Critica Sociale - XXXVI - n.8-9 - 16 apr.-15 mag. 1926
118 CRITICA SOCIALE anche l'inanziariamente. Se gli operai,, dopo aver provYedulo al rello funzionamento della loro or– aanizzazione accantonano fondi per distribuire ~ussldii i11 c;so cli sciopero, la loro capacità di rc– sfslenza si accresce di tanto. La poliHca delle alle contribuzioni è raccomandabile sotto ogni punto di vista. 3) La previdenza sindacale è a11ch'essa un fattor,e ctcl progresso operaio. Gli operai, che e– scono da un periodo di disoccupazione e cli malat– tia non sussidiala, sono costretti Lalvolla ad accel– lare quel qualunque salario che l'imprenditore yoglia loi:o corrispo:nder,ç; ove invece funzionino nelrinlerno del Sindacalo servigi mulualislici, si olliene il duplice risultalo di accrescere la capa– cità di,resistenza dei soci e di limitarne la flultua– zione. Infalti l'ore:anizzazione che si proponga la pura difesa del contralto di lavoro riesce clifficil– menle a lcnèrc avvinti a sè'i soci negli inbervalli fra un conlralto e l'allro. ·' . 4) Come lulte le ballaglie, anche quelle del larnro hanno per iscopo la pace. Vincitori e vinti finiscono sempre per firmare un lrattalo che vien dello << conlrallo di lavoro» o (più propriamenlc) « concordalo di tariffa », con scadenza a termine fisso. Non vi sono limiti circa le mate-rie suscetti– bili di t'ormare oggetto di contrallazione. Lra le par– li. Il salario, il collimo, la disciplina interna, la orevidenza, la stabilità, i licenziamenti, le as~un– zioni, la condirezione, il conlrollo, e, 1 entualmcnte, sull'azienda neHa quale gli operai sono impiegali, lullo può essere liberamente regolalo tra 1e parti medianto il concordato di tariffa, come tulto può fornire maleria di conflitto. . 5) Le organizzazioni padronali ed operai·e sli– pulano non soltanto per i loro soci, ma _per tutla la massa interessata in una data industria e in un dalo lerrilorio. Trattandosi però di conlrallo li– bero, la sua esecuzione non può essere affidata · che alla leallà dei contraenli, 'i quali non possono · risp:ondere delle infrazioni ·indi, 1 iduali.' Quindi, anche in tempo di pace, il concordato ha valore se ed in quanlo sia presidiato dall'organizzazio– ne . .rvra poichè, indipendenbemente dalla buona o cattiva volontà delle parti, un concordalo_può pre– slarsi alle _più diverse interpretazioni., così, per eliminare· ogni causa d'attrito, l'organizzazione o– peraia si assume di es·ercilare una continua vigi- • lanza sulla sua applicazione nell'interno di ogni 1 stabilirnenlo medianle l-ecosidetle « Commisssioni inlerne ». E queslo bisogno di vigilanza assidua si risolYe in un argomenlo di più a favore della sta– bilità, della forza, dell'unità del Sindacato. III Sindacalismo, mutualismo, c;ooperazione, sciopero Per lratlener•e gli operai nei Sindacati) è neces– sario collivare l'idea mutualista. La questione di principio non può essere dubbia: ridurre i Sin– dacali a pure Società di resistenza vuol dire op– porre una barriera fo:cmidaòile all'ev,oluzione del pro'.elariato; ,·uol dire abbandonarlo all'influen– za prep,~nderanle dei dem~g€>ghi borgh.~si, ridu-, oenclo 1unporlanza delle forz,e economiche cne possono conlribuire a manLene~e l'autonomia del– la classe operaia; vuol dire impedirgli di elabo·– rare conformemente· al suo proprio modo di vi– vere i nuovi principii del suo diritto; vuol dire, in BibliotecaGino Bianco una parola, rif.iulargli la possibilità di diventare una classe ,, per se stessa ». Le S'©cietà mutue fon– dale dai Sindacati non poggiano punto sugli slessi principii delle Casse borghesi; in luogo di ispi– rarsi all'associazione dei capitali, esse ,osservano il principio della solidari,età pr,oletaria. · Si parla spesso di organizzare il proletariato: ma ·organizzar,e non significa inquadrare degli au– tomi! L'organizzazione è il passaggio dall'ordine meccanico, cieco, comandalo dall'eslerno, alla dif– ferenziazione organica, intelligente, coscientemen– te acceltala; in una parola, è una evoluzi,one mo– ra'e. Non vi si arriva che con una lunga pratica e con l'esperienza acquistata nella vita .. Tulle le isliluzioni si sono formate allo ste-sso modo; esse non sono nè il risultato del1e decisioni dei grandi uomini di Stalo, nè quello dei calcoli dei sapienti; esse si fanno .abbracciando e condensando tutti gli elemcnli della vita. Per quale ragione il prole– larialo sfuggire.bbe alla necessità di « farsi » per questa via J · ,, Una cosa mi ha sempre colmalo di stupore - scrive G. Sorel - ed.è l'avversione di nùmerosi mar– xisti per la cooperazione »... « Che cosa accadrebbe se, dopo 1:1 rivoluzione sociale, l'industria dovesse es– sere diretta da gruppi incapaci di condurre· oggi una Cooperali va?». ... " È nel seno della socie[à capitalista che devono svilupparsi, non soltanto le nuove forze p1'0duttive, ma anche le regole di 'un nuovo ordine social,e, queUe che si possono chiamare le forze morali de,hl'avve– ni1~e ». I conflilti del lavoro non sono da confondersi con la lotta di classe teorizzata dai socialisti. I liberali respingono la lotta di classe; ma ammet– lono la legiltimità della lotta fra imprenditori ed operai per l'equa ripartizi.o:ne dei frutti del lavoro comune, non solo, ma 1a credono economicamente meno coslosa e moralmente più sana della pace imposta artificiosamente dall'alto. « Alla quieter che è morte, è preferibile il travaglio, che è vita ,>. (L. Einaudi). Carlo Marx attribuisce la massima imporlanza ai Sindacati operai, sopratuttg pe,rchè riuniscono _gli uomini della stessa ·classe per la lolta contro la classe capitalista. « La grande industria agglomera in un solo luogo una folla di persone sconosciute le une alle àlt.re . « La concorrenza divide i loro interessi. Ma 'il man– tenimento del salario, in~eresse che essi hanno· comune contro· i loro padroni, li riunisce nello stesso pensiero di resistenza (coalizione). Onde la coalizione ha ·sem– pre un duplice scopo: quello di far cessare la con– correuza_ fra loro e quello di fare una oonoorre,nza ge– nerale al capitalista. Se inizialmente lo scopo - della resistenza 11011 è stato che il mantenimento dei salaFi, a misura che i capitalisti a loro volta si riuniscono . in un pensiero di repressione, le coalizioni, dapprima isolate, si formano in gruppi; di fronte al capitale sem– pre riunito, i,l mante.oimento dell'associazione diviene più· necessario per loro cli quello del salario. Ciò è tal– mente vero, che gli eco1;10mistiinglesi sono pieni cli me– raviglia nel vedere che_.glioperai sacrificano una buona .parle del salario in fa_vore delle a~sociazioni che, a_gli, oochi di quegli economisti, non sono stabilite in favore ùel salario. In questa lotta - vera auerra ch;ile - s-i riunisoo'r10 e si sviluppano tutti o·Ji :1ementi necessari a~l una fut~ra battaglia. Arrivatà ~ tal punto, l'associa– z10nc prende un carattere politico. « Le condizioni economic'l1e avevano dapprima tra– . sformala la massa del Paese in lavoratori. La domina– zione del capitale ha creato a <ij_uesta massa u.na situa– zi0ne comune, interessi comuni. Onde questa massa è
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