Critica Sociale - XXXVI - n. 10 - 16-31 maggio 1926

CRITICA SOCIALE i53 prezzi dì vendita all'.ingrosso ed al minulo in ar– monia cogli accertati costi di produzione, le as– segnazioni di prodotti ai mercati rionali da vigi– larsi nel loro funzionamento. Tullì i prodolti da inlrodursi nel mercalo do– vranno essere denunciati all'Ufficio arrivi del mercalo stesso, ed i produttori. che non inLendcs– sero ·o non potessero curarie personalmente la Yendila dei loro prodotti, ne affideranno i I collo– camenlo alla Direzione lecnica del mercalo. Così pure la stessa Direzione. che deve essere il centro di ogni attivilà, curerà l,e, conlrattazioni dei pru– d?t~i r_ièhiesti da· altri. centrf e sorveglierà le spe– rl1z10m. Un ordinamenlo. imperniato su questi capisaldi, v,errà gradatamenle a rendere superflue alcun~ categorie di operalori chic funzionano nel mercalo, lrasformandoli in grossisti, e porterà alcuni dei migliori lecnici negli Uffici direttivi del mercato. Le innovazioni producono sempre un momenla- • neo sconcerto per chi era legato ai precedenti or– cliil_amenti,ma, come,.si è vcrif ic·aLoper altri .non meno importanti servizi, avviene ben presto il graduale assorbimento delle energie disponibili in· altri rami di attività commerciale· ed industriale. Ciò che .è s.tato e'ciò che non è stato fatto prima. Non è difficile che dai nemici della riforma venga l'osservazione che le prove date dagli Enli pubblici nei servizi di approvvigionamenlo, du– rante il periodo di guerra e nell'immediato dopo– guerra, siano slate troppo sconforlanli, perchè convenga rinnovarle, sia pure s-otlo allività dif- ferenti. · È ~n-~. rilevare subito che il periodo di guerra, con le Tenòibenl\11improvvisazioni di tecnici inetti, non è in via assoluta da paragonarsi ai periodi di Yila normale. I più tristi risultati si ebbero nei servizì statali farraginosi e impotenti a fun– zionare con la snellezza. la prudenza e le avvcclu– lezz-e tecniche indispensabili. Ciò non toglie che, in periodi normali. non pochi degli stessi servizi di Slalo offrano risultati confortevoli e redditizi, tanto.che il règime attuale non ha trovato migliori forme da sostituirvi. Pei servizi locali munici_palizzati regolarmente.i sono recenti le lo'di provocate da dimostrazioni pratiche risultate da bilanci e da constatazioni ufficiali. Si potrà imputare di trascuratezza qualche Amminislrazione,_ma la bontà tecnica es– senziale e funzionale di molti servizi. nur di' ca– rattere induslriale, resta indisculibilménte a di– mostrare che le gestioni di aziende municipaliz– zale possono dare e danno ogni giorno risultali tecnici e finanziari meravigliosi. E,, se c'è gualchc rilievo da fare da parle dei citladini utili~ti, quc– slo riguarda sopratutto la lendenza,_ in alcune Amministrazioni prev.,osle ai servizi municipaliz– zali, ad usarne talvolta a scopo ecoessivamenlc fiscale tanto che non sempre si possono godere i vantaggi che dovrebbero derivare dai costi mo– desti _delleproduzio.ni o dei servizi. Tendenza que– sta che deve essere contrastata, non p.erchè non si' debbano lasciare notevoli quote _pei più solleciti ammorlamenti e formazione di opportune riserve, ma per· lasciàre alle aziende municipalizzale la loro or.iginaria e necessaria caraUerislica di r<?– golatrici dei costi reali di produzione e degli equi prezzi di vendita. Cura particolare di ogni Amministrazionè aziendale· dev'essere la scelta di una buona Di– rezione tecnica e amministrativa, prudentemente assistila e controllata. Nei merèalL la direzione te.cnica deve saper ispirare fiducia e simpalia tra i produllori, tanto da dare la dimostrazione che i nuovi ordinamenti non li danneggiano affatto, pur Bibliot~aa<Bm&SBtatiRJevoli ai c nsumatori. *** Quando càpila di ·esaminare, a.michevolmente la situazione e l'ordinament? odierno dei . mercati con persone di opinioni contrastanti con quelle • sovra esposle, accade di sentir- ripetere la do– manda che ha del rimprovero: perchè non avete altuala la riforma quando avevato lutto (?) a vo- ~lra disposizione'? · In Yarie località .. veramenle, il lenlalivo è stato C?n~retalo in ogni particolaro e tutte le 'disposi– z10m per i nuovi ordinamenti vennero portaté a_vanti i compele,nli Uffici ministeriali. Che cosà sia aVYe.nulodi quelle pratiche lo sanno i sommi. funzionari da c~ti dipendevano' la appro,,azione o. la condanna cli lali iniziative. In genere. salvo rar~ eccezioni, i più elevali burocratici- non di~ gen vano afl'àtto le riforme radicali nel la creslionè in_dusl1~iale dei JJÌ ù imporlanti servizi mtuZicipali: R1c?rd1amo, al proposilo, alcune .o~sen-azioni cbe ebb_11110 ag1o di formulare al compia nto, ~on .. l\fa1orana a p.t'oposilo degli orga.nf centrali chian~ali a _pro!1unciarsi inappellabifrncnte sulla creazione ù1 aziende municipalizzale o su servizi da gestirsi inizialmente in economia che le au~o– rità politiche locali non· int:endevan'o di consen~ lire: riconoscevamo l'indispensabilità di un su– periore esame a salvaguardia dell'interesse ge– nerale, ma insislevamo perchè le istruttorie ve- : nissero esaminale con occhio e menlalilì:1 !ungimi- • ranli, senza sist<.>maticheavvershmi, ·per. evitare che il sereno e doveroso esame potesse trasfor- · marsi con lropµa. -frequenza nel pernicioso 1Jol- .. !ice verso. L'aulorevole parlamentare, che' ,era '. riuscilo a far approvare la legge sullà munici- · palizzazione dei pubblici servizi, fidava ·con tran– quillità negli elementi giovanj delJa carrier,a IJu– rocralica, che - a suo dire_- sentivano moderna7, ., mente, e non credeva possibile che l'esame della· Commissione centrale dovesse. nuocere anche ,allo più ardite iniziative. Pur troppo erano più fon-·– clali i nostri dubbi e molte buone proposte .ven– nero oslacolale con tenacia degna dì miglior causa. . A che dunque fare rilievi se altre Amministra– zioni, pur animate da spirito democratico e in-· novatore, non credettero di portare a èompi:inento. le riforme dei mercati desiderate da grande m1- mero di consumatori e discusse nei Com·izi elet– torali? Quelle riforme ·non avrebbero ottenuto le superiori approvazioni. Può essere stato errore non·tentare - ciò mal– grado - il concretamento delle iniziative è non provocare la ripulsa, ma uno, forse il maggiore, dei nostri lor ti è stato quello di non insistere ba- . stanleme:p.lc e con decisiva risolutezza presso ie mass e consumalrici, perchè comprendessero .una– buona volta che <il lavoro operoso àlla .periferia aveva un discrelo. valore, ma che poteva ben pre– s lo andare disperso quando non trovava al centro il punto fondamentale d'irradiazione di ogni atli– vità e di ogni strenua difesa. G. GARIBOTTI. ' Una nuova Opera -di Arturo Labriola È uscito il Voltaire e la filosofia d lla liberazione di ARTUROLADRIOLA, edito da Alberto Morano, in Napoli (L. 19). · Ne diamo il sommario: Introduzione; I. L'uomo Voltaire; Il. L'espe– rienza inglese di Vollaire; III. Il superamento della .Metafisica; I V. L'antichità; V. La satira della civiltà; VI. Vollaire e il socialismo fran– cese del secolo xvm; VII. Tolleranza. ·Appen– dice: Umanitarismo; VIII. Il significalo storico e l'eredità della filosofia della liberazione; IX. Voltaire agli italiani. - Conclusione. .

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