Critica Sociale - XXXVI - n. 10 - 16-31 maggio 1926
.CRITICA SOCIALE 147 affermazione, che l'esperienza -anti~a e _recentissima con.fulano -in m.aniera irrevocabHe. La, preziosa Storia , (lel Re,.qno cli Napoli di Benedetto Croce ha purtroppo trovat~ ·conferma in questi .anni di dominazi,oneJa- ! ~cista .. I\ popplo, rimasto « pressochè estraneo acl una i,ntiei:a dN!l,fà, quef{o. che va dal sorgere dei Comllni' fino, af Rin.«scimento » (7); così severamente giudicato .da uomini che per esso avevano lavorato e sofferto. (S); iÌ cui spirito pubblico non è oggi gran che diver's-o da quell<;>COQC(>rdemerate. rrilevato da esperti conoscitori com~ Nelson, Napoleone, __ Lamarque e altri nel 180-J- 18Q7 (9) e che compì, infime, la reazione « di popolo» forse. mai vislà nella stoi:ia (10)_; è l•o stesso che, dopo aver fornito le tnaggioranze a tutli i Ministeri, nel 192,1 fece vincere elelloralmerile il fascismo, che pur n:1cquc.. nel ·Nord, dove, però, il proletariato dimostrò ben di– versa coscienza. In tali· condizioni come si può p'ensare· . :1 dare esempi di 1-otta politica alle altre regioni:? Kè ·sono prevedibili altri moti fuorchè moti incom– posti, privi, quindi di ognJ chiara finalità, dove gli uo- ·mini harìn0 molto sofferto e doV'e una vaga esaspe– raz~one sostituisce la coscienza delle cause del !Ilale e ' dei possibili rimedi. Lo stesso scrittore di.'.lnzi citato, il Dorso, pur così animato da graridi illusi,oni meridio– naliste; ricon.osce che 'le tristi condizioni del Sud sono · po-ssibili « perchè le plebi meridionali sono, ollre che ·· povere, assai incolte, e non riescono a prendere pos– sesso delle idee moderne. d.i organizzazione collettiva ,,. · Anche qui, poi, dall'esperJenza e dalla realtà più· chiara risuUa che, in quelle ·stesse zone meridionali e isolane,'.dove per lungo tempo molti uomini si logora-, rono in una benefica opera i:lj educazione politica, IP foJ.le no·n solo hanno migliorate le proprie condizio11i, ma hanno·dimoslrata una saldà coscienza politica, men-, tre, laddove nulla fu seminat,o o fu possibile seminarf, la maggiore miseria e l'abbrutimento si so1:10 facilmente tradotti in un nuovo e peggiore asservimento. Da ciò risulta' infondata anche raccu.sa, ora di moda contro i socialisti,· di aver negletti, cioè, i valori morali. Questi. ''invece, furono più altamente apprezzati proprio in tutti, . quei luoghi - Mezzogiorno o Settentr:one -- dove fu pilL notevole in passato l'educazione socialista. * * * Alla illusol'ia rivoluzione meridionale' va dunque op– posta la evoluzione naturalmente già in corso e in al– cuni luoghi anche progredita. Ess.'.Iconsisle e deve con– sistere n_ella più attiva partecipazione alla vila pub– blica di masse sempre più numerose; nel bisogno delle singole determinate libertà, le quali distinguorao il cit– tadino dal servo; nel convincimento e nella conse– guente voloµtà che ai proprl mali bisogna opporre propri rimedi senza tanto sperare dal di fuori; nel ri– conoscimento della necessità della organizzazione in tutti i campi; e, anche, infime, nell'amore per i fatti, contro la morbosa passione delle parole ehe tante illu~ sioni generò. E occorrono, insieme, le opere essenziali alla vita civile moderna, e una lunga consuetudine cli giustizia nell' Ammini.strazionè. Da tutto ciò deriverà una vita migliore e più degna e una non secondaria, mà efficiente, partecipazione al1a vita politica nazionale. Cose·modeste e non abbaglianti come ... le rivoluzioni, , si sa·· ma vere profondamente vere ed essenziali, e ' ' . . p~erciG ··capàci, .esse sole, di ·determin:=1re i benéfici: ri'- volgimenti. Nè la lunga ed asprissima cri,si prese-nl~ giovayoco a mat~ràte questa·evoluzione. S~-~ono_stat1 (7/, (8), (9), ( 10) B. Croce: Storia del Regno 'di .\'apoli,. pa-· gine .. 256;. 267-68; ·210-211; 222-233. Le p~role testual_i ciel B · b 1 · ~..Q<;f....$0~--Qllel-lft-iQ corsiv0; le· altre 'ne. riassumono 11 con- I 10:wt\.,ct \...:lii ,o 01anco . · ... numerosi i traçlimenti, i subitanei o tardivi passaggi ·al nemico, i comodi, prudenli e mulliformi adatta– menli, molli, altresì, sono stali gli esempì cli nobile coe– renza. di fermo carattere, cli consapevoÌe sacrificio. Il– lustri o modesti, noti od ùscuri, essi hanno giovato e giovano sommamente a creare una grande forza: quella del carattere, o, semplicemente, a farla valutare ade– guatamente per quel che deve valere nella vita degli uomini. Ora, a ragi-one lo scrittore di Rivoluzione Libe- . raie confida nel socialismo. ~on pu,ò negarsi, infatli, che aù esso si debbano la reclenzi-one e l'immissione nella vita politica dei lavoratori del Nord e un'azione veramente nazionale, che gioYa luttora ai lavoratori cli lulte le regioni; che, liberato dalle nocive, se pure inevi– tabili, sovrapposizioni cli?! ·c1opo-guerra, esso sopporta oggi, la prova salutare del dolore, ciel sacrificio, del raccoglimenlo e della intransigenza più vera e benefic::i, che è quella morale; .che solo i grandi interessi, le grandi foÙe di lavoratori intellettuali e manuali, in quanlo tHolari degli interessi generali, si identificano con qtielli ciella ;\'azione; che l:1 sòliclarietà e non· gli egoismi regionali, ha di fatto sempre giovato al no– stro Paese. E allora, oome e perchè non confidare nella.fraterna alleanza che l'idea s-ocialista ha capacità cli realizzare fra i contadini, picèoli proprietarì e inlel– lettuali del Sud con le organizzazioni proletarie del Nord? Nemica cli ogni particolarismo per la sua stessa essenza, ad essa si deve, veramente, quel tanto di li– beralismo che, sia pure solo in potenza, oggi esisle in· Italia. t un concetto scolastico che il liberalismo abbia reaiizzalo e debba realizzare dovunque le stesse con– quiste; cl'le ad· esso spelli l'esclusiva di quei determinati ,,alori politici. Accettandolo, bisogna logicamente diYcn– tare proteslanti, e, a dis'.anza di quattro secoli, sperare, come i redattori cli Conscienlia, in una nu0va Riforma .. .Mel!lnc0nie ! Ma chi non confonda il libera-lismo col costituzionalismo che ebbe vita fra noi, e non disco– nosca la funzione e le oonquisle dr,ll'idea sociaiista in Italia; e misuri, altresì, la resistenza che essa sa op– porre oggi alle persecuzioni, insieme alla vasta com– prensione di ttitli i bisogni nazionali', che più volte di- mostrarono gli uomini purtroppo ·non sempre ascoltati in passa~o (11), costui non potrà 1100 attendere che dall'azione socialista la reclenz:one spirituale delle più umili folle ital:ane e la realizzazione cli quelle con– quiste sociali eme la reallà obietliva delle cose con- sente. ~I\NGELO CORSI. NOTA STATLSTICA Ilotied Eletti dell'Alcova P,er le cure di Ugo Giusti, i risultati del cen– simento della popolazione italiana del 1. 0 dioem: bre 1921 comincianò ad apparire, sotto forma d1 monografie regionali, in due serie, una.mollo som– maria di 12 pagine per ciascuna r,eg1one, ,e ~n?. ~.econda molto più diffusa di 160 a 270 pagrne per Yolume. Ne uscirono, finora. otto dell~ p~ima e due ·della seconda. Quando tutte le reg10m sa– ranno compiute Yi sarà materia per utili spigola- ' f' ture e p,er · appropriati ragionam2nti; ma, m d'ora da ciò che si è pubb,icato si può trarre qualdhe considerazione sopra al<::uni fatti de~o– arafici che ha11no dato mot1Yo, d1 recenbe, a d1s– ~ertazioni ed a propòste di studì per congrui proY– ,·edimenti. (11) Il programma cli_ Tur~li per Rifare n_talia è s~pra– tullo rivolto alla valqrizzaz1one del Mezzog10rno e delle Isole. ·
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