Critica Sociale - XXXV - n. 17 - 1-15 settembre 1925

riti ca ••••• OC,la e I· RIVISTA QUINDICINALE O.EL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 24 •- Semestre L. 12 - All'Estero: Annq L. It. 30 __:_ Semestre L. 15 . . I DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, .23 - AMMINISTRAZIONE: Via• Ornenoni, 4 - Milano Anno XXXV - N. 17 Il Numero séparato L. UNA ' lj I MIiano, 1-15 Settembre· 1925 SO M,M ARI O ll,!"leCannebière, ce· serait ... une petite Mar-. seille» - calando fino alla pittoresca « Corni- POLITICA E ATTU,ALITA': ce», l'impressione, che Marsiglia vi lascia ne- Marslulia (Filippo rurati). • gli occhi e nell'anima, è di una grande, in- Le delibercizioni del Oon{!resso Internazlonale Sociailsta (Marsi- . glia, 22-27 Agosto) I. La politica di pace del proletariato; II. Le con- finita luminosità: luminose le strade, lun1i- dizioni della vita operaia e la disoccupazione; 111. La Convenzione. ·1 t d' 'l lf' 1·· · 1 · t di Washington e la giornata di 8 ore; IV, Sulle questioni dell'Oriente; ll0S0 1 por O·, e l go O, UmlnOSe e ln er- V. L'ordine del giorno sul Marocco; VI. Il movimento socialist,a fem- minabili allee, largamen.te a~berate, che vi minile; VII. La tubercolosi, problema sociale ed economico. La ct·isl dell'A.·ventino e i ·uarl partHi <U Opposizione (Prof. Gio- guidano, p.el Rondpoint, al parco ed al pa-: vanni Zibordi). 1 f" d }l'E · · d ' 'l Ancorn del Uongresso Socialhsta francese (Ernesto Caporali). azzo n1agni lCO e' SpOSIZiòne... OVera 1 nostr,o Convegno. · STUDIECONOMfCI E SOCIOLOGICI: Per la rivalùtazione della lira (La C. S. e Prof. Benvenuto Griziotti). La socializzazione àella terra e i piccoli ooitivatori: IV. Obiezioni e risposte ; la psicologia dei piccoli coltivatoti e fl suo fondamento economico ; V. Come la piccola- azienda possa preparare la socializza– zione. PosliiUa (La C. S. e Biagio Riguzzi). Marsiglia Marsiglia, la città luminosa! Ignoravo (mio. marcissimo torto) la capi– tale de_lla Proven,zà, la seconda città della Francia e il maggior porto del Mediterraneo: rivale fortunato, ahimè, di quello della nostra «Superba». Peggio: la imaginavo - chi sa perchè! - aggrampata sulla costiera, con le strade anguste,· a scalini, sdrucciolevoli e male odoranti, come· tante delle. nostre città di porto e di' mare; e per giunta - quì ha colpa la letteratura - insolente di fanfaro– nismo. Tarascona non è molto lontana ... Ah! la felice delusione, q~ellà prima mat– tinata che arrivai, in anticipo sul Congresso, pei lavori preparatorii del Bureau! Fonde- . te ·con la fantasia un grosso spicchio di Pa– rigi e un altro di Napoli; date a quello il dop– pio azzurro del cielo e del mare meridionale e a questo ia modernità, l'operosità assettata e composta e il cosmopolitismo di una ca– pitale del continente; e avrete, a. un dipresso, la gemma gel· Golfo del Leone. Di una antica Marsiglia, provinciale ·e provenzale, .appena qualche.traccia diruta - in via di rapida de– molizione e ricostruzione - nei pressi del « vecchio porto», abitati in parte da italiani (la città ne contiene circa 145 mila, e due terzi degli abitanti sono o oriundi o impa– rentati con italiani - negati, si sottintende, ad ogni spirito di organizzazione, economica, culturale, politica). Per il resto, dalla Canne– bière - che è qualcosa come I'Opéra o la City marsigli_ese, della quale vi sentite dire, tra il serio e U burlesco, che « si Paris avait Biblioteca Gino Bianco Appena se, nel vastissimo Hall destinatoci, quel profluvio di -luce si tempera e si attenua in un sereno .crepuscolo. Crepuscolo di tra– monto oppure di aurora? Forse - come or ora vedremo· - l'uno e l'altro ad un tempo. * * * Sì, qualche cosa apparve tramontato in questo Congresso: una gran parte del pas- sato. · Chi deorda le storiche adunate, della prima · Internazional~:\ dove cozzavano, in titanico scontro, le dottrine e le formule di Marx -e quelle di Ba'kunin, ed erano gli eroi e non era _ancora un esercito; l'Internazionale del mito, che, esausta, migrava poi, per morire dimen– ticata_, al di là dell'Oceano; chi assistette, co– me noi assistem.mo, ai, Congressi 'della secon– da Internazionale, alle giostre di tendenze e di tattica, al torneo delle grandi ·concioni, di– rette a liberare il g_iovinesocialismo europeo dalla duplice scoria corporativista ed anar– chica, e di quella costruzione, che la guerra infranse spietatamente, conserva la pungente nostalgia, e di quei rottami si sente tuttavia prigioniero; quegli, certamente,· deve aver giu– dicato questo Congresso, così calmo, raccol– to, un po' grigio - dove tutto il lavoro essen– ziale si compieva nella penombra delle Com– missioni e le risoluzioni concertate trovava– no pronta l'unanimità dei votanti - deve averlo giudicato un Congresso degenere, l'ul– timo forse di una serie. Ben· altra è l'impressione e il giudizio di chi mosse verso Marsiglia avendo già confes– sato a se ,stesso che le vecchie Internazionali' sono morte e sepolte e che tutto un nuovo mondo si affaccia, dopo la guerra, alle genti del lavoro, alle nazioni e alle stirpi. Impres– sione, allora, di aurora e non di tramonto. La· Internazionale doveva risorgere perchè essa è immortale; e risorse, forte delle antiche sue I

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