Critica Sociale - XXXVI - n. 17 - 1-15 settembre 1926
258 CRitìcA SOéIAt~ bini, per gli scolari e per il periodo J!)rescolastico; organizzazione di vacanze per gli scolari, gli ap– prenC!l.Jsti,, ~ garzoni. Pubblica vigilanza sanitaria: lotta efficace contro la tu,bercolosi, le malattie ve– neree, l'alcoolismo. I servizii relativi affidati alle Pr0vincie e ali' Is~ituto delle assicmazioni socialri. Scuole 6°) la democrazia socialista vuole tolto alla bor– ghesia il monopolio dell'educazione; reclama la ri– forma scolastica sulle basi seguenti : - Scuola pubblica in ogni grado. Gratuità dei mezzi di istruzi0net di insegnamento e di· 1avoro in tutti i gradi scolastici. La gioventù, in tutte le fasi dell'insegnamento, educata a bastare a se stessa (scuola di lavoro) e a governarsi da sè. Unione del lavoro intellettuale coi manuàile, dell'educazio:p.e fisica e psichica, in tutti i gradi. Educazione repubblicana e sociale. - hstensione dell'obbligo scolastico per almeno otto anni; abolizione delle esenzioni. Scuola unica; Scu0la elementaire quadriennale; Scuola media ob– .1:>ligatùriadal -5° all'8. 0 . anno di istruzione. Per ogni classe non più di 30 alunni. Scuole distinte e ob– bligatorie per i deficienti fisici ,o intellettua1i. - J.nsegnamento unitario nelle scuole superiori, coordinate agli istituti di pedagogia. - Scuola complementare obbligatoria per gli scola,ri chè non passano alle tecniche o<.lalle scuo– le superiori. Scuole professionali di perfezionamen– to con laboratorii; accanto all'insegname:mto pro~ fessionale, educazione fisica e civile. istruzione quo~ ti<.liana nei giorni feriali. Il tempo di tale istruzio– ne deve computarsi nell'orario di lavoro. - Istituti educativi di Stato, borse di studio e Collegi convitti ,per agevolare ai fanciulli di tutti i ceti -del po.p0lo la frequentazione delle scuole pro– fessionali, e l'accesso a,lle scuole medie e supe– riori. · Garantita neutralità -delle souole saperiori mer– cè la riforma delle abilitazioni, delle nomine e della disciplina. Fondazione delle « Camere degli Stl!-– denti ». Nelle Scuole superiori -il socialismo scien– tifico sarà ammesso in l'ibera gara, con tutte le altre correnti -del pensiero. Religione e Chiesa 7°) 11 Partito socialista democratico riunisce, senza distinzione di -convinzioni religiose, quanti partecipano alla lotta de!lla classe lavoratrice e dei ceti popolari schierati intorno ad essa. Essa con– sidera la rel1gione come cosa privata dei singoli. Non combatte quindi la religione; ma si ado– pera perchè !'_influenza spirituale della Chiesa e d'elle società religiose concorra alla liberazione del proletariato e all'abbattimento della dominazione borghese. · La democrazia socialista riconosce in ogni Chie– sa e confessi,one religiosa il diritto di insegnare e ùi agire a pro della propria fede e il diritto di eia- · scuno di cori.formarvisi; ma non ammette che io Stato levi 'tributi sui cittadini' a favore di -una da– ta ~hìes'a · o li obblig·hi a praticarne il culto o ad ob- bedirvi. · Chieàe perciò ia separazion.e dello Stato dalla Chiesa in base ai seguenti principii : Tutte le· fedi e le op.inioni (religiose filosofiche 0 sci1;mtifiche) sono uguali davanti alla 1 legge. Ciaspuno può aderire a quella comunità od o– pinione (chiesastica, libero-pensatrice, aconfessio– nale) che preferisce: pei fanciu.lli fino agli anni 14 decid0no i genitori. . Tutte -le c0munità religioee sono di diritto 'pri– vato: si organizzano, si amministrano, paga;i:10 i B 'bl' t lor9-IT1inisf.;i::1~__prrovvedo:i.10 ad ogni loro còrnpito con 1 10 eca \.:JlnO ts1anco . mezzi esclusivamente loro proprii. E' vietato. a ta– li scopi l'impiego del pubblico danaro. Insegnamento ed educazione laici. Per gli sco– lari, ogni comunit'à' particolare può provvedere al– l'insegnamento e alle pratiche della propria reli– gione fuo'ri della scuola. Pei minori di 14 anni de– cidono i genitori. Le facoltà di teologia non appar– tengono ai quadri uni-versitarii. Diritto matrimoniale eguale per tutti i citt~di– ni di qualunque confessione. Celebraziohe· dei ma– trimonii avanti ufffoiali pubblici; libero a chiunque di far seguire al matrimònio civile il religioso. Gli impedimenti per differenze religiose e l'indissolu– bilità del matrimonio prescritta dalla Chiesa catto– lica non riguarda lo Stato. Riconoscimento legale delle dispense. 1 certificati sono rilasciati ùai pub– blici Uffici. Politica culturale 8°) La democrazia socialista promuove organiz zazioni per l'educazione fisica e morale àella gio– ventù, animate del più alto spirito socialista. Com– batte l'abitudine del bere. Favorisce lo sport popo– lare, in qua:nto giovi al sano sviluppo fisico e al– l'elevamento morale. Organizza l'educazione artisti- . ca del popolo, e aiuta tutti gli sforzi degli strati ope– rai più progrediti pér far proprie le conquiste del– la scienza e dell'arte e, fondendole con gli elemen- · tf di civiltà che si sviluppano dalla lotta di libe~ razione, per farne il germe della futura civiltà pro'letario-socialista. · La fine (Passaggio dal Capital.ismo al Sociali– smo. - L'Internazionale) al prossimo numero. I FATTORI-PRINCIPALI ' delle "riforme . '' agrarie ----- II. Dopo il fattore economico, il fattore politico. Ci troviamo, qui, di fronte ad una constatazione che' è, secondo· :rioi, ia base di uno studio esatto delle riforme agrarie adottate ultimamente nei PaP.• si dell'Europa orientale e· Centrale: Esse sono dovu– te al diverso grado di sviluppo del feudalesimo di questi Paesi in confronto dei Paesi occidentl}lii, e principalmente la Francia, l'Italia settentrionail.e e centrale, l'lng,liilterrai, la German1a occidentale. Quivi il feudalesimo morì, si può dire, di morte na– tu.rale in seguito alla, evoluzione dei sistemi di pro– duzione e di scambio che eliminarono prima la fun– zione del feudo e del feudatario, poi la loro stessa potenza e esistenza. Una classe di piccoH coltiva– tori- si andd> nei secoH affermando e. riusci a poco a poco, con ogni mezzo p,acifìco o violento (le jac– queries), a sottrarsi allo sfruttamento sempre più , ingiustificato dei « si•gno1·i n e ad assicurarsi la libera· proprietà della terra. E' il terzÒ stato rurale che .unito al te1:zostato t1.rbano fa la Rivoluzione francese; è la grande pro– prietà che arriva al suo frazionamento di fatto e di diritto. Nei Paesi dell'Eur.0pa orientale e centrale il fra– zionament0 non procedette è©n la .spontaneità IllO– taita pe'.I' l'Europa occidentale. La formazione •di una clas~e di medi e di picèoli coltivatori ~ fra quelle dei g.candi proprietari e dei· semplici lavora– tori -:- è stata, là, più lenta che nei paesi i:iostri. Per quali ragioni?
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