Critica Sociale - XXXVI - n.18-19 - 16 set-15 ott 1926

.274 CRIT1CASOCIALE zione conservatrice e nazionalista e, per tal via salvato, con la democrazia, la ricca :fiori– tur~ socialista, sindacale, cooperativa, in cui· si era sostanziata l'ascensione delle plebi, spe– cialmente agricole, in Italia nel primo ven– tennio del secolo; .. Ma chi non vede che eon eiò ci saremmo allontanati ancora di più dal « vero spirito marxistico e socialistico>>, se– condo la concezione che ne avete voi, Tilgher, e l\1azzali? ... E chi può resistere alla, ilh1,zione ehe dunque la rovina non fu l'effetto della, per– dita di « quello spirito>> nella. esigua minoran– za del partito, bloccata nella enorme maggio– ranza, di Mazzali che, invece, lo conservava, intero e purissimo? Il vero è che « quello spirito>> risiedeva soltanto nelh1, nostra minora1,1za e i1011 fu mai da qnest .. 1, penlnto. La maggioranza, l'ivoluzio– n,uia era una m,1,ggioranza 1·aeeogliticcii:L,una maggior,1,Ùzi:1, di dopo-guerra, arsa di delusio– ni, trenetiea di dolore, inooerente nelle :sue paNsio1ù, inetta, c:Lcl ogni a,zione positiva, o pos– :--ibilist,li o rivoluzionaria. Voi, Tilgher, siete un 'filòsofo ed avete l'obbligo .di vede.re le r·eal– tà per fonnule. Riscontrare il « messiani– :--mo >> marxista in quei furori convuh;ionari, e nega{lo alla calma esuleerata della vecchia gua,1·<:lhtradizionalista, è effetto di traveggo– le fiJo:--oiiehe.La vecchia gnardia non potev.:L d1e rei-.;tare p1·es80 la nuova maggioranza, al eimeuto di tntti i. fuochi. Non poteva, non do– ,·ev,t p1·ovvedere tli salvare se stessa. Solo eon ciò mosttava ehe in lei era l'antico spirito cli clh;eiplinc.Le di saerifizio proprio del soeiali– smo. Non ereclendo nel trasporto per pacco postale in Italia 'della rivoluzione di Lenin, doveva però restare nel fuoco per scongiurare la rivolta di Bela-Kuhn. Ciò era esse.nziale. Al tempo della occupazione delle fabbriche la Di– rezione rivoluzionaria del Partito si acconeiò con la miglior grazia del mondo acl abdieare h1, clirezfone del movimento nelle mani della Confederazione Generale del Lavoro. Allora era ,forse il momento in cui Mazzali e i suoi amici dovevano far valere l'errore in cui ver– savano, vedendo essi, non noi, « nella lotta di classe qualcosa che ha valore di per sè e non - seeondo voi scrivete - come mezZio per giungere alla mèta (sia pur mitica) della li– bera,zione finale>>. Noi, avendo in ogn,i tempo insegnato che il movimento, senza essere « tut– to>> - come suona la formola di Bérnstein: Die Beweg 1 ung ,ist 11Ues) das Ziel ist 1Jiichts -, v~1,levamoltissimo per l'educazione· e le conquiste progressive del proletariato, non potevamo, e non possiamo neppur ora, ammet– tere che il movimento debba in qualunque cir– costanza, hic et nunc) agire per « la libera– zion.è finale)) (sia pur mitica). Uòmpito que– sto dei blanquisti e degli antimarxisti e idea– listi di tutte le scuole, pei ql'.iali l'esterno, con fo sue forze di resìstei1za, non è che una pro– iezione del nostro pensiero interno; ondechè la « rivoluzione >> la si fa sempre quando_ si vuo– le; la si piglia prima o dopo il pa,sto, a pia– cere, come certe pillole digestive, e da quel fiat si crea « una nuova società, con p:ropria tavola di valori, con proprio sistema <li gindizi e cli preferenze )). BibliotecaGino Bianco Tilgh~r avalla le opinioni di Mazzali con– tro le proprie, che coincidono con quelle della pratiea, espressa (falla « vecc4ia mentalità so– cialista italia1m >>. Ed ora? . Ora in Italia - d annmrnia Tilgher - il i-ioeiailismo « ò <:ansai, fotterfl,lmente, perduta)). Oh! idealismo! Ma eome'? In Italia non c'<~ più l'egemonia capitalistica, e la volontà proletaria di emanciparsene? Una prevalenza politica che immobilizza l'azione contraria abolisce la ca/usa del socialismo? Questo è ma– terialismo e di quello crasso. Una causa i,n C'eppi non è causa per1duta. !Ossa si difende ancora e con nuova eloquenza cl.ai ceppi stessi. Uhe direste voi se i ceppi d'un tratto cades– ~ero? In ta,nto, se il socialii.,mo è universale, se è nel 1i1ondo, è anche in Italia; la causa itaJiana vive nella causa generale. E poi, in ehe ]a cansa italiana del s,ociaJismo è più per– duta di -tntte quelle degli altri pàrtiti politiei eontrar'ì aJ fa,Hcismo? Oppure il Tilgher pensa che nel fascismo si unificano tutti i partiti e tutte le classi contro il prol<'tariato e il RO– cialismo? Ma quei-ita è tesi di Mazzali e dei !-4uoi : non può, senza inesplicabile ed ins11p(-'– rabile contra,ddizione, ess<'re tesi cli Tilghe:r che si duole perchè « del f.!oc-ialism?, forma squisitamente moderna e conC'reta della uni– versalmente umaina aspirazione alla giustizfa,, . .tlb libertà, aill' egua,glia►nza,, messianismo cl<' 1 1 secolo XIX, si fece un affare interessante n1,,l,1 Hola classe operaja, a danno o in totale indin'e– renza verso le altre classi>>. Quando si divi!-4a un socialismo così universalmente umano e interclassista, ·quale i più a destra della « ve<·– chia mentalità socialista>) non, avrebbero ar– dito formuJ.are, non si è lontani dal concepire con Arturo Labriola il Socialismo come la 1 pnnta estrema, della democFa,zia. Ma allora il de profundis si deve allargare perchè abbracci m-0lto di più dell'organizza,– zione di un partito, e quanto più si allarga tanto più innocen.ta dei suoi presunti inisfa,tti la « vecchia mentalità socialista>>. E allora (pur non negandosi errori ,di valutazione e ec– cessi cli scrupoli della responsabilità. e quan– t'altro si vog:lia di peggio) si rientrerà n~l vero e nell'equo ammettendo che a quella ri– C<'mosciuta,elevazione del proletariato italiano, che fu la gloria e il tormento del socialismo ili ·Italia, nel primo ventennio del secolo, non si poteva arrivare che 0011 le idee e i metodi della tradizione socialista, ;,tgitando, organiz– zando, educando le plebi a una costante ele– vazio11edi sè e ad mrn conquista graduale dello Stato coi mezzi offerti dalle libertà democrati– che. E pertanto anche la riscossa - se mai sarà - sar.à ancora, come è per tutto il so– cialismo europeo, un affare positivo di sinda– cati, di cooperative, di amministrazioni lo– cali, cli elezioni; sarà ancora un'impresa po– litica, uno sforzo continuato di ascensione della classe e della sua « umana )) irraidiazione nei ceti oontigui e nella sòcietà, e uno sforzo per impadronirsi <lel potere dello Stato con tl'ltti i mezzi che si affaoeeranno ,più sicuri, pin spfoci per l'avvento.

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