Critica Sociale - XXXVI - n. 1-2 - 1-31 gennaio 1926

8 CRITICA SOCIALE La « Critica Sociale » Al chiarimento di idee aveva contribuito, insieme col giornale la Lotta di classe che si pubblicava allora a :Milano e a cui la Kuliscioff dava contributo note– vole di cQllaboraz10ne e di consigli, anche, e sopra– tutto. la Critica Sociale, sorta nel principio del 1891. da una trasformazione della precedente Rivista Cuore e Critica, per iniz:ativa e sotto la direzione di Filippo Turati. Da allora ad oggi questa Rivista - possiamo affermarlo senza immodestia - è stata una delle guide più dirette e più sicure del movimento socialista ita– liano. Anna I<ulisdoff vi scrisse poche volte articol_i vergati tutti di suo pugno e firmati col. suo nome. Ne 'troviamo, in 35 anni di vita della Rivista, soltanto sei o sette, non più: uno nel 1891 su La santità della fami– qlia. dnf' nel 1892 su Candidature f<'mm;nili e su Il sen– timentalismo nella questione femminile, e alcuni nel 1910. di cui uno per il settantesimo ann:versari-o di Augusto Bebel e due. in polemica col Turati. per so– stenere la necessità e il dovere che nella rivendicazione del suffragio universale il Partito socialista sostenesse. senza transazioni. anche il diritto delle donne all'e– lettorato e all'eleggibilità. Ci sono poi parecchi articoli. in varie annate. firmati t.),., che esprimono con la sigla il frutt~ di una col– Jahorazione: e anche la firma Noi ha. almeno nei primi tempi. lo stesso val,ore. Ma errerebbe assai chi vo– lesse desumere solo da questi indizi esteriori la parte Hvuta da Anna Kuliscioff nell'opera svolta da questa Rivista. Si può dire che non c'è. fino a questi ultimi anni. alcun articolo redazionale. scritto dal Turati o dal Bonomi (nel tempo che fu redattore assiduo della Cri– tica) o dal Treves o da altri; non c'è alcun articolo S\l q_ue~ti<?n~ polit~che fondamenta!i, scritto da.gli amici più mhm1. 1 quah frequentavano 11suo·« salotto»· che no'? a~bia risentito il pens:ero di Lei. Molti di q~e~li articoh sono il risultato di lunghe conversazioni e di– scussioni, promosse dalla sua fervida iniziativa intel– lettu~le e dalla sua preveggenza politica. o animate dal suo rntervent,o appassionato e chiarificatore. E chi sappia quale fucina sempre operosa di pensiero fu il « salo!t_o » di. ~nna Kulisci<?ff. in cui tutti i problemi della vita pohhca e del movimento operdio erano sotto– P?Sti a un continuo sforzo di più profonda compren– s10ne e di r~visione critica, chi abbia avuto appena una v?lta- o~cas1one di constatare che cosa significasse la d1sc1!-s.s1one ~on Anna Kuliscioff, quale concretezza e ~r~c1S1one.d1 p~ns_iero Essa portasse sempre nell'ana– hs1 delle ~1tuaz10m e nella determinazione dei còmpiti c~e esse imponevano: con quale rigidità ferrea d"i ra– gionamento E)!a collegasse con le premesse poste le conse~uenze ~m lontane; con 'quale impeto di passionè, assoc1a~o al più delic~to ~ispetto per le opmioni altrui, ' Ella mirasse - e rmsc1sse quasi sempre - a tra– sfondere negli altri l'intima sua CO vinzione scaturita da una. geniale intuizione e rinsaldata al maglio di una log1ça martell~nte: eh~ tutto questo abbia ~peri– mentato. non l!a _bisogno d1 aver da noi l'impressione: che Anna Kuhsc1off, pur scrivendo così sobriamente nella CrWca e altrove, pur parlando, da allora, così rado nelle Asse~blee e, ancor più, nei 'Congressi. - ebbe un~ parte 1mmens~ (veramente immensa) nella formu– lazione_ ed evoluzione del pensiero.· nelle direttive e nelle vicende_ dell'azi?ne del Partito socialista italiano. Oseremmo dire che non vi fu chi ebbe influsso mag– giore e più decisivo del suo. La reazione antisocialista: il 1898 Super_ata _la crisi di formazione del Partito e fissate 1~s~e dirett1v~ fon~a~en~a~i_. cominciava'il periodo del– I .a~1one. che_1 mo~1 d1 ~1c1ha e Lunigiana, e i succes– s1_v1 prov_ved1menh reazionari del Crispi, vennero su– bito ad rnterrompere. In quel periodo l'ardore e la tenacia combattiva di Anna Kuliscioff furono rivolte a tener viva la fiamma dell'~·dea ~ ad affrettare la ricostituzione del disciolto Partito: ciò che avvenne nel Congresso clandestino di Parma. nel 1895. Fu al1ora anche la Kuliscioff con– d~nnat~. come tutti gli altri s-ocial!sti. a parecchi mesi d1 confmo. Al çongresso di Firenze nel 1896 il Partito a~quistat~. _il~ _un_reg~me di maggi~r libertà.' una mag~ g1or poss1b1ht!'1d1 az10ne, av~ebbe dovuto tracciare ·il progra1? -1ma.di gu~sta sua a_zuone.Furon proposti alla d1scus_sio_ne 1 pr1m1 prob~em1 concreti: Turati, ~issolati. la I~uhsc1of~ tentarono di avviare il Partito ad un'azione fattiva: ma 11Gon2resso non era maturo a d&lib~razioni BibliotecaGino Bianco . concr.ete. L'anno dopo, però. nel Congresso di Bologna l'atmosfera appariva mutata: le discussioni vi furono meno passionale e più ponderate:. la Kuliscioff si fa– ceva vivamente applaudire, svolgendo una sua rela– zione sull'azione del Partito nei riguardi det movimento operaio. e faceva approvare un ordine del giorno che raccomandava l'intensificaziòne e tracciava le linee di questa azione. Ma' venne la reazione del '98. II 9 maggio, alle 5 del mattino. Anna Kuliscioff e Filippo Turati venivano arrestati e condotti. col Bi-ssolati giunto da poco a Mi– lano. al Cellulare. La Kuliscioff era accusata di eccita– mento alla violenza, compiuto a mezzo della stampa e, ~peciah~ente .. con le conferenze alle operaie. Ella tenne ~n tutto 11pen .. odo della detenz:one preventiva e durante 11processo un.contegno di fier~zza dignitosa, senza al– cuna ostentazione. Sebbene nunata dalla malattia che L'aveva. tratta già più d'una volta alla soglia estrema della vita. sebbene addolorata, come parecchi suoi compagni di prigionia. <li constatare la viltà di molti amici della buona ventura, che s'erano squagliati non appena avevano_ visto avvicinarsi il pericolo, non ebbe un momento d1 debolezza, e trasfuse anzi fermezza e coraggio in m9lti suoi coimputati, specialmente in Don Albertario, cui Ella diceva che la di lui fede reli– giosa avrebbe dovuto dargli forza a sopportare con maggior serenità la triste avventura. Al processo si di- fese energicam~nte: ... · « La mia azione nel Partito social'sta - Ella disse - fu molto limitata e modesta. Se verranno fuori fatti a mio carico. io ·ne assumo fin d'ora la responsabilità. Io sono socialista: da quasi 25 anni. ma in Italia non f~ci che pochissima propaganda, sia per una cert~ de– h_catezz3:v~rso un ~aese presso il quale sono ospitata--;– sia per 11timore di essere sfrattata.. Io sono poi inva– lida da un anno (era già allora colpita dall'artrite de– forr;nante) e sono obbligata a rimanere sempre in casa. In questa condizione come volete che i0 sia in grad·d di fare propaganda:? ». Soggiungeva però che la dolorosa visione dei mali sociali. :offertaLe dalla sua professione di medico, L'a– veva sprnta a propugnare la necessità di leggi sociali. e particolarmente di 'leggi che tutelassero nel lavoro la salute delle donne e dei fanciulli. « Se non fossi stata a contatto di tante miserie morali e fisiche delle donne lavoratrici. non avrei nemmeno. forse, fatta qùella poca propagand~ per il loro miglioramento: propaganda che sono ben ~1eta d'~ver fatto .. Non a~biamo mai esage– rato: ma a-1dolori della società abbiamo sentito il do– vere di aprire il cuore ». ~opo ~e deposi~ioni del Questore, dell'Ispettore Frina e d1 ~ltn delegati e agenti. la Kuliscrofre i suoi coim– p_utah (fra cui Romussi. Valera. Lazzari. Don Alberta.: no) furono quasi tutti condannati. sebbene non fosse 3:ddptto a loro carico nessun fatto specifico. Per la Ku– hsc1off e per gli altri socialisti _la sentenza dava per provato « che tutti sono propagandisti e da molto tem– po non hanno trascuPato occasione di 'riunioni e con– ferenze p~r ~ccitare gli operai e, per parte della 'Si– gnora Kuhsc1off. le operaie a oremunirsi contro i loro padroni. e~citando l'o_dio di classe. ,preparando il ter– r~no alla nv~~ta, çontrnuando nell'opera loro finchè la rivolta scopp10 e della quale devono quindi ritenersi in varia misura istigatori ». . ·• La Kuliscioff ebbe una delle condanne più gravi di q_uel processo,. detto dei giornalisti: 2 anni di deten– z1o_n~-Il massimo della pena comminata pel delitto a Lei 1mput~to _( eccit3:m~nto all'odio di classe) era di un an~o: ma 1 tnbunah d1 guerra non badano a queste mi– serie; e la_stessa Corte di CJ).ssazione. avanti alla quale essa, Iu difesa da Ettore Sacchi, trovò che tutto en bene!. Lo ~t::i-t'O della sua salute fece sorgere allarme fr~ _gh_ am1c1. Qualcuno accennò alla necessità di una m~ziativa che La togHesse presto dal carcere. La Kuli– sc10U ne ebb~ notizia. e _scrisse subito al Prampolini u!la, le!tera .. r!PJ"?,dot~a più oltre, che, per la su1 no– b~lta, :i:1corda1 pm bei documenti dei martiri del nostro R1sorg1mento. · Il nuovo regime- liberale: nel fervore delle dispute e dell'azione Dal carcere !(_aliberava otto mesi dopo l'amnistia con l_aq}!-3 :le.d1.fr ~mt_ealle agitazi<i>nipopolari. e all~ for~n~dab_1h_ elez1om d1 protesta dei principali condan– nati, ~l ~m1st~~o Pelloux ri'.enne necessario dimettere a s•aQ"liom.tutti I oondan:nati di'l '9i. Pochi mesi dopo "

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