Critica Sociela - anno XXXVII - n. 1 - 15 settembre 1945

8 CRITICA SOCIALE economico pm import'anza ·di quella dovuta. Di front'e ai nostri avversari noj dobbiamo· sottoli– neare il principio essenziale che essi negano e per– ci.ò non troviamo sempre il tempo, nè il luogo, nè l'occasione di rendere giustizia agl_i altri f.attori che partecipano all'azione reciproca ». E non è chi non veda come proprio quest'ultima proposizione includa il senso più interessante dello sforzo di· molti coméagni per una integrazione dei · caratterj. etici e umani.stici del marxismo. Quale debba essere, .d''ahronde, la misura o la gradua– zi.one degli altri fattori nell'azione reciproca nes– suno ancora ha preteso di sentenz,iare. E si po– trebbe ,assumere, con fondamento, che, .verisimil– mente, il 'r~pporto tra i fattori di .quella azione tende a sposta1'si in funzione dell'accrescimento dei valori educativi della persona. Non ·a caso mio scrit.tore liberale osseì-vava re– centemente ·che « il pensiero marxista è dominato dall'idC4 centrale della liberazione dell'uomo dalh schiavitù, nella quale, con le sue stesse mani,- si è cacciato », e aggiungeva che « .al marxismo i~porta l'uomo, e con .forza straordinaria denunzia, _e cri– tica la tr.agi.cità della sua condizione nella civiltà contemporanea». Del resto già non si leggeva nel Manifesto, .ap– passionato messaggjo che le generazioni dei lavo– r.atori si t1:amandan·o come ·una lampeggi.ante fiac- . cola : « .al posto della vecchia società borghese, con le sue classi e éon i suoi antagonismi di classe, subentrerà una associazione nella qual~ il libero sviluppo di ciascuno sarà la condizione per il li– bero sviluppo di tutti ii? Marxista, dunque, come si _è detto, e per 'dj. più ortodosso, secondo lo spirito e .a _dispetto della scandaliziata pignoleria professorale. Nè · altri– menti poteva essere, pe.rchè i grandi pensieri irre– sistibilmente si incontrano nelle alte sfere, allo stesso uiodo che si urtano. i piccoli e si respjngon() nélla loto effimera avventura terrestre. E riformista non fu mai, d'altro canto, Filippo Turati, malgrado la stucchevole, quasi consensua– le, attribuzione di questo abusato appellativo. Marxismo e riformismo sono, infatti, qualunque cosa se ne pensi, termini 'inèaq,:iliabilj. Il riformista ammette la struttura dell1:1società, quale ~. non impugna i ra.pporti ·giuridici, econo– mici, morali tra gli uomini e ·si prefigge di, otte– nere dai legittimi detentori del p~tere quelle prov– videnze e quelle concessioni c);i.epossbno garantire Io status quo ed assicurare l'equilibrio delle forze· e l'o:dine della c~nvivenza. Esso è dunque tipica– mente e coscienziosamente conse1·vatore. ll marxista, invece, rifiuta alle :radici la realti– in atto, denunzia l'oppressione e lo sfruttamento di una classe a danno _dell'altra, non mendica, non postul~, non si raccomanda, ma ispira, fomenta. organizza fa. rivolta degli oppressi coritro gli pp · pressod, fa delle stesse vittime i soggetti e i vin– dici .dei Joro diritti,· e muta, . in una parofa, le sjtuazÌoni mutando gli uomini. È perciò ,netta-, mente e necessariamente rivolt1zionarin. · , Rimpiange qualcuno che Turati non fosse reii– _gioso. Essere religioso significa -sopra tutto ammet– tere « il provvidenziale i> neila vita e porre il fine dell'uomo oltre i- limiti del suo dramma pérsonale- e gli stessi risultati della stor_ia. . Ma i~ posso condividere questo -rimpianto solo. perchè so che la fede religiosa g'i avrebbe rispar-_ miato o mitigato molte amarezze, e, comunqùe, avrebbe dato ad esse un senso superiore e, quindi, più accettabile.' Nessuno potrà negare, infatti, che egli abbi~ vissuto con UD disinteresse così radicale, com~ se ogni suo atto· o pensiero si staccasse dalla realtà contraddittori.a e· contingente, per adeguarsi aa' un disegno universale ed eterno. E così, sol– tanto così, si può comprendere èome egli abbia potuto scrivl)re che « la milizia socialista è soprat– tutto ··una volontaria, · consapévole, perseverant·e immolazione di se stesso·». Parole da apostolo. 0Ì1e,' avvertito o no, includono il senso di una ef- t fettiva, sostanziale religiosità·; ed è questo che im~ porta ,per c~1i nol} si lasci traviare da inferiori superstizioni larisaiche. I Immolazione di se stesso; dunque la vita oltre . se stesso. E questo spiega più e rrieglio di ogni altra ra~ , gione ·l'eccezionale ascendente che egli ha .conser: vato - e se~bra farsi più gr.ande cdl tempo - al ·di là della sua scomparsa. La folla di tutti i raduni, in questa ardente e in° qnieta .vigilia, si alza reve1·ente e commossa al ri– . correre del suo nome. E la sua presenza si fa ogni giorno più sensibile e ispiratrice. È tornato dall'esilio, finalmente,' immedesimato nei p·i~ alti valori della democrazia e nelle più con-. crete speranze dei sacrificati, e sul suo voltò indi: menticabile è riapparso il sorriso delle or.e più serene. Qu°'eH'incantevole sorriso che esprimeva ad un tempo la fiamma dei .vent'anni ed una timorosa. paterna trepidazione. Peccato che j giovani di oggi non l'abbiano co– :Oosciu~o. Ma se essi guardano con occhio .attento. ne vedranno limpido -e comunicativo il riverbero sulla fronte dei com,p.agni più degni e.più alti. J Peréhè. di quella fiamma e di-quella trepidazione è fatta la grande; pmissima anima del sociaHsmo. • ANTONIO GREPPI Oltre eh~ accogliere gli· scritti di compagni- che poréano il prezioso contributi> del_ loro pensiero e della loro esperienza allo studiò di problemi i11- . · cui sono particola;rmente vehau, · noi dèsiderinnw .che le nostre colonne- siano I palestra di dddestrCL– mento per .i giovani. [n1Jitiamo qfi.indi tutti colnr<• che hanno · serie intenzioni di studio e di lavoro a rivolgersi à noi, per i'}dicare gli argomenti che · si sentono meglio disposti a studiare e trattare, per offrirci i fo'ro serviti che noi esamineremo con cura e con amote, per prepararsi così ad esseri3 dei 1:cri collaboratori ·nell'opera di ·or.ganico e consapevole avviamentJo a.lla creazione della civiltà soeiali.~tu, -

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