Critica Sociale - anno XXXV - n. 8 - 16-30 aprile 1925
• I CRITICA SOUIALE 101 Unitario nel 1922, non ci sarà certo venuto per sto– lida ~~mpatia di uomini (combattere le idolatrie per– sonali fu un altro dei principi del nostro socialismo) o perchè vedesse che con essa si schieravano tutti i più valenti e noti esponenti del movimento politico e sindacale. Sarebbe offesa supporlo. E sarebbe in– giuria atroce pensare che altri vi sia venuto in cerca , di parapioggia, e voglia chiuderé l'Òmbrello via via t'he spera· nella fine del temporale. . Il nostro Partito si fondò su questi punti differen– ziali: - gradualismo; - metodo democratico della maggioranza, contro. le dittature d'ogni specie e di ogni parte; -:- interpretazione più larga del concetto di « la– voratore_», es~endendolo ai lavoratori del pensieF.o; - cohcezione evolutiva della trasformazione, della socie– tà, così politica come economica, per graduale con– tinua penetrazione del proletariato negli istituti so– dali ·e ·conseguente acquisto sempre maggiore delle capacHà necessarie· a reggerli e a trasformarli nel– l'interesse suo proprio e nell'interesse generale; - con– tro il catastrofismo della conquista. totalitaria dello Stato proponentesi la artificiosa attuazione - d~l– Falto del potere - della rivoluzione sociale. (Gli esempii di Russia ci· sembrano sempre più confor– tare la nostra tesi). Ora, noi non. sappiamo se, dalla insurrezione con– tro le « note di Basso», si intenda passare alla re– visione di questi capisaldi - cioè alla negazione del ParHto Socialista Unitario, e della sua ragion _d'essere. Certo (e i motivi contingenti ne sono fa– cilmente comprensibili) l'Ordine del giorno, con cui si chiuse l'interessante dibattito della Sezione mila– nese, quei capisaldi non li nega, ma li tace, per mantene1:si in quella generica affermazione del So– cialis_mo tradizionale, che il Partito Unitario non rifiuta, m_a che esso sviluppa, specifica, precisa, « su– pera» ed integra. Senza di che, esso poteva far perfellamente a meno di darsi ·la pena cli nascere No1 augw·iamo che la discussione di quelle « note i' cli Basso, e - se occorre - di questi capisaldi, si rinnov>i e si svolga, ampia ed a fondo, per delinire e rinsaldare sempre meglio la coscienza e la volontà del Parli:o dei socialisti unitari. Grnv .ANNI ZIBORDI. Ed ecco il testo dell'Ordine del giorno approvato all'unanimilà dalla Sezione Unitaria milane'se la se– ra di -merooledl 15 cer-rente: « 1,'assemblea della Sezìone milanese del P. S. U. si compiace della fervida dimostrazione di. forza e di fede of/epta dal recente Convegno di Roma a te– stimonianza della rigogliosa vitalità del Partito e dell'Idea, nonostante tutte le persecuzioni a1,Jversarie culminale nel martirio del Capo impareggiabile ect indimenticabile; rileva che la Mozione ivi approvata riconsacra chiaramente, contro le altrui interessate sofisticazioni, i principii e il programma del sociali– smo tradizionale ( organizzazione di classe del prole– tariato sul terreno politico ed economico internazio– nale per la lotta diretta alla redenzione sua e di tutta la Società, mercè la conquista dei pubblici poteri); programma e principii nel oui nome da oltre un trentennio i lavoratori italiani· hanno combattuto le battaglie della loro emancipazione, sorgendo dalla abbiczione e dalla miseria a dignità di classe con– sapevole; dichiara che, anche come contributo ai fini della presente lotta per la libr;rtà. oltre .eh<' per gli scopi più ampii cui il Partito tende, è suo còmpito specifico ed essenziale quello di raccogliere intorno Q( proprio movimento ed al proprio prografll– ma, attraverso la ripres-a si-ndacale cui deve esser<' dedicato ogni maggior sforzo, le m·andi masse la- 11oratrici onde il Partito trae la sua vera ed effettiua for=a politica, per ricostituirne la necessaria unità.; e confida che a tale còmpilo la nuova Direzione, ispirandosi rigidamente ai concetti della Mozione approvata dal Convegno, saprà indirizzare l'azionr. del Partito». BibliotecaGino Bianco Nel centenario della nascita Ferdinando Lassalle · di L'11 aprile corrente, il monck> socialista ha celc-. brato il centenario della nascita di Ferdinando Las– salle. Senza indugiarci a rtfarne lll biografia, esami– neremo qui brevemente la. sua opera dottrinale e la sua influenza sul divenire del socialismo. Nel rapido esame ci saranno di sco1:ta i tre maggiori studiosi <' critici cli Lassalle, il tedesco Bernstein, il danese Bran– dès e l'inglese DawsoIY._ .. La letteratura socialista, la cril'ica dell'organizrn, zione della società borghese, nata in Inghilterra con l'agitazione cartista 1 in Francia con la rivoluztone cli luglk>, era ancora pressochè .nulla in Germania in– torno al· 1840. Soltanto dopo quell'anno penetrarono in quest,o paese la propaganda e la letteratu_ra; scrit– tori e uomini politici rifug!ali all'estero, imhevuti del– le. nuove dottrine, crearono un movimento nella loro patria e· promosser,o .la fondazi,one di società· segrete. Alla vigilia del 1848 apparve la Lega conwni,sta,. il cu\ programma rappresentava, con una profondità e un:1 risolutezza insuperate; l'antagonismo fra la borghesia e il, proletariato. · Cosi la rivoluzione tedesca del mar;io 18--18 trovò un mimero considerevole di operai già preparati alle pioUrine socialiste. Qualche mese più lardi_· 1e terri– bili esperienze fatte dal proletariato francese porta.– r.ono un colpo gravissimo al socialismo utopi-sti'co, éd insegnaron.o al proletariato europeo a confidare uni-, ca men te nelle proprie forze: ma il proletariato tedesco fu tardo nell'apprendere la lezione, poichè la ·grande massa dei lavoratori vi era ancora profondamente iin– pi•egnala delle concezioni ec<:rnomiche della piccola borghesia e, iu parte, attaccata al regime delle· corpo– razi,oni: Così il ritorno vittori9so della reazione non significò in Germa1;1ia una disfatta operaia nello stretto senso della parola; i lavoratori non avevano ancora cer'cato cli .esercitare .un'aziome seri-a come classe sociale di- . stinta; e dopo il 1848 si ~lirri.itano.n•o a cercare di assi– curarsi nn'attivi:à autonoma, indipendente. D'altro la– . lo, - la borghesia « filantropica» lrovò opportunò oc:– , cuparsi di 101~0, e uno dei suoii capi, quello stesso Schulze-Delilzsch che, oome vedremo, doveva forma- , re il più coslanle bersaglio degli attacchi di Lassalle, insegòò che la questione sociale -poteva essere risolta mediante la fondazione di società ooopèrathre fondate stil principio del self-help, le quali, aiutate da Sociélà di Credito nell'acquisto cli materie prime, avi'ebùero . potuto fare concorrenza alla grande industria. Lo Schti.lze così faceva suo proprio quel motto « Associa– zione», che era stato il grido· di guerra dei socialisti fra il 1830 e il- 1840. Con l'avvento di Guglielmo I al trono _prussiano,· coi progetti di aumento delle forze militari, con l'as– sunzione di Bismarck alla presidenza· del ·consigliò, .s'iniziò una lunga e dura lotta fra Governo. e Parlà– mento, dove ir partito liberale era in maggioranza. Que– sto partito cercò cli avere aUeati gli operai i\ell'àspro <'Onflitto; ma nel frattempo la coscienza proletaria era venuta maturando, e gli operai cominciavano a do~ mandarsi se non conveni:sse loro; anzichè ·costituire l'ala estrema del liheralisino radicale, creare un par– tHo proprio, con un programma ben· -nC'llo,· <>' j>'er lo meno creare in tutto· il paese una lega operaia c.he fosse qualcosa ·d'altro e di più che una semplice ap– pendice della borghesia riform~sta. Si tennero in iut– li i C'entri industriali tedeschi numerose rlunioni di lavoralo1·i, <'011Io scopo di organizzare la classe;- e la più importante di tali riunioni, quella tenuta a Lipsia, concluse per la necessità di dare. un metodo, un pro– gramma, una guida al proletariato. germanico, eò a tal fine mandò a Berlino tre suoj delegati per anno– dare trattative con un uomo, gi,ovane ancora, il. --eni nome era già celebre in tutta la Germania, - con Ferdinando Lassalle, ..
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