Critica Sociale - XXXVI - n. 10 - 16-31 maggio 1926
s CRITICASOCIA t~ 145 . I .chè questo sia accaduto e all'esame del dubbio se questo non .sia accaduto per mancanza di cosci~n– za, per un difetto quindi morale) ; ammesso que– sto e ammesso pure l' « err,ore di intelLetto » (che potrebbe dirsi di.... ingenuità) d'aver ·creduto cli.e lo Stato dovesse difendere il suo patrimonio. di libertà pubbliche; ; ·è da chiedersi oome mai 1e c~assi _lavoratrici. non abbiano reagito con mag– gior fierezza a difesa delle stesse loro conquiste economiche. Perchè non hanno assunto esse stesse, con maggiore energia, la difesa di quella libertà che era l'atmosfera in cui solo potevano re– spirare le loro Cooperative e le· loro Leghe? • Rabano Mauro scrive che « nessuna forza umana può vincere la sedizione, èhe collude col potere costituito »; ma questa è una spiegazione unilaterale, perchè si può rispondere: che nes– suna collusione si può avere tra sedizi,one e po– tere stabilito, là ove la- coscienza dei cittadini, o anche di una forte minoranza di cittadini, sia vi– gile e pTovvida. Ebert al potere non rese inutile · il diretto intervento del proletariato, eh~, con lo spiegamento delle sue forze, stroncò quel tenta– tivo di Kapp, a cui le forze di Stato non ·avévano impedito di giungere fino a Berlino. E d'altronde, non perchè Ebert è stato sostituito con•Hindem– burg, le forze reazionarie, pur sempre desiderose di- azione, osano ritentare la prova; perchè sen– tono la minaccia di ... una coscienza antitetica ( 5). Dunque non è tutto errore politico o errore · d'.intell~tto quello che ci ha portato al punto in cui siamo; e (siamo franchi! ) hanno rivelato un er– rore ben più profondo e una deficienza ben più grave ed intrinseca gli atti e le parole di concilia– zione col· novus ardo, che, dopo· gli avvenimenti dell'ottobre 1922, e ancor dr recente, furono com– piuti o dette da coloro che si credeya avessero non solo raccolto le forze numeriche, del prole– tariato, ma avessero dato ad esse.,. corn,e cemento dèll'unione, una coscienza nuova. Quegli atti e quelle parole, che, come i Yani civettamenti con chi oggi invidia le sorti di Frate Elia, più che di Frate Francescò, furono certo espressione di ot-:– lirna intenzione, ebbero., tuttavia !'eff.etto cli diso– rientare molti. e mostrarono la persisbenza. nel movimento organizzativo, di uno spirito gretta– mente ulililario. Questo è ormai sei::it:itoda mol– tissimi e deve essere detto ad ammonimenbo del– l'avvenire (6) .. Qui, dunque, hanno ragione i gioYani. Sta di fatto che il proletariato, caduto il fronte dcmocra– Lico, non ha opposto in genere quella diga di 1n~ differenza morale che poteva opporre è, tolte al– cune rare e nobilissime e memorande eccezioni (Mo_linella sopratutto!), ha ce'duto per non per– dere quel salario che parv,e essere stato il solo mo– vente di tante e tanto aspre battaglie. Quante sot– toclassi di lavoratori (i ferrovieri in_prima linea) erano allegramente pronte a fare uno sciopero per settimana, quan~o questa ginnastica non co- . slava nulla, ed ora s1 stanno chete chete e lavo– rano fuori orario, con contratti nuovi e con disci– plina nuovissima? E chi dimentica i• dolorosi al- (5) Richiamiamo le note precedenti. Richiamiamo sopralullo quello che è nei fondamenti, non caducl"~i, della nos~ra dot– trina marxi~ta: giusta la quale, la ·coscienza 11?11_ s1_forma pe1· precetti nè per generazione spontanea, ma e 11risullalo ultimo e superiore di un insieme di condizioni prevalentemente economiche sulle--quali è minima l'influenza dei partili, pm .potendo poi, quando essa è formata; influire a sua volla a modificare profondamente quelle condizioni. (Nola della «Critica»). (6) Giustissimo; sopratullo ... pel senno di poi. ~la se quello spirito ch'e oggi si definisce (con qualche--esageraz10ne) • gret– tamente utilitario •, avesse portato effetti utilitari, nel mi– glior senso della parola? Fammi pro.feta e li farò ricco. Com'è facile, ahimè!, giudicare dall'alto e m te~o lontano, quando non si fu dentro nelle spine orrende della lotta, a dover B 'blAAiiée.QW~~ K\rjl_ senza perdere un minulol I IUL Cd \..:Jll lU DlctnCO (Nota della «Critica»). larmi dei oonfederalisti, quando esprimevaqo il timore di restare a poco a poco senza soldati? E' ,·-ero, sì, che molti dei nostri organizzatori, avYe– nuta la disfatta, se :µe sono tornati onesti e pov{?ri al lor,o lavoro individuale; ciò è un indice della Loro p·r·obità personale; ma quelli che sono pas– sati, o per crisi di coscienza o per la scusa cli man– tenere il posto cli battaglia, ai Sindacati nuovi, non dimostrarono oerto di avere avuto quella co– scienza, che avrebbero dovuto suscitar,c nel le masse e che è poi il fine morale cui tende l'aulo– critica dei giovani. Il fatto che le defezioni e le crisi di c0scienza furono in minor numero nel campo delle organizzazi,oni bianche non deve in– segnarci qualcosa di più sostanziale, oltre quella « assunzi,one del po~ere »; cbe Rabano Mauro chiama « l'obbiettivo alfa ed omega» del movi– mento proletario? Sarà anche vero che le orga– nizzazioni bianche non subir-ono la pressione su– bìla da quelle r,oss·e; ma anche là oye la pres– sione contro di loro fu forte, esse. ~eppero resi– stere, perchè 1a loro organizzazione non era 11 n solo raggruppamento a scopo di salario, ma era vivificata da una coscienza. F,ormare dunque una ·coscienza di classe: ecoo il còmpito ! Ciò significa dare alla classe non so1o cosc1enza del bisogno materiale (ciò che non è necessario), ma dare coscie,nza di quella idealità superiore, che giu– stifichi la lotta per la s•oddisfaz1one dei bis,qgni materiali e che- è necessaria. per far: sentire qùcl– l'antitesi- tra rea\tà e idealità, che non basta ve_– dere nelle cosie, ma deve cliYenire consapevolezza, affinchè sia motivo di volontà: . Questo chiamasi educazione morale, e questo è un rilornel1o su cui insistono spesso tanto il ~larx quanto l'Engels, quando accennano al lo scopo di :ogni propaganda. Anche Kautsky, pur nel periodo ctd suo più rigido materialismo, diceva che la propaganda socialista deYe servirsi della orga– nizzaz10ne economica per rendere i lavoralori consapevoli del loro còmpilo politico, per syc– gliare in loro la coscienza cli classe (7). Finora, dunque, l'crriore nostro fu nel creder~ che la ooscienza consistesse solo nella pura con– sapevolezza di una antilesi economica, senza ca– pire che siffatta coscienza sarebbe così magra e .timitata da non p,olersi mai chiamare. « coscienza di classe » • Perchè si abbia tale coscienza, ,occorre una concezione più vasta, che comprenda tutti i lati della. vita dell'uomo; occorre cioè svolgere l'uomo nella sua integrità umana, falla di biso– gni materiali e spirituali; occorre provvedere a quella edu.cazione, che in una parola si può chia– mare morale! E non si irrida a questo come ad utopismo, perchè sarebbe utopismo se si chia– masse « questione morale » la « questione socia- . J1e » e si ritenesse sufficiente una propaganda 'mo– rale per ottenere una palin,genesi sociale-; s•e si• rilenesse che basta volere _per mutare il mondo; mentre si vuol sol~ di:rie che l'antitesi dell~ cose (punto di partenza) deve risolversi in una anti– tesi di idealità, di cosciienz~, sì che l'episodio del miglioramento economico non apparisca il fine, ma il mezzo. e sia assunto in una visuale più Ya– sla della vita, òome può fare appunto il sociali– smo. È stato fatto questo? Non sempre e non da Lutti, ma fu fatto ad ogni modo da qualcuno, come (7) Sbaglieremo; e sta bene che di lutlo ciò si dis,cuta liberamente, da uomini di collura come è il nostro 1-llcuino e come sono i • giovani •, a cui egli fa allusione. Ma. anche qui ci pare - modestamente - che si capornlga non poco il pensiero dei maestri. A parle il caso delle. organizzazioni bianche, alle quali non sappiamo che cosa oggi le organizza– zioni rosse debbru10 invidiare, rimane sempre c11e è propi:io la essenza del metodo marxista far leva sull impulso ctegli inte– ressi materiali per arrivare a una superiore coscienza e co– stituzione economica e politica,. Il procedimento inverso è degli utopisti o dei glossatori accalle1mci postumi. (,\'ola della « Critica ). '\
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy