Critica Sociale - XXXVI - n.14-15 - 16 lug-15 ago 1926
222 CRITICA SOCIALE stati oggettivamente accertati, al tempo suo. Sdi~– r-ebbe stato assurdo H oontrario od una oosa - versa. Ma egli pose anche in riHevo che la esi– stenza di questi fatti per una determinata fase sto– rica, non significava che per il passaggio di que– sta fase storica ciel capitalismo, anche la natura di essi_ non potesse mutarsi; cioè che mentre essi provavano la natura « antagonjst;ca » del capita– !Jsmo allri fatti ne avrebbero provalo la natura conciÌ:ante ». La fase del capil.1lismo « finanzia– nio », del grande capitalismo di speculazione ·del– lo Imperialismo, non hanno fatto che conferma– re le tesi cli Marx sul c::irattere permanen,fem('fl• te « clup~icc·» del sistema di produzione capitali– st:ioo, e ·quindi la sua incapacità a fondare una società · equ:librata nel senso deHe ~sigerrne uman~ della parola. Da questo punto di vista tutti i falli che sono a nostra disposizione, contengono piuttosto una conferma, anzichè una smentila, del marxismo, consideralo quest'ullimo come la • teoria definitiva della rivoluzione proletaria; ciò a cui in ultimo esso veramente si riduce, e ciò che d-efinisce la sua va– sta portala scientifica. ARTURO LABRIOLA. Nota sulla « controprova » statistica La prova statistica, che spesso si 0ppone alle cos-idelte « leggi di tendenza » del Marx, soffre, a. giudizio mio, a due estremi. l.o Essa non si preoccupa .cli rendere omogenei i dati del confronto. Marx conosce, oome ha detto nel lesto, non solo una legge della concentrazione. dei capitali, ma anche una legge cli moltiplicazione de,i capitalisti; non solo una legge della miseria ere~ scenle degli operai, ma anche una legge del loro benessere crescente. Si tratta di fasi cliv,erse dell'evo– luzione economica cleÌ capitalismo. La prova statisti– ca oppone spesso J dati di un Paese, che si trova ad una fase <;l.elprocesso storico, alle leggi· cli ten– denza che s•i riferiscono ad un'altra fase; e sos~an– zialmen~e non dimostra nulla. Essa poi non tiene cònlo degli ostacoli che le ~enden·ze incontrano (mo– nopolio dei capitali, sin•dacalismo operaio), e che Marx conosceva perfellamente. Parlando di una cli• queste leggi di tendenza (la formazione della so– prapopolazione relativa), ?1'1arx osserva: « L'azione di cotesta legge, come avviene per ogni altra, è raa.– luralmente modificata da ciroostanze speciali di cui qui· non possiamo intraprendere l'esame» (Il Capi-· tale I.a, lrad. ital. Pag. 614). Le leggi di tendenza; del ;\farx vanno intese al di fuori cli questi osta– coli. 2.o Qu•esla siessa prova statist:ca è soggetta ad una interpretazione che conferma pienamente 1e tes-i cli Marx. La moLLipI:cazfone e la conservazione dei celi mcdii è avvertita nelle professioni liberali, nei gruppi dediti al commercio, nella agricoltura. a) NeHe professioni liberali. L'accrescimento complessivo della ricchezza della società capitali– stica r-encl>elibere masse ing-enti di ricch_ezza, che pos~ono essere dedicate a scopi culturali,. da cui· la_ moltiplicazione degli Istituti di cultura e la pro<– duzione sempre più copiosa di laureati e di per– wnc dedite agli ufficii della· cultura che alCri con ) ' un presnntuoso francesismo, chiama ,,intellettuali». Che costoro, poi, come avvocati,_ medici, ingegneri, conlahili, artisti, e cosi via, trovino modo di viver~ a spese delle classi ricche, talvolla delle stes.-,e classi pove1,e (01·ganizza)tori, cooperatori, agitatori, ecc.), ciò non ha nulla a che vedere colle leggi della. produzi,one econom~ca, proprie del capitalismo. BibliotecaGino Bianco Ma, naturalmente, queste classi ingombrane le sta– tisti-che e gonfi.ano enormemente le cifre d~lle per– sone addette alle «classi medie». Tuttavia si terrà anche conto che tale aumento dei celi mcdii è stret– tamente connesso ai fatti, ·che accrescono la ricchezza disponibile della Società, e cioè alle leggi che con– ducono all'acoentramenl,o del capitale, poichè que– st•ò diperide daile circostanze che danno la superio– rità Lecn:·ca alla grande sulla piccol.'.1 e media pro- ' cluz.ione. h) SvJluppo delle profess·oni commerciali. Anche questo è un falto innegab:1-e, che accresce le cifre deHe persone appartenenti ai ceti mcclii. Ma ,m– •ch'e.sso dipende dalla l,egge che oonduce ·all'accen– tramento del cap,ilale. Infatti quanto più l'azienda prodn!/Ìva (la fabbrica in senso stretto) ·dà hH>go al fenomeno della superiorità tecnica della grande sulla media e piccola organizzazione, tanto più cresce la distanza fra essa ed il consumatore indi– vidual,e, che si tratta di raggiungere, poichè . è di senso comune che si produce per consumare. Ora, per raggiungere il consumatore, è necessario organiz– zare il còmmerc:o di rivendila su di una base molto larga, cioè moltiJ)'licane i rivenidltori m,edii e piccoli; ed il grande produttore riesce a mantenere la sua supremazia, nei limiti stessi in cui moltiplica i rivenditori che creano la clientela dei consumatori, ,e qulndi collocano il prodotto. Si vede perciò che .l'a:cc11escimenlo dei celi del medio e piccolo· com- mercio dipende dallo stesso incremento della pro– duzfone · capitalistica, quindi dalle leggi che con– ducorno all'accenlramenlo -del capitale nella grande azienda. Citare la cifra della moltiplicazione del piccolo e medio commercio conlro la tesi dell'ac– centramento ·del' capitale è dunque un nonsenso. c) La piccola propr(età agricola. Verarriente è solo la statistica tedesca che darebbe un indizio della c!Jminuzione della grande proprietà fondiaria di fronte alla p-icoola. In Inghilterra persiste l'effi– cacia della tendenza verso l'accentramento deHa proprietà fondiaria. Il fatto tedesco si spiega in due modi:· lo Colà l,e influenze feudali si sono con– servate più ·a lungo chè altrove nei riguardi delh. Còsl-ituzione fondiaria d,ella 'prqprietà. Quindi il ce– dere di queste influenze dà luogo al iiatto della crea- · z,ione della piccola proprietà, che è la forma tipica s-econdo cui si attua la dissoluzione della· forma f-eudal,e della proprietà fondiaria .. Poi intervengono le 1èggi specifiche qel sistema capitalistico, fra cui l'accentramento della propr-1età. Il crescere dellia piccola proprietà agricola in Gerimania dipenderebbe daHe circostanze, che hanno ritardato in Germania la forma borghese del!~ pr,opr:ietà fondiaria .. 2o Il rar,idis&imo sviluppo della produzione capitalistica 'industriale (manifattura) ha sottratto all'agrioolfura. quelle forze umane più energiche, e quel ceto degli imprenditori agricoli (~ffittaiuoli), che possono com– piei:ie la_ trasformazione capitalisti-ca dell'agricoltu– ra; e quindi ritarda l'azione delle leggi tipicamente capitalisticl~e nella produzione . agricola, fatto spe– cificamente tedesco, come crede il Kautsky. Nel comrlesso si vede clie tutte, le forze che inlen– sif icano i ceti ·medii risultal1!o dalla stessa azione ddla legge, eh~ r,ealizz,1 la concen-·razione dd C(l.J itale nella grande azienda industri.aie, o nella agricola in– dusfrial zzata; per.ciò i dati relativi all'incr-emento di quei celi mcdii · sono erroneameNte invoca.ti contro le leggi cli tendenza, che il Marx riprodusse da una vecchia tradizione del pensiero s-ocialista. A, L, •
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy