Critica Sociale - XXXV - n. 17 - 1-15 settembre 1925

CRITICA SOC!IALE 2i5 dei partiti affiliati all'Internazionale non si lascino sfuggire occasione per insistere in tutti i modi per la, ratificazione nei loro rispettivi Parlamenti. Tutti i Paesi che hanno sottoscritto il Trattato di Versailles hanno oontratto il dovere morale di effettuare la gior– nata legale di.otto ore. I Governi che nop l'hanno an– cora fatto debbono provvedervi immediatamente. Il Congresso si rende conto di quanto la Convenz1one di Washington rimane al disotto delle rivendicazioni operaie, specialmente in quanto trascura i lavoratori . del commercìo, della marina e dell'agriooltura. Chiede tuttavia che almeno le rivendicazioni che la Conven- · zione ha emanati si traducano in leggi in tutti j Paesi. Vista però l'importanza notevole dell'atteggiamento, in - materia di co~ì vitale importanza~ della Gran Bretagna, della Germania e degli Stati Uniti, il Congresso do– manda che il massimo sforzo liia fatto dal movimento operaio dei tre Paesi indicati. . Dom~nda pNre che le sue Sezioni insistano a che ogni ora di presenza di ·uri salariato sia considerat~ come oFa di lavoro. Riconosce con gioia il passo im– menso fatto dai diversi movimenti soeialisti per la riduzione delle ore di lavoro e saluta con soddisfazione tale riforma come la più preziosa di quante furono conquistate dai lavoratori. , . Pur ri'Conoscen-do che milioni. di, lavoratOFi otten– nero così un maggior riposo, jl Congresso pensa che non basta il riposo se non siano offerte ad _essi, anchè per legge, le occasioni ed i modi per impiegarlo in guisa da favorire il proprio sviluppo fisico, intellettuafo ed artistico. _ Il Congresso dà mandato al suo Esecutivo di aiutare con tutti i mezzi possibili quei movimenti, che lottano· non soltanto per· la riduzione delle ore di lavoro, ma altresì per un miglioramento delle condizioni di vita, tale da cot1sentire uno sviluppo più completo e più alto dei lavoratori e delle lo·ro organizzazioni. IV. Sulle questioni dell'Oriente Nel momento stesso in cui nell'Europa Occidentale · la situazione internazionale comincia a farsi più paci– fica, grazie all'a_zione costante d_ella classe lavor:;i.trice, la situazione si aggrava formi_dabilmente• nell'Europa orientale, reclamando un esame- serio -ed attento da parte dell'Internazionale Operaia Socialista. · Dalla caduta del Gabinetto labt.Jrista inglese, l'anta– gonismo tra le Potenze capitaliste e imperi-aliste, e · segnata.men1e l'.Impero britannioo da un iato e l'U– . nione ·delle Repubbliche Soviettiste dall'altro, si è pe– ricolosamente aumentato. In seno agli Stati capitalisti e imperialisti ingran– discono le tendenze che, sgomen_tate dalle rivolte na– zionaliste in China, nelle Indie e nei Paesi Mussulmani, spingono di nuovo a una politica di aggressione contro la Russia, L'Internazionale comunista propaga l'illusione che la emancipazione de.i lavoratori possa conquistarsi colla punta delle baionette delle armate rosse vitto.– riose e che una nuova guerra universale scatenerà la rivoluzione mondiale. Essa inooraggia le rivolte nazio– naliste "in Asia ed in i\.frica, sperando, grazie ad esse, di assestare con la guerra un colpo mortale al ca– pitalismo. Da tali tendenze antagoniste nasce un sei.:io pericolo "di guerra, Sono i nuovi Stati situati fra il Baltico e il Mar Nero, come pure nei Balcani, i più direttamente espo– sti a tale pericolo. Certo, la formazione di cotesti Stati, seguìta alla liberazione dei popoli che gemevano sotto il giogo dei Romanoff, degli Absburgo e degli Hohen,– zollern, fu una notevole vittoria per la democrazia; ma tale vittoria è attenuata dal fatto che le frontiere dei nuovi Stati vennero tracciate, sotto l'influenza delle Potenze imperialiste, giusta l'interesse .di quèste. Oncte in molti casi si di~conobbero il diritto di libera dispo,– sizìone dei popoli e il diritto delle minoranze naziona"li. Ne risultò, in quelle regioni europee, una insicurezza: e una irrequietudine permanente, .aggravate ancora, in molti Paesi, dalla reazione politica e dalle due circo– stanze seguenti: 1.o che questi Paesi sono .esposti a colpi di Statoi, orgaoizzati sotto la direzione dell'Internazionale co– munista, come pretesh per far loro subire la sorte del- 1' Armenia e della Georgia; 2,o che i medesimi Stati possono e·ssere utilizzati BibliotecaGino Bianco dalle Poten,ze •imperialiste e capitaliste come ~rmi con– tro la Russia. Tale stato di cose è tanto più perico.– loso, in quanto ogni conflitto in Oriente arrischia di metter fuooo· alle polveri nel mondo intiero. Considerando questi pericoli il Congresso dichiara: I. L'Intern_azionale difende senza riser-ye il qiritto dei nuovi Stati all'esis_tenza libera e indipendente. L'Internazionale Operaia Socialista proclama di nuovo e solennemente che i partiti socialisti, e segnatamente quel.li delle ,grandi Potenze e dei Paesi limitrofi alla Russia, .hanno il dovere di lottare contro ogni politica ostile verso la Unione repubblicana soviettista. Questi partiti debbono ugualmente reclamare la ripresa di pacifiche relazioni politiche e di rapporti economici normali coll'Unione stessa. Il Congresso saluta il miglioramento 'dello Statuto internazionale dell'Unione Soviettista che seguì al Con– gresso di Amburgo principalmente grazie all'azione del– l'Internazionale operaia socialista. Il riconoscimento· de jure dell'Unione soviettista fatto dalla Germania_, dalla· Gran Bretagna, dall'Italia, dall'Austria, dalla Fran– cia, dal Giappone e da molti altri Paesi ha messo fine ai boicottaggio diplomatico che le Potenze capitaliste avevano tentato di organizzare. Ciò <là diritto all'Internazionale operaia soeialista di domandare al popolo russo ch'esso lotti per la sua completa libertà politica e sindacale e si opponga ad ogni· politica aggressiva ed annessionista del suo Go– verno, òome ad ogni propaganda mirante a una in– gerenza yiolenta negli affari d'altri Paesi. L'Internazionale -afferma che i pericoli di guerra sa– rebbero notevolmente scemati se; nell'Unione sovietti~ sta, il diritto. di decidere della guerra e della pace, an– zichè ad un potere dittatoriale, 'appartenesse al po– polo. E appoggia perciò con tutto il suo. peso gli sforzi dei Paesi socialisti dell'Unione soviettista, tendenti alln democratizzazione dél regime soviettista e al ristabili– mento della libertà politica. . II. L'Inte'rnaziorn;tle operaia socialista saluta il ri– sveglio delle vas_te .masse operaie del mondo cines~, indiano e mussulmano. Essa è convinta che un nuovo conflitto mondiale sarà evitato se le democrazie di Europa e di America a:mmetteranno il diritto di libetJ disposizione di Lutti i popoli e ne imporranno il ricono– scimento agli imperialisti dell'Europa e dell'America. L'InJernazionale O. S. invita quindi tutte le sue Se– zioni a impegnare una lotta costante ed energica per il diritto di libera disposizione dei popoli oppressi del- 1' Asia e dell'Africa. Essa assicura ai lavoratori cinesi la sua intiera so– lidarietà. Richiede la soppressione del sist-ema di extra– territorialità vigente in China e l'introduzione imme– diata di leggi sociali çhe proteggano il proletariato ci– nese contro lo sfruttamento. III. L,-Internazionale operaia socialista rivendica il diritto di libera disposizione per i popoli oppressi in virtù dei Trattati conclusi dal 1918 in poi e delle. deci~ioni de1la Conferenza degli Ambasciatori, come pure per i popoli -dell'Unione repubbblicana dei So– viet, che avevano ,raggiunto la loro indipendenza du-. rante la rivoluzione, come l'Armenia, la Georgia, l'U– kraina, ecc. Uinternazionale O. S. invita tutte le sue Sezioni a difendere· attivamente i diritti delle mino– ranze nazionali, reclamando per le minoranze com– patte l'autonomia, per le minoranze sparpagliate l'e– guaglianza dei diritti, il libero uso della loro lingua, lo sviluppo della loro scuola e della loro cultura. L'Internazionale O. S. afferma che una pace dure– vole non sarà garantita se non il giorno in cui, a sensi dell'art. 19 del Patto della Società delle Nazioni, il diritto internazionale si sarà evoluto per guisa da ren– dere possibile una revisione dello Statuto nazionale delle frontiere, in conformità al diritto di libera di– sposizione dei popoli, grazie alla procedura pacific~, dell'arbitrato e dei plebisciti, affinchè i popoli non attendano più la loro emancipaZ\One dalla guerra. L'In– ternazionale O. S.. afferma tuttavia che cotesto prin– cipio non potrà essere applicato all'El.lropa <;>riental~ se non dopo l'entrata della Russia. nella Società dello Nazioni . · . _IV. L'Internazionale O. S. denunzia con indigna– zione gli atti di violenza e di terrorismo commessi in taluni Paesi e specialmente in Bulgaria. Essa fa ap– pello a tutti i socialisti perchè. si oppongano a tutti gli atti di vio]&nza e reclamino l'abolizione del terro– rismo, qua~unque esso sia.

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