Critica Sociale - XXXVI - n. 10 - 16-31 maggio 1926

1.5ò éRITICA·soCIALÈ IL ME"fiCATO DI MILANO · · dell!F frutta e verdure Il Sear•(i~rio generale della 1ocal,e·Camer~ di comme~cio e industria, presen~ando al Commissa– rio governalivo Ing. · Salmoiraghi la. moi:o~ra– fia ( 1) allestita dall'Ufficio came1:ate d1 stat~st1ca, e per esrn dall'-egnegio ;dottor _Gug.helmoTaghacar– ne formulava l'auauno che 11_ nuovo_ lavoro possa '< 1;oulare qualche- ~1tileclemenlg per aiulàre ·a ri-; solvére la questione, ancor oggi lanlo. gr~ve, del-· l'aljo oosto r:tella vita». . . . _ Il lavoro del dollor Tagliacarne, pregcvohss1mo– ,pei· la riccl}c-zza di noli zie raccolte con dilig-enza: · ed acume non comuni, offre indubbiamente occa-. sione a molte riflessioni e stinìola a guardare bc'nc . pentro l'organizzazi,onc· e il funzionamento dei mercati' <.J,e-i generi alimentari di maggior~ con– sumo. Ma •nerchè l'augurio de-I Segretario generale della C:;tmera di çommercio -e industria, possa so– stanziarsi -e riuscire· proficuo nell'avviare a solu– . zione -il grav-c-pr~ble~1a dell'.a.Ho costo ?ell~ vita, · bisoo·nerebbe chic 1 prrncipah mler,cssatl - 1 con- ' sum~lori - po~essero liberamente esprimersi, giudièa,re c-d influire sull'ordinamento dei mer– cati, come que,llo delle frutta-e verdu~ic, alla stre– gua dei; loro interessi -:- che p~sso~10, non po~hc yoJte non contrastare con quelh dei nrodutlori - face~do tesono delle indagini ie dei rii·i,cvi che q.ue ~ st>'ultirna monografia (come que-lla sul commercio del bestiame da macello e clellie carni) ha con– cretato e portato ti cognizione di tutti. .. Intanto, coll'augurio che la Camera cli commer~ cio e industria di Milano .prose-g.ua nelle preziose ri!ernzioni di que-sto genere, tentiamo di l'issare il nostro sguardo s11 ques~o materiale « fotogra– l'ioo » che, dagli cdificì e dall'ordinamento del ?\forcato di Corso XXII Marzo. va alle• varie figure d~ comm~rc_ianli che ~p~ran? nel /•ecin~o:. a! cUritl:"i cJ1 comm1ss10ne e tanH,c de, vari serv-1z11mterni, formazione de,i prezzi, compilazione delle mer-. curiali, quantità delle merci in arrivo e parl\en– za, ecc. Spazio, scopi ed importanza del mercato. · Il mercato frutta, v,erdura, fiori e funghi di Corso XXII Marz,o, costruito nel 1911, è destinato prin'cipalmente alla vendila all'ingrosso. Ha una supel'lkie di 70,000 metri quadrati, con 53 po– steggi -·numero esiguo - sotto t,ettoia di ecmento, con altrettanti magazzeni in muratura al:l~vcllo della strada ,e locali sotterranei; 359 posteggi solto grandi tettoie di ferro e 73 posteggi in padi– glione rialzalo per Ycndita al minuto, con sotto-. stanti magazzini, insufficienti oramai alle neces– sità riscontrale in alcuni peri.odi stagionali. .. Il mercato è affatto privo di frigorifero e non può quindi wermettere, in buona parte dell'anno, unà giudiziosa e proficua conservazione di prodott:i: 1acilmenle deperibili. La mancanza del frigoriferO' ·impeclisce; nella stagione estiva pi·udenti risiene uliti per -evitare strabalzi di prezzi da un giorno all'allro, occasionati da deperimenti di prodotti ~ eia imprevisti mancati arrivi, e paralizza la desi– derata maggior-e se:verità per evitar,e la vendita di merce deteriorata. ' Costruendo m~ unico. grande mercato per ìl, grosso commerc10 delle frutta e v,erclure il Muni, C'ipiocli Milano si propose di:. '· ' 1. 0 accentrare in un punto della città vicinis~ simo a linea ferroviaria tutti i con1mercianti al– l'ingrosso e gli acq:uircnli di frutta e ,.-er.clura; . ' . (I) li conimercio .a/l'ingro,sso delle frulla e verdure in ,lii– /ano. - Stab. ·Lipografico « La slampa commerciale, Via Cio, rnssino, 3, 1925. ' ·: · BibliotecaGino Bianco 2. 0 fornire -al oomme,rcio. di tali der-r.a-tei se.r– v izì alti ad agevolarne 1,0 ,svolgimrnt0·; 3. 0 ese-rcilarc con ·maggiore sicnrezza la vigi– larn,;a e il controllo sulla commiesti 1 bilità dei' pro– dotti. Come sinletiìza nitidamente •il oom1;>ilatore de11a Mofiografia, il Municipio sperò poi di riuscir.e,, coll'unico mercato, a: · circondare il commercio di quelle garanzie che sono d'importanza capitale· per richiama:.re l~ fiducia dello speditore che a Milano manda i suoi prodoll:i; · facilitare il concorso dei compratori, i _quali_, tronùù:losi a.contatto fra' 'loro e· posti cli-fronte· a grandi quantitativi di derralé' e alla co:ri'corren– zà ( '?) di numerosi commercianti,· hanno la ·pos- . ~ibilità cli farsi un'idea abbastanza precisa della disponiiJililà di merci e della misura della _ri– chiesta, come pure di sceg-1iierela meroe e· H ven– ditore più convenienti. Dalle 1•iYelnz:oni del Dolt. Tagliacarne dèsi.1- miarno che nel 192;1 furono introdotti nel' Mer– cato - per f,erro,;ia e con carri orclinarì ~- circa un milione e ottocentomila quintali cli frutta, Yer– du rc ed agrumi; all'incirca una ·metà cli ortaggi, e una metà agrumi e frutta. Di questa ingente qnan– tità, che de-v'es~ere ancora aumentata dai prodotti che· noù passano traverso il Mercato e vanno di– rettamente ai numerosi privati magazzirii dei ·ne– gozianti, un milione circa di quintali resta pei consuini cittadini, il rimanente- viene esporta~o. sia per ferrovia, sia per via ordina.ria. Applicando alla quantità di Yerdurc e frutta consumata dalla DOpolazione milanese il prezzo medio all'·ingr0sso cli cenlo lire al quintale previsto dall'autol'e· della Monografia, ci trbviamo di fronte ad un oontihaio di milioni di lire nei• riguardi dei produttori" e. ne- , gozianti per contrattazioni svoltesi ·nel Mercato, cifra che può essere più che triplicata nei con– . fronti dei consumatori. Vecchia concezione di funzionamento.··;_. Il movimento d'affari che si compie nel Mér– calo è indiscutibilmente di eccezionale import~nza e tale da richiamare lo speciale interiçssamento degli ammlinistralori comunali. Questo intereS8..!.'1- mento dovrebbe derivare .~d esplicarsi in armonia al modo di considerare la funzione dei mercati: e all'ingerenza che in es.si deve avere il Comune, sia come rappresentante. di tutti i cittadini, che sono altrettanti consumatori (ancorchè una minu– scola frazione di ~ssi sia.costituita da froduttori, commissionar~ e· intermediari op,erant nel mer– cati), sia quale rigido regolatore di tutti ì servizì d'igiene e di bU<:maconsenazione dei gienerl indi– spensabili per la alimentazione dei cittadini.- Deve l'inlervenlo delle Amministrazioni com.u– na'.i r,ell'alleslimento ed eserciizio .dei.Mercati ès– tere ristretto alla destinazione di af)poski spaz1 eçl. edificì e ,ad esiereiitare -y:o. ,minimo, più appa– rente chè sòstanziale, di ,;igilanza igienica; op– pure deve essere più· ampio, più praticamente di– fensivo ed efficace per gli intevessi cli tutta la po- .polazi.one. consumatrice? , , , . , La vecchia concezione restringe l' azi,ot1em tmici– pale nei Mercati alla semp,lice designazione di snazì pubblo.0i e .di .qualche, edificio per. la radu– n'ata dei produttori .e ·mercanti; oodla imposiz.ione però agli utilisti .di ;pagare diritti 1 di:;posteggio e di pes0 pwb-bl !i.oo .• Que-sta vecehia concezione esclude - il p.iiù delle.volte - lo stesso esercizio dil,etto.del {>osteggioe.peso;per-aff.idarlo a concessio11mrìspe– ciaii: i quali diventano quasi sempre,i rieg0latori - per no.n di-re i padroni ~-dei,Mereati. C@nordì~ nà.Jl1enti.simili, che l.or :n.a1;o_no sém,pr,e.gradibi neNe al Le sfere burocratiche, ..non--~ ·possibille portare

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