Critica Sociale - XXXV - n. 11-12 - 1-30 giugno 1925

136 CRITICA SOCIALE preoccupazione della ~arri~ra C?st~tui~ce la vita d'ogni giorno e la conlmmla degli sfo~z1; e _anC:he qui, per tanto, come nella gara dei. PfOfe~s1O– nbti e in oani campo dove la regola_di vita sia 1~ conc'orrenzt fra gli individui,. le e~ig~nze <?hes1 affermano e la mentalilà che si co~titm~ce s~ :pos-. sono riassumere in queste i~eo!og1~: hber~a, 1m- · pero del diritto e _g ius_Lizia d1stnbut1va, ossia pos– sibili là e gara:p.zie d1 g_ara ape~ta e .. r~golare ..e riconosci menlo pro porz10nato a_i_me~·1t1. La 11: cerca del favoritismo e del privilegio no~. puo essere che eccezione indi viduale; la menlallla ge– nerale della classe fa solo regola. 0ra questa men– talità appunto è il pernio del problema ~he stiam~ considerando. Ci sono, cer:to, anche altri ~leD?-ent~ da tenere in conto: per la st~ssa cultur_a d1 cm sono forniti i ceti intellettuali sentono 11 valore delle tradizioni e della storia della loro nazione, della continuità fra il passalo e l'avvenire; e sono per ciò animati da sentimenti di pa~r~oll~s11:1O; e,. anche se hanno la mente aperta a visioni di pr?– gressive innovazioni, tutta~ia le inqua_dr~no rn una esigenza ~i graduali~~ d1 t:a~formaz10m. So~~ quindi essenzialmenle riformisti, e per 1:10H~pl_ic1 ràgioni: 1) per la consapevolezza che i ~ambia– menti troppo rapidi sono sol_oappa_rcnt1 e ~o– mentanei e dan 1 uogo ~~- os~11l~~10~i. s~1ccess1ve. che riportano i resu1tal1 fmah pm v1c1111 ·al punto di partenza, attraverso scosse dolorose c~~ è pi~ utile evitare· 2) per la stessa loro conchz_10ned1 ceti medì, pi~ esposti a senti~·e il ~~~!3-gio ,del_le~ru– sche oscillazioni, e in magg10r d1fficolla d1 ritro– vare l'equilibrio e di raggiungere l'adatlamento alle mutazioni sensibili; ::5) perchè la stessa na– tura della loro vita economica, tesa ad. un dilf~– renziamento la cui conquista suppone una conti– nuità degli ;forzi e il sommarsi inìnlerrolto dei passi nuovi ai precedenti, per costiluire un cam– mino progressivo, abbisogna di una ~t~~il.ità_esen– te. da sorprese, che cons~nt_ala poss1b1l1 la ~i pre– visioni fondate, nel cm gmoco non entrrno al– l'improvviso elementi estranei perturbatori a but– tar all'aria tutta la paziente costruzione, e a de– ludere il diuturno e continualo lavoro di pre– parazione. Quindi anche l'esigenza prt>fonda in queste classi di uno staio di diritto e del rispelto dei diritti acquisiti legittimamente per via di la- voro e di merilo. · Conseguendosi il differenziamento per mezzo di conqmsta della slima e della fiducia della clien– tela (professionisti), ovvero per mezzo di con– co·rsi, di prove della propria capacità, di pro– mozioni -per esame o per merito (impiegati), c'è bisogno della sicurezza giuridica delle conquiste compiute; le quali possono essere minacciate da ogni rivolgimenlo negatore e distruttore dellò slato di diritto. Non si deve in questa esigenza scor– gere una mentalità conservatrice; perchè le ne– gazioni dell'ordine giuridico vengono più facil– mente da sovvertimenli reazionari che dagli inno– vatori. E l'esperienza recente in llalia è ricca di esempi di questo genere, nei quali un decreto ha cancellato con un tralto di penna obblighi con– trattuali che lo Stato aveva assunto verso nume– rose categorie di impiegati, costretti a subire li– cenziamento dal posto conquislato per concorso e per merito (es. ferrovie), o la retrocessione da po– sizioni raggiunte con gli stessi mezzi (es. nella ri– forma Gentile della scuola: retrocessione di ispet– lori centrali o di provYeditori a gradi, dai quali erano saliti con lungo sforzo per via di concorsi vinti; passaggio di _professori a ordini di ·scuole inferi ori o a sedi e a cattedre diverse da quelle pure vinte per concorso etc.); ovvero ha cancel~ lato una condizione di diritto riconosciuta per l' e– sercizio di professioni, negandolo anche ai prof es– sioni~ti in funzione (es. per gli agenti di cambio); BibliotecaGino Bianco ·oppure ha stabilito, olt~e e sopra 1~ norme giuri– diche palesi e riconoscmt~ da .h~tll,_altre oc~ulte e insindacabili (come, 1:1ei .bandi di _concorsi, la clausola· delle informaz10m segrete, m base alle quali qualsiasi candidato può essere escluso _d~l concorso, a giudizio insindacabile d~lla a~m1m– strazione centrale) ; o, anche, ha ri~o.n_o~cn1;lo a iniziative private o di parte l~ pos_sib1hta_d~ _so– vrapporsi alla legge (com~ in. h?enzi~ment~ di_im– piegati, bandi di professiomsh o di altri c1tta- dini dal loro paese), etc., etc. . .. In queste offese all'esigenza di uno stato d1 ~i– ritto ( dal quale questi ceti non possono prescm– dere) è forse una delle ragioni più importanti del i~utato atteggiamento spirituale degli intel– lettuali rispetto al fascisID;?;. I?,el ~u~le ~vevano in maggioranza cred~to all ~mz10d_1 ritrovare un~ tutela di quelle loro ideolo~1e, che mvece han poi visto calpestate e deri~e. E l'.atlual~ ritornò alle affermazioni democratiche e il ravvicmamento al proletariato signifi~ano a:I\l:m_n!o r_ico~quistata ~o– scienza della magg10re afhmta di orientamenti e di esigenze spìrituali. d) Necessità e COf1-dizia,_n_i del ravvi~inamento fra proletariato e cet.z medi zntellelluall. Quale atteggiamento_ dev~ prendere _il_ p~oleta– riato di fronte a questi ceti? Le cond1z1om sono ben diverse da quelle che si presentano nei rap– porti, non solo coi c~ti medi 3 :gra.ri , ~a p~r. co~ quelli cittadini degli esercenti e de gli arllgia~1. Qui si tratta di funzioni che debbono necessaria– mente far parte di qualsiasi ordinamento sociale futuro: delle quali anzi potrà crescere, non di– minuire il bisogno e la domanda. La _Russia pu~ insegnare qualcosa, con la sua esperienza, a ch1 non ne fosse direttamente consapevole. Ma queste funzioni manterra~no in q~alsias~ ordinamento una loro carattensl1ca essenziale: d1 includere l'elemento della gara e l'esigenza di un riconoscimento proporzionato àl merito., Quando ia funzione sociale e l'esercizio del proprio lavoro includàno la condizione di una preparazione tec– nica e di una attitudine personale, è naturale e inevitabile che si produca il bisogno di. ~n diffe– renziamento a seconda delle capacità: ed è anche socialmente utile, tanto da costituire. non soltanto una esigenza_individuale deg~i ~0:teressat~,II?-auna esigenza sociale della collettivita, che v1 s1 sente tutta quanta interessata. Anzi questa esigenza, che è stimolo all'attività dei singoli p-er la produzion~ di una utilità sociale, è destinata ad accentuarsi e ad estendersi maggiormente in una costituzione sociale, che esclu~a il privilegio ~recµtario .. L'u– guaglianza vera si ha nella apphcaz10ne d1 una aillstizia distributiva: là dove l'identità di trat~a– ~ento a diversità qu~litativa e qua~tit!ltiva ~i attività socialmente utile, segnerebbe 1l riconosci– mento di una sproporzione, di un privilegio per i. meno meritevoli socialmente. Sarebbe la peg– giore delle disuguaglianze; ovvero la possibilità di ristabilire l'uguaglianza non si avrebbe se non attraverso la discesa dell'operosità di tutti al mi– ·nimo, che anche i più inetti ed infingardi fossero capaci di raggiungere. Sicchè una società qual'è quella cui. il pro~eta– riato aspira, che vuol rappresentare il ra~g~u.n,– gimento di un più alto progresso e la poss1b1hta e condizione di un avanzamento sempre crescen– te, verrà ad appropriarsi come essenziali a se stessa quelle idee di giustizia dislribuli va e di gara, ossia di libertà e di valorizzazione della personalità~ che sono costitutive della mentalità propria oggi dei ceti ·medi intellettuali. Ha detto fin dal 1848 il Manifesto dei comunisti che il pro– letariato tende ad una società? nella quale il libero sviluppo di ciascuno sia conaizioµe del libero svi– luppo di tutti.

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