Critica Sociela - anno XXXVII - n. 1 - 15 settembre 1945

CRITICA SOCIALE 3 mente nella scena politica, sono tutte animate da un profondo bisogno di giustizia, che si attui in un regime di libertà e di democrazia. A -queste aspiraz~oni, spesso vag4e e tumul– tuose, occorre dare contenuto pr,eçj,s9 e forma concreta, pèrchè non · si disperdano in vani con.àti. Il Partito Socialista, ove si mantenga fedele ·al suo programma, P,Ur adattandolo ç1.l1e nuove circostanze_ ed esigeilze, è il più adatto ad adempier,e al com_pito accennato. Condizio– ne necessaria all'altuazio:çie di una maggiore e sincera giustizia è infatti l'abolizione· dei· privilegi economici" e del dominio dell'uomo sulruomo, che è il programV,¼a specifico del nostro _Partito. Qn~sta abolizione è anche necessaria a garantire la libera· esplicazione della· p,e·rsonalità. umana nella vi!a spirituale e nella vita ·sociaJ.e, cioè quella libertà cui ve– ramente l'umanità aspira, da no'n confondersi con l'arbitrio lascialo ai potenti e ai magnati del denaro di calpestare con la 1 loro forza· e con la loro mancanza di scrupoli il diritto· e la dignità altrui e i pubblici interess(_ E solo con quella abolizione si ha una vera democra– zia, che non può sussistere se un ingiusto pri- ·· .vilegio economico di~ a piccoli gruppi la fa– coltà di tenere in pugno la sorte _dei popoli e di piegarne la volontà al proprio arbitrio. · La democrazia integrale· che tutti oggi· di– cono di ·volere non può quindi essere che de– ·mocrazia socialista. Questa ètdunque l'ora del– l'azione socialista, l'.òra del nostro Partilo. Il nostro programma di ·politica interna ... Nel campo interno; noi aspiriamo ad una re~ pubblica democra,tica,' che sia fondata sul suf- . fra,gio univeTsale p_er ambo i sessi, uguale, di- _,, retto, segreto, sulle piµ illµminate Hbertà ci– viche politiche, -sulla subordinazionè (pur con le dovute cautele necessarie alla continui– tà di vita dello Stato) del potere esecuti;;ò · al potere legislativo, che emana direttamente dal-· la volontà popolare; sulla piiÌ ampiç1.,ed effeF tiva autonomia degli Enti regionali, provin– ciali e comunali e delle· istituzioni della classe lavoratrice;. sulla più àsso}ufa indipendenza del potere giudiziario e sùHa separazione .del– lÒ Stato dalla Chiesa, associata peraltro al più rigido •rispetto. della libertà r,eligiosa. Per quanto concerne l'assetto economico noi intendiamo studiar.e i problemi sì della pro.! duzione come della distribMzione. Sappiamo . bene che necessità fondamentale, massime in questo momento, è accrescere la stremata riç– chezza nazionale, ,s_timolando e coordimando al massimo grado le. forie _piroduttive e cer– cando di avvia,rle, pur senza pesanti e anti- I • economici meto(ji di çostrizione, verso quelle forme .di produ~ione meglio rispondenti alle pubbliche necessità. Solo avvlll.ndo questo pro– blema ad una conveniente soluzione, noi pos- · siamo utilmente affrontare il- problema della distribuzione, la cui soluzione sta per noi nella socializzazione deH~ aziende produttive, per– chè solei così può essere eliminato un ingiusto accaparramento, ad òpera di piccoli gruppi,. di una parte troppo cospicua delle nuove rie- .chezze prodotte, alla ·cui ripartizi~ne tutti po– tranno partecipare in misura conveniente, proporzionata all'utilìtà sociale del lavoro che ognuno di essi compie. !_,a socializzazione do– vrà. esser fatta in forma non burocratica, ma democratica, di cui cerchereino di fissare e , coordinare i modi concreti, e può esser ristret– ta per ora alle industrie che investono un più largo interesse pubblicq (anzitutto a quelle in– dustrie di guerra, il cui possesso privato costi- . tuisce una minaccia continua alla pace fra i popoli), alle aziende di credito, alle assicura– zioni, come primo avviamento alla ·graduale . attuazione di quell'assetto socialista dell'ecò– nomia, che, costituisce lo specifico programma ·del nostro Partit@. ' e In materia agraria prop4gnamo una radi– cale rÌforma non indirizzata nè verso una si-· stematica creazione (che sarebbe· artificiosa, e demagogica) di ,•piccole proprietà, nè verso forzate collettivizzazioni;• ma piuttosto ispi– rata, per quan~o è possibile, ad. un criterio coo– perativistico, variamènt~ applicato a seconda dell'ambiente, m~, s~mpre a,..vantaggio d'egli inter.essi generali e. sotto il controllo sociale. . ' ... e internazionale. '' Nel campo internazionale noi intendiamo . studiare anzitutto. tutti i problemi della pros– sima pace, al( stipulazione della quale ci _a\lguria~o sia t;:hiamata. a part_ecipare anche !!Italia, nori come pedina passiva nel gioco di altre pot,enze, nè d'Occidente nè d'Oriente,·. - ·ma in condizioni di piena a{itonorriia e di per– fetta parìtà con, l:gli altri. Stati. Di quei pro-:: · blemi, che ci proponiamo di studiare, alme110 nelle foro linee fondamentali, sosterremo so--· - luzioni. che non :rispondano nè a desiderio di · vendetta nè ad interessi_particolari di Nazioni cupidè di conservare e rafforzare la loro ege– monia, ma siano atte à · garantire uno stabile mantenimento della paoe. C~m questo intento- .propugneremo ·che l'aspirazione alla fratellan- za fra i popoli: sia concretata in 1ma Federa– zione di cui ci studieremo di tracciare· l'as~ ~etto e per la Cl!liinstal!lrazione il nostw ar.-

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