Critica Sociale - XXXV - n. 17 - 1-15 settembre 1925
214 CRITICA SOCIÀLE • Il Congresso dichiara che ocoor,re com,batt.ere nella maniera più energica la pretesa, dei capitalisti di ri~ solvere la crisi economica nei diversi Paesi abbassando i salarì, aumentando la durata del lavoro e sfruttando più crudelmente il lavoro umano. Simile modo di agire è nocivo alla vita economica della nazione ed ha pev unico risultato quello di aggravare la crisi. Il Congresso appoggia le rivéndicazioni sindacali mi– ran'ti alla soppressione del lavoDo dei fanciulli e alla applicazione universale della g1ornata cli ott,o ore. Provvedimenti per la disoccupazione stagionale 2) .. Provvedimenti legislativi e amministrati_vi di ca- · ra~tere nazionale e ·interµaziQnale debbono largamente provvedere ai mali creati dalla disoccupazione stagio:– nale, favorendo ad esempio in ui;io stesso Paese o in Paesi vicini l'iniziativa di -forme oompleme·ntari di attività, tali per cui l'una trovi il suo più intenso. sviluppo nel momento in cui langue l'altra. Importanti espe:(ienze fatte specialmente nella industria edilizi~ e delle costruzioni hanno mostrato fino a qual panto l'organizzazione del mercato e il perfezionamento della tecnica possono oontribuire a ·regolarizzare l'andamen– to dell~ produzione annuale e a sopprimere le stagioni morte. Il Congresso segnala il pericolo che scaturisce dal• diffondersi delle deroghe alle· leggi stabilenti la giornata. cli otto ore col pretesto del car.attere stagio~ 11ale.Queste misure di eccezione oostituiscono un vero premio all'incompetenza e al misoneisrho in materia teenica. Pér la libertà di emigrazi<ine 3). Il Congresso non potrebbe accingersi in questo momento ad uno studio esauriente del pi·oblema della: immigrazione e ,dell'emigrazione. Non può t1ittavia esi-, mersi dal ricordare che non si offrirebbe alctina seria soluzi:Òne dei problemi della disoccupazione se si pre– Lrnclesse vietare i trasferimenti Becessarì della popo– lazione esuberante nei paesi ricchi e offrenti butme opportunità di lavoro. La pretesa di pqpolazioni poco numerose al possesso esclusivo cli vasti e ricchi centri è incompatibile oon l'instaurazione del sistema inter~ nazionale verso cui tendono tutti gli sforzi della nostra organizzazione. Questa pretesa creerebbe d'altronde,; protraendosi, una nuova e temibile causa di guerra. Il Congresso non intende che le correnti di emigrazione· debbano essere abba'ndonate all'arbitrio degli interessi individuali. Crede al contrario che quèsti trasf.erimenti cli popolazione debbano essere ,org·anizzati su basi la~ , gamcnte internazionali. Le intese da st~bilire ;fra le differenfi nazioni in quest_a materia· dovranno- assicu– rare alla mano d'opera foresti.era le stesse condizioni di lavoro degli operai del paese di immigrazione. Il Con– gresso prega la F. S. I. (Internazionale Sindacale) di associ~rsi con la I. S. O. (Internazionale socialista) in uno studio approfondito del problema per addivenire a formule di applicazione concrete e precise. Normalizzazione dei mercati e risanamento delle valute ,1). Vennero formulati in quesU ult-i~i tempi mo'lti progetti per attenuare le crisi ciclicMe, stabilendo pro>– grammi a lunga scadenza per i lavori pubblici, gra– duando sapientemenite le commesse per le ferrovie e per gli altri servizi pubblici, regolamentai:ido r.ami es– senziali della· produzione ed il credito. Questi tenta– tivi meritano tutta. l'attenzione dei partiti proletarl·. 1 i\:la ~ evidente _che essi non possono riuscire, s·e con– dot~1 :e_sc~usiv:amen!e. sott~ ~a dire~ione di organismi càp1tahsti, sm quali 1 profitti che s1 possono realizzarQ in un periodo eccezìonale di floridezza della produzio– ne eserciteranno sempre un'attrazfone che il timore della successiva depressione non baster.à a controbi– lanciare:.Le rruove fµnzioni che, in tale s:stema incom– bono ai tr1;1-sts e .alle B~nche costituiscono un· altro pro– tente motivo per porli sotto un c0Qtr01l.o sociale effi- : cace. Il Congresso richiama· 1a attenzione dell'Esecutiv,o suH'utili~à di far dichiarare l'« embargo» su tutte .le merc~nz~e prodotte da imprese non rispettanti le sti– . pulaz10_mdella Convenzione di Washington sulla gior– : nata d1 o~to ore, dà. mandabo all'esecutivo di porre 1 tale. quesbooe allo studio, d'accordo con l'Internazio'- nale Sindacale-. · . . BibliotecaGino Bianco 5). Ogni progetto di regolarizzazione del mercato mondiale sarebbe condannato ad un sicuro insuccesso se !1instabilità monetaria dovesse persistere in tanti Stati. Il Congresso crede che il risanamento mone– tario dovrebbe divenire sempre più oggetto delle cure della Commissione finanziaria creata dalla Società del– le Nazioni e che i poteri di questa Commissione clo•– vranno essere accresciuti per permetterle di aiutare efficacemente i Paesi a cambio 'basso a ricuperare la stabilità della loro moneta. Il Congresso tiene ad af– fermare che questo aiuto non dovrebbe essere subordi– nato a condizioni che implichino la soppressione, la ·sospensione o l'attenuazione del regime democratico o l'instaurazione di una vera dittatura di Banca. Contro il protezionismo e monopolii di materie prime 6). Lo stabiiimento di un mercato mondiale stabile e vasto è pure incompatibile col regime di protezio~ nismo, tendente così pericolosamente ad estendersi e che mette in pericolo la prosperità e la pace. Il Con– gresso ritiene che bisogna tendere verso la organizza- zione ,degli scambì. . . . Il Congresso chiede che il regime economico dei Paesi coloniali. e, innanzitutto, dei territorii sottoposti a mandato non sia abbbandonat.o all'egoismo delle me– tropoli, ma sia. posto sotto un'autorità veramente internazionale e sollo il controllo tlella, Società delle Nazioni. Anche a cotesti Paesi deve essere estesa la legislazione sociale. Domanda' ancora che venga stabilito un sistema che permetta di sotlrarre il commercio dei viveri e delle principali materie prime agli effetti del monopolio di.e l:la @ggi sì larga prevalenza. Domanda che una equa ripar~izioQe di quest_i elementi indispensabili· venga as- . sicurata a prezzi stabili, mediante vaste organizzazioni internazionali funzionanti c·o1 ooncorso dei Governi e sotto il controllo della Socielà_~elle Nazioni e che pon– gano aggruppame1?ti di produttori in rapp:orto con ag– gruppamenti cli consumatòri e specia.lment-e con le Cooperative operaie. Pel controllo sociale dell'attività econ<>mica I , 7). Il Congresso consta~a che le misure proposte _per ridurre la disoccupazione e ,qui sopra ricordate tendono a creare un più largo controllo sociale sulla. attività economica; ra01menta: che la disoccupazione non sarà definitivamente vinta se non quando ootesto controllo sarà completo e il sistema della produzione per il p1·ofi_ttoindividuale sarà definitivamente scom– parso di fronte i:l quello della produzione per l'utiLità ·sociale in seno ad una società socialista. III. La·Conve'iizionedi Washingto.n e la giornata di otto ore Il 2° Congresso déll'Internazionale socialista operaia, riunito a Marsiglia Qell'agosto 1925, riafferma la ri– vendicazione della giornata massima di 8 ore, col ripo– so del pomerigg~o del sabato, formulata dal movimento soci~lista e opera,io. Il Congresso felicita le forze so– ci>aliste e operaie i cu,i sforzi approdarono alla éonsa– •Crazione legale della giornata di otto ore, ed esprime· la speranza che i compagni non sospenderanno i loro sforzi fin che la giornata di otto o::;e non sarà soltanto proclamata in teoria,',ma diverrà un ·fatto mercè. la ispezione, l'amministrazione e -il controllo operaio. Il Congresso dà mandato al Comitato Esecutivo di abboècarsi col. Comitato Esecutivo della Federazione Sindacale Internazionale, di Amsterdam al fine di as– sicurare una propaganda incessante per la ,effettùazione della giornata ~assirµa di otto ore, col divieto delle ore supplementari non giustificate, eh.e resero vane• tante leggi approvate fin qui._. . Il Congresso parimenti si r,ende conto che taluni me– sUer~ sono faJJmente -fati<:osi e in_salubri che per essi la giornata di otto ore e eccessiva; chi{lde per tali casi una ulteriore sensibile riduzione, giustificata da semplici ,ragioni di umanità. , Il Congresso richiama l'attenzione dei lavoratori di tutto il mondo sul fatto che la Convenzione di War– s~in&ton n<?~ fu an~or~ ratificata da parecchì dei prin– cipali Paesi mdustr1ah. Domanda che i rappresentanti
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