Critica Sociale - anno XXXV - n.19 - 1-15 ottobre 1925

riti-ca • _oc1a e RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 24 - Semestre L. 12 ~ -Ali' E-stero: Anno L. lt. 30 - Semestre L. 15 DIREZIONE: 'Milano • Portici Galleria, 23 -· AMMINISTRAZIONE: Vi~ ·omenoni, 4 • Milano .. Anno XXXV .:. N. 19 Il Numero separa_to L. UNA IJ Milano, 1-15 Ottobre 192_5 -SOMMARIO POLITICA E ATTUALITA': Una dott'l·ina del fascismo (Rabano Mauro). Per il "nostro,; Partito: le carte di nobiltà (Prof. Giovanni Zibordi). Salarvi e caro vi·veri in funzio.ne della moneta (Dott. Angelo Treves e Il Vice). . A proposito della battaglia del grano: ri!lessioni e ricC?rdi (Agricola), STUDI -ECONOMICI E SOCIOLOGICI: lmpo-rtanz_a Bociale del movimento operaio- (Prof. Camillo Supino). FILOSOFIA, LETTERATURA, FATTI SOCIALI: Sinàaca1ismo e Socialismo in Francia ed ·1.n, altri paesi europei: a proposito di recenti pubblicazioni (Prof. Fausto Pagliari), PubbUcamoni p-e1·-venatein dono: Una dottrina del fascismo Poichè non sarebbe forse consentita una discussione sui particolari del nuovo corpo le- · gislativo del fascismo, giova almeno; sopr·a Yn testo autorevole, ricercarne la ragione e i fini. L'on. Ministro Rocco ha mandato fuori una sua memoria-conferenza su la dottrina del · fascismo e il suo posto nella ,storia del pen– sfe.ro politico (Milano: « La Periodica Lom– barda ») cb:e è quasi una relazione o una pre– fazione riassuntiva dei motivi delle- sue fa– tiche di legislatore. Il f asç,ismo ha trovato la , sua apologia. Conviene imparzialmente ascof- tarla~ . . . Il fascismo - ci si dice ,_ è az.ione e senli– Il}enlo. Come sentimento, segna il risvegliarsi inconsapevole del profondo istinto della stir...: pe; come ,azione,. determina la storia- dell'Ita– lia contemporanea, concretandosi in una va.:· sta organizzazione e in un vasto movimento. Il fascismo; inoltre, è dottrina, e,· come tale, . si contrappone a quelle dottrine che trassero la loro origine prossima dalla riforma pro– testante, trovarono il loro svolgimento nei giusnaturalisti dei secoli XVII e XVIII e ven– -nero consacrate nelle i~tituziçmi e ne, costu– me della rivoluzione ingles.e, americana e francese ed hanno caratterizzalo tutte le teo– rie politiche e _sociali, tutti i movimenti po– litici e sociali del ·secolo XIX e del XX, da Languet, da Buchanan e da Altusio fino a -Marx, a Wilson e a Lenin. Secondo questa concezione la Società: nori è che una· somma di individui, una plurali.tà che solvitizr in sin– gularitatibus; gli scopi della società n_çm sono pertanto che· gli scopi degli individui; la so– cietà vive per i singoli. Concezione quindi atomistica e meccanica della Società; conce– zione antistorica e materialistica; che guarda una somma di individui determinati, isolando la generazione presente dalle passate e dalle future. Sjblioteca Gino Bianco Questa la premessa d_elRocco e del fasci– smo. Noi non la discuteremo. Concedendo che il fine della società si-a negli individui, resta a chiedersi come si sia po tufo· verifi– care - dato l'apprezzamento che ne fa l' Au– tore - che una tale concezione atomistica abbia presieduto alla riassunzione del parti– colarismo medievale nella- sintesi degli Stati. nazionali, abbia costantemente allargate le or– ganizzazioni giuridiche della società, fino alla . Lega delle Nazioni, ed abbia consentito le grandi guerre, che segnan~ il più alto grado del sacrifizio dell'individuo alla collettività. Nè basta. Il Rocco in un capitoletto della .sua Memoria mostra, con rigore e perspicuità di . metodo, la solidarietà logica d_elledottrine del liberalismo, della democrazia e del sociali– smo, come complemento ed incalzamento o derivazione l'una dall'altra. Come non ha vi– sto che una dottrina che pone per fine della società il largo sviluppo della persona ed ar– riva ad una concezione c·osìrigorosamente. or– ganica della società come quella del socialiL smo, non è affatto ·atomistica ,o - che è lo stesso - cessa affatto di esserlo nel suo fatale andare? E· neppure è vero che disassoci la società presente dalle passàte ,e dalle future, poichè anzi non concepisce gli istituti, anche economici,· se non sotto spede di éternità (si pensi soltanto alle società anonime, al regime assicurativ9 e di previdenza, al sindacalismo di ogni classe e ceto). Il vero è che l'uomo ha f alto la società. a suo vantaggio, ma la società fatta, senza o– bliare l'individuo che.l'ha costituita, si muoye con fini e mezzi proprii. Individuo e società si compenetrano, prestandosi mutuamente la forza e la libertà. Il loro equilibrio salva l'individuo e la s0cietà~ il loro disquilibrio rovina la società e findividuo. La ricerca · dell'equilibrio più perfetto è il tormento co– mune della società e dell'individuo. Da que– sta ricerca 11asc~ la costante mobilità degli equilibrii ed il progresso individuale e so– ciale. Ogni sopraffazione dell'individuo sulla società, e della società sull'individuo è tiran– ni~ e partorisce i mali che spingono gli uo– mini alle nuove trasformazioni. Le dottrine che il Rocco fulmina comples– sivamen:te come materialiste sono piuttosto pessimistiche, in quanto non altrimenti pro– mettono il bene all'uomo che attraverso mo– dificazioni continue, le quali non consentono mai a cotesto nuovo Faust <li gridare all'i– stante eh~ passa: arrfstati, sei bello!, ma anzi lo incalzano, lo rapiscono in gurgiti più vasti, nella vana speranza di una tregua, anzichè •

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