Critica Sociale - anno XXXV - n. 7 - 1-15 aprile 1925

' . .. .OCI·a e RIVISTA Q.U/NDICINALE D,El SOCIALISMO Net Regno: Anno L.. 24 •- Semestre L. 12 - Alt' Estero: Anno i.. It. 30 - Semestre L. ·15 ·O1REZl~NE·: Milano_ - .'Portici Galleria,' 23 -:-. AMMINlSl'RAZIONE: Via Omenor:ii,· 4 - Milano Anno XXXV - N. 7 · Numero separato L. UNA · · MIiano, 1-15 Aprile 1926 SOMMARIO POLITICA ·J;: ATT:t.JALITA ': Su frat'enil, su compagne! (La Critica Sociale). Note minori (Prof.· Giovanni Zibordi). La mozione votata ,ai Congresso. Vogliamo il processo (Noi). Una, giornata, a Moliinella· (Alessandro Levi). STUDI ECONOMICI E SOCIOLOGICI: Inflazione_. deflazione_ e crisi (Gino Baldesi)_- . ' FILOSOFIA, LETTERATURA, FATTI SOCIALI: Uòera,lil!mo della veooMa destni (J>rof. Rodolfo Jlfondolfo)'. DaUe Riviste (Angelo Treves). · PubbUoazioni per-venute in dono. Su fratelli, s_ucompagne ! Quando, tra una· nuvola di fiori sull'im– ma_gine del Martire nostro e le fresche voci ,int0nanti• l'obliato Inno dei Lavoratori, ve– demmo tutto il Convegno' plaudente alla ì)arola di Filippo ·Tuniti che, rispondendo ai- diversi oratori, preludeva alla Mozione conclusiva dei lavori, che sarebbe stata vo– tata di lì a poco .con -intimo consenso un~– nime, confessiamo che. una prof9nda com– mozione ci serrò il cuore. Non soltanto Jo spettacolo magnifico di unità, di concordia e di potenza offerto .dal nostro Partito ·sot– to la raffica,, che non sosta ;mai, della peii– secuzione, muoveva il nostro orgoglio e -la nostra speranza; ma anche ci agitava il sentimento preciso delle · no.stre ·responsa– bilità prossime e remote, di fronte al pro– letariato ed_ alla . nazione, appena la non morta virtù italiana avrà ristabilito uno sta– to di diritto, un regi:m,e costituzionale. ' Dopo, abbiamo visto tutta la stampa del– le Opposizioni .fare eco a quel . nostro in– tuito sentimentale e porre, più o meno net– tamente, il· problema dei corollari della no– stra azione idealistica e positiva insieme, spinta dalla volontà sempre più viva e co- , sciente delle masse. Il Convegno J;J.0n solo ci aveva r-ivelato il numero; non .solo ci aveva fatto assistere al magnifico schiera– mento di nuove, forze giovani, che dànno nuova· freschezza, col loro linguaggio nuo– vo, alle verità antiche del socialismo; ma ci aveva. dato la prova di una preparazione, in fieri ancora, ma· grandeggiante via via, , che aveva voluto vittoriosamente esercitarsi · su tutta la linea dei massimi problemi del– l'ora storica: la libertà interna da resti-– tuire, la politica estera da creare, l'eco– nomica fin·anziaria da risanare; e l'una e l'altra e la terza· questione erano vedute - come si doveva - in una sintesi ,com- BiBW~~aP~ffl~tef~~dB una analisi sezio- natri~t\ ad -opera di ·solitari specialisti. La Mozione è il doèuinento di tale sforzo, u– scita limpida dalla stretta compenetrçtzione delle tesi politiche, sindacali, economiche, nazionali ed -internazionali che -la. compon– gono, e su. cui .era passata rapida la fiamma illuminatrice del Congresso. · La Mozione dice il dovere compiuto dal pa~tito nella lotta contro il fascismo e per la libertà; esalta l'azione aventiniana, da continuarsi Jra il pop·olo animosamente; ma la coalizioµ.e non diminuisce la figura es– senzialmente socialista· del partito unitario, che _sa di, essere I' esprèssione politica. dei ceti « econoµiicamente dipendenti, salariati o stipendiati » · (oh! miserabile speculazione massimalista su l'equivoco delle K classi me– die», che è rimasto di· te?). L'idea di tutti gli ~frlittati non può essere che quella della loro emancipazione. E la propedeutica mar– xista rinforza ·cotesta idea classista, edu– candola al· disoe'rnirnento àttuale del bene o del minor male ·'degli sfruttati, tra il ra– pido cangiarsi , delle posizioni ·delle altre classi secondanti.- le ·trasformazioni econo– miche, e ·dirigendone gli· sforzi al più ve- ro ·bersaglio. · , · , · · Oggi la nemica non è una astratta bor– ·ghesia,. i:ri cui. altri comprende stoltamente , a:p.che i borghesi più· recentemente esp1·0- priati nel· giu.oco· diabolico· délla finanza · di guerra e del dopo guerra; ma una con– creta -plutocrazia, principale autrice di tali · espropri, macchina incubatrice di quei sep- . pellitori che la borghesia crea a se stessa, secondo la frase storica del Manif e:sto; una plutocrazia, forte della concentrazione del capitale finanziario, audace nelle s.pecula– zioni borsistiche, agguerrita nei trust; pa– drona dispotica degli Stati, protettrice-pro- . tetta della reazione fascistica. Certo sinda– calismo operaio, indugiando sopra· le sor- . passate· confluenze di interesse del movi– mento operaio con la grande e sana :indu– stria allorchè usciva dalle pastoie dell'arti– gianato da una parte, del-l'agrarismo . con– servatore sonnolento dall'altra; confonden– do per inerzia di mente la grande industria• di allora con l'attuale plutocrazia, forma– tasi dalla guerra, si mostra alquanto lento a cogliere in. pieno l'influenza nefasta del– la plutocrazia e ad applicarvi contro tutti i suoi mezzi. Una moderata inflazione, co– me un discreto protezionismo, sembrano una valvola contro improvvise catastrofi, su cui vedesi erigere lo spettro ab-borninato della disoccupazione; di fronte alla quale

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