Critica Sociale - XXXV - n. 18 - 16-31 settembre 1925

CtUTICASOCIALE 229 cessarii per il suo atlempirrtento; quindi anche la par– tecipazione al potere, là dove - come è appunto oggi caparramento delle.zone pètrolifere, -la quale determina appunto in questi giorni il pericolo di una nuova guer– ra, per l'intr~nsigenza_ inglese nella questione di M-ossuL * * - La presentazione della, proposta Loucheur e i di– scorsi con cui egli l'ha illustrata parrebbero dim:ostrare che si incomincia; nella Francìa èhe fu di Clemenceau e di Poincarè, a sentire il disagi-Odi questa situazione· e certo ha qualche significato il fatto che il Loucheu; · è, oltrechè uomo politico, anche uomo d'affari, sicchè le s_q~ parole rispecchiano il sentimento, non solo dei ceti che hanno responsabilità di. Governo, ma anche di quelli che vivono nel mondo dell'industria e d~lla · Banca. ? stato detto le J."Qigliaiadi volte che per 1~ vlta e lo sviluppo della ·Soèietà borghese la solidarietà eco~ nomica internazi_onale è una necessHà ·perentoria. Quasi tutte le grandi industrie di ogni singolo paese hanno bisogno; per vivere e prosperare, di importar mater:e prime e combustibili da ogni· parte del mondo,· e di ' in Francia - esista un clima politico che possa ren– d·er proficua. questa partecipazione. Per la quale deb– bono nat~ràlmente esser posti patti ben chi.ari, da farsi valere rigid~mente nell'.azione di ogni gi.9rno. Il .còm– pHo è troppo .importante percàè non meriti il rischio .inerente ad ogni assunzione di ·responsabilità politica. Se noi riuscissimo a ·-ctisintossicare-l'organismo econo– mico e politico -dell'Europa e del mondo dai microbi più attivi di questo nazionalisrri-o economico che oggi lo tiene in uno stato di ,eccitazione disordinata e con– vulsa, ·e riusci_ssimo a soddisfare il diffuso bisogno e desiderio di una pacifica solidarietà delle forze econo– miche per le necessità ·della produzione e del con– sumo, noi avremmo compiuto un'opera magnifica per respingere da noi il pericolo. (non imaginario, nè re-. moto dalla possibilità di un prossimo dimani) di una .nuova guerra, il ·cui scoppio potrebbe avere la conse– guenza di aprire un secolare hiatus nel pr,ocesso d_isvi- ., avere, iµ ogni parte del mondo, aperto gli sbocchi _per · la vendita dei proprii prodotti. Se non che dove si' forma un'industria gigantesca, che mercè la ooalizione çli capitali e l'appoggio delle Banche può allargare i suoi impianti in ~isura quasi illimitata e p~ò disporre di mezzi poderosi di _accaparramento, così per gli· - acquisti come per le vendite, e dallo stesso fine con– seguito di maggiore·espansione è spinta, per forza quasi inesorabile generata da fattori tecnici, economici e psi– co"l-ogici,a tentare un'espansione sempre più vasta; in questa situazione germina ineluttabilmente il" desiderio e la speranza di mo!)opolio, che escl4de ogni possi– bilità di intesa o di convìvenza pacifica coi concor-· renti e mira a soddisf~re il bisogno deÌla. solidarielà internazionale, µiercè · l'asservimento -di~ tutte le forze produttive ad un ristretto gruppo di -dominatori. È l'imperialismo economico, i:;ubstrato e ispiratore effet- tivo d'ogni imperialismo politico. . · . Se non che, per_ fortuna nostra, quantuµque alcune di queste ,coalizioni s:ano divenute così poteHti da do– minare la vita politica del propr:o paese e quantunque il diffondersi del sistema delle società al)onime (i cui capitali sqno costituiti da un altissimo numero di pie- . cole· quote) costituisca ·un sempre maggior numero di cittadini cointeressati alle fortune delle grandi aziende; luttavia c'è, i_n ogni singolo paese, "una forte maggio– ranza che, pur sentendo .anch'essa il generale bisogno di costituire nella vita sociale del mondo una sempre più intima disciplina e solidarietà di rapporti e di in– teressi èconçmici, non è_affatto desideros·a di affron– tare i rischi inerenti al tentativo di raggiungere questo intento per le vie infide e perlcolose dell'imperialismo. Si lratta di risvegliare questi ceti, dando loro una più chiara consapevolezza- dei loro interessi e del signi– ficato e delle conseguenze dei varii indirizzi di politica · ècotlomica e di politica generale, e di raccoglierne le forze per un'azione diretta a contrastare quelle ten– denze il cui prevalere potrebbe significare lo scoppio di nuovi conflitti armati. Evidentemçnte questo còm– pilo non può esser altuato da ness.uno così oene e con azione cosi coordinata come dall'Internazionale socialista. Il Congresso di Ma1;siglia lo ha inteso e af– fermalo con chiar 5 'l intenzione. Speriamo che all'enun– ciazione del proposito tenga dietro una az:one positivn ed efficace. *** \'ogliamo aggiungere due cose: l.o Il proporsi questo scopo °implica anche· la ne– cessità di usare tulti i mezzi che possono esser ne- BibliotecaGino Bianco luppo della- civiltà, rimbarbàrendo tutto il mondo, come l'ultima guerra ne ha rir~1barbarito una parte. Chè se fosse illusoria .la nostra speranza, l'averla nutrita, e agitata, e cercata di_tradurre in realtà ci s11rebbe argo- mento di maggior prestigio e vigore per "riprendere im- . ·mediatamente la lotta su altro terreno e con à1tri mezzi 2. 0 -L'azio-ne deve esser sopratutto diretta· ad ab– batferè tutti gli ostacoli artificiosamente posti contro, la spontanea· tendenza verso la solidarietà .economica . . ' principalmente ad abbassare le ·barriere che vjetano ·o restringono gii scambii e a togliere ogni. altra forma di protezionismo, sia pure e-on quella gradualità che può ,essere imposta dalla necessità di evitar crisi. Solo in via sussidiar:a, e nel-la misura più limitata possi– bile, si potrà ricorrere a quelle forme di azione (:}di organizzazione (comè quelle di cui parla l'amico ijigola nella Giustizia del 26 settembre) che, se anche affidate, per l'esecuzione, all'iniziativa privata, richiedono però _il primo impulso e il continuo appoggio e controllo dello Stato. L'esperienza deve averci insegnato che, nell'assetto· attuale d·ella Società, ogni soverchio allar- gamento dell'azione deUo Stato include un p~ricolo grave per la· libertà dei cittadini, tanto più quando si tratta di forme d'azione, che non si esaurjscono in un sol atto o ·in una breve serie di atti, ma importano lo slabilirsi di rapporti continui e pressochè pei;manenti fra le istituzioni statali (soggette a cambiar dfrettiva col · mutar dell'equilibri~ delle forze politi.che) e le istitu– zioni create a difesa dei ceti economicamente più de- . boli, essenzialmente del prolet~riato. A dicembre, per la dilazione chiesta e ottenuta dal– l'Inghilterra, il Consigho della Società delle -Nazioni èlovrà tornare a discutere della pr,oposta,Loucheur.· Oc– corre ch&J.'I-nternazionale socialista e quellà sindacale si pongano senza indugio a studiare il problema e formulino proposte 01·ganiche e concrete, improntatr ad una visione, -nè grettamente ristretta a un imme– diato domani, nè astrattamente vagante nell? sfera dei sogni. Così appunto come il Congresso di stralo. di volere e sapèr fare. Marsiglia ha mo- ' 0BSERVÈR. I nostri lettori che desiderano proe11,rarsile piu recenti e importanti pubblica,zioni ·che esprimono il pensiero socialista e democratico sui problemi ur– genti 'dell'ora, chiedano all'Amministrazione della Giustizia (Via Kramer, 19 - Milano) il catalogo della libreria.

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