Critica Sociale - XXXVI - n. 3 - 1-15 febbraio 1926
CRITICA SOCIALE 33 n~l Partito, la corrente collaborazionista ha triplicato, il numero dei suoi aderenti, tanto da seguire ormai da presso quella intransigente. , *** l risultati del Congresso socialista hanno prodotto. un· grande sollievo nella stampa e negli ambienti rea– z~onart Il pericolo di una partecipazione socialista è>, per qualche mese almeno, scartato. La maggioranza democratica dell'11 maggio è corrosa e divisa, nè val– gono a rimediarvi le manifestazioni puramente pla– toni~he della rielezione di Herriot a pr-esidente deHa. Camera o la opposizione della Commissione di finanza ai progetti del Ministro Doumer. La Francia continua e continuerà ad essere gover– nata da elementi centristi, e la puntarella a destra an-i, drà acquistando importanza sen1pre maggiore. Le delusioni nella massa elettorale, che aveva per tre-volte consecutive dimosLato di volere la intesa delle Sinistre, diverraqn<5>più profonde.' La crisi parlamen– . tare ne soffrirà acutamente e avranno buon giuoco i partigiani ·del~a Dittatura di trarne profitto per addi– tare in essa il solo mezzo di salvezza della Fran-cia. Anche non pochi radicali forse saranno lieti di que– st'O irrigidimento socialista. M~ntre una decisione di– versa li a-vrebbe costretti o a seguire gli ordini del loro Partito o a tradire apertamente, il ritjro· socia– lista da una possibile coalizione min~'Steriale demo– cratica· offre loro un ~ezzo insperato di anclare ver- 1>6 destra. E non., avranno neinmeno la pena di stu.– diare una giust-ificazione oomplicafa del loro atteggia– mento. Essi diranno: « Un Governo non si regge sul– l'appoggio condizionato e niente affatto impegnativo di un centinaio di deputati socialisti. Esso ·ha bisogno di una maggioranza stabile e di lin programma il qua– le comporta dei vantaggi e degli onel'i. Che i socialii-',ti votino con noi le leggi sociqli e le riforme finanziarie, putacaso, ma che abbattano il Ministero ogni qual volta faccia loro comodo, non è ammissibile. « L'as– se della maggioranza si è dovuto spostare verso il Centro e la Destra, perchè senza stabilità dL.Goveruo non vi è possibilità di risolvere la crisi profonda che attraversa il Paese ». Ora questa situazione è essa fatta per giovare alla azione di propaganda del Partito? Noi, mofiestamente, crediamo di no; e crediamo altresì che la grande mas– sa proletaria la quale, senza molte sottilizzazioni, ave– va fatto credito al Carte[ nella speranza che esso si traducesse in realtà operante, finirà per allontanar– sene sempre più e, anche, per metterglisi contro:: I profittatori di questa s_i.tuazione non potranno essere che i due Partiti estremisti: fascista e comunista. Ma vi è una cortstatazione da fare e che noi vogliamo dire qui sen_za trincerarci -dietro alcuna parvenza di sottinteso. Il Partito Socialista francese rifiuta di col– laborare nel momento stesso in cui il movimento sin– dacale, in un suo appello, richiama e$plicitamente gli uomini e i Partiti, che pretendono rappresentare la classe operaia, a· non deludere le legittime aspetta– tive di essa e a prendere coraggiosamente le respon- sabilità che comporta 1a situazione. ' Gli avvenimenti di questi mesi prossimi diranno se il Congresso Socialista ha assolto il suo dovei•e verso il proletariato e ~rso il Paese. Ma non è arrischiata la supposizione che il dibattito fra collaborazion~sti. e anti-collaborazionisti riprenderà fra poco neHe Se– zioni Socialiste e nella stampa del Partito. E, se i progressi conseguiti fin qui dalla tesi-di~Rénaudel cou- .tinueranno con lo stesso ritmo, fra qualche mese essa potrà prevalere in una nuova Assise Nazionale che gli avvenill)enti politici non mancheranno di rendere i_n- B . bi' dis}!ensallile. 8 . NESOR. 1 tote-ca l:itno ,anca Diamo qui il testo delle due mozioni su cui si divi– sero i voti nel Congresso: Mozione Rénaudel Il Partilo Socialista, preqccupato degli interessi del mondo del lavoro e degli interessi della Nazione, che esso confonde ed identifica, crede fermamente nella possibilità di un vigoroso sforzo per restaurare in ma– niera etf icace le condizioni del bilancio e delle finanie. Esso ne ha la profonda convinzione; tiene ad affermar– lo pubblicamente con tulle le forze di cui è capace e si dichiara pronto a provarlo, accettando di costituire un Governo posto sollo la sua responsabilità, composto sia di soli suoi elementi, sia di coloro che crederà di chiamàre con tulle le _garanzie efficaci. Il Partilo Socialisla è pronto d'altra parte a permet– tere al suo Gruppo parlamentare di decidere al momen– to opportuno se sia il caso di partecipare a un Governo, i cui membri, particolarmente il capo, siano risoluti a soltomeltere alle due Camere i progelli di risanamen– to finanziario, di equilibrio del bilancio, di riforma mo– netaria. Approva dunque la decisione presa unanimemente dal suo Gr-uppo Parlamentare di ricercare con gli altri gruppi di sinistra, in unn Commissione comune, un::z intesa sulla riforma fiscale e finanziaria, problema es– senziale dell'ora presente. Si felicita che questo accordo sia stato rea.liz;;,alo sulle direttive segnate dalle proposte socialiste. In un Governo destinalo ad applicare questo pro– gramma i rappresentanti del Partilo potranno entra– re con la condizione di essere desig1111ti--d.al loro Gru[f– po ·Parlamentare. . Il Partito non potrebbe d'altra parte ammettere che la sua rappresenlan:w. nel Governo non fosse corri– spondente alla sua forza. politica reale nel Paese e alla potenw. della classe lavoratrice organizzala, I Ministeri importanti dovreb-bero dunque essere at– tribuiti a quei membri suoi che si ritengano adatti a ri– coprirli e lo stesso dovrebbe avvenire per i rappresen– tanti degli altri· P_artiti, di modo che la competenza e l'autorità degli uni e degli allri abbiano ad agire sulla politica del Governo e rassicur,'no la opinione pubblica. · ·Un tale Governo dovrà egualmente volare le Assicu– razioni -sociali e una legge di organizzazione _imme– diata della Nazione Armala, con servizio militare a corto termine. !)avrà concludere, nel più breve tempo possibile, la pace in Siria e al Marocco. Il Partilo socialista non intende delegare i suoi rap– presentanti che per il tempo necessario alla realizza– zione di questo programma. · . Appenn. questo còmpito sia stato adempiuto, esso riprenderà la sua libertà. Nel caso in cui apparisse che il Governo e il suo Capo non dessero prova della fermezza necessaria e della risoluzione ardente indispensabile ad attuare que– sto programma, o che èssi non avessero il coraggio di frangere le resistenze di ogni ordine che potrebbero elevarsi dinnànzi ad essi, il Partilo socialista ritirerà i suoi rappresentanti e si appellerà al Paese. A queste condizioni soltanto il Partito socialista ac– cetterebbe di dividere le responsabilità di Governo con i Gruppi di s:nistra, ai qua.li spetta intanto di dire se sono disposti subilo a praticare questa politica. Il Congresso non intende risolvere con questa deci– sione il principio generale dell'eserci;;,io del potere in, regime capitalist:co, che sdrà esaminato dal prossimo Congresso interna;;,ionale socialista. Ma esso sa che iu Francia, nell'ora presente, il ritorno al potere degli uomini di reazione significherebbe l'au– mento delle imposte indirette, la vendita dei monopotì. \ ai grnppi plutocratici, taboli;;,ione della giornata delle otto ore, la soppressione delle Libertà sindacali per i funzionari., l'instaura;;,ione di un regime di repressione politica e giudiziaria; sarebbe il trionfo del colonialismo di affari e del nazionalismo bellicoso; _ sarebbe la possibilità di un f-0scismo, il quale mi– naccerebbe le libertà pubbliche e comprometterebbe l'opera di pace iniziata a Londra, a Ginevra e a Lo- carno . . La classe operaia protesta con tutta la sua anima contro la possibilità di simili risullati. Nel suo recente manifesto la Confédération Génfrale
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