Critica Sociale - XXXVI - n.8-9 - 16 apr.-15 mag. 1926

130 CRITICA SOCIALE rimunerazione del coltivatore che non ottiene un gua– dagno, o che, anzi, perde? Se il guadagno va a chi si assume tulti i rischì, allora esula il concetto di na– zionalizzazione. Ora l'obbiettivo dei socialisti è proprio quello cli subordinare l'azione dei coltivabori a un cri– terio direttivo generale cli produzio11e intensiva nell'in– teresse della t:ollellività. « La proprietà nazionale della terra - scrive BraH– siorcl - è perfellamente compatibile con la conduzione inclivicluale, e, persino, nel per;oclo di transizione, col.– l'azienda agricola capitalista. Il primo problema è quello di clèlineare un sistema cli amministrazione del demanio della nazione, che garantisca una continua pressione per una coltivazione efficiente, e una forma cli controllo che i coltivatori accettino cli buon gra– do» (4). In questa politica di propulsiorle, gli esperi,menti dello Stato saranno giustifi~ati" quanto al fornimento dei capitali necessarì, sia che esso « incoraggi le grandi aziende, anche in forma ùi impresa capitalista, in quanto esse rappresentano un progresso tecnico», sia che, promuovendo la cooperazione in taluna delle sue varie fonnc (coJJsorzi di piccoli ooncluttori per acqui– sto di sementi, macchine, e per la vendita dei prodotti), favorisca il diffondersi del· piccolo podere famigliare del quale tale forma di cooperazione è una condizi,one di sviluppo. Quando si sia così influito coll'esempio, colla persua– sione, col forni'mento &ii mezzi adeguati al coHiva– tore, sia grande o piccolo, sia fittavolo o contadino, così da renderlo consapevole della necessità e della co1wenienza di far rendere la terra quanto più èssa può, si sarà anche modificata la sua mentalità al punto che la queslio,ne posta dai liberali, « se, mancando lo sti– molo del guadagno persònale illimitato, egli darà tutte le sue energie alla. terra», perde di hnportanza. " Un uomo - scrive ancora Brailsford - che lavora per il bene comune senza speranza di un compenso finanziario. ne ritrae una forma prezlosa di guadagno impersonale. Egli vigila attento sullo sviluppo· e sulla riust:ila dell"istituzione della quale egli è responsabile. Egli è tanlo più orgoglioso e tanto pitl felice in quanto essa prospera, e si procaccia non. solo l'approvazione della sua coscienza, ma anche la gratitudine dei suoi compagni. Le promozioni e gli onori, in una s·ocietà. bene organizzata, sono il suo giusto compenso. La pro– mozione significherà ordinariamente ùn maggior com– penso, ma non il guadagno illimitato che può offrire la riuscita nell'impresa capitalistica» (5). *** Un altro punto, sul quale concordano liberali e so– cialisti è quello di escludere la protez:one come· mezzo per promuovere il progresso agricolo. Gli esempii della Danimarca, del Belgio e dell'Olanda, dove l'agricoltura è prospera grazie al libero scambio sono calzanti" e ' ' ' quanto alla Germania che si cita come Paese prolezio- nisla, ,, vi sono buone ragioni per credere che il pro– gresso vi sia stato piuttosto ritardato che accelerato· dalla protezione»; e che « l'agricoltura vi è fiorita nel– l'anle-guerra, · non in conseguenza, ma nonostante la politica protezionista» (6). Chè, se si può comprendere una protezione temporanea_ a'd un'industria nascente per radicarla e dimostrarne la possibile vitalità i;1 m~ Paese (ad esempio la bieticol'tura), un premi~ perma– nente dato sotto forma di dazio, o di sussidio, « come (4) Op. cit., pag. 114. (5) Idem., pag. 132. (6) The Land and the Nation, pag. 435. Bibliot~caGino Bi·anco un'agg.iunla non guadagnata al reddito dell'industria, diventa un premio alla improduttività». Quanto alla stabilizzazione dei prezzi propugnata dai socialisti col comnwrcio del grano, della farina e della carnè nelle mani dello Stato, i liberali oppongono que– sti interrogativi: « Se il livello dei prezzi fissati. dall'Ufficio di approv– vigionamento sarà basso, quale. incentivo ci sarà per migliorare la coltivazione? I coltivatori tornerebbero al vecchio sistema di ridurre il costo del lavorn e d~ mu– tare il terreno arativo in pascolo. Se sarà alto, in che cosa differirà, il sistema, dalla..._protezione, coi ma.li ad essa inerenti, compreso l'aumentato costo di produzione nell'industria? Il progetto di stabilizzazione è grosso ed audace, ma non vadiamo come possa ovviare alle difficoltà odierne in uu modo qualsiasi » (7). *** Liberali e socialisti concordano nel far fissare il mi– nimo di salario ai lavoratori agri:00li dalle C0mmis– sioni locali dei salarii. 7 ·questo tnel Congress,o 'libe– rale fu ·oggetto di uno speciale emendamento, appro– valo - e nel corrispondere una indennità al proprie– tario espropriato, che però è fissa, e perpetua per i liberali, temporanea e decrescente fino ad eliminarsi per i socialisti. Entrambi i;nfine hanno fiducia nella cooperazione. Ma gli uni divergom!> profondamente da– gli altri nella concezione del còmpito dei singoli ool– th1atori e dello Stato, o meglio, della collettività deh coltivatori medesimi. Per i liberali la cellula motrice è sempre il coltivatore, che deve poter disporre senza. limiti di tempo del terreno che lavora e svolgervi una attività intensificatri,ce della produzione, soltanto ausi– liata e regolata dall'organo provinciale rappresentante lo Stato, manteiaendo come unità culturale essenziale l'azienda, il podere famigliare: per i socialisti .if col– tiYatore è « un membro della collettività dei coltivatorL » della terra dello Stato; ad essi affidata nella forma più congrua di conduzione, ma tale da essere, per la sua ampiezza, suscettibile alla applicazione della tecnica agraria più progredita per dare il rendimento più alto, sotto la dir.ezione degli agrarii competenti della stessa collellività dei coltivatori, con alla cima gli organi sta– tali che provvedono agli approvvigionamenti necessari, e regolano i prezzi. È un vero, alto, interessante, duello tra i due prin– cipi, dell'Individualismo e del Socialismo, in cui l'ele– mento psicologico perenne (natura umana, stimolo clel_. l'interesse privato) si mescola all'elemento tecnico (tra– sformazione dell'economia per il ,progredire. dello stru-• mento di p1ioduzione). Noi abbiamo cercato di riassu– merlo, ed ora ci fermiamo nei riavvicinamenti, come nelle contrapposizioni e negli oroscopi. I nostri lettori, osservatori delle questioni agrarie in Italia;' vi avranno trovate infinite analogie con quelli che furono per 30 anni i nostri ,problemi. È nostro proposito fornire - dai progetti di riforma fondiari,a ing1ese, dalle trasfor– mazioni dei sistemi.di conduzione agraria in Danimarca, e dalla rivoluzione terriera in Russia,.che verremo illu– strando - agli osservatori socialisti dei problemi agra– rii, elementi di critica, confronti di esperienze, esempii di applicazioni pratiche. (7) Idem, pag. 437. (8 The Land ecc., pag. 444. Abbonatevi a . Cri tic a ALESSANDO SCHIAVI. Sociale

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