Critica Sociale - anno XXXV - n. 9 - 1-15 maggio 1925
CRITICA -SOCIALE 121 cui più oltre diremo, .che si parli in gruppo delle classi medie. ( 1). Se per classe capitalistica, in genere, s'intenda quella dei detentori dei mezzi ·di produzione e - di scambio, che restano componenti della classe in quanto conservino il possesso e il dominio di questi mezzi, per la cui messa in opera debbon0; impiegare il lavorò di salariati e stii>endiati - ; se per classe proletaria in genere s'inten~_a quel– la costituita di quanti dispo1;1gano essenzialmen~e sùlo della nalurale forza d1 lavoro, da vendere •giornalmente ·o, mensilmente per salario -ai de– tentori dei mezzi di produzione e· di scam_bio .- : allora sarà classe media, ih genere, quella i ct~i componenti compiano (come il proletariato) di– rettamente il lavoro proprio per le necessità della sussistenza, e insieme dispongano (come la -bor– ghesia) oltre che della_ naturale capacità o forza di Jayoro, anche di u:n certo corredo_ :di capitale; necessario appunto per poter esercitare la pro– pria attività economica·e funzionç sociale_. Qu.e~to capitale può essere rappresentato - e q_moomm: eia ad apparire il diiferenziamento tr~ 1- vad ceti medi - in certi gruppi da mezzi'di produzione o di scambio: nei piccoli proprietari agticoli pos– sesso della terra e dì un capitale mobile; negli affittuari e nei mezzadri possesso o semplice par– tecipazione alla proprietà del capitale mobile di scorte vive e morte (bestiame, foraggi, attrezzi, ccc.) necessarie alla conduzione detrazienda a– gricola; negli esercenti ~ negli _arti~iani pos_sess~ di ·tutto l'arredamento d1 generi o d1 a-ttre.zz1e eh prodotti compiuti, che costituisce 1~ bottega o il negozio o l'otfieina. In . .allri gJ."nppi invece quel capitale è rappresentato dà un caratteristico im- _ magazzinamento personale di mezzi di produzi'?– ne, che è costituito dalla lunga e laboriosa pre– parazione tecnica all'esercizio di professioni, che richiedano un diuturno e costoso corredo di stud1. Prese in blocco le classi medie di fronte alle estreme si può dire che, dei tre gruppi,.la classe capitalistica è di privilegiati, i quali tendo:ao a conservare a consolidrn:-e, ad accrescere la pro– prìa polen~a economica e il proprio predominio politico (fi~? alla d,ittatura, occu1t3: o pal_ese_, del– la plutocrazia); la classe proletaria e d1 d1sere-. dati che tendono all'abbattimento delle differen– ze di classe, per mezzo della loro azione di classe; la classe media, invece --,---che è di ceti per i quali esiste sì, un differenziamento dal proletariato, èhe rt~n significa sempre nè agiatezza nè .sicurez– za di esistenza - presa fra l'incudine del capi– talismo e il martello del proletariato, non si pre– figge fini di conquista e qi espansione, ma di di– fesa e di conservazione della esistenza e .posi- - zione propria dai pericoli c_hela minacciano, di proletarizzazione o di eliminazione, e sta attaccata al proprio differenziamento, come il caporale. è ge– loso della sua autorità ed orgoglioso dei suoi gat– Joni che pure non gli danno un soldo di molto su– periore a quello del soldato, nè minor .soggezione al potere degli ufficiali.' Ma al pari, e ben più, che nelle classi dete1lj– trici dei grossi capitali e dei grandi mezzi di pro– duzione e di scambio, e più ancora che nelle stes– se classi lavoratri~i, si debbono distinguere nelle classi medie diverse categorie, che hanno anche differenti orientazioni spirituali, non sempre su– scettibili di convergenza. L'agricoltura, l'industria e il commercio, le professioni, gli impieghi: ecc~ già qualtro categorie, che costituiscono altreltanh ceti aventi ciascuno condizioni e caratteristiche proprie, che lo differenziano dagli altri. La ne- (1) In un libro su Il Problema delle classi medie, cou prefa– ,zione di Giov. Montemartini, (Società editr. libraria, 1911), B. Scar~elli notava, analogamente, l'artificiosità del criteri.o statistico e la validità del solo criterio economico. BibliotecaGino Bianco cessità politica di una distinzione fra i diversi ceti medi fu già affermata da altri: ricordo un acuto 'articolo di A. ·Baratono nella Giustizia del . giugno 1923 e il discorso di F. Turati al conve– gno del partito socialista unità.rio del marzo scor– so. Ma una breve analisi delle varie categorie ci convincerà ancor meglio della diversità ~elle loro condizioni e tendenze e dei loro rapporti col mo- viment0 socialista. . Com~ncia:ri10dàgli ·agrar:ì. I ceff agrari. a) La fame di terra dei medi ceti agrar1. I celi medi agrari si possono considerare cosli– tuiti insieme dai piccoli. proprietar1 e dagli affH– tuari e mezzadrì (o obbligati, cointeressati, ecc.: yariano i nomi e le particolari condizioni a se– conda dei lu0ghi e dei tipi di collivazi~.me) - possessori gli uni della terra e insie1ne del capi– tale mobile di mezzi di cultura (scorte vive e mor– te e strumenti meccanici); p_artecipi gli aItri del– la proprietà del solo capitale mobile. Le condizio– ni di vita sono generalmente alquanto aspre; an– che nei casi in cui la posizione finanziaria sia florida: il che è ben. lontano dal rappresentare la regola generale, arrivandosi non di rado (anche per taluni dei p~c~oli proprielar_ì, sp_eci~ se di montaana) a redditi notevolmente mfenon a quel– lo del proletariato industriale,_ sopra ~utto di_q~1el·– lo s pecializzl:l.to . Ma anche quando la con_d1z10ne . finanziaria sia ,prosperosa, c'.è sempre la tenden– za_ a lesinarsi gli agi della vita, insieme con la necessità di non misur!lre in limiti di orario la propria fatica: a per·iodi di. diminuzione dei la– vori corrispondenti alla stasi invernale -della cam'pagna, si allernano allri, nei quali l'ùrgenz::1. · improrogabile della es~ct1.zioi:ie delle opere, ~eces– sarie alla preparazione o alla raccolta_ dei pro– dotti non consente limiti di orario o abbanctono al. riposo, anche se la stanchezz~ fi~ica lo _do– mandi. In questi periodi appllnto, eh magg10r<:> intensità ed urgenza dej lavori, si pi;-esenta anc~e il bisoO"no di ricorrere a mano d'opera avventi– zia; cdjn tale rapporlo con salariati si fa senti– re ciel pari, ai piccoli proprietarì e agli a!fitl na– ri' e mezzadri il loro differenziamento dai brac– cianti i veri -proletari della campagna. Differen– zia:me~to, cJ:ie spiritualmente si_i;i:ianifesta nel t~– _nace cd a v1do attaccamento all mteresse, al ri– sparmio e _sopra tuttp ~11~ ler_ra: ve1;a fa,,_me di terra· che s1 protende nei piccoli propnetan verso la co~servazione e l'estensione -del proprio pos– sesso negli affittuari e nei mezzadri verso la con– quist~ di esso. C'è, anche nei me~zadri, non o– stante i loro conflitti cli interessi ·con la classe dei proprietarì, c'è, in pote_Ìlza e in gestazione, anzi in formazione già avviata, l'anima del piccolo proprietario e non <;f_el proletario; c'è già, in quel caratteristico attaccamento alla loro terra; l-oro per il, costante fecondamento op?ra,L~ dalla loro sudata fMica, donala per sene d1 g_ene– razioni .a quella terra determinata, di cui han creato e visto· via via crescere le piantagioni di lunga (e talvolta seèolare) durata, che si iniziano e si curano da principio non· per sè, ma per i figli e quindi con l'atteggiamento spirituale di chi 'se~te la propria discendenza legata a quel campo. E, del res,to, tul_ta la ~ei:italità ?el ieol_ti– vatore è_rivolta verso la contmmtà dell avvemre col presente e col passalo. · Esso non ra~coglie giornalmente o in fin di sett~mana_ c<?ls3;Iario ~l lru~to del suo lavoro (come l opera10 m c1tta o 1 I bracciante in campagna); ma deve attendere pa- · zientemente che le sementi germoglino, che ,gli alberi mettano i fiori e le foglie-~ e che il germo/– glio si sviluppi in pianta e fiorisca e fruttliichi,
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