Critica Sociale - XXXVI - n.8-9 - 16 apr.-15 mag. 1926
CtUTtCA sé>C-IALE 121 vera universalilà si dovrebbe oercare nella mari– canza assoluta di ogni privata organizzazione, nel rapporlo diretto fra· lo Stato e il singolo individuo. E. poichè non si può pretendere chie i membri del– la socielà cessino dall'associarsi liberamente in Yisla di fini particolari, così pensiamo che il Sin– dacato possa servire da·utilc contrappeso alla in– fluenza dei partiti politici. Del reslo, la più bella prov·a che il Sindacato as– sume u-n'importanza sempre più decisiva nella Yila delle nazioni è data dal fatto che tutti i .pa1~tili cercano di ·appoggiarsi ai Sindacati per valere qualche cosa. Le formazioni politiche sono sem– pre effimere e transilorie, mentre l'organizzazione di classe è slabile e permanente. I sentimenti u– mani sono mobili e cal)gianti come- la mo-da, ma le classi. che si evolvono lentamente," hahno ben al tra consistenza e stabilità, e le filosofie politiéhe stanno aJ1e classi come, l'abito al corpo. Dello questo, siamo i primi a riconoscere che, in reginie di lolla di classe.., il Sindacato non può assumere vere funzioni politiche. Non lo può perchè - come ·il Poggi giustamente osserva - se ha da .compiere la funzione tecnica, non può compier,c simultaneamente anche quella politica; la polilica dei Sindacati, in regime proprietario, rischierebbe di essere Ja politica dei grandi Sin– dacali. È troppo evidente che la politica generale non può essere fatta con degli organismi a base di rap– presentanze paritarie di classe, come sono tulli _gli organismi del lavoro creati dallo Stato mo– derno. Se la classe operaia acocllasse una tale so– luzione, precluderebbe a se stessa la via al pro– prio definitivo -avvento. E fuori da questi orga– ni paritari, i quali funzionano ollimamenle finchr allendono a mansioni di caraltcre tecnico, non si vede lroppo quale _altra funzione politica possa essere riservata al Sindacalo, ossia come questo possa essere inserito nel Parlamento di un Paese. Si è accennalo in questi ullimi tempi alla possi– bilità ·di dare una rappresentanza ai Sindacali, come tali, nell'Assemblea legislativa, come si è par– lalo del doppio voto: il profossionale e il poliUco. Ora, il· volo professionale, è già in uso .(vedi il taso dei probiviri); può essere du~que ç1ucsti-one· soltanto di farne una più larga applicazione au– menlando gli istiluli operai; e, del" resto, n_ulla impedisce ai Sindacali, in regime democralic{), di entrare nel lo Slalo seguendo Jc .vie normali del surfragio individuale. Gli Inglesi hanno risolto , magnificamente il problema: nelle Unioni di me– stiere fanno la politica dei miglioramenti salariali,. ma con le U nioni di .mestiere fanno la· politica nazionale ed . univer.sa. Le Unioni di mestiere in– glesi non hanno-mai chiesto di essere ammesse; come tali, nell'Assemblea legislativa; _ma le Unioni inglesi si sono irpmesse da se stesse nel Parla~• mento politico creando un organismo « ad hoc » - il.Parlito del lavoro-, al quale, naturalmente, l'aderire non è obbligatorio nè uer tutte },e Unioni, nè per lulti i soci di una stessa Unione. Liberlà per i polil-ici •come per gli apolitici. • VII. Sindacalismo di classe e Socialismo· I Sindacati liheri, senza distinzione di tendenza, guardano luUi al socialismo come ad una meila · ideale; e in ogni loro allo si lrova espressa truesla Bib 1lfffeftrw~ hnout3Pcf~f8odo rinnovamento sociale. .. Le conquiste· parziali sono senipre collega be,. nélla loro men le, al fine ultimo, che usiamo chiamare convenzionalmente <1 socialismo » o « comuni– smo :, o « collettivismo », cioè un fine che per essi significa liberazione dalla servitù econo-. mica. I confec1eralisti professano la teotia generale. della socializzazione, senza per ciò credere. che; si debba forzare l'economia rispetto a quei. rami di attività che non si prestano o non sono maturi per .. tale trasformazione. Essi seguono, in maleria, le . direttive tracciate dalla grande maggioranza dei Sindacati aderenti alla Federazione Internazio– nple di Amsterdam. Secondo la scuola inglese, quando le industrie sono giunte ad uno stato _di lllOnopolio (trust) o di quasi-monopolio, il prin– cipio dell'a nazionalizzazione vi deve ess·crc ap– plicalo. Quanto al modo della gesLione pubblic~, essi ril,engono che l,o Stato debba bensì essere il proprietario dei mezzi di produzione, ma non per questo il sistema di lavoro dev,e essere accentrato nell-e mani dei funziortarì dell'amministrazione ci– vile. Quando lo Stato si. interessa seriamente agli af– fari industriali, è costretto ad avvalersi di. ben altro che di associazioni politiche o di gruppi che funzionino politicamente. Esso, allora, tratta come un mandatario della soci.età, e per il sucoesso del suo mandato deve chiamare in aiuto le associa– zioni ·ed i gruppi che sono interessati alla esecu– zione del mandato, così come il consumatore è in– teressato ai risullati del medesimo. Man mano che l'idea della socializzazi-one im– pone nuovi còmpiti e nuove r-es.ponsabililà allo Slato, questo deve adallarsi ai nuovi doveri di ,amministrazione, perfezionando. ccl estendendo la propiria organizzazione. 1 , La burocrazia - scrive il i\fac Donald -. è amrµi– nislrazione cli uomini dolati di aulorilà statale, i.nvestiti ·c1clÌ'ufficio cli funzionari dello Slalo; essa presuppòne che la direzione n-011 at{inga la sua aulorità c1·a1basso e dal rapporto con gli. affari che controlla, ma dall_'alto, .dal potere géneralc e sovran~ dello Slato. Il pubblico conlrollo è invece un'amministrazione relta da persone. · la cui posizione', la cui' autorità proviene dalla organi1,– zaziorÌe nella quale operarono. i\Ientr-e quesli si ele– vano all'aulorilà, il burocrata discC'ndc con l'aul,orità, I primi sono nel sistema e per il sislema, il burqcr:1la, è sopra il sistema e fuori di esso». . . . Nulla indica sino a questo momento che lo S~a~o ,; .sia prossimo .a sparire, per lasciar post9 a_dun~ semplice gestione a,n:iministralfra, come M3.-rxpre-_ ycdeva, o per essere assorbito, in. ciò_che ha, dj im:i:nanenle, dai Sindacati, secondo la concezjon~ Soreliana .. L'e,sperim~n~o ,russo è lungi -dal con~ fermare siffalt~ previsioni e, concezioni. ·½o St_at9, si evolYe; ecco tutto. AHo Stato_borghe§e succ-c:de lo Slalo operaio. Questi d1w Stati sono J].e~ss~– riamenLe diversi nella ]-oro costit~1z-ionee nat_ura. Il primo è essenzialmente politico, e le,_sue altri- ,. buzioni sono ridolle ai minimi termini; il secondo , è essenzialmente ,economico 7 industriale, ~d jm~ plica una struttura assai più cpmples~a. . ., Il goyerno della çlasse operaia si -concreta n~l goyerno della produzione. L'importan,te J10n ,è, dunque, cli inserire il Sindacalo nell'impalcatura pGlHica borghese, bensì di inserirlo nel tessuto economico della società. A questo _si pe1~vicneper vie diversa. Vi sono cooperalori i quali pensano, per" esempio-',chQ si possa giunger,e all'abolizione del sistema del profitto riorganizzando dall'inter- , • . ..: 1~ ~ ' .• ' . .. '.'.,,, . ' ..
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