Critica Sociale - XXXV - n. 23 - 1-15 dicembre 1925

294· · CRITICA SOCIALE o di razza. Da questo punto di vista, esso non com– batte soltanto lo sfruttamento e l'oppressione dei· sa– lariati, ma ogni specie di sfruttamento e di oppres– sione, che questa pesi sopra un popolo, una classe, un partito od una razza. · O) Fare della lotta della classe lavoratrice per la pro– pria einanèi~azione una lotta cosciente ed un ficata, mo– strargliene la meta ineluttabile, tale è il còmpito del Partito Socialista. Esso tende verso il suo scopo fi– nale, lottando ed agendo senza sosta sul terreno po– litico, economico, sociale e cu{tùrale . . Come appare subito, c'è, fra i due programmi, sebbene redatti a distanza di 34 anm l'uno dal– l'altro, una sostanziale identità d,i struttura e di argomentazione. Vi sono alcuni punti che sono stati ri.(>rodotti letteralmente• dal programma di Er-furt m quello· di Heidelberg; altri che hanno subìto solo. leggere modiiicaziòni. Nel complesso, se si tien conto: 1) che il programma di Erfurt fu redatto dopo breve tempo dalla cessazione delle leggi ec~zionali che per parecchi anni avevano vietato in Germania ogni palese attività politica delle 'forze socialiste; 2) che allora l'organizza– zione di queste forze era poco più che agli inizì anche nei paesi eoo11:omic_amente politicamente più progrediti, e in altri (l'Italia compresa) non era ancora iniziata; 3) che da àllora il movi– mento socialista si è diffuso in quasi tutti i paesi del mondo, che ha dato origine a una letteratura oopiosa, espressione di interessi, di tendenze, di dottrine diverse ed opposte, che ha compiuto e,.. sperienze numerose e svariate·ed è stato, per cir– ca 25 anni, in tutti i paesi civili il centro attorno. a cui hanno agito e battagliato le forze operose , della vita politica-sociale; 4) · che ci son state nei 34 anni trascorsi dal 1891 ad oggi, c9sì no~ tevoli mutazioni nella vita economica, nelle isti- .tuzioni civili, nelle tendenze di pensiero dei varii popoli, mutazioni in non picoola parte determi– minate o dominate dallo sviluppo delle forze pro– d~ttive; e che c'è stata l'esperienza tragicamente gigantesca della guerra con tutti gli insegnamenti da essa offerti: se di tutto questo si tien conto appariranno ancne più tenui le innovazioni eh~ la mozione di Heidelberg contiene rispetto a quel- la di Erfurt. · Si può dire che il programma del 1925 risente ancora l'influsso delle stesse tendenze teoriche intran~ige~ti che ispirarono il programma del 1891: e evidente, nell'uno e nell'altro, l'ispir~ione del Kautzky, che del l)rogramrua di Erfurt fu l'autore quasi esclusivo e fu poi l'illustratore nel volume- di cui uscì la prima edizione nel 1892 ~ intitolato appunto Das Erfurier Programm · ( 1 ì e del. programma di Heidelpe:rg fu certo ~olla: ~oratore, e ne preparò le lh1ee direttive nel suo_libro re~~nte. ( 1922) s1;1 la ri~oluzione prole– tq.na ; da cm abbiamo .~aU1 alcu~n passi per l'ul– timo numero della Crztzca e ,per il' presente. Nella PJ:'.efazione al qual libro il Kautzky aI– fer~a che _la sua opp~s~~io;11e col Bernstein (che .fu 11camp1one del revis1omsmo nel lungo e inte– ressa.nte dibattito svoltosi nei primi· anni del se– colo,, nel qua.le ~l Kàut~ky·era irivecé il campione de!l ort~dossia mtrans1gente e fedele alla lettera dei testi marxisti) si è · sensibilmente attenuata ~on .certo però, .spggiunge, :q.elle questioni di teor1a 1 m~ nelle questioni di pratica. In realtà, non _rmsc1a.moa col? prendere. come si possa im– mag_mare una pratica che non si riflette sulla teoria, e una teoria che ri~unzia a dirigere e gui- ,, ,,<1) 0 :lll. q~ello steuo dl cui uscl la tr~d. !t, ·nel 1908, nella BtbUoteca .,,,.,a .ritica Socfole, col titolo: Il nostro programma. BibliotecaGino Bianco (N) Il Partito socialista tedesco non combatte dunque ptr nuovi privHegi di classe, ma per l'abolizione di ogni domi-· nazione di classe e delle classi medesime, pèr l'uguaglianza dei diritti e dei dov'eri per tutti, senza distinzione di s.esso o di razza. Da questo punto di vista, esso· non combat.te sol– tanto lo sfruttamento e l'oppressione dei salariati, ma ogùi specie di sfruttamento e d'oppressione, che ·questa pesi sopra una classe, un partito, un sesso o lma razza. dare la pratica:· questo divorzio ci sembra strano e innaturale. Ad ogni modo sta il fatto che il pro– gramma di Heidelberg, pur non potendo sottrar~ si al riconoscimento di certi fatti che ,l'esperienza speculativa ed attiva ha appresi al partito socia– lista in questi 34 anni e-che sono in parte il ri– sultato della sua stessa azione, ha cercato di ri • condurre, quanto gli è stato ·possibHe, nell'am– bito de1le vecèhie formule l'insegnamento di que– ste nuove esperienze. Da questo punto di vista è perfettamente esatt0 quello_ che Alfred Bralin– thal, un seguace di Kautzky, scrive in un suo articolo Da Er/urt 'ad Heidelbeig, nell'ulti'mo nu– mero (dicembre) dell-a rivista socialista austriaca Der Kampf, che il revisionismo ha esercitato poco o nessun influsso nella formulazione del nuo\;o . programma. Ambedue· i prògrammi partono dalla concezie– zione materialistica della storia e considerano perciò il fenomeno economico come base della struttura ~ociale e come for:za d'impulso della sua ev.oluzione. Il fenomeno economie@ caratteristico del presente stadio sociale è, nell'uno e nell'altro ·programma, la preminenza siempré maggiore che acquista, nel processo produttivo, la grande im- presa. . ,. Ma tra Erfurt e Heidèlllerg sono avvenuti fatti nuovi. Da un lato 1a previsione marxista che la •piccola azienda fosse destinata ad una rapida scomparsa si è di.mostrata fallace, specie per l'a– gricoltura; dall'altra, sotto l'inUusso ·e per la . c~s~nt~ prevalenza del così dett~ ca.pitale fin.an– . zzarw, s1 sono venute f_01,mando ·gigantesche asso– . ciazi?ni. di c~pita~i e coordinazi~ni di imprese, q~ah ·35 anm addietro era ·persino ·diffièile iina - gmare. Il nuovo programma· ha dovut<l)tener· éonto di ciò; non ha potuto· ripetere clie . « l'evoluzione economica q.e).fa società borghese conduce .alla scomparsa progressiv€l della piccola azienda », ma. ha affermato invece che per effetto deH'evo– luzwne economìca·1a ·gran.de impresa si rafforza nell'in~ustria, . ne.i c9mmercio e nei trasporti, ~ della p1coola s1 restrmge la portata sociale· men– tre nell'agricoltura,• 1a quale,· per il cresee;e del– l'industria, impiega una percentuale sempre· mi– n?re di popolazione, « un~ gran parte del .suolo sz trova in mano dei grandi proprietarii' fondta– rii », senza, cioè 1 che vi sia un accenno a una: e<?n~htrazione di proprietà, secondo appunto l'o– P.l~i<?neespressa dal Kautzky nel passo da noi nferito nel numero scorso, nel quale ·mentre con– testa la. pòssibilità che la piccola ~ienda agri– C?.la·poss~ ayere ·un processo continuo e stabile d1 espansione e afferma che essa è tecnicamente e S?cialmente inferiore,,alla. grande, deve per altro riconoscere che « nel! agricoltura ,nè la grande nè la piccola azienda presentano un regresso ma conservano entrambe le loro pqsizioni » • ' ,. Parte~do pertanto. dall:af~ermaz_ione. che _nel- 1mdustria e nel commercio 11_rafforzamento del-

RkJQdWJsaXNoZXIy