Critica Sociale - XXXV - n. 21-22 - 1-30 novembre 1925
CRITICA SOCIALE 281 forze che- porteranno alla socializzazione della pr9prietà dovrà cader~ anche lo Stato politico che · è il prodotto e il fulcro della presente situazione. Le sue previsioni Marx le trasse specialmente dallo studio delle condizioni dell'Inghilterra. Ma dietro all'Inghilterra vi erano tutti gli altri paesi d'Europa, che, non si trovavanò ad attraversare la crisi inglest'. Poscia è avvenuto che, avendo l'Inghilterra avuto -tutto il mercato europeo a ~ua disposizione, ha: ammassat'a la- classe· operaia e<l ha avuto venti auni di benessere (10). Data la connessi,one nella politica mondiale, vi è una compensazione da paese a paese. Il calcolo dei compensi è difficile ,,a_ farsi,· sicchè le nostre previsioni sono deboli. Questo spìega l'insuccesso della Rivoluzione del '48 è dell'a~ione della Inter-. nazionale. . Quando, negli ultimi 15 anni, e specialmente 8 o 9 anni fa, tutta l'Europa tentò rovesciarsi sul- 1' Africa, un grande scrittore socialista inglese, il Belfor-t Bax, accennò alle difficoltà che polè~a op– porre allo sviluppo proletario questa penetra - zione europea in Africa. Infatti, se tutte le na– zioni civi1i potessero pen:e-trare neU' Africa, dareb– bero sf.ogo alla sovrapro.duzione, nuovi mer~ati si aprirebbero, e il continente nero avrebbe per · l'Europa la stessa funzione che ebbe per l'Inghil– terra l'Australia dopo il movimento cartista, mu– tando le basi della produzione economica. · Però l'Africa fu sempre girata, -non mai penc– lrata, e non è permeabile, nè occupabile, per cui, supposto che l'Europa non possa colà espandersi, e debba restare nei ·limiti presenti, non potrà ser-, vire ad impedH'e nè allonlanart il v,erificarsi ctel– la previsione cii Marx (11). Un altro .arrcslo neJìo sviluppo proletario po– trebbe avvenire se si mutasse il modo di produ– zione a base di macèhine, iLJ.troducendo l'-e!eHri– cità mossa dalle acque, g9Yernata -da grandi ocn– tri e distribuita ancne nei piccoli paesi. Questo, certo, porterebbe al mantenimento dell'artigia– nato, della piècola industria e della piccola· pro- duzione. · La crìsi capitalistica verrebbe pure rimandala, se venissero diffuse, come hanno incominciato ini · America, delle società di proprietari, i quaìi fan-. no dei monopolii delle industrie, ed eliminando la concorrenza, impediscono l'accelerarsi del fe• nomeno per cui il piccolo. proprietario è man– giato ·dal più grosso, e le grandi società di intra– prese verrebbero poi assorbite dallo Stato. Cosicchè l'Europa capitalistica presente lia queste ,;valvole di sicurezza: possibilità cli dar~ sfogo alla popolazione esuberante (Africa); pos– sibìiità di e1iminare la concorrenza dei .trasporti marittimi internazionali con rgrandi coalizioni ca– pitalistiche; ( 12) e possibilità di valersi di nuove (10) Il manoscritto dice « a·mmassala •,- ma pare doversi in•· Lendere piuttosto , am.mansata ». Storicamente è infatti vero che avendo l'lnghilteyra goduto per w1 ventennio (e più) il mo~opolio per i suoi prodo,ti industriali su tutto il mercato eu– ropeo, ha potuto _s~iluppare in pieno _le _proprie a~lività pro– duttive tener alti 1 prezzi e aver qumdi un amp10 margme di profitto, in modo _da poter dare alle classi_ lavor_~trici si• · çurezza di vita e un livello non troppo basso d.i salaru. (11) Su questo punto il Labriola non ha avuto virtù pro– f-etica, perchè la pen_etrazio:nenell'Africa è g-ia cominciata da tempo (Sudan, Afnca Australe, Congo, Uganda, ecc.), seb– bene attraverso molte difficoltà. Certo, non è preveJibile che l'Africa possa diventare, in tempi vicini, un mercato dove trovi sfogo la sovraproduzione; ma può essere Ullla colonia di sfogo per !a sovrapopol~io~~ e un mei:cato di_ rifornim<:nto di materie prime: aver qumd1 notevole mflu~so_ sullo sviluppo delle forze economiche e delle forme sociali europee. Esatta invece - e veramente notevole - è la previsione, ,contenuta nel capoverso che segue, intorno agli effetti della .distribuzione del!'energia elettrica sul mantenimento (e, in .certi casi, risurreziol).e) della piccola industria. (12) Un po' oscuro il concetto e non bene in corrispondenza con quanto è detto sopra e che qui l'A. vuol riassumere. Si p'uò tuttavia ritenere che, tra i vari modi in cui la costituzione BibliotecaGino Bianco forze estremamente divisibili. A questo aggiun- gansi le Unioni politiche fra gli Stati. . Per questi fattori nuovi e ignoti àncora ai com– pilatori del Manifesto Comunista, oggi la posizione dei partiti socialisti è una posizione diversa da quella che avevano i compilatori del Manifesto ·~d esige perciò nuove ricerche. Della presente situazione del ,mondo . Che significa un tal quesito di fronte alla filo- sofia della storia? _ · Le cose sono in continua formazione. La storia si occupa delle forme generali, Che i! mondo :pro– gredisca in qùesta .linea tracciata dal Manifesto, è inevilabil-e: Ja borghesia conquisterà il mondo. Fra 40 o 50 anni la Rivoluzione borghese si compirà nella Russia e sarà così sparito l'incubo della barba:rie mascherata. La conquista del mondo da parte delia bor– ghesia~ significa il compimento ·delle condizioni che il Manifesto dei comunisti pone- a hase del le sw~ previsioni. . · L'uomo non è che la somma delle condìzioni che -egli si è prodotte cob lavoro. Siccome la conver– sione di tutte le forme di procluzim1c nella forma capitalistica è la condizione della formazione del proletarialo, ii progresso della borghesia è lln pro- gresso del Comunismo. · Una forma economica si altua qn,ando è ·indi– spensabile alla conservazione della società. Oggi un ostacolo al Comunismo è costituito dal fa[to che l'Europa non è ancora incalzata, nel campo delia-produzione, dal pungolo della concorrenza. Quando anche l'Oriente a\'rà adottata l'inciu– slrìa capilalislica rapida, l'Europa. dovrà, per re- . sislcrc alla concorrenza dell'Oriente, fare il Co– munismo, pcrchè esso offre la possibilità di una forma rii produzione più intensa, non impacciala da ostacoli, e con una minore quantità d1 dispcr- sio1_1i · ( 13). _ • . Si vedrà allora s,e sarà ulile porre nelle mam di una collettività la regola della produzione. Il secolo venluro sarà il secolo della riYplu– zione proletaria o sarà un'enorme sequela dj cata– strofi. Trionferà quella parte di sòcialismo che è ca– . pace di innestarsi nelle preèsistenti forme di or- ganizzazione economica. · · Le condizioni economiche regolano tutta la sto.: ria, ma le connessioni dei fatti sono molto più profonde di quel che no:n si possa esprimere nella semplice formuletta. L'etica del socia-lismo sarà l'effetto della tra– sformazione della forma economica; i nostri po– steri saranno migliori di noi. Ogni uomo si tro– verebbe nel Comunismo ad eguale distanza dai propr1 bisogni, e ad uguale distanza dai mezzi per sqddisfar li ( 14) . Questa socì,età che dovrà scaturire dal crepa.e- delle • socielà di proprietari » (trusts) giova a sopprimere la concorrenza, il Labnola intenda qui alludere in particolare agli accordi per eliminare le differenze di prezzi che, per– causa della diversità dei noli marittimi, verrebbero ad avere· merci dello stesso genere, provenirnti però da luoghi diversi. (13) Il concetto è qui chiaro, seQbene espresso in for111a molto succinta. La forma borghese di 12roduzione ha, storica-' mente, avuto l'ufficio di ·accelerare e inlensificare il processo produttivo . .Ma viene un momento in cui, nell'interesse dei de– tenlori degli· strumenti cli produzione, si ha il bisogno di re– stringere la quantità delle merci prodotte: il che è appunto una oelle funzioni dei lrusts. f: questa contraddizione, generata nel seno della società capitalistica fra lo sviluppo dei mezzi e sistemi di produzione e l'uso che se ne fa, cne rende a un . certo. momento necessaria la sostituzione ad essa di un'altra forma sociale che non opponga nessun ostacolo arlific1oso al pieno sviluppo e sfruttamento, nell'interesse sociale, delle forze produttive . (14) Cioè, la possib_ilità per ognuno di soddisfare i propri biS'ogni non dipenderà da differenze iniziali in cui gli uo– mini sian posti.
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