Critica Sociale - XXXVI - n.18-19 - 16 set-15 ott 1926

• • se hi avi :ri·tìca • oc1a e _RIV_ISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 24 - Semestre L. 12 - Ali' Estero: Anno L. It. 30 - Semestre L. 15 DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 • Milano Anno X~XVI - N. 18-19 Il Questo numero doppio L. DUE Il Milano, 16 Sett. -15 Ott. 1926 SOMMARIO salvato dal con nmo. Ciò èhe poi è una mc1·a U?-aginazione, p:erchè il propri.o clél capitale è Le for"!"ule ~ap_ziose -- «Produr.re d,i più e consumare d,i meno • d1 essere se1upre {(tonsnmato )), doè, ,inre~tito (Ga10 Ulp1am). ' •· E • \ · Una prf;jazione perd,u~a (Rabano Mauro). ' Sl accumula capitale e lo si investe - il che I socia"Hsti e Za Società ~elle Nazioni, ·i,n un rappot·to ail'Eseoot·- . vuol dire lo si trasforma - per prochllT(:'. vo d,ella [. o. s. (NOI e F. Adler). ' i Dunque la 'formola: prod 1 twre di pùù (/ Una cond,a,wna pa,pale del Nazionalismo (Prof. Angelo 'l'reves) d · ~ Nel iJartito socialista aiistriaoo n proaetto di un pr . ~ consumare 1, meno J non è che 11ata ntologh1, .ll!. (Fi~e) ~- J.Z tmva11,,_o ·_dall'ord,inametbto 8001,~r;a~';ft'ai? · in quanto che ({consnmare di eno )) non 'si- stioo all ordmamento soc1ciiista. - VI - L'l'fiterna.iionale. ' gnifica null'altro che altro impiègo ùi capi- STUDII ECONOMICI ,E SOCIOLOGICI: ,, tale per altra produzione. Dunqi;te, economi- Daill'esperienza ag,rioola russci ai problema contadino ocoidetvtalc c~mente, dovrebbe esser sufficiente cl.ire: P·1·0• , (Prof. Rodolfo Mondolfo). . , ~eUa « nuo·va,. Russ-ia (Gino Baldesi). d1.irre di più. , -.Ji ventent~io d-ivita.del~ Confederazione del Lav,oro (R. Rigola). • Ma non si 0 .fllf<'>tÌ.uce li più all''infinito, non FiJ..,_O~OFIA,<,LETTERÀ.TURA, FATTI SOCIALI: Sl produce per ·pi.C;O~urre, come si fa dell'arte Di80U88i?ni 'U't-i1i -· Un U.brorepubblicano (alfa lam~a) - Po ·t'U per l'arte : si J!)f,ò'aµce. di _più' anzi si proclm.:e, (Il vico). ~ 1 a s~mp!tç,ement,~ fper il ~ort~umo. Se. nesirnno è Ciò ''<hè si s_tamP_a :; - Una iiuova edizlone di, o. Cattaneo· (F;llea) disposto a, con.c;:u,.mare,ne_s~uno si tliFlpOll'-'a - . « Dc~v,_ta di S. Francesco_" d-i L. Salvdtorelli. (Zib). . ~ Y ·• vi Ptibblicaz:i,p1,1,11;'p,er,;enute in do,nò: produrre. Allora il «produrre di -più e COIU:,ll· ·LE FORMULE CAPZ~iOSE l "Produrre dipiùe consumare dimeno" Econpmi_a e morale. « Produrre di più e qonr.;umare d1 meno n. Lavor-0 e risparmio. Cb.i s~g11e davvicino, spregiudicatamente, le. pr~– d1~he e 1~ .01?iurgazioni cl~lla s~ampa_ è de}1'3i, scienza -1~ff1ciale su questi temt eterni, .dopo· cl'1e ~~ &;1-rat~ ~ 'l'~an fatt? gira~~ fino a per– d~r.e 11 ~iato, _fl-1 a~.<mrge d1. troyar~i '.in :un lp.- b1rmto me~tr1cab1le, senza usci:ta. Og·ni con-, ~-et!o jn sè è dli una ;neravigliosa verità,, tutti insieme stordiscono come un gigantesco non– senso. Egli è· che nella sòcietà quei concetti, tutti g}qsti daisunn per sè, agiscono insieme, <.:ollettivamente. e, agendo iu.sieme) collettiva– mente, hanno un risultato contrario alla som– ma di ciascuno, tirata con ,ent'sta aritmetica. Un qualche cosa si interpone nella loro e– spreRsione pratica, che manda a rifascio tut– ta la costruzione. Questo q uakhe e osa, è il gioco classista-, ehe il moralista e i'economi– sta patentato hanno il dovere di non vedere, o di vedere al rovescio. Prodnrre di più. e oonsumm·e d·i meno. Ossia produrre per non essere consumato. Ovvero: produrre (per essere risparmiato. Grande virtù il risparmio, previdenza di biso– gni futuri, dominazione volontaria cli sè e aei proprii appetiti. Stoicismo. Elevazione aelln .coscienza personale e della volontà individua– le.,.. Ma l'economista non dà tal senso al suo comando: « consumare di meno)). Per l'eco- 8 ,iQP,mj.§_t_Q, il,i:~~armio è tm fatto «economico)). 1 'E'IP ~jUetjfilQl.Ei~aJW(i)m ulazione di ca pi tale mare di meno )) è un paralogismo. Il vero è che tant.o si prodttce per quanto si co1u:mma (o si sperpera: non è ,detto che il con~nmo sia sempre un consumo utile e virti10so). I~ perciò tanto è dire zn-od1,trre d-i-più) qùanto di– re consuniare di più. La formola rovesciata è sempre ancora una tautologia. Ma essa corre autorevolmente le strade na,ziona,li ed estere, raccomandata alle arrin– ghe demagogiche dei politicanti. Corre ed è ~ri~pettosamente e simpaticàmentc accolta, pere~ il suo nonsenso iconomico· sembra rin– chiudere uri 1 almo senso morale. Ci si vede aie– tro 'la leziolll_ed~l risparmio. L'economista, sm~rrito~i çome-.economista, ritiene cli ritto– varsi c_om'emorqilista. Ahimè ! cambia mestie– re e si ~ente gr1p.are dietro il meneghino: Of- , f elee) fa el tò meste e.. Come? Jj'econoniista che diventa mora.lHna non lo div,enta al m-0do Kaqtiano. Qnel certo giuo– oo classista, di cui e~li è strumento con::;a– pevole o inconsapevole, .gli muove i fili deJla intelligenza. Ed egli pertanto non pone più il risparmio, al senso descritto, come un im– pera.tivo categorico di. valore universale : a11• togoverno di istinti, dominazione delF io, co– strizione cli impulsi lascivi, austerità di CG· stume, sacrifizio cosciente .del piacere attna– le ad un futnro più alto. La sua predica r:d rivolge esclusivamente ai poveri; ai lavorato– ri. che.sciupano in bagordi il salario e poi fan– no delle agitazioni perchè gli imprenditori glie)._oaumentino. L'economista-moralista h~ inventata la s_comunica maggiore t:ontro gh operai che hapno l' « ideale)) di vestirsi e cli nutrirsi, secondo il proprio bisogno. com<:' ... un borghese. Ci sono anche molti rh?luzion.~– rii mistici, ca i;;ca ti in pieno nelle pame dell 1- t

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