Critica Sociale - XXXVI - n.18-19 - 16 set-15 ott 1926

282 CB.ITÌCA SOCIALE da : perchè la facoltà di tali contratti, che di loro natura, suppongono due parti contraenti, non può esser data ad una pa,rte sola. Se la Mut1ia può dare d prern:lere in affitto, ncqni– i;;ta,1·e o vendere, ci dev'essere un'altra parte contraente, autorizza,ta. all'azione reciproea. · E, siccome c'è solo una Mutua p~r ogni villag• gio fondata, dalla ass<'mblea genera,le dei con· tadini del villaggio, così 1ialtra parte ç,ontra• ente bisogna che sia altra organizzazione o persona: il diritto concesso alla, l\Jutua, non può sussistere senza, coinvolgere ,anche altri. Con ciò si 'viene a porre più nettamente il quesito certtrale, sul quale più oltre torne– rnno, se lo stesso movimento cooperativo pos· i-u dare affida,menti sicuri cli quelFavviamento « verso Je espreNsioni. più estese de]]1:1, socia– lizzazione >>,ethe il' :Miglioli (p. 128) vi Sf:org,~. Non va, dimenticato il dato essenzia,le: che tntto il c:.omplesso · movimento cooperativo si impernia, sul fatto di una rivoluzione agraria antife1,ulale, cli d·ivis·ione clc->lle t rre, per socl– clisfa,re la fame çli possesso ormai irr-efren-a· bile n~lle masse contadine; e che, appunto pe1·ciò, come nota il Miglioli stesso, <t un vero movimento cooperativo agricolo nelh1, Russia Novietb;ta n ~'inizia solo con Ja, Nep (p. 193). QneNto ch1itoessenzia.le concorda con l'ir– 'rei;;istibilitù, della tendenza :1lht costituzione (lelle azie1ildefamiliari separate, che lo stesso lVI.non sa negare. La prima distribuzione delle terre. è fattà direttamente alle singole fami· glir eontadine: ciò che ava,nza dalla distribu· r,ione è poi destinato aJla obscina (comunità) del villaggio e alle gestioni statali sodaliz– za.te. Ed è ghì, oltremodo significativo que:-:;to or·dine cli pr.ecedenr,a,, che determina qua.le sia ht regola e .quale l'eccezione. Ma (scrive il M.) è « notevole a questo .ri- 1 gua ,r.do, il fatto che nessuna coazione ha potuto· impecltre lo staccarsi dalla obscina di alcune economie coloniche, per costituire la loro pic– cola azienda separata. Il numero degli hltttor e degli otrub) costituitisi nel 1921, è di p.oco Ruperiore a cinque migliaia; ma è il sintomo chiaro di una tendenza, che non, era aff::ttto di.strutta, e soffocata, nella massa .contadina, a creare la propria gestione autonoma per una modesta conduzione familiare>> (p. 7G). Il vero· ostacolo al distacco delle azie11de i;;eparaito è dato dalla, mancanza di case, di piante, di comunicazioni : .era· difficile sepa– rarsi dal villaggio e cimentarsi nello sforzo d'una, piccola condtrnione agricola indipenden– te! Decine e decine di ve,1·ste) in molte pro– vincie, separano u.n piccolo numero di case eontadine da un altro modesto a,gg:ruppame11- to. Soltanto ora, ,dove appena .il suolo offre qnalchè comodità, si avverte l'inizio di nuove <:ostruzioni per abitazioni e per fattorie, ad opera quasi semp,re delle Cooperative conta– dine; e così viene ihterrotta m1'ampiezza enor– me cli terra, la quale non poteva essere cliver– sa,mente adoperah1, che per uso collettivo (pp. 115-lJG). Ed ecco così le stesse Coope· rative farsi strmnento del p~1issaggi0dall'nso collettivo alle economie i;;eparate a hitto1· e a 0M· 1 ub (eon o ~enza abitazione in mezzo a.i BibliotecaGino Bianco fondo) : « e il sistema ad oùscina venne re• stringendosi >>(p. 117). E la tenclemm. indivjdualistica è così forte, che da,llo stèsso _ceppo delle conduzioni fami– liari (dvo1·) ogni membro almen-0 diciottenne ha diritto cli richiedere la separazione di pa· triraonio e la divisione ,dell'appezzamento cli. terra (pur c-he ciò non comprometta gli inte· ressi della produzione), come può richiederla il membro della conduzione associata collet– tiva (Comune) o cooperativa (Artel). La legge, che aveva da prima tentato in– vano cli ·esercitare una coazione per la costitn· zione cli tali eonduzioni associate, ha poi con la, N ev fissato quale caposaldo la 'libertà e volontarietà, della associazione. E le gestioni statali socializzate (sovkos), che in regime èo· mun1Rtko cl<wrebbero costituire la regola, sono limita.re alfa, fnnzione di campi scienti:fici Rpe· rimeHtali per stncli e moclelli di intensifica· r,ione culttiirale, selezione cli sementi e miglio– ramento cli razze a-nimàli, mentre « il patri– monio terriero statale è in vht di continua e progressiva climimrnione >) (p. 130) per le c·r@· Htenti di~trilrnzioni a,i contadini. 4. Document.i del carattere borghese delJa nuova economi~~ agraria.'· ~on è qnest0 solo il campo in cui la vera naturn, clella rivoluzione agraria russa e delle sne esigenze e t~ndenze intrinseche si riveli. Ho già detto che la N ev è stata sopra tutto nna resa· dello Rtato comunista, alle irrefrena· bili esigenze dei contadini, una confessione della pm;;i½i.one preminente di questi nella ri– volnzione, che era essenzialmente rivoluzione loro, e ai loro bisogni quindi doveva· infor– mare il proprio indirizzo. Ciò si vede singo– larmente nella questione della ·rivalutazione (lella moneta,, che da prima il Governo comu· nista, seguerudo la propria dottrina, si era adoperato a ridurre al nulla. Sorgeva con ciò per i contadini, produtt0ri dei mezzi di sussi– stenza indispensabili al proleta,riato cittaòino e indm;tri1:1ile, il problema dello scambio come preliminare alla stessa produzione eccedente il lor(i) consumo familiare. Se la moneta si a,nnullava,, quale stimolo e interesse c'era più a,lla produzione pPr lo smercio? Scambiare il grano, il latte, il lino, la canapa etc. con pro– dotti inclnstria,li, macchine, bestiame etc., OG– eorrenti alla, vita e al lavoro delle campagne? . Ma come, se in tutto l'immenso Paese le scorte di bestfame semp:re più mancavàno e l'indn– i;;tria languiva per disorganizza,zione cli tra– i.,;porti, rovina cli maicchine e d'impianti,, di– spersione di materie prime e di' tecnici ed op<>– rai spedali½zati? Co1i1eotten<"re · il necessario _concorso dell'Es.tei;:o senza il credito e la poi-:;– sibilità (se non immediata, aJmeno proi;;sima) di scambiar prodotti propri con quelli che oe– eorreva acquistare? Per tutto ciò· oocorreva stimola:re l'inte– resse della produzione agricola, chè soltanto la rh~alutazione della .moneta avrebbe rierei– t:mto. E per tutti. 'i migliorè:\Jmenti agricoli oc– correv~~organizzare il credito, ristabilire quel delicato sh.,t<;>llla Yastolarc del risparmio, che I I

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