Critica Sociela - anno XXXVII - n. 1 - 15 settembre 1945
14 CRITICA SOCIALE « to comunista è così imperÌ.oso ad un tempo ed insi– « nuante, così rigido nella sua d,isciplina e così dutfÌle « nella sua forma di propaganda,, così omogeneo nei « suoi quadri e così multiplo nelle· sue ramificazi,pni, « che ci si sente affascinati e respinti insieme dalla · « sua attrazione tentacola,re. Per esso il fine giustifica « mezzi, per noi no». Più nobile è l'ideale che si pro– fessa (e il socialismo è il più nobile degli id'eali), e meno si è' dispOsti a servirsi· di qualsiasi arma per vederlo trionfare. • · ·un'altra tesi contro la fusione organica, è quella sostenuta •da un ex operaiò, August Laurent, segre– twrio della Federazione del Nord - di ·gran lunga la più poderosa di tutte ·1e fe,d,erazioni del P. S. fran– cese -, il quale, d,opo ·,a,ver criticato l'attitudine della Russia, e la ;ma politica estera in particolare, come non conformi a'i grandi rp•rincipi del socialismo, rav– visa nella ricostituzione dell'Internazionale unica il solò mezzo per avviare il problema dell'unità. dei due partiti ad una soluzione consapevole. Dopo la presa id-i p,osizione di Andrè Philip, che concentra la sua critica contro la tattica dei due pair– fiti e che preconizza uno stadio intermedio tra l'unità di azione; e la fusione ·dei due partiti, si produce una vivace bpposizione ,da _parte di alcuni delegati, che in generale, però, anzichè proporre la, fusione imme– diata, si limit~no a insistere sulla nècèssità di una più intensa collabora-zione tra P. S. e P. C. J Fra questi otat,o,ri è Metayer, 1 della Federaziòne della Seine-Oise, che ha la missione di ip,resentare e difendere una· mozione tend,ente all'unificazione dei due p_artifi proletari, e che invita i congressisti a lavorare sul terreno teodco e pratico, per eliminare i punti di frizione e crerure il clima favorevole ài– l'unità. È ancora P. Bloch che, partigiano di una fusione, vede nell'unità organica della classe operaia il solo mezzo per s1f~onca,re i residui fas.cisti; è Paul Rivet che considera, senza tuttavia analfazarle, le co.ndizioni .del momento favdre".oH alla. fusionè. « Le masse», afferma Rivet, «hanno la mis~ica dell'unità-». LA DELIBERAZIONE DÈL CONGRESSO E -LE REA- . ZIONI CHE NE SEGUIRONO. - Ma il calore battagliero degli oraitori fusioiiisti non basta, evidentemente, a, sopperire alla debolezza del– le loro tesi, sorrette· da preoccupazioni immediate ·e da necessità, tattiche piuttosto che da ragfo,ni pro– fondamente vaglia.te. La battaglia per la tendenzà fù- sionisfa è decisamente fallita. La mozione redatta. da · _, Jules Moch, e votata alla quasi unanimità, con 10.J12 voti contro 2'74, con- 212 astensioni e 5 assenze, non, è un compromess.o t_ra dµe tendenze. opposte, ma,_ la .sinte.~i degli· argomenti di D. Mayer e. di André Phi– ·lip. Con essa l'unità organica dei due partiti era così, rinviata. . 'La mozione conclusiva sui rapporti tra il Partito Socialista e il Pàirtito Comunista risultò così inequi– vocabile, d1:1 ·suscitare in Francia• un,a vivace reazi-qne · da parte dei Comunisti. La reazione si manifestò, con u,n disco,rso di Jacques Duclos, 'èui seguirono una se- , rie di a[·ticoli apparsi sull'Jlumanité, in; cupo stesso· capo comunista, dopo aver critica,to aspramente le i deliberazioni del. Congresso Socialista id,a lui inter– pretate come rina manifestazione antisovietica; e do– pò aver contestato ai socialisti il d-iritto di interes– sarsi' :d,ella vita. in.terna del Partito Comunist;, con– clude esortando i militanti comunisti ad insistere.· nella campagna fusionista. · A 1Jacques Duclos rispo·ridev:J, immediaitamerite sul Populail'e Léon Blum. il; quale, in un primo articùJo dal titolo pJeno di significato: « Il partito libero», · ·contrapp,oµendo i movimentati ed ,appia:ssio,nati di- . battiti idei, Congresso Sodalista al monotono stile del reèente_.convegno del ,Pairtito Comu.nista, coronato ~d;:i. ordini del giorno approvati .all'unanimità, insisteva sì.,Wimp~ssibilità, d'i .arriv•a,re alla fn~ione fin tanto' che non saranno definitivamente eliminati i dissensi teo– rici che ancora diviid-ono i· due partiti, sino a che ìP Parfito Comunista ·non dimostrerà di ess'ersi comple– tamente ·.emancipato dai vincoli di soggezione ehe– ancora lo· legano alla Russia. Jacques Ducl.os e Léort Blqm si rendono conto del- · l'importanz.a. della posta in gioco:· non si, tratta più infatti id-ella Francia, ove la fusi011e è ormai rinviatar ma del Socialismo europeo, che già sin d'ora, l'fnter-. nazionale, in· via di costituziÒne; riunisce in un s.olo, blocco. · È, naturale perciò che i sociaHsti di tutta Europa,. e i socialisti italiani in particolare, abbiano seguito con inleresse le fasi del Congresso francese, le sue conclusioni· e le p,oJemiche che· ne seguirono. Infatti, come dic.e la mozione votata da l C ongresso,. francese, solamente dalla chiarificazione d.ei rapporti– esistenti tra il Partito Socialista e il Partito Comu– nista, e ,non- da precipitate e 'immature soluzionir potran·no finalmente sorgere i presupposti per l'unità organica del proletariato. GIOVANN,I PINI Pr~ghiamo le Redazioni dej giornali socialisti se,1- timanali di farci pervenire regolarmente i. numeri <j'i. d_ett_igiorn<çJJi, ·seftn:aland_ocipo_ssibilmente tutte. le. mzzzatrve e gli avvénzmentz localz che possono avere importanza peri il programma di e·c:flucazionesociali– sta e di avviamenfo alla creazione di una civiltà socia– lista, che è il supr,emo scopo di questa nostra Rivista e· di tutti i compagni ·che si son01uniti li IJ'F,,i per darl,t _ r vita e permetterle di svolgere zm'azione !'fjfficace. ' 1 . . 1' LA RIFORMA IN~USTRIAl.:E ,Necessità e limiti attuai( dèllo soc.ializzazione L'-approssimarsi dei ·1avori pireparatori di queila nuova Oostituzione che 'i partiti di massa vogliono apportatrice non solo di una mòderna riforma istitu- .. zi,o,nale, ma anche di una incisiva riforma <agraria ed industriale, ·rende, tra l'altro, urgente ed inderogabile dihparte dei socialistì, _un·chiaro pronunciamento in ordine ·alla socializzazione. . ,I - AttuÙ!lità dellà socializizazione. Intorno a questo proble,;;_a converge un seoo>lò di svilupp-9 ,d'e\ grande capitalismo e ,d:il_otta per l'enian: cipazione operaia. , · · Nell'ambito deUra dialett·ica -délla: eoonomia liberale e la com;orrenza .tra, i produttori indipendenti ha svi– lupp1ato gradàtamenle una serie di ·processi d-i,accu- . .mùlazione capitalistica che si sòno tratdotti tecn_ica– mente nella form 1 aziolie di grandi complessi indu-_ striali, quasi monopOlistici. A ciò si è aocomip,a·gnata una serie di fenomeni complementari (quali l'imperfi1 .. lism0 economico, le ctisi di sovraproèluzione, la di-_ ..s6ccupazione, le guerre per i metcàti di rifornimento' e di sbocco, i tentativi conserv~tori dittator~aJ,i), che ha ampliato il senso storico della lotta tra capitale e l'avoro, che l'ha a-rriccbita :diielementi trascendenti la mera competizione saJariale, e ch..e ha sostanzia<to la p·revisione e l'incitamento marxista drèa il rùolo che i lavoratori avrebbero d'Eivuto assumere 'll'ella societù àvvenire,sostituend-osi ai capitalisti, esprppriando gli ' e&propria,tori, e ·creando, attraverso ,la socializzazi1>;1e ~ degli strumenti :d:i protd'uzlone, un nuovo sistema ·e~o- . nomico 1 'non solo- più umano, mra •anche più x'aziomde. Colla fine .della seconda g:r,ande gùt!rra imp,erialista miondi<ale il problema della soci alizzarzion e si è posto in p_ri1110piano. tanto in Ita.Jia q1rnri.to intaUri paesi europei. E' il problema ·del giorno. E' ull' problema che preme e che bisogna decidersi«a risolvere, se si vuole cré are un a :Sald,a,giattàformà per l,a ricostnì-=" zione, ..ed usci.re dall'incertezza e da•l·caos eooin@mico, politic:o, e moral'e. .. Se sù· questa necessità se.inb'rano coJ).venire, sia pure con mal celata riluttanza, ·anche pers0n~ e. movimenti
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