtito– lazi-one del reg,ime politico· quale noi fo vogliamo, un_ aggettivo come quello, in verità polisenso, di « so– ciale», per qualificare la. fondamentale natura dei si.Ioi istituti e del suo indirizzo. ' Se un a,ggettivo s'ha da agghmgere al sostantivo repubblica; io non ne vedrei_ di appropriato che uno solo - repubbiica federale - per ,il significato pre– ciso di questo termine politico. Il quale dovrà far intendére, all'interno ed all'estero, che la nuova re-'· pubqlica ·nalian,a, senza rinunciare nè punto nè poco a quell'unità nazionale ch'è il retaggio del primo Ri– sorgimento, non avrà. tuttavia voluto continuar a coartare le sue differenti regioni sopra il letto di. Procuste dell'accentramento brìrocrat'ico, caro a tutte le forme autoritarie di qualsiasi colore,. ma- avrà co– raggios•amente scelto quello. snodato,. elastico, p•ro– gressivo r-eggimento federalistico - ch'è an,ch'esso un modo di uni,tà, l'i.Inico forse compatiJ;iile final- ' mente coi tempi, perchè (come diceva fin dal fempo suo Carlo Cattaneo,), « unico, dureyol modo di con– cordia e di libertà». Superfluo, altresì, il qi:taltificare come « democra– tica» questa forma politica, di Stato, po-ichè non potrà essère se non tale una repubblica; eh.e s'isti– tuiscà, oggi, su· b:asi federative .. n titolo di ques,t'ar– ticolo, dunque, non ,<Leve trar-rie in inganno,. Qui non si vuole p·atrocinare un'intitolazione p,iuttosto che un'altra:: ciò che sarebliè, in fondo, una mera que– stione di parole. E nemmeno si vuole affermare che la istituenda _repubblica ha da essere democratica: -oiò ·che eql!livarrebbe (come amo credere) allo sfon-. dare una· p,orl'a aper.ta- . Qui voglio, soltanto, manife– stare qualèhe modesta. opinione intorno ad alcune guarentigie •costituzionali, che cred 1o, necessa,rie, ·o .quanto meno opportune, affinchè la demo~razia, cioè -il gorvern.o di popolo, sia e rimanga il fond•amento dell'auspkala repubblica. E sar@ lieto se con queste linee si darà l'avvìo ad· una fraterna discussione in– torno 'al proble_Ìna istituzionale, ch'è per feqno uno dei problemi più urgent,i da •affrontare e ris,olvere. Che un'ossatura federale del nuovo Stato· s-i:a.una , delle maggiori fra tali garanzie della democrazia e della liber,tà sembra a me un'opinione così ovvia che non varrebbe quasi l:a pena d'insistere per soste– nerla. Basti QS·serva-reche una larghissima autonomia regionale permetterà alle differenfi parti del paese di adottare, nei vari rami dell',amministrazfo,ne, quei provve·dimenti che meglio convengano alla sodd,isfa– z~one dei diversi bisogni. Ngn an!direi, tutta,via, tant.o, in· là da Jasc'iare - còme accade, p. es.; in S-v-izzera, :i;>ereredità· di tenaci tradizioni storiche - alle re– gioni, o come altrimenti si V:ogliano denominare, la cura di .s,cegliere un diivers-o.tipo di procedura pe– nale. ,Ma, quando, gU organi cèntrali dello Sfato fed'e– rale adempi•ano, come devano, le fum'ioni indispen– sabili per la vita dell'inter0 p,aese -:- p,oHtica estera, -dif.esa nazionale, giustizia, finanza, e poche altre ·– metto pegno che, nel ,disimpegna·re ogni altro còm– pjto nec~ssa-rio alla vita collettiva, gli o~gaui peri-- ferici saprebbero interpretare ed appagare i legit– timi desideri della p'opolazione assai più adeguata– mente e rapid:amente che non una bur.o·crazia_ nomi– nata, controllata, impas~o-iata dal centro. E nell'am– ministrazione comunale e regionale i cittadini più idonei farebbero le loro prime, più elementari espe– rier\.ze politiche, addes,trandosi ·nella gestione della cosa pubblica; e la rp-iùdi-retta conoscenza delle que– stioni trattate in coteste limitate circoscrizioni per– metterebbe alle st,esse masse di esercitare sull'ammi– nistraziÒne e su gli amministra.lori un vigile controllo. Non oserei nemmeno sperare che qui si potesse giungere 1ad instaurare vere e proprie forme di de-. 1110.craziadiretta, Come, a:d es., quelle tuttora super– stiti in rsiri, piccÒli, poco popolosi Cantoni svizzeri, nei quaJi ·vige la Landsgeineinde, cioè il libero arengo popolare, e si discutono i-n piazza il bilancio e le riforme prop:o•ste; mà, insomma, è certo che - come ,diceva Machiavelli, con parole care al Cattaneo - per s•alvaguardare la propria libertà, bisogna « te– nervi. SO![)rale mani». Sistema ull'icamerale o bicamerale? Accennerò ad a:Jti:i due puùti, e n01i più, per non abusare dello s·pazio (e della pazienza dei_ lettori). Come dev'es.sere formata. ed organiàata la rappre– sentanza politica? È ,o,pinione largamente diffusa .che una. sola Camera sia il ,solei sistema parlamentare· veramente democratico. Confesso- che ho .qualche · dubbio in proposito. Non già, si capisce, che io voglia caldeggiare il mantenimento .di un contrap·– pe.so conservatore, il .quale serva di -rèmora, come il. Senato vitalizio d!i nomina regia, alle eventuaJi· .imp,azienze d'una Camera elettiva. Ma affinchè ·tutti gl'ì:nte.ressi rl~l paese sieno rappresentati, ed affinchè ogni organica riforma: legislativa ed i fondamentali indirizzi· politici sieno esaminati al vaglio di fatti quegl'interessi - com'è, se io, non m'inganno, esi– genza di una comph1t:a. democrazia - sembrà a me che, accanto ad una Camera rappresenfativa delle tendenze dei differenti partiti, sa,rebbe più che op– portuna l'istituzione ·di almeno un altro ramo del Parl,amento, che rappresentasse i bisogni, le aspira– zi,oni, gl'interessi globali· delle singoli regioni: Un .riesame delle singole innova,zioni legislative, proposte e discusse dai rapp·resentanti de; varì partiti, alla luce :d'i tali interessi regianali, la cui sintesi costi– tùisce un altro aspeUo d,ella volontà del!:a nazione, senza presentare a:lcun serio pericolo di freno rea– zionario - poichè anche la rappresentanza regioirnle, di primo o •di secondo grado, rispecchierebbe pur sempre le tendenze· politiche de1 paese, - ·sarebbe, al conkario, altra, delle gnarentigie della espressione compiutamente ,democratica, nelle leggi dello Stato, di ciò che tutto il popolo, vuole. E tanto meglfo se, come taluno ha proposto, tale rappresentanza regio– nale integrasse, con opportuno meccanismo elettivo, anche una rap.present1a.nta organica delle differenti forme. del lavoro, cioè dell'attività nazionale; se, cioè, tale seconda Camera rispecchiasse, regi,one per re– gione, tutti gl'interessi e le aspirazioni· del lavoro, nei suoi diversi aspetti d'i lavoro manua<le ed ìntel- · 1ettuale. Perchè così si potrebbe avere un'adegiiata garànzia che ogni innovazione ·politico-legislativa sarebbe considerata sotto i poliedrici aspetti di ogni espressione orgianica della volontà p·opolare. Po-· tre~be, infatti, apparire trop·po macchinoso e com– p,licato un sistema, addirittura: tricamerale; come sa– rebbe quello che, acca:nto alle due Oamere,. l'una espressfone qei. partiti dell'intera n:azione, · l'altra degl'interessi del'le varie regioni, volesse un terzo · ramo del Parlamento, espressione delle singole· cate– gorie del lavoro (per (Jlianto - .sia lecito, aJmeno, in parent~si, l'accenno - un tàle sistema. potrebbe pre– sentare_ i vantaggi, si1a di ._!ma rappresentanza più compiuta e perfetta della vofontà nazionale, sia di
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