Critica Sociale - anno XXXV - n.16 - 16-31 agosto 1925
.., . 196 < :fUTlCA SOGL\ LE Crisi dell'Aventino e crisi dei Pàrtiti La cosidetta. cns1 dell'Aventino cojncide natm·al– mente, necessariamente, con una interna crisi di cia– scuno dei partiti che ne fanno parte. Che co-s'è questa 1 «crisi» dell'Aventino? E, semplicemente, quello stato d'animo, e di pensiero, da c~1i è preso chi, aven(lo c;am·– niinato, in una determinata compagnia, per una de– terminata strada, che credeva portasse a ul'l determi– nato shocco se la ttova a un certo punto chiusa cli"- , 11anzi,·o (per [ar la similitudine più esatta) si accorge che la slracl.a e.essa, muore, si· disperde in una sodagli.i abbandonala. · Allora se q~iella comitiva di viaggiatori è composta . , di uomini freddi, solidi, agguerriti, essa si ferma a con– sultare, tranquillamente, sul come e sul perchè di quel– l'evento, sulle ragioni delle fallite pn;visioni; oonsidera su qualf clementi si era fonclat9 il preventivo, e _perchè essi 0 alcuni cli essi veunero a mancare; e di balle e delibera, :;euza recriminare, il da farsi. Se invece la comitiva. è fatta di ... di uomini che ab– biaflo alcunt dei difetti più comuni e più caratteristici, ai « politici » italiani, ciascuno si affretta a dimenticarsi delle ragioni per cui si era messo, insieme con gli altri, per quella strada, si scorda le opinioni,.- le previsioni, diciam pure le illusiopi, che gliela avevano fatta ritener buona; si rifiuta di assumere, freddamènte, v~rilm!:)ntC:, la responsabilità e p p.eso del proprio inganno ·e del proprio errore; è si. dà a recriminare, e, preforibilmen– te a scaricarsi sui compagni -di viagg~o, dicendo quelle. , . . tipiche, q1.1elleclassiche, quelle eterne frasi, che, in casi simili, esprimono, da che mondo è mondo, la incorreg- .gibile puerilità femminile dell'uòmo debole, ctemuomo incapace o di dominare gli avvenimenti, o di sopportar con fortezz_a un insuccesso, preparandosi alacremente alla 1rivincità: - Io non volevo ... Siete stati Yoi... Io lo .avevo detto .. *** Ragione di modesto orgoglio per noi, motivo di con– forto magro ma onesto, il nostro Partito è tra quelli che dinanzi alle difficoltà dell'Aventino si çomport.1n0 con maggior dignità e ricorrono meno alla fraseologia delle donnicciole· irritate per n.on a,ier vinto al lotto. Gli è che il nostro Partito, nell'A,ventino, era il più a posto di tutti. Esso era nat,o,_or son tre anni, con que: caratteri, co1J quel metodo, con quella mentalità, che, nella sit,uazione italiana, lo collocavano più logicamen– te, più decorosamente in quel luogo e h1 quel movi– mento che si proponeva, contro un mòvimerito basato su alcuni determinati principi, di rivendicarne e farne t;·ionfare altri: quelli del consuet9 viver. libero e ci– vile dei popoli occidentali, degli _Stati fondati sul suf– fragio· dei cittadini, sulla costituzione, e soprattutto su quel « principio della maggioranza», c-he è la chiave di ,;olta dèl nostro Partito. L'Aventino coincideva con noi; noi coincidevamo con l'Aventino·. Oh, non per una coincidenza casuale1 Il Partito so– cialista Unitario. costituendosi, tre anni sono, sulla di– sgregazione del vecchio partito S{icialista italiano, ave– va risolutamente, coraggiosamente infilata una via, che i nostri migl:ori avevan .sempre propugnata, ma che solo gli esterni ed interni avvenimenti. potevano far accettare a una forte corrente di compagni e di masse. Quella via non era pèrò_ pii:t_ nostra, italiana, di quel che non fosse universale, e propria di una situazione, nata, o acuita, dalla guerra, nella quale a destra e al- BibliotecaGino Bianco l'estrema sinistra si formavano le correnti, avverse e simili, della violenza, e in mezzo, a salvar .la civiltà, e l'avvenir.e, si formava una vasta oorrente che risolle– vasse contro le er~dità belliche, i perenni valori della ' . libertà e della umanità. Quando i massimalisti, à confortarsi del loro isola– mento internazionale, parlano, ai loro ingenui seguaci, ··di noi oome di una varietà tutta italiana della specie socialista, fingono ignorare che,. in nomi e forme ùi– verse da paes_e a. paese, questo decisivo affermarsi del socialismo democratico, contro. gli estremismi reazio– nari o comunisti, contrari e alleati - e fuor da quel vecchio, comodo, ma ormai non più ammissibile e pos– sibile barcamenarsi tra rivoluzionarismo e legalitari– smo _ ::_ è Ul'l fatto europeo, come reazione ad un altro fallo, pure europ·eo, che è frutto maturato, se non prodotto, dalla guerra, da quelle f~rze plutocratiche che essa creò, da quella mentalità clie essa allevò, la quale porta le due parti opposte a_ crede1'e di poter « farla fuori» (ci si passì l'eloqnenlissimo folklore) con la questione sociale, « comando io o· comandi tu», a coltellate, o a bombe, come, precisament~, la guerra avevµ insegnato che si risolvono (qùando si risolvo– .no.'..) quelle tali altre questioni .... Il S'ociàlismo (in questo caso davvero senza· agget– livi) soro-eva a dire che la quesUon sociale non si o . . decide a co]pi di forza, o di questa forzà, ma che essa si hsolve per profonde trasformazioni, integrazioni, rivoluzioni; per il formarsi e H potenziarsi di forze sociali, che, nell'interno stesso della società, ela'borano le proprie maturazioni e la maturazione di for1ne nuo– ve; trasferendo in sè funzioni e doveri, conquistandosi dir.itti e potenza in ragione del loro effettivo oalore, . e del rkonoscimei1to che esse san procacciare a questo . valore, presso la grande massa dei cittadini. Consenso. metodo democratico e non impositorio, forza di pen– siero _e di capacità, raon di armi, o solo di armi; anti- ' . ·ctittatura,. antifascismò, anticomunismo .... *** Questa riscossa -del Socialismo, in tutta Europa,, ac- quistò colore e sapore particolàre in Italia, perchè qui si era insediato il fascismo·. ' H giorno in- cui si formò l'Aventino, il .nostro-P;1r– tito si trovò, automaticamente, ad esserne al centro, come pro1>ugnatore il più genuino, il più· sincero, il più vergine _o da trascorsi di estremismo rosso, o da: vpcchi contatti cpn la· violenza bianca, - del « metodo democratico »: · · Quel «Socialismo», che aveva sostenute tante nobilì lotte all'interno contro le successive aberrazioni rivo– luzionarie, sindacaliste, blanquiste; che aveva culmi– nato nel profetico discorso di Turati al Congresso di Bologna nel 1919 contro le esasperazioni e i sogni del « Socialismo di guerra » -e del contagio moscovita; 0 si era finalmente affermato e costituito con l'adozio– ne esplicita e aperta <li quei principi è di. quei metodi', che gli segnavano nettamente la linea d'indirizzo e · di battaglia c9ntrò il fascismo: la più logica, la più coerente, la più dìgnitosa. Dignitosa, perchè esso, il P. S. Unitario, non era il prodotto di una resipi~cenza, di tinà rettifica di tiro, d'uri ripiegamento a destra, compiuto sotto le legna– te. Esso era ed è - al,meno nei suoi fondatori e ne.ii suoi convinti seguaci, in quelli che lo considerano la loro vera casa, non l'ombrellone o la tenda per tran– sitorio rifugio o campeggio - la rivendicazione. di idee sempre propugnate, per 20 e più anni, contro tutte le adulterazioni e degenerazioni, da quelle· di Enrico Ferri a quelle di Michelino Bianchi, a quelle •
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