Critica Sociale - XXXV - n. 21-22 - 1-30 novembre 1925
CRIT1CA SOCIALE 277 entrare nell'orbita della società attuale, solo con– siderandoli oome colonie d'altri ~tati. · I Russi sentono il peso della_prop~ia poten.za : Per influsso della coltura stramera s1 sono sc1ss1 in modo da formare tipi affatto djversi. • . Allora qualcuno potrebbe domandare: la stona sarà funzione del] a razza? Contro di ciò stanno molti ese:,;_n.pii: i Magiari, di razza tartara hanno creato anch'essi una ci- ' . viltà cd esercitano una autorità assoluta sm po-· pol~ ~ loro p_rossimi. A_ll'estrem~ nord de~l'.E~ropa 1 Fmlandes1 sono cosi avanzati nella c1v1lta che tutti sanno leggere ,e scrivere. · L,a sociietà moderna, che si è svi_lup12ata sulle basi romano-germaniche e che ha .m se la forza impulsiva del progress@, co1?e la chiamere~o? . Fu chiamata borghese pnmamente da Saint-S1- mon. Considerano.o i suoi caratteri intrinseci, bi– soana chiamarla della gara o della concorrenza. Io la chiamo anarchica, come la chiama Marx, ma pei· dirla tale bisogna capire tutto il pensiero che 1\Iatx ha inteso di esprintere. . . . Questa è la società che prot'1uce, m cm .lut~1 ·producono. Ma siccome le merGi si debbono ven– ·clere la società è divenuta venale, essa ha.generato la n~cessità del capitale ( 2). La terra e tutto ciò· che serve alla produzione è diventata merce. Anche la letteratura è diventata una merce che si vende a •furia di rèclame. Que– sta società - lo dico ai così detti socialisti a modo italiano:_ (3) non ha privilegi, perchè_l~ via dell~ borghesia è aperta· a tutti, come a tutti 1 borghesi e aperta la vi!l della miseria .. , . \leniamo alla conseguenza pm genei:ale <;he s1 verifica in questa società moderna. Oggi tutti con– vengono nel principio della libertà religiosa. Que– sta teoria che assume forma netta con Puften– dorf era' stata già affermata da_ Tomaso Moro. Ma hel secolo X VIII sono le necessità dell'indu– strialismo che hanno prodotto l'insofferenza d' o– gni tirannide :€ligiosa. Alla l,uce ~i .que~to con– cetto si vede l'importanza dell ~!Il~nc1p~z10ne,<}.e– gli Ebrei nel secolo XVIII. A c10 s1 aggmnge 1m– ternazi,orialità del pensiero, che segttì 10 sviluppo della società in tutto il mondo. · In questa società, _coilque5.ta. i~eoI,ogia, doveva nascere l'interpretaz1one matenahshca della sto– ria. E appunto perchè tale interpretazione è un portato del pre.sente ~ssetto s?ci,ale 1 e.ce; o.pe_rc~è, applicandola ai tempi passati, e d1f_f1c1le d1stm– guere sotto la y_esteesteriore, la realta. La' storia nel passato si è fatta spesso con la incons:apevolezza degli uomini, ma, oggi, ciò !!on avviene più. Nella società attuale prevale la scien– za, che, come tale,. comin~iò con Telesio, !3aco!1~, Galileo (_Accademia ~el C1!!1e~to ~. ~a U1:11vers1t~, . che fu già -cor.Poraz1on_e cil g1_unsh e. d1 teologi, con l'introdursi della scienza divenne libera: Questa società ha inoltre prodotto, come con– dizione indispens~bilc,. i liberi lavoratori ~ala~iati, che non si prestano più ad essere soldati dei ca- (2) Il significa~o che _si rilrae da~li appun;i fedel~eJ?.te ri– prodotti non è molto chiaro. Uno dei caratteri essenz1ah della società borghese sta realmente nel fattò che ~ ognuno _p.roduce per sè ,, nel senso che ogni pr?dutlore ~abbnca merci m pro– porzion.e della propria capacita produttiva, s.enza .tener cont0 se la sua produzione, aggiunta a quella degl\ alln, ecceda - e quanto - i bisogni ~el ~onsu~o. In .questo. sen_so àppunl~• la produzione (e la società m cu.1 essa ~1 compie) e • _anarclu– ca , . Ma, pare voglia aggiungere 11 L::ihn~la, la pro?nz10ne noi~ è viceversa destinata al consumo di clu la compie; le merci fabbricate debbono essere vendute, e questa è un'altra carat– teristica della società borghese, per cui si rende appunto necessario l'uso del capitale. · (3) E noto che il Labriola soleva inseri_reallusioni pol~mi: che, talora pungenti, anche nella trattazione de~le qu~st10m dottrinarie. Non sapremmo dir~ a q~ale ~spr~~1on.e ~1 pe~– siero (o, forse, a quali frasi) d1 quah soc1allsh 1taham s1 n– ferisca questa allusione. BibliotecaGin9 Bianco pitani di ventu~·a, nè agg~ega~o. della borghesia. Questo proletariato, non riducibile ad una for~a unica di popolo, ha ~at?,. a mano .a _mano, ori– gine a quello che oggi diciamo socialismo. 'Situazione politica è fisonomia sociale déll'Italia moderna Apriamo una parentesi -per spiegare perchè l'Italia non abbia contribuito allo sviluppo del socialismo scientifico, cbme. la Francia e. l'In~~il'– terra. Poichè non si può chiamare contrlbuto ita– liano l'opera del Buonarro.ti, che. rest_ò sempre in ·Francia, nè quella del Si.smondi, ~r1un10 ita– liano ma nato e vissuto quasr sempre m Svizzera. Nè Mazzini fu mai s-:1cialista, poichè egli, c~~ morì nello stesso. anno in cui finiva la vecchia Internazionale, non vi .prese mai parte { anzi, in tutta la sua vita egìi si mantenne in ~ontrasto netto e. preciso col socialismo.e combàttè co~rfu~– co nell'Italia del popolo le idee del Bqonarroh. 'La società moderna è 'travagliata in Italia dal– l'innesto di altre raz-zc. Trattandosi di giudicar~ qllesta fase della storia, io mi riporto alla unifi- cazione ·dell'Italia. ' Lo Stato moderno si è nella Spagna e nella Francia, sviluppàto sul fi~ire del secolo XV; i:r:i– vece in Italia proprio .allora decadde. L'Italia d'oggi subisce ancora l'inf_lusso d~i f~tti _che n~ · hanno impedita la formaz10ne umtana a1 tempi della Rinascenza. Ciò che ora dico l'avevano bene inteso Machià- - vem e Guicciardini. Un'importante mutazione l'I– talia la ebbe dalla fine del secolo XV in poi, sol– tanto con la invasione e dominazione napoleonica (non colla Rivoluzione Francese, come dicono al- cuni). · , . . Nell'Italia del Quattro e C1:o.quecento.v1 sono i aermi del ·capilalismo, della speculazione eco– rnfmica. La borghesia italiana è il protoplasm.a della borghesia europea. Tutta la fçn:ma'del capi– talismo moderno sorge dal commerc10 e da~ mer: cantilismo italiano dei sec. XIV-XVI e Màch1avell1 è il primo ideatore della politica essenzialmente borahese e spiega i fatti dell'uomo con l'uomo stes~o. Ahche nel seco!o XVI, per opera d'Italiani nasce la eco~omia po!itica, non sotto forma ~~ manuale ma accennata in libri che parlano d1 altri arg~menti. Così il Campanella nella « Città .del Sole i> dà le r.agioni dell'aumento del prezzo dei generi di prima ne~es~ità per l'impoi:t::izio°:e dell'oro dall'America. E G10vanm Botero e1l pri– mo- che toéea i problemi della popolazione, in modo che .taluno ha v·oluto vedere in lui un pre– cursore di Malthus. A questo punto incomincia la decadenza del– l'Italia. Vediamone le ragioni. I Turchi avendÒ preso Costantinopoli ed es– sendosi in~diati nei Balcani e nell'Egitto, chiu– dono il Mediterraneo al commercio dell'Italia; Ve– nezia. che aveva vissuto sfruttando il commercio, intesJ allora la necessità di divenire uno Stato territoriale. Aggiungasi la scoperta dell'America ed il prosperare della Spagna, del Portogallo e dèll'Olanda per il trasferirsi del commercio dal Meditierraneo all'Atlantico. Nei' 1503 il Senato Venelo discusse il progelto di aprire un canale nell'i~tmo di Suez. Dato c~e ciò fosse .avvenuto, Venezia, nonostante che Soll– mano, ocèupando l'Egitto, le avesse chiuso il Me– diterraneo, non sarebbe decaduta. L'Italia adunque, mancava allora, per poter resistere dell'unità politica, la quale era stata ne– cessaria~ente imposta con la violenza alla Spagna e alla Francia. E da ·prima l'Italia diventò il per~ ·no della discordia tra la Francia e la SpagnaJ poscia anche tra la·Germania e le altre due: .
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