Critica Sociale - anno XXXV - n.16 - 16-31 agosto 1925
CJUTlUA SOClAl.E 203 prese dai contadini ed il Governo non trovò dj meglio che sanzionare là occupazione col noto dècreto Vi– socchi. Se fosse vero che la piccola impresa agricola non sapesse produrre a· costi uguali 6 minori della gran– de impresa - fo~se cioè antieconomica -, come po– trebbe sostenere l'urto di questa; e come potrebbe anzi avvenjre che essa, anziehè soccombere, si diffonda invece e si moltiplichi, anche in quei terreni che sono ritenuti assai più atti alla grande impresa a salariati'/ III. La superiorità economica della piccola azienda. Quando parliamo di piccola impresa agricola, ab– biamo di, solito fissa in .testa guella piccola proprietà immiserita. e dissanguata che ançora esisteva trenta anni or sono. Ma le cose sono mutate. In questi ultimi anni anch1;>. la piccola impresa, come Ja grande, ha saputo trar profitto dai nuovi portati della s~ienza e della tecnica agraria. Il diffondersi dell'istruzione professionale (5) e delle associazioni di carattere cooperativo - Con- . sorziì agrari, latterie e captine sociali rcc. - avvantag– giò tutte le aziende -agrarie, non escluse quelle dei piccoli ooltivatori. L'introduzione delle leguminose concimate, delle sementi selezionate, del bestiame di razze nuo.ve e miglioratrici, dei concimi e di tutto quanto la tecnica e la scienza offrivano ;all'agricoltore, ebbei luogo tanto nelle grandi, quanto nelle piccole .imprese. Soltanto la macchina non poteva avere nella piccola azienda una ·grande diffusione; ma-, per i sistemi col··· turali che questa praticav-a, la macchina - che nem– meno nella grande impresa aveva avuto gra'nde diffu" sione nè aveva portato a quei risultati rivoluzionarl che si ebb_ero nella industrla - non poteva avere per il piccolo coltivatore una grande imp9rtanza. Ma il- fattore più notevòle, quello che portò il colpo mortale alla grande industria a salariati, fu, senza alcun dubbio, l'organizzazione sind:;icale dei lavoratori della terra. Quando, anche in agricoltura, il Sindacato ot– tenne l'aumento delle tariffe e la riduzione degli orad, venne a danneggiare enormemente la grande impresa. . , Prima d~l 1900, prima cioè che sorgessero le orga– nizzazio1'li sindacaH, il costo del lavoro era su per giù uguale nella conduzione a salariati e nella condu– zione famigliare. Nell'una e nell'altra si lavoraya infatti dal sorgere al tramontar del so1e e, se basso era il salario del bracciante, ~ltrettanto bassa era la quota parte del p_r,odotto che spettava al mezzadrò ·(al così detto mez– zadro),· come basso era il reddito che toccava al fit– tabile e ;:il piccolo proprietar:o. I proprietari e conduttori di ·fondi preferivano allora, anche sul ·podere di modesta estensione, la qonduzionc a salariati, che lasciava ad essi maggiore libertà di introdurre metodi culturali nuovi o di eseguire opere, di migliorìa e di sistemazione, che l'affitto o la mezza– dria avrebbero ostacolati. In queste condizioni di perfetta uguaglia'nza del co– sto del lavoro, la macchina poneva la grande azienda a salariati in condizioni di superiorità, permettendo di produrre ad un costo minore. Ma il giorno in cui i salariati agricoli conquistarono una tariffa ed un omrio, la situazione si capovolse, Mentre il salario del bracciante veniva ad essere au– mentalo ed il suo or.ario diminuito, il piccolo colti- ___ ....::: __ (5.) Vedi La CÒoperazione ·Operaia, d1 B. Riguz::i e R. Porcari - Pietro Gobetti edit., Tori.no. Bibliotecà Gino Bianco vatore oontinuò a lavorare le sue 12-15 ore al giorno,. respinse la mano d'opera sempre più costosa dei sala– riati e trasse d'altra parte un enorme profitto dal r:n·– caro dei pr.odotti, inlziàtosi, per cause ben note, anche prima che si verificasse l'aumento generale dei salari, e cresciuto ,naturahilente anche per effetto di questo aumento, al cui peso egli riusciva in gran parte a sottrarsi. La macchina costituiva bensì un vantaggio per la grande · impresa, ma non pot_eva però bilanciare il vantaggio assai maggiore proveniente dal lungo o_ra– rio del lavoro che il piècolo coltivatore eseguiva in- . sieme con tutta la sua mano d'opera famigliare· nella sua azienda. I;: così, mentre i costi di produzione della. picco-la azienda rimanevano invariati, aumentarono notevolmente i costi. di produzione della grande im– presa. · Il movimento sindacale dei lavoratori della terra· otteneva bensì le otto ore di lavoro e le maggiori tariffe per i braccianti, ma la conquista dove.va pa– garla a caro ·prezzo: 1) producendo la dissoluzione. delle aziende nellr. quali i braccian'ti ~gr;coli potevano trovare una oc– cupazione; 2) determinando· la trasformazione in piccoli col– tivatori cli una parte dei suoi aderenti, i quali finivano così per lavorare non già le otto ore che avevano con– çruistate nella loro, qualità cli salariati, ma, come in :in- - lico, dal sorgere ai tr.amontar del sole! ' *** Che i costi di produzione s:ano auinent_ati nella gran- -de impresa agricola così da diventare superiori a quelli che poteva realizzare la piccola impresa, lo possia– mo ;desumere da un semplic_e confronto fra la impresa a salariati e la mezzadria. Il mezzadro, che riceve il 50 per cento del pro.dotto come socio d'opera o come gestore in compartecipa– ziorie dell'impresa, deve, con la propria quota, prov– vedere non_·solo a pagarsi la mano d'opera, ma anche la parte di spese di concimazione, di sementi, di assi– curazioni, e gli interessi passivi ecc. che sono' di sua spetta,nza. · A voler essere prudenti, si può calcolare che il 10 per · cento deUa· sua quota di prodotti sia assorbita dalle spese di esercizio e che il 40 per cento resti a lui per · compensare la propria mano d'opera e quella fami– gliare. Quanto spende invece un'azienda a salariati? Dai bilanci di una delle più fiorenti Cooperative, quella. di Colorno :i.n provincia di Parma, la qùale coltiva c0n tutte le regole della più moderna tecnica, stralcio seguenti dati: Esercizio 1920 prodotto lordo L. 613.380,50 spesa cli mano d'opera « 418.209,85 percentuale· di spesa 68 per cento. Esercizio 1921 prodotto l,ordo. spesa ·di mano d'opera percentuale 65- per cento. Esercizio 1922 prodotto lordo spesa di mano d'opera .percentuale 57 per cento. L. 762.230,40 e 495.938,35 L. 809.296,55 • 462.268,50 Le altre Cooperative dello stesso tipo si trovano tutte, nessuna esclusa, nelle stesse condizioni, e gli stessi conduttori privati, se riescono, per.le _condizioni
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