Critica Sociale - XXXVI - n. 10 - 16-31 maggio 1926

ét-ntICA SOCIALE 151 alcun benefici'© ai consumatori e ·contr.ibuire alla soluzione del problema dell'alto costo della vita. . Le Amministrazioni .comunali sucoodutesi dal i 911 hanno cercato di staccarsi un poco dalla vec– chia concezione e, precisando gli scopi più sopra riportali, b~:mo ritenuto di dare al Mercato un'im– pronta moderna. meglio alta a disciplinare le con– trattazioni e a tutelare l'interesse dei oonsumatori. Si è raggiunto lo scopo? •Chi frequenla il Mercato e non ignora lo slega– mento .persistenbe, tra la produzi,one ed il consumo, dev·e affermare che, così come è -organizzato., non è, uno degli elementi .meglio· indicati per co.nlri– buire can sicurezza alla soluzione del problema del sempre più allo coslo ·della vita. E ciò, in– dipendentemente dal malvolere dei produttori o dei commissionarì. L'azione negativa del Mercato in questo arduo campo è ìnsita nel suo attuale or– dinamento, che non consenLe affatto Jo spie– garsi di una pratica azione dif,cnsiva dei consuma– tori. Il Comune, nella sua duplice funzione di pro– prietario del Mercalo e di rappresentante di tutti i consumatori non ha 'disposto che i suoi funzio– na-1~1 abbiano ~eali e, utili contatti coi produttori; non si è curato di intervenire in forma pra– ticamente efficace nella deberminazione dei pr,ezzi di ve:1dita dei generi portati al Mercato. e non ha modo di esercitare anche soltanto un qualsiasi esatto controllo dei costi reali, mancando libri copia-fatture, o bolleUarì di anno lamento del l,e conlrallazioni avvenute. Sostanzialmente si è ri– masti alla vecchia conoozionc: esazione dei di- .. ritti, più o meno elevati, di posteggio e peso pub~ blico per ottener,e l'ammortamento deUe, spese d1 edificazione e ricuperare le spese cli ordinaria ge– stione e. manutenzione; sorveglianza igicn ica e compiJazione quotidiana del listino ufficiale, ulile p-er l 1 a conse-rvazione in archivi,o delle mercu– riali. A proposito di questo listino, nèlla. iI\teres– sanle monografia della Camera di commercio è detto: « È vero che la Direzione del Mercat,o com– pÙa un listin·o dei prezzi tutli i gi.orni, e i gior– nali commerciali lo riproducono, ma in che cosa può tale listino se:vire al pro~utt?r•~, q~ando i ·prezzi ch'esso formsce sono prwait d ogm valor(' pratico e d_'ogni significqt? concreto, a cau~a ~el– l'enorme distanza che s1 frappone Jra Je md1ca– zioni minime e massime? ». E come viene effettuala la con1pilazi,onc del li– stino? Non intendiamo precisarlo noi, ma ripro– duciamo ciò che è detlo nella stessa Monogmfia. « La rilevazione- dei prezzi è oompiula dai vigili urbani in servizio al .Mercato. Essi passano fra i posteggi, doman_dano ~i com.missi~nar! e agli or- . ticultori i prezzi che s1 prat1c~no _m -~1orna~a _PCr i varì tipi di frutta _e.verdure rnd1c~l1 nel lt~t1_no, e controllano Je,notizie ollenule ,attmgcndo mfor– mazioni anche presso gli acquirenti >). Forme attuali di contrattazione. Il Mercato così come, è organizzato oggi non può dare risultati diversi da quelli rilevati. La massa dei consumatori, che in fin dei conti è qu~lla eh~ paga i 300. e più milioni di ma-re~ acqmstat~, e completamente estranr2a a tutto ciò che avv1~nc nel Mercato e alla benefiéa funzione economica che esso dovrebbe compiere. L'ordinamento attuale non stimola; non favo– risce affatto l'avvicinamento del produttore al consumatore. Il produttore, nell'assetto pres,enle del ·Mercato, è in realtà considerato un'.1 figura secondaria. Tutto inv~e resta impei:-m'.1to _su~ '.< Commissionario-negoziante », le cu1 1 unz10m scaturiscono dalla organizzazione che si volle dare Biblio ~~@j Si~~ne al-Merçato. « n produ.ttore delle lontane regioni che si pro– ponesse di agire direllamente - osserva l'esten– sore della Monografia - sarà visto con s0&petlo e diffidenza dagli operatori già saldamente stabilitl ed ambientati nel Mercato, ed essi non manche-– ranno di agire concordemente, quasi per istinto, nel creare un'atmosfera ostile e nel frapporre ostacoli e difficoltà di natura varia al poco gra– dito concorrente· >> • Infatti, come p.ossono i produttori, o gli s[essi inç,cllalori delJa Liguria, del Piemonte. del Veneto, del N apolilano, della Sicilia, essere indotti a porsi a conlallo diretto dei consumatori o di loro Jegil– lim_irappr:esentanti, quando hanno facile rpbdo cli operare pacificamente per interposta pefsona? Al produttore poco importa se tale modo-di col– locamento dei prodotti può costare notcvolmwtc. La quota spese derivante dalla intermediazione, e le conseguenze eoonomiche che possono essere causale dalla pol-ente posizione che viefl!Cad assp– mere la stessa intermediazione, cadono per forza cli cose come maggiorazione sui prezzi dei pro– dotti da smerciarsi e vengono sopportafe, sia pure con qualche b,rontolìo, dalla infinita bontà del coii.sumalore, il quale, nella. sua francescana ras– segnazione, diminuisce i q'-!antitativl dei generi che gli occorrono, quando i pr.ezzi salgono, e non ha proventi sufficienti per .sopperire alLe varie necessità quotidiane. Chi dis_ciplina ,veramente il Mercàto è il Corn– missionario-neg,ozianle·. Esso determina eon ap– prossimazione J.equantità dei ,prodotti necessari~ al consumo e stabilisoe, i prezzi da praticarsi. Con la sua associazio11e tra negozianti frutta e ,·er– clura, ha modo di assicurarsi una egemo.oià della quale gli stessi produttori d-evono aver.e il maggiore rispetto. I Commissionar1-negozianli che agiscono nel Mercalo sono circa 150 e: ricevdno per lo più la merl!e in conto commissione. Talvolta la merce è richiesta direllamente, molte altre volle è lo stesso produttore- o l'esportatore inoettator,e chr la spedisce volontariamente e paga anche le spcs{' l'erroviarie. Consuetudine vuole che il Commissio– nario paghi la merce venduta al '< mezzo grosso , o ai commercianti al minuto a fine mercato, .tral– tenendo il diritto di commissione, che general– mente viene calcolato nella misura del 10 per cento. A proposito di questa formà di contrattazione. troviamo nella Monografia l'osservazione s~– gu<'ntc: (< Una gro.3sa questione è pur sempre quel– la.relativa alle garanzie verso il produttore o spe– ditore. Come possono jl produttore o lo speditore essere sicuri che il Commissionario avrà fatto il loro interesse, avrà dichiarato il- vero prezzo del ricavo e avrà invialo l'importo tolale delle ven– dile ( talli il diritto di commissione e le spese fer– roviarie)? >>. Infatti, non esistendo obblighi per la tenuta dei libri bollati o vidimati dall'Autorità civica per l'annotazione- delle vendite giornaliere. i produttori devono rimettersi completamente alle dichiarazio-"li dei Commissionar1-negozianli. No.1 tutti i Commissionarì che operano nel Mer– cato ricevono direttamente merce dai produttori, ma acquistano da loro conei8hi. Il prodotto viene così ad essere già di seconda e. qualche volta. di terza mano 1 quando lo speditore al Commissio– nario principale non è il produttore 1 ma un acca– parratore del luogo d'origine o un esporlatore. Buona parte delle verdure ed ortaggi vengono invece portati al Mercato ogni mattina dai pro– dutl-ori delle vicitianze, che rnnno da 200 a 500 a seconda della stagione. Le vendite sono i'att~ a n~gozianti e direttamente a ·piccoli riven– ditori.

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