Critica Sociale - anno XXXVII - n. 2 - 30 settembre 1945

CRITICA SOCIALE 23 invece larvatamente e gradatamente. Ma sia è0sì, ov– vero si tl'atti 1d:a, parte degli espon_enti di cui sopra . dell'implicita confessione di un errore, il problema è stato posto e bisogna affrontarlo prima della Oosti– luente, per una chiarif,ì.cazione indispensabile. ' Noi non possiamo ingannare gli elettori, dato e non concesso c·he ciò fosse· possibile. Ma se la ndstra sin– cera intenzione è di non ingannarli, ossia, di assi– curarli che il nostro programma non è il suicidio· e ·che il Partito Socialista non si annullerà dopo la Costituente., bis,o,gna sottoporre a· revisione il delibe– rato del Consiglio NazionaJe. Non c'è altro mezzo per dfatruggere dubbi e sospetti ed evitare un probabile insuccesso· elettorale. · Bisogna, insomma, convocare il Congresso Nazio 0 nale prima della Costituente. La vita. deL Partito hil, per 11-0,i fa priorità su ogni altro problema, perchè è esso lo strumento col quale– noi crediamo· •d'i potere e dover risolvere tutti -i pro– blemi d,ella classe la,voratrice e del paesé. G. F. riuscito ad emergere, e se gli venga fa.~to di conso– Hdarsi, essei tende natu_ra-lmente ad estendersi nel tempo e nello spazio, al dii là delle cause a,ccident,ali e degli scopi immedfat:i. che lo promossero, per di've– nire rin elemento organic-o, un fattore permanente, per un period.o! indefinito, -del<lacostituzioné sociale,· Errò chi vide in esso - i fatti lo dimostr:;rno ,- unp. sem,plice intossicazione di dopo-guerra, le cui tos– -sine _verrebbero facilmente espulse d,aJl'organismo sociale, senza necessità di drastici o di rioo,stituenti. I pd,ncipali coefficienti della genesi del fascismo si possono enumerare, a un dipress.o, oome segue: 1. - Il fatto e il mi-sfatto della gue,rra mondiale. La guerra è, in sosfaurna,, il fascismo fra le nazioni, 00I1ie il fascismo è la gue-rra che 'si. prolunga enfro e contr,o ogni singola nazione. Il fasc'ismo non sarebbe st_ato nè possibi!e nè concepibile senza il p•recedente della guerra; ciò per un coacervo di ragioni politiche, economiclie, psicologiche, che in gr,an p·arte sono in- tuit-ive. · · e I Ò e HE L I ITALIA INs·EGNA ' La guerra, nei rapp'orfi interni di ciascun Stato·, - · ' fu, in qualche modo, già una dittatu:ra che sovvertì le' Il discorso che qui pubblichiamo è uno degli ultimi uscili dalla, mente pensosa e dal cuore turbalo di Fi/'ippo Turafi e fu d'a lwi ptonunciàto davan,ti ad una sezione di venti compagn~ della banlieue d'i Parigi, ma preparato - co_meera suo costU11Ce - con ·l'accu– ratazza che si'impon,eva pù i grandi discorst-politici. Le parole d<iFilippo Turati sono il richiamo. appas– sionalo di chi è disposto a tòlle1·w•e le sofferenze che la sorte gli ha preparate, mà vuole almeno che la do; lo1;osa espuienza serva a suggerire le opportun-e. di- fese a chi è rn.inacc<ialodallo stesso maie. · Il discorso non ha, pu1•fro~po, un semplice valore sto1·ico. Sappiamo bene che il capit(J)li'smo,non con– tento di averci regalato mm volta il fascismo e perciò wiche la guerra, la disfàtta, la rovina· in cui è preèi'– pilafa questa· nostra disgràziatissfrna Italia, è sempre in agguato per difender:e con qualsiasi. arma i suoi interessi, i. suoi p·riv-ilegi. Non peNJlona al popolo ita 0 . liana di voler corrsolidare in un regime di democrazia politica ed economica la libertà riconquistata con· tanto sangue e con t(JJllNdolori e cospira per aUra-; vers(1Jl'g/ila via, pronto a pr'omuov-ere e ad aiutare l'instaurazione di uIJa nuova .diittatura. . · ll gri·do di all(JJI'meelévato da Filippo· Turali è, pei-ciò, attuale: è lanciato al prolef(JJ]'ialoperchè vi– g,ili, senza·d!amnòsi mervosismi m,a con.attenta cautela; è lanciato alla parte sana della borghesia più operosa e meno .ingorda, pei-chè,1wn si lasci trarre in inganno e mediti il peric<:rloche minacc:ia anche lei; è lan– ciato anche agli alleati, affinchè il d!es-iderio di 1m ordine formale, este1,iore (che potrebbe essere l'or– dine 'di VMsavia) e l'inconsulto, tiTI).o·re di veder pro– filarsi una minaccia di esperimento, comunista non li inducano ad aiutare o tollerare la preparal!ione di una nuova marcia su Roma, come quella, che già nel 1922 èssi salutaron,o con soddisfazione, come garan– zia di ordiine e di tranquillità. - . • Che proprio la sto,ria, anche quella di ieri, non abbia aJd1 insegnar nulla ai suoi disattenti discepoli? Il fascismo, qua 1 le si venne mani,festando in Ilalià nelle sue forme ei.t 1reme e p,iù criminali, è un pr:o– dotto i cui germi' covano - compressi da maggiori o minod- resi,stenze - in tutti gli Stàti capitalisti. Se. in Italia, pel concorso di conltinge-l!ze speci,aJissime, potè .svilupparsi macroscopicamente; se, pur tr-o.ppo, il no- - stro fu il Paese , riel qualè il fenomeno potè apparire }liù nitido - come un p,rocesso che si svolga « in 'Viitrio» in un laboratorio; - esso non è tuttavia fe: nomeno meramente - italiano. L'Italia, illustrandoJo agli altri Paesi, può sgraziatamente diir loro: « anche. de re vestra agif'ur; ess·o, è già un po' il vostro oggi, potrà diventare ovunque il vostro domani». Scatufl., è ben ver,o,, da un cumulo, e come dall'in– contro fioduito, di coefficienti occasionali, nessuno dei qùaH, d,a solo·, sarebbe basta,to ad assicurarne la vit-, t.oria; e soltanlto la cui confluenza fu decisiva. Ma,· norme ordinarie della c:ivile moderna convivenza, so– sp·ese il funzionamento d-egli ordi'lli democratici, in– catenò_lar libe1,a, eoo!llomia (oo'll là cosideua· << barda– tura di guerra », così « dlira a morire»); a,d,destrò e famil.iar'izzò giovani ed adulti al -quotidiano maneg– gio delle .armi prop-rie ed improprie - bastone, ri– voltella, pugnaJe, bombe, mmschere d'as~alto -, esaltò l'omicidio in-divi1dluale e colletti:vo, il ricatto, il se– questro di persona, la beffa macabra, la tortura. del prigioniero, le « spedizioni punitive.», le esecuzioni . sommarie,, ·ogni sorta. di frodi ·e di imboscate bri– gantesche, a fini· - ben s'i 1 ntende - se:dicenti « p 1 a,- - tirtoiltici e nazionali»; inculcò il diisprezz-6, della vita altrui e, talor-a,. nei più animosi, anche della propria;. creò insomma la « gelatina di' cultura», nella quale solt<1nto il bacillo fascisba, poteva allignare e proli-· fic1J,re. 2. - Le con$eguenze della guér1·a. È proprio di o-gni 1Jrande guer-ra, a lunga durata, lasciare die,tro di sè - quasi sab~ie e ghiaie d-i una in,01ndazione - un reilitJt:o di violenti e .di insoddi– sfatti che, dalla partecipazione alla guerr·a, presu– mono avser·,derivato diritti imprescrittibili, superiori al resba,nte della popolazio'lle; incapaci o svo.glia~i di tornare ·ad lavori Ùmiii, faticosi, egua<litarJ del tempo di p,ace; ansiosi di prdungare nella p,ace le consue.: tud'ini della "guerra, che o·rmai non può più essere altro che la -guemai civile. I «Fasci», sorti daHa guerra d,apprima a fini di assistenza e di rivendicaz-ioni an_çhe legitltime per i reduci ed i mutilati, conti,nuano a: chiamarsi .di «combattimento» quando più nulla vi è d,a combattere, se non sia il prop,riò Paese, .se non sian,01i propri co.pcittadini. . Un tale·« ·stufo d'animo», favorilto dalle aumentate dJflìooiità di proéurarsi - p·er lo scòn"quasso delle i:n– dustrie e l'impoverimento generale - un lavoro· re d– d'i-tizio e soddisfacente, si pnoipaga, per imitazio.ne e, per cont,a'.gio, ad altri slt'rati della popolazione; pr e·nde sovrattutto ··gli adolescen-ti, che non ,poterono parte– cipare alla guerra, ma tanto' p-iù ne invidiano, gli allori daccliè· il « giuocare alla gùer-ra » è ormai scevro di serii pericoli. Sorge l1a,psiéologi'a, .di guerra _del dopo– .guerra, simile .a un maremoto, ad un :va-sto reflusso di onde d,oipo la tempesta. _ Codesta caterva· df sposta-ti per necessità e di spo– stati' volontari e dilettrunti offre i p·rimi nuclei' attivi al briganba-ggio politico interno, in éui si sostanzierà il fascismo-. La guerra rriod-erna s'i risolve, in g,enerale, per i vinti come per i vincitori (fecero tulil'al più eccezione, nell'tùtima guer,ra, gli Sta:tf Uniti d'America); in una· enorme ,dj.stru:i:ione ,chiricchezza e delle stesse fonti della r-icchezza, vaJutabili a centinaia di miliar\fi.

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