Critica Sociale - XXXV - n. 24 - 16-31 dicembre 1925

• 314 CRITICA .SOCIALE G) La religione dichiarata affare privato; abolizione di ogm impiego di fondi pubblici per scopi chiesastici e religiosi; le Corporazioni ecclesiastiche e religiose con– siderate come associazioni private, che regolano i loro a//al'i in modo affatto autonomo. 7) Laicità della scuola; frequenza obbligatoria delle scuole elementari pubbliche; gratuità dell'insegna,-, mento, del mat:eriale soolastioo, e della refezione nelle scuole elementari pubbliche, come anche negli istituti superiori di istruzione per quegli scolari e per quell~ scolare che per le loro qualità siano giudicati adatti ad un'istruzione più elevata. . 8) Gratuità dei seFvizi giudizial''i e dell'assistenza. giuridica; giurisdizione di giudici eletti dàl popolo; appello negli affari penali; indennizzo agli accusati, arrestati e crmdannati che risulHrio innocenti; aboli– zione della pena di morte. D) Gratuità dell'assistenza medica, compresa l'assi– stenza ostetrica, e dei medicin,ali; gratuità del trasporto e della sepoltura del cadaveri. · 10')_:.f mposta progressiva sul reddito e sul ,patrimo– nio pel' provvedere alle pubbliche spese, finchè si debba ad esse provvedere a m'èzzo di imposte; de– nuncia obbligatoria dei propr'ì reddi(i; progressività dell'imposta di successione, secondo l:ammontare del– l'asse ereditario e il grado di parentela. Abolizione d{ tutte le imposte indirette, dazl doganali e ogni altra misura di politica ,econom!ca, che sacrificano gli in– leressi, g~nerali a quelli di 1.maminoranza privilegiat_a. A difesa della c[,asse lavor~1trice il Partito socialist.a tedesco chiede quanto ·segue: . · 1) Una eflicace legislazi,orie naz1onale ed"intern·aziò– nale a difesa dei lav-oratori, f.onµata sulle seguenti basi: . a) D~terminazione legale di una giomata lavora• liYa normale non sttperiore alle 8 ore· · 'b) Divieto di ogni occupaz:one 'lucrativa ai fan- ciulli inferiori ai 14 anni; · · c) · Divieto del lavoro notturno, fuorchè per· al– cuni rami di industria che, per esigenze tecniche o per . esigenze di vantl!,ggio pubblico, esigono il lavoro not– turno; . d) _Concessioi:iea tutl~ i lavoratori, ogni settimana, eh un riposo continuato di almeno 36 ore· e) Divieto del truck-system. · ' 2) Sorveglianza di tutte le aziende industriali inda– gine sulle condizioni-di lavoro in città e in ca.n{pagna, . e 101'0 regolamentazi-011·e,per mezzo di un Uffici-o del lavoro del Reich, di ispettori distrettuali del lavoro e d\ Camer~ _del lav_oro. Energiche misure di difesa igie- 111ca nelle rndùstrie. · · 3) Parificazi,one giur:dica dei lav9rato~i agricoli e dei domestici cogli operai ind11striali; soppress'ione di re– golamenti per i domestici. 4) Garanzia del diritto di ooalizione. 5) Assnnzi-one .da parte del Reich di tutte le forme di ~ssicur_azione dei lavoratori con adeguata parteci– pazione d1 costoro alla_loro amministrazione ( 1). ' Come è· palese anche a prima vista, tra il pro- gramma d'azione di Heidelberg e quello di Erfurt e' è una differenza assai maggiore che non tra le d_ichiara~ioni_·~i principi votati nei due Congres- . s~. I:a d1vers1ta profonda nasoe da queste condi– z_1om !o~damentali: il mutaniicnto di regime poli– t1coi 11 Iorle au1;11entodelle forze proletarie or– ganizzale, la più matura preparazione dtel Partito socialista. . Astenendoci dal_metLere in_luce i p_unti coinuµi a1 ?u:e _programmi, che abbiamo qm sopra lra– scr~lll m _ 1:(>f ondo, osserviamo che vi so~o punti del vecchio prog-ramma i quali non si trovano nel nuovo, per~hè le aspirazioni che essi esprimevano. son~ st_at,em ques~? te~po '.1ttuate: c?sì, ad es., la richiesta del suffragio nmversale diretto con– cesso a lutli i maggiorienni maschi e femmin'e con l'applicazione del sistema proporzi'onale · cosi ]'a– bolizioni~ cli pgni limitazione di diritti poliLici fuor– chè per 1 minorenni e per gli interdetti o inabih- (1) Abbi~mo sta~pato in corsivo i punti che si tro\·ano in un programma e non nell altro, o per cml $ono nel. due programmi proposte soluzlÒni diverse. Biblioteca Gino Bianco tati; così la concessione della piena libertà di associazione e di riunione. Vi sono invece altri punti del programma di Erfurt la cui mancanza nel programma di Heidel– berg farebbe supporre che il partito li abbia a,b– bandonati o, almeno, non intenda riproporli in quella forma rigida con cui li aveva enunciati .in un momento di min-0re esperienza o di maggior l•ontananza daila responsabilità di un'azione con– creta. Così, ad es., non si trova rip'rodotta la ri– chiesta di legislazione direlta da parte del popolo 1nediante il diritto di proporre leggi o di respin– gere quelle già approvate dal Parlamentoj e forse per questa medesima ragione non sono ripetute nel programma di Heidelberg neppur la richiesta di una indennità per tutte le cariche pubbliche elettive, 1a proposta di e1ezi,one popolare di tutli i funzioharii, che siano poi responsabili di fronLe al popolo del modo in cui abpiano adempiuto alle loro funzio~i, come anche, in altro campo, la pro– posta di indennizzare, tutti gli arr,estati e condan- nati che risuftino poi innocenti. · .Nella concezione· delle autonomie si può scor– gere un qualche mutan;iento di vis.i,one fra Erfurt e Heidelberg. H programma di Erfurl rivendica, al 11. 2, l'autodecisione e l'autoamministrazione del popolo nel Reich, nello Stato, nella Provincia, nel Comune: il che .non solo implicava che iJ -popolo debba esser retto da ·magistrati che egli stesso abbia scelt~, ma significa,:a altresì'che og;nu– na delle entità politiche amministrative ivi elen– cate debba godere piena illdipendenza nella ge– sti,one degli affari c'he esclusivamente la riguar- · danò, senza; cioè, nessuna subordinazione all'ente o· agli ,enti nella cui più vasta estensione essi sono oompresi. · In termini spiccioli, sii vol1eva quindi che i singoli Stati federati fossero, peF i loro affari particolari, autonomi di frontè al l{,eich; e, simil– rnente, le Province di fronte agli Stati e al Reich,. e i Comuni cli fronte alle Provinciie, agli Stati, al Reich. . Nel ,programma di Heiùell.Jerg, nel paragrafo che concerrne la Costituzione; si ripete il conoétto dì un'aut,onomia decentrata, ma questa aulbnomia è richi-esta come base di una organizzazione uni– taria della Repubblica; e si_vuoie che sopra la sot– bostruttura dei Comuni e degli Stati (la quale de– v'essere organizzata in modo di-verso dall'attuale) si elevi un potere centrale forte,,.fornito delle attri– buzioni necessarie ad assicurare la direzione uni-· taria e la coesione del Reich. Più par.ticolarmente si chiéde poi, nel successivo càpoverso dello stesso paragrafo, il passaggio al J;leich d'ogni potere giu– risdizionale e ta creazione di una polizia crimi– nale dipendente anch'essa esclusivamente dal Reich. · . · Nel paragrafo successivo, poi, che r_iguarda l'amministrazione, 'C'è bensì ripetuta la richiesta della democrazia nell'amministrazione, per cui. p~ù-ol_tresi richied~ la salvagnardia <;leldiritto d'i– mz1ahva popolare ,e del refert:;ndum; ma· la ri– Yendicazione dell'autonomia degli Enti locali seb– bene sia accennata in più punti, in manier'a di– rett_a o indiretta, e sebbene arrivi fino alla ri– chiesta di un diritto di legislazione complementare per regolare le particolarità locali' e provinciali · è tuttavia sensibilmente limitala, in varii modi. Si chiedono infatti leggi.generali che diano un fon– c~am~:n_to uniforme all'.amministrazione degli 'Sta– ti; s1 vuole che al Reich sia deferito non solo ruffic.io di definire i principii amministrativi e di curarne l'esecuzione doye, si'tratti di materie' di interess~. _generale, ma di emanare leggi generali che st8;b1hsca?<;i la_confor!liazione e la competenza delle cu-cos_çnz1ome degh organi amministrativi e r~golino in modo uniforme il funzionamento della vita comunale, compresa l'organizzazione dei sei--

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