Critica Sociale - XXXVI - n. 3 - 1-15 febbraio 1926

..I 34 CRITICA SOCIALE du T11availreclama l'unione di tutte le forze di _sinistra per rendere la sicurezza ai la~orato~i e sbq,rr_are l(!– strada alla reazione. Con essa il ParMo Soc1al1sta di– chiara che è pronto a compiere og·ni suo sforzo per assicurare il successo di una legislazione, la quale sol– tanto può assicurare, in avvenire, il mantenimento• e lo sviluppo delle libertà repubblica.ne. Mozione Blum ll Partito Socìalisla, preoccupato nel più alto grado degli interessi del mondo del lavoro e di quelli della Nazid-ne che esso confonde e idenlifi~, crede f e!'mamente al!a poss_ibi- - lità di uno sforzo VLgoroso, per restaurare m nu:rn1era efficace le condizioni del bilancio e delle finanze. Non s-ollanto e.<Ìsone ha la prof.onda e intima con– vinzione, ma viene ad atfcrm9-rlo pubblicamel].te con tulla la forza di cui è capace. Si dichiara pronto a praticare nuovamente una po– litica d{ sostegno a qu-alsiasi Governo che abbia un programma di riforme e di. pace, risolutamente deciso a in/ ranger e le resistenze finanziarie padronali e se– natoriali. Se esso si ri.fiuta categoricamente a delegare qual– cuno dei suoi rapp1•esentanti nel seno, di un Governo costituito da un altro Partilo, nqn intende per nulla, nel corso degli attuali avvenimenti e nelle circostanze eccezionali presenti, di sfuggire alle responsabilità di- relte del potere. ' · Esso è dunque pronto ad assumerle, sia da. solo con l'appoggio dei gruppi di Sinistra, sia chiamando i'n un Governo che esso costituirebbe e nel quale' con– serverebbe la direzione e la maggioranza, i rappresef'l– senlanti di allri gruppi, in modo da assicurare, nell'a– zione governativa, .la preponderanza delle soluzioni energiche, risolute, audaci, imposte con ferma volontà, che crede le sole suscettibili di salvare l'avvenire del - Paese e la democrazia minacciata.. · Il Partito socialista, più penetrato che mai della im– periosa necessità di assicurare e di mantenere l'unità - di voto dei suoi deputati, nel senso delle decisioni dei suòi Congressi, ricorda al Gruppo .Parlamentare che, essendo esso nel seno della Camera la -espressione po– litica vivente e operante di una classe in lotta aperta e continua contro il regi.me capitalistico, il suo Stato, i suoi priv:Zegi e le sue ingiustizie, esso deve sempre restare da se stesso, conservare la 'sua propria fisono– mia e non mai alieno.re l'indipendenza della sua azione. Se per _lenecessità pratiche gli avuiene di prendere contatti e di entrare in rapporto coi rappresentanti di altri Partiti, questi contatti e- questi rapporti non do– vranno mai Ln alcun caso e a nessun grado assumere il carattere di un metodo permçmente ed organico. Per non mancare e alla sua tradizione politica e al suo dovere socialista, il Gruppo' Parlamentare appor– terà le sue soluzioni ai differenti problemi f inanziar:i, politici, eoonomici che gli si presenteranno dinnanzi difendendo alla tribuna della. Camera i progetti socia– listi o di ispirazione socialista che esso avrà elaborati, riservandosi in seguito, se essi sono respinti, la fa– coltà di votare quelli che vi si avvicinano di più. . _ Pot11-emmo ripetere, parola per parola, quello che il nostro Observer scriveva nel n. del 16-31 agosto ultimo scorso, commentando la mozione votata, pochi giorni pdma, nel Congresso diei so– cialistUrancesi. E dovremmo solo. aggiungere l'e– spressione della nostra meraviglia che· gli avveni– menti di questi ultimi mesi, non abbiano offerto nessun efficace insegnamento ai nostri èompagni di Francia, i quali sembrano non avere nessuna , .reale ·ed intima sensazione della gravità Cii.ella si– tuazione che pur denunciano niella mozioneriu- scita vittoriosa. · La quale è, nella prima parte e nelll'ultima-, con maggior brevità, mà anche, con maggior aridità di formule, un duplicato della mozione votata cinque mesi add1etro; ma conli.ene, rispetto ad e~sa, nella sua parte centrale, una notevole· ag– gmnta: la profferla, cioè; (fatta del r,esto già altre volte, in questi u_llimi mesi di vicende parlamen– tari) dei socialisti di assumere essi la responsa– bilità diretta del Governo, costiluendo un Mini– stero da soli o con la· oollaborazione di altri Biblioteca Gino Bianco gruppi, tenendone in ogni c~so essi la direzione. Ma questa profforta, che potrebbe sembrare spre– giudicata -ed auclaoe, è viceve,rsa, assurda, conven- .zional~e diremmo quasi lievemente ipocrita. ' Bisogna prospettarsi le cose nella loro realtà concreta. Il partilo socialista, per quanto possa vantarsi di interpretare gli interessi e la fede di molti milioni di lavoratori, è oggi un partito di minoranza, così nel Paese, come - e più - in Parlamento. Un Partito che volesse in siffatta co.a– dizkine assumere il potere, o da solo, o accettando )a collaborazione di altri gruppi, ma a patto che qtiesti accettino, alla loro volta, integralmente, il suo programma, non ha che due prospettive: o imporre la sua volontà alla maggioranza coi me– todi della dittatura ; o essere alla mercè di quei gruppi che dovranno, insieme coi seguaci cheesso partito ha, costituire quella maggioranza del cui appoggiQ._ esso ,ha bisogno per mantenersi al p-o- , tere. La prima prospettiva :potrebbe esser messa in discussione in confronto di altri Partiti; npn cre– diamo sia neppur da affacciare· in çonfronto di L 1 eone Blum e dei· suoi seguaci, i quali si adon– ter,ebbero se qualcuno attribuisse, loro _di volere scoslarsi, anche di "ti.Ilalinea, dai metodi della democrazia, imponendo, oon la violenza, di armi o di decreti, la volontà loro ad u.;na maggi,oranza recalcitrante. E allora non c'è che la seconda pro– spettiva. Che importa che· i socialisti siano soli al Governo, o vi siano maggioranza e ne abbiano la direzion~ e-la preminente re~po:nsabi'lità, se i voti dai qua•li dovranno- esser sorretti ~ono, in maggioranza, çlei partiti affini? Come non s'ac– corgono che, in tale situazione, l'esser soli o l'es– ser maggioranza al Governo rappresenta un f:reno all'audacia della loro .azione riformatrice assai maggiore che l'esser partecipi. di un Gov~rno la cui maggioranza e d.ilìezione sia tenuta da altri, ma la cui azione sia sospi:a.ta dalla presenza in esso di alcuni· socialisti e dalla necessità in cui esso si trova, per reggersi, di aver l'app@ggio del– grup·po socialista? È molto· più façile accostarsi alla mMa delle proprie aspirazioni, lasciando ad altri il compito .di sospinge.re v·erso di esse la realtà nella quale viv.iamo e da 'eu.Vmoviamo, e-– aiutandoli in questo sforzo e stimolandoli col pun:. golo del"nostro fervo~e e della nostra risoluta vo– lontà, ché non addossandoci noi tutfaJ o per la più parte, la fatica, e ponen.doci nella necessità di do– ver subire il freno che gli altri vorranno imporci, o la minaccia, se non ci a+rrestiamo o non mutiamo strada, di esser abbandonati ·da loro, il cui aiutò c'è necessario per il nostro cammino. ~ in quest-0 appunto ~onsiste l'i,pocrisia di quella mozione: 'ehe essajmagina come, situazione ,..,dipredominio quella che è, invece, situazione di -servitù; o imagina come probabile una s-oluziom.e assolutamente assurda, di una mh10ra.lilzache rie– sca, in regime democratico parlamentarei ad an– dar al potere e a mantenervisi, e ad attl!lare J!)er tal modo un prog ;ram.ma suo proprio ed esclu– sivo, che essa, ~ppunt_o per questo, non spera di . far accettane coFJ. la forza della persuasione da una coalizione di cui entri a f.ar -parte, e che, la gravità della situazione presenrte, dovrebbe pu1~ persua– dere a non ~epugnare dalle ragionevoli audacie. I socialisti francesi pensano forse di poter rin– novare in Francia la situaziqne che in Inghilterra permise al Gov,erno labourista di rimaniei·e __ parec• chi mesi al potere? Anzi tutto, in Inghilterra no11t c'era l~ass:illodi questioni urgenti come quelle che tengono ora in così viva agitazione la vita deUa Franda, e J.l!Jelle qt1.ali i sociallisti avess0ro da far V8:1ere, come avviene, ora in Francia, una soluzione che non potesse esseTe accettata- da altri partiti. E poi in Inghilterra, i labouristi potero.t1.oallora ·

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