Critica Sociale - XXXVI - n.8-9 - 16 apr.-15 mag. 1926
CRtTìèÀ' S.OCfALE· 125 ~ella Russia,. ~all~ Poten~ vincitrici; p~rchè, in– f me, le cond1z1om strategiche e g1e0graflche della difesa della rivoluzione contro le Potenze estere differivano totalmente dalle russe. Dimentichi di tullo ciò, nel loro entusìasmo rivoluzionario, i bol– scevichi accusarono i socialisti di tradime,nto · e fondarono partiti comunisti dappertutto. Qggi quei bolscevichi che hanno un po' di senso comiin~ ben sanno che da noi deve seguirsi tl,ltt'altra stra– da per andare al socialismo; ma non abbando– nano perciò i metodi del loro primo periodo uto– pista. Ci attaccano e, naturalmente, noi d difen– diamo. Contro la reazione, capitalista siamo soli– dali con loro, ma, ricevuto uno schiaffo dai co– munisti su una guancia, non ci spingiamo fino a offrire cristianamente l'altra guancia per averne un secondo (ilarità). . Le calunnie quotidiane e consapevoli contro i socialisti non· ci impediranno mai di difendere la Repubblica dei Sovieti contro la reazione capita– lista. l\Ia ben altra cosa è acceUare degli inYiti da gente che ci dichiara traditori, e viaggiare a sue spese, come dovrebbe fare la nostra delegazio:11c. Com_prendo appieno il desiderio di veder daYvi– cino come vanno le cose in Russia. Ma, quando non si tratla di un viaggio individuale., bensì di un atto politico, convìen domandarsi che indagini si potranno fare. Lasciatem"ì citarvi in proposito un esempio caratteristico. • Il p?-ricolo dei viaggi ... Settimane fa una delegazione di compagni po– lacchi era a Vienna. Noi le mostrammo ciò che avevamo cli meglio: le case opéaie, le scuole, gli asili d'infanzia. Partiti, il cittadino Czapinsky ri– ferì le sue impressioni, e io compresi allora il pericolo delle delegazioni. Egli raccontò come sono bene alloggiati i nostri operai, e descrisse i nostri asili pitL belli. Cerlo, non eraYamo stati noi a vo!erli trarre in inganno: ma l'impressione era falsa, perchè generalizzava le ecoezio:ni..... u-rle relazioni delle delegazioni operaie in Rus– sia si spiegano così. Si mostrano ai delegati le più belle case di convalesoenza, si spiega loro come gli operai russi passano le loro vacanze. Ci si dimen– tica, semplicemente, che per ora si tratta di una minima percentuale della popolazione operaia. i\la in Russia questo pericolo di illusioni, è ben maggiore. A_Vienna Czapinsky aveva mille fonti di libera informazione; bastava che leggesse gli attacchi dei giornali avversar1 alla gestione comu– nale socialista. Ma in Russia, dopo l'avventura toccata a DeYiatkin, chi direbbe la verità? Con quali dei nostri compagni (magari in prigjone) potremmo convei;-sare liber·amente? Certo, noi tro– Yeremmo dei miglioramenti in Russia: ma che cosa prova? Gli «inoffensivi». Pensate voi di poter chiarire così le questioni che ci separano dai bolscevichi? Che in Russia sia possibile uno studio sul terrorismo, o sullo scis– sionismo bolscevico? Per questo, non in Russia si ha da andare, ma in Francia, in Ge,rmania, in Cecoslovacchia... Disse Radek che si dovevano fondare dei (< Clubs di inoffensivi », sedurre della buona gente inoffensiva con un preLesto ~ualun– que, assicurandoli che, non si trattava di un azione cti p;irtito, e condurli a vedere la Russia. Confesso che per conto mio non mi sentirei di assumere una ·parte nella quale i comunisti mi considerassero assolulamente inoffensivo. (ilarità). Credo che i compagni, i quali sottoscrissero per questo viaggio (nè intendo fargliene rimprovero), fanno· senza saperlo la parte di questi « inoffensivi )>. Chie– crano almeno l'aulorizzazione dei Sindacati e del 8 i blf c,f~~ ~ jfl(ijet3 raffctPa passeggiata, ciascuno ' ~ padr()ne: non è.interdetto andare in Russia; · vi àndarono dei cooperatori per negoziare con quelle Cooperative. Bèn altro è un viaggio poli– tico, organizzato a fini politici a spese del Governo. sovietico. Se questo dovesse 'farsi, due condizioni; sarebbero necessarie: 1. 0 essere oerli di non of– fendere la nostra so1idarietà coi compagni russi socialisti (Benissimo!). Solo l'amnistia e la libertà d'azione ai patti ti socialisti ci garantirebbero di poter essere informati da essi, s,~nza che dovessero teinere la sorte di Deviatkine; 2. 0 poterlo fare compatibilmente colla nostra dignità: l'Interna– zionale comunista rinunci al vano sforzo di com– batterci, ingiuriarci e, calunniarci nel nostro Paese. Senza queste due condizioni, in Russia noi non ci andremo ! . La Russia. potrebbe pure aver bisogno dell'a– juto dei lavoratori di tutti i Paesi. Sarebbe stolto dà parle sua contare unicamente sui gruppi co– munisti, che hanno cosi scarso sèguito. · Farebbe meglio se togliesse d_imezzo gli ostacoli che im– pediscono la cooperazione dèlle· masse socìaliste e sindacali col su.o proletariato ... . È perciò che noi siamo convinti di agire non soltanto nell'interesse del pr-o1etariato europeo, ma della stessa Rivoluzione russa,. cogliendo ogni occasione per dire ai bolscevichi: « Contro 1a rea– zione capitalista, tutto il nostro ~)poggio! Rela– zioni economiche più strettel quante sia possi– bile! Profittare, dei vostri insegnamenti) dovurt.'. que 19 _possiamo! Cooperare contro il nemico, è di tutta evidenza! Ma facilitateci dunaue tullo ciò e sopprimete gli ostacoli! Dateci modo di es– sere accanlo a ·voi completamente e senza riserve, cessando di maltrattare i nostri compagni nel vo– stro Paese e rispettando, negli altri Paesi, hmità pro)etaria ! ». ' J?onendo queste condizioni, non rinunciando a queste garanzie, noi speriamo cli persuaderli, di affrettare la fine di una lotta fratriéida nel mondo iutiero; e di consolidare l'alleanza colla Ri\'olu– zione russa de-Imovimento opeFaio internazionale. (Applausi prolungati). · ÙTTO Ì3AUER. l'esperimento bolscevico può avere successo 1 (Risposta di Garvi ad Otto Bauer) ... Non si pu1ò che veder di buon occhio ogni :serio tentalivci di orienlarsi sulla realtà russa, di 'chiarire ai lavoratori occidentali, ingannati dalla demagogia comunista, la questione russa in tutta la sua coìnplessità. Ma siamo convinti che la de– _scrizione fattane da Bauer, anzichè chiarire il :problema, lo offuschi. Il suo modo di porlo è so– cialisticamente inammissibile. Bauer mette giu– stamente in rilievo l' im porlanza dell'esperimento ,russo per tutto il socialismo internazionale e mo– slra quanto il <( comunismo di guerra» del 1918-20, che condusse alla rovina dell'economia nazionale russa e alla morte di milioni di uomini, ,compromise il socialismo. Ma ~rede -poi, con inaf: teso ottimismo, che. le nuove esp,erienze bolsoe- ' viche possano sboccare in vere r•ealizzazioni socia– '.liste dando la prova che, è possibile far senza dei capitalisti; come se ciò .(fra parentesi) non fosse già dimostrato dalla pratica delle imprese coope– rative, municipali, e di Staio, in tante nazi,oni ! On– de è interesse del socialismo inlernazionale - con– clude Bauer - che il grande esperimento non sia turbalo dall'intervsento delle potenz.e capitaliste ostili. Noi non comprendiamo ·e non siamo disposti . ad ammettere questo· punto di vista sperimentale di fronte alla rivoluzione russa. Se res_pingiamo ogni intervento capitalistico in Russia, è unica– menle perchè sarebbe funesto al proletariato e al
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy