Critica Sociela - anno XXXVII - n. 1 - 15 settembre 1945

CRITICA SOCIALE tito deve lottare congiuntame te ai Partiti So– cialisti degli altri paesi, specialmente di quelli più democraticamente -evoluti, raccolti in una Internazionale forte ed operosa, di cui solleci– tiamo con tutte le nostre forze la ricostruzione. Ben volontieri accoglier·emo intese e collabora– zione anche con altri grtippi e partiti, che in Italia e fuori lotlino per lo stesso fine. Propugnando la.Federazione, non intendia– mo peraltro rinnegare l'importanza del pro– blema nazionale, perchè vogliamo giustizia nei rapporti fra i popoli. e non· intendiamo adat– tarci a nessun imperialismo nè di casa nostra nè di fuori. .Vogliamo quindi siano risolti se– condo giustizia, col rispetto del principio di autodecisione e con retta valutazione di tutti i legittimi interessi, i problemi di Trieste, del– l'Istria, dell'Alto Adige e qq;eUi dei nostri con– fini nord-occidentali. Per 'quanto riguarda le Col'onie, vorre1nmo che, costituita la Federa~ zione, esse passassero tutt sotto il gov,erno e l'amministrazione federale, ina prendiamo po– sizione contro il tentativo che le colonie nostre vadano ad impinguare i domini coloniali di altri pa,e·si, che hanno gi' nel mondo larghis– simo spazio vitale e,posiziqp.e di egemonia. A tale atteggiament·o ci spinge anche il pensiero_ di non lasciare la tutela degli interessi nazio– nali nelle mani dei nazionalisti e dei loro ispi– ratori e finanziatori, sempre pronti a pescare nel torbido per· creare, contro le ascensioni proletarie, nuove possibilitlà di dittatura. h Per la san,ità e l'efficienza dell'azione socialista; il problema della fusione. Perchè i fini accennati, che noi consideriamo programma specifico del nost.ro Partito, possa-, no essere perseguiti con a~ione ordinata ed _ efficace, è necessario che .esso Partito sia orga– nizzato irt maniera rispondehte alk esigenz,e· di tali azioni: ed anche di ·trues_to problema · consideriamo perciò compito·nostro occuparci. Noi riteniamo necessaria: a) una rigorosa selezione fra c,oloro che, senza i.ma fondata convim(ìone e 1 lralti talcira da motivi non confessàbili (fors'anche dal· bi-· sogno di far dimenticare un passato non lon– tano), sono affluiti ~ affluiscono- a migliaia e. migliaia nel nostro Partito, introducendovi idee e éostumi non soçialisti; · b) una ~incera e compieta democrazia nel– la vita interna· del Partito, fondata sulla· più larga libertà di ·pensiero e di critica,· così cara ai fondatori di questa Rivista e da loro sempr~ tenacemente difesa, e sulla subordinazione de- . ali ·organi dir~t\ivi al]a volontà dei soci; . e) una soltoposizione permanente del Par– tilo al controllo pubblico della classe lavo– ratrice. Quanto ai 1 •rapporti con altri Partiti, essi so-·· no l;lUtom'Micamente deducibili dal program– ma d'azione che abbiamo sommariamente in– dicato e· dalla funzione di protagonista che crediamo spettarel·,al nostro Partito nel pre– sente momento della vita nazionale. Qqesta funzione gli impone di farsi centro di raccolta . e di mob~litazione ·di tutte le forze aspiranti a un assetto, di integrale democrazia e di isti– tuire con esse un rapporto di leale e operosa collaborazione; 1 rispettosa della dignità e auto– nomia di tutti i contraenti. Coi comunisti ritenJamo di aver molti punti comuni di programma e perciò siamo favo– revoli ad una stretta collaborazione con essi, fondata però non su vaghe enunciazioni, ma su un programma d'azione preciso e concreto (Federazione europea, Repubblica democr~ti– cà, socializzazione• di certe aziende, riforma agraria). Ma ciò non ci conduce affatto ad ac– cettare la fusione (di cui troppo si parJji., senza b'ene valutarne la portata e i possibili effetti), nè quel succedaneo che è la_f ormazione di un « partito, nuovo », l'una e l'altra confuse, nella me·nte di molti, col concetto dell'unità prole-, taria, che è esigenza perentoria sul· terreno sindacale, dove fu'.nità degli interessi richiede l'unità dell'azione, ma non può implicare l'e– sistenza, sul terreno ideologico-politic.o, di un. unico par_tito proletario, possibile e logico solo sç si pensi che alrunità. degli interessi nece,s– sariamente corrisponda l'unità (meglio direm– mo: l'unicità) del pensiero: ciò che è aiisurdo. Che siano scomparse tutte quelle differ~nze di prmcipi e di metodo che nel 1921•condus– sero i comunisti a ~epararsi dal nostro Partito noi assolutamente non crediamo. Ad ogni mo– do, qual grado di concordia sia fra loro e noi dovrà. risultar,e dall'azione, e fin qui non si son fatti che d,ìscorsi generici. Entriamo dunque nell'azione e lasciamo ogni vano discorso di preventiva fusione, che oggi, oltrechè priva di un• sicuro fondamento, sarebbe un errore. Sarebbe infatti pericoloso offrir pretesto, ·ad avvers_ari pronti a_valersi di ogni nostro er,.. rore, di suscitare allarmi per la costituzione di I . . un blocco estremista, associato, nella mente di molti, all'idea di dittatura di un· p.artito e • J l di subordinazione a: una potenza straniera; e . sarebbe imeolitico aver l'aria di contrapporre un blocco proletario alle forze di tutte le aitre classi, correndo sedo. pericolo di vederci ab.. bandonati da una parte non piccola dello stes-

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=