Critica Sociale - XXXVI - n.8-9 - 16 apr.-15 mag. 1926

128 CRITICA SOCIALE stiame da latte e da earne. Or,a, non è ve~o che la pro– duzione carnea, auche quando è fatta industrialmente, costituisca la miglior forma di utilizzazione del suolo, perchè « un acro a grano e a patate produce alimenti di un valore incomparabilmente più alto, per mante– nere la vita e l'energia umana, che non un acro di prato deslinato ad allevare bestiame da carne». « La carne, il latte, ecc., - scrive uno specialjsta prodotti da 100 acri destinati a bestiame da ingrasso, forniscono energia per 22 persone all'anno, mentre 100 acri a grano e a patate, ne forniscono per 257 persone» (2), Si tratta duQque di aumentare la produzione ali– mentare e la coltivazione arativa, intendendo comprcn– ,dere in questa parola le culture di prati artificiali col– l'aratro per la produzione tanto della carne quanto del latlìe.' L'agricoltura inglese è andata declinando special– mente per la mancanza di una politica nazionale seria e consistente. Lo Stato si è limitato a favorire la cli,f– fusione del piccolo campo famigliare, tendenza dovuta alla politica dell'individualismo liberale, ma che ,, eco– nomicamente segna un regresso». Mentre il colliva– tore tedesco sente che, adempiendo a un servizio so– ciale, ha dietro di sè lo Stato, « da noi il oolti~•atore non è mai stato incoraggiato a seguire "un compilo so– ciale siffatto: a lui occorre e a lui preme di realizzar , guadagno per aver denaro disponibile per far fronte ai suoi impegni, cd esser sempre solvibile; e, per riuscirvi, ha scello i mezzi più pronti senza preoccuparsi delle conseguenze sociali». Furono, sì, promosse ricerche scientifiche e insegna– menti tecnici; ma in grado molto inferiore a quellio della Germania; capitale e credilo mancarono all'agri– coltùra inglese, cui sono ignote (p. es.) le Società per azioni, o Consorzi, del Continente, che· si procacciano l'energia motdce elellrica; il tipo medio di podere è, sotto varii aspetti, svantaggioso, e il oollivatore è trop– po indipendente per. sentire il bisogno e i benefizii della cooperazionè, la quale è, per ciò, nell'agricoltm'.a, ar– retrata rispetto a quella danese ed alle affittanze coHet– tive (che già f11rono!) dell'Ilalia; esso « lavora sopra una scala troppo ridotta per appHcare la economia della pratica scientifica moderna; nello smercio de~ prodotti agricoli regna tuttavia il èaos, oon uno scarto ingiustificabile de~ prezzi tra produttore e consuma– tore (3). Oltre a ciò, il proprietario ha cessato di avere una funzione utile e, « menlre sarebbe ingiusto genera– lizzarr, senza rendere omaggio a quei proprietarì che tutt'ora adempiono ai loro còmpiti socia)~ in mewo a diffièoltà crescenti», bisogna pur convenire che « il proprietario è raramente una guida del progresso tec– nico», e che, quando « spinge l'affittuario a comprare il podere, ~ggrava il male presente, perchè l'affittuario, che compra la terra che coltiva, cambia solo di pa– drone, in quanto egli è in mano di una Banca o di un privato che gli ha prestato il denaro ad ammortamento, così che gli orizzonti dell'esercizio dell'azi,enda, la pos~ sibilitù di immettervi nuovo capitale per migliorare la coltivazione, si fanno più ristretti di prima ». La scarsezza di. case abitabili per i bovari e per i giornalieri, e l'usanza che questi siano inquil;ini dei loro datori di lavoro in case ma\sane e maltenute con , (2) Sir Thomas Middletorr, nel Journal of the Ministry of ag'riculture, marzo 1920. (3) Se~ond? Sir C_harles Fiel_dines, fra ciò che pagano i con– s~1mator1e _ciò che incassano I produttori vi sarebbero quesLe differenze m un anno: pane, Lire sterline 52.000',000; carne 1:,. st. 780.Q00,ooo; latte, L. st 45.000.000; in tutto Lire ster- lme 175.000,000, pari a 21 miliardi di lire italiane. · BibliotecaGino Bianco perico-Jo, se si lamèntano, di p·erdere anche l,'occùpa- · ·; zione, dànno loro un senso di schiavitù che li spi,nge, · appena possono,· ad emigrare in città, dove la vita i,11- dustriale attrae non solo i lavoratori, ma anche i più intraprendenti tra i figli dei fittavoli. E ciò perchè il . « fattore umano», l'elemento della « personalilà indivi– duale», è troppo sciltovalutalo, e troppo trascuralo in .. campagna; il che spiega in gran parte l'arretratezza d~l– i'agricoltura inglese. t quindi nece~_sario che tutta una riorganizzazipne si compia nella economia rurale. « La popolazione urbana de-ve rendersi conto che i suoi interessi non sono in opposizione a quelli ciel proclutlorc rurale; l'industria urbana ci guadagnerebbe· coll'allargarsi del mercato inlerno in seguito, al risoi·– gere ciel villaggio; )·operaio urbano deve capire éhe il suo tenor di vita soffrirà quanto più quellp dei. la-, voratori campagnuoli è depresso. " Il primo e più urgente dei nostri moventi - co1i- ,,; tinua la Relazione socialista - p;r un'az:ome, è la -nf'~ cessitn cli innalzare il tavoratore rurale al cl:sopra del· · presente livell,o di povertà e di dipendenza. Le nostre proposte comprendono un energico intervento nei « di– ritti acquisiti» della propri,età ·e nell'individualismo 11:a– dizionale dei fittavoli». Ed ecco quali sono i provvecÙmenli proposti dal Pai·– lito socialista. Innanzi. tutto il credilo, Quando siano naiionali,zzate– le Banche, un ramo di queste fornirà prestiti per la cooperazione agricola nelle industrie rurali, e per 'i singoli fittavoli. In attesa della nazionaliizzazione delle Banche, ne sarà istituita subito una, garantita dallo Stato, con azioni a interesse fisso. Saranno presi _prov– vedimenti per stabilizzare il JivelJ.o generalè dei prezzi· con ur"]'adeguata politica monetaria. In questo campo, meglio della cooperazione, provvederà al rifornimento - alimenl.are della Nazione lo Stato, il quale .dovrà as– ·sumere il monopolio dell'acquisto, dell'importazi,one e della conservazione delle derrate alimentari, impor– tando, esso solo, grano, farina, e carne. Per stabilizzare i prezzi, lo Stato calcolerà il prezzo probabile nel mondo (poniamo) del grano, per' i tre o quattro anni prossimi, e su queste ha-si fisserà il prezzo al. quale intende vendere il gr::rno importato ai mugnai, fornendo loro quanto ne occorre_per colmare·il, i:leficit della produzione nazional.e. A quei prezzi si uni'fo1:merà anche il prezzo di mercato del grano inglese. Saranno .. così. tagliale le gambe alla speculazione granar.ia . sarà. ,"standardizzalo» il prezzo clell,a pagnotta cli pan.e, ed ai coltivatori sarà data in antici.po, Ja sicurezza di ven– dere il loro prodotto a un prezzo noto, senza correre l'alea dei mercati e subire i capricci degli speculatoti. Qùesta azione deHo Stato riuseil'à ·tanto più effièaé~ • qu::into più 1a molitura e 1~ panificaziorae verranno as-. suntc, via via. dallo Stato stesso, dai Comu·ni, e dalle Coopera tive. · , Terzo punto fondamentale:, rendere l'agricoltura tJn servizio· nazionale. Qui però conviene distinguere tra proprietà _della terra e conduzione della terra. Oggi sono due funzioni, distinte; ma non basta riformare la prima, per esempio 1 nazionalizzando la terra, senza sapere. come si Vl!lòl;e poi esercitare l'agricoltura. . ~ « La proprietà· pubblica ...,_nota la Relazione socia- lista - non è fine a sè stessa. ma. è un rnezzo per• ·una migliore utilizzaz:on,e del.la ricchezza del suolo, eh .per il benessere di coloro éhe vi _lavo-vano per la na– zione. Esempi recenti nell'Europa Orientale (e non ·nella sola Russia), ci ammonis'èono che ii dare un'at-

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