Critica Sociale - XXXVI - n.18-19 - 16 set-15 ott 1926
284 CRITICA SOCIALE accrescersi col miglioramento della produzio– ne consecutivo alla N ep) suscitano fondate preoccnpazioni nell'a,la sinistra del pa,rtito co– mnnista. Non importa che, secondo l'osse1·va– zi011e di Bnkarin, il numero dei k/ulalcl sia piccolo, e non costituisca fra i contadini che Ùm1, percentua,le del 4 %- Si potrebbe osser– vc1,1·e che anche nei Paesi capitalistici il nu– mero dei plutocra,ti, che dominano tutta la vi– ta, della, 11a.zione, è minimo in confronto alla ma,ssa,·del h1ipop olazione : la distribuzione de– gli strati soc.ia ,li a seconda della ricchezza è a piramide ; ma, appunto dal vertice di questa pir,tmide l'esiguo numero dei plutocrati sig·no- 1·eggia tutti gli stra,ti soggiacenti. Or sì po– trebbe obiettare a questa osservàlzione: in Hnssia. a,i l"icchi è p1·eclusa hl, potenza poli– tica,, che lc1iplutocrazia detiene n~i Paesi ca– pitalistici. Henonchè l'influsso, che l'esistenza di una classe di contadini ricchi viene ad esercitare in Russia, non è costituito da,ll'esercizio di una potenz;;t politica, che ad essi è preclusa, heN più che <la.Hapochezza del numero, dal fa,tto · stesso della. loro esclusione (fì.nchè sia mantenuta,) <lai ùiritti politici, e della, legisla– zione è vigilanza, ostile dello 8tato su cli loro. L'hrf'lu.s:-;o,. che la loro esistenza viene aù eser– cita1·e, 1·iguarda l'orientamento delle attivi– ti1i, delle t1ispirazioni ed esigenze, di tutta in– :-sollllllala coscienza e la. prassi delle lllasse ' tontadine. Quindi il problema essenziale, che Ja loro esistenia costituisce, è qualitativo ben più che quantitaitivo. Pe1· pochi che siano (ce ne fosse anche 11110 solo, basterebbe), il fatto stesso che esi– stono significa esistenza della possibilità, (li ac·cumnluzione; e la consapevolezza, di questa via a,pe1·ta, in un ca.mpo ove l'economia fami– liare è il tipo prevalente e ordinario, esercita,· Hn tutti i singoli la sua potenza attrattiYa, de– terminando l'orientari1ento .delle coscienze e degli atteggiamenti pratici. Che importa il numero dei ricchi? La que– Htìone del numero ha importanza là dove sia esclusa una simile ripercussione della loro esi– stenza sulla coscienza e la prassi generale de– gli altri. Quando l'esistenza dì una minoranza in condizioni speciali non eserciti influsso dì s01·ta sull'orientamento attivo della magg·io- 1·a,nz,1 restante, l'azione che la minoranza eser– dttt 1·esta Limitata e p1·oporzionata al solo rap– porto numerico. Così è, in Russia, a,t1malmen– te nell'ìndnstria, dove, fallita la politica delle concessioni, nella cui estensione in altri mo– menti s'eran riposte tant.e speranze, le azien– de private non costituisoono che il 4 % dì fronte al complesso delle aziende statali e coo– perative. Ora, fin che le aziende statali socia– lizzate, dalle qua,li esula il fine del profitto e dell'accm:nulazìone, costituiscano l'immensa maggioranza, il peso dell'esistenza dì azien– de cap itali stiche, vòlte preeiimmcnte al pro– fitto e a.ll' accumulazione, si p1Ì.ò cornmism·a1·e , qnasi esc lusivamente alla, loro proporzione quantita.tìva. C'è da tener conto ( è vero) anche della. possibile ripe1·cussione sull'hulìrizzo clell'a.t– tività. delle a/tiene.lecooperative; e non bisogna, BibliotecaGino Bianco chiuder gli occhi neppure all'influsso sopra la gestione delle stesse aziende statali, che si pro– fila a,ll'orizzonte in conseguenza della crisi, dete.eminata in esse .dalla cattiva amministra– zione e dagli elevati costi 'di produzione. In una recente Rivista delle Riviste, su quei-:te colonne (La crisi del comuni·smo ritsso) 11° ùel 16-31 a,gosto), si citavano, a proposito della aggravantesi questione del finanziamento del– l'industria di Stato, le parole del Gosplan (Commissione statale dei piani economici) : « Nel corso dell'ultimo anno l'ammontare del capitale privato è cresciuto in confronto al capitale di Stato : da questo fatto risulta che una grande quantità cli capitali appartenenti a privati rimangono improduttivi, perchè non possono essere investiti con profitto. Sarebbe, pertanto, assai utile che il Governo decidesse di favorire l'impiego dei capitali privati, la loro accumulazione e il loro collocamento)). . Simili tendenze mostrano che, anche senza, una ripresa della politica .delle concessioni ai ca,pitalisti esteri (fallita altra volta più per la renitenza <liquesti che per scarsa condiscen– denza dello Stato sovietico), si può, nello stes– so campo dell'industria ora socializzata, ùc– terminare nna, graduale prevalenza degli ele– menti clèl cè:1,pìtalisllloprivato su quelli del ca:– pitalìsmo <li Stato. 6. La lotta fra l'economia borghese e I.a legislazione sovietica: la soluzione çooperativistica. l\1a per l'industria questo è un problema riguanhi,nte l:·avvenire; nel campo clell'agri– <.:oltnr,1i.nvece a,bbiamo di fronte il fatto già. attuale. Dalla divisione delle terre - come già nella Rivoluzione francese - non. poteva an– che in Russia venire che un'economia agri– cola borghese, dominata dall'impulso dell'in– teresse privato, che tende alla accumulazione. Ora il problema storico che si presenta è que– sto: se l'azione politica dello Stato sovietico possa arginare, arrestare, annullare le tenden– ze che a una economia borghese sono intrìn - seche. Dì fronte all'esistenza dì una classe ai klu,laki lo Stato· 0 dà opera, col credito ai poveri e con tutte le istituzioni di assistenza e di coo-. · perazìone, ad ìnalzare il livello delle c0ndi– zìoni delfa gra,n massa, mentre con la progres– sività. delle imposte cerca di frenare l'ascen– sione dellc:tborghesh1, ricca. Ma può bastar que– i-.;toa neutralizzai·e la tendenza spontanea al - l'accrescimento numerico della classe dei kii– laki1 Le preoccupazioni presenti dei comunisti, per l'estensfone crescente della classe dei con– ta,dinì agiati, non confortano certo ad una rì - sposta· affermativa; e, d'altra parte, la for– mazione <.li questi dislivelli· documenta la po– tenza e l'efficacia con la quale opera l'im– pulso dell'interesse privato. Diceva bensì Bukarin, contro i timori di un aumento numerico dei kulaki: - Ma bis.o– g-nerehbe, prrchè t}tli timori fossero giustificati, (·.he Rcontparisse lo Staito dei Sovieti ). bisogne– l'eùùc che <1ne~ti 1·icchi, che esistono o c:he •
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